Distretti, 102 richieste e 22 milioni per il rilancio

Sono, per ora, 102 le ‘concessioni di premialità che Regione Lombardia ha riconosciuto ai ‘Distretti del commercio’ dei Comuni lombardi a favore delle imprese.  Il bando che si è aperto lo scorso 5 giugno ha fatto già segnare un ottimo risultato.  C’è tempo fino al 30 settembre 2020 per presentare le richieste. 
Sono oltre 22 i milioni di euro messi a disposizione per la ricostruzione economica. Il provvedimento nasce dalla consapevolezza che la crisi in corso cambierà l’equilibrio economico attuale delle attività sul territorio e la loro distribuzione urbana.  Per questo la Giunta regionale ha messo a disposizione, su proposta dell’assessore allo Sviluppo Economico, Alessandro Mattinzoli, complessivi 22.564.950 euro con l’espressa volontà di volere recuperare altre risorse, a vantaggio dei partenariati pubblico privati costituiti nei Distretti.   Sono previste specifiche forme di premialità e di incentivazione per quegli Enti Locali che riusciranno, anche in forma associata e in collaborazione con le Camere di Commercio, a concedere i contributi alle imprese entro il 2020.  La misura potrà inoltre fare sinergia con il programma di opere pubbliche per la riqualificazione urbana immediatamente cantierabili grazie alle risorse messe a disposizione dei Comuni da Regione Lombardia. “Siamo soddisfatti – commenta l’assessore- del gran numero di domande arrivate. Esprimono due segnali precisi: da una parte i centri urbani hanno voglia di essere protagonisti, dall’altra c’è la piena realizzazione di quella capacità di far sistema fra pubblico e privato per il rilancio della crescita economica e sociale”.

I Comuni di Bergamo. Brescia, Como, Cremona, Lodi. Mantova, Pavia e Varese riceveranno 170 mila euro. Per tutti gli altri la quota sarà di 100 mila euro. 

Ecco l’elenco dei comuni e dei distretti beneficiari nella nostra provincia

Bergamo: distretto urbano del commercio di Bergamo ; Seriate: distretto urbano del commercio di Seriate; Ponte San Pietro: distretto diffuso di rilevanza intercomunale Ville e Torri dell’Isola; Clusone: Alta Val Seriana – Clusone; Dalmine: distretto diffuso di rilevanza intercomunale 525 (Area di Dalmine); Zogno: la porta della Valle Brembana – distretto del commercio fra Storia e Territorio 100; San Pellegrino Terme: Fontium et Mercatorum; Cologno al Serio: Castelli e Fontanili della Bassa; Valbondione: distretto diffuso del commercio di Asta del Serio; Vertova: distretto di Honio; Antegnate: distretto del commercio dell’area di Antegnate; Valle Imagna: Invalleimagna: Tradizione e Qualità; Gandino: distretto diffuso del commercio della Val Gandino; Alzano Lombardo: Insieme sul Serio; Piazza Brembana: distretto del commercio dell’Alto Brembo; Bonate Sopra: distretto diffuso del commercio Lexena; Curno: distretto dei Colli e del Brembo: Commercio, Turismo e Servizi; Trescore Balneario: Delle Torri; Di Scalve: distretto del commercio della Valle di Scalve Quota Scalve; Romano di Lombardia: distretto del commercio dell’area di Romano di Lombardia; Lovere: Lake & Hills – distretto nella Natura e nella Storia dell’Alto Sebino; Treviglio: distretto del commercio di Treviglio; Calusco d’Adda : distretto diffuso del commercio di Isola Bergamasca; Stezzano: Morus Alba. 


Federalberghi e Fipe promuovono l’utilizzo dell’App Immuni

Federalberghi e Fipe collaborano con la Presidenza del Consiglio dei ministri per promuovere la diffusione e l’utilizzo dell’app “Immuni”, creata per aiutare a combattere le epidemie, a partire da quella del COVID-19:

  • l’applicazione si propone di avvertire gli utenti potenzialmente contagiati il prima possibile, anche quando sono asintomatici;
  • gli utenti possono conseguentemente isolarsi per evitare di contagiare altre persone;
  • grazie all’informazione immediata, gli utenti possono rivolgersi tempestivamente al proprio medico e ridurre così il rischio di complicanze;
  • si minimizza la diffusione del virus, riducendo il rischio che si diffonda una nuova ondata di contagi e allo stesso tempo si velocizza il ritorno a una vita normale per la maggior parte della popolazione.

L’app Immuni è stata progettata e sviluppata ponendo grande attenzione alla tutela della privacynon raccoglie e non è in grado di ottenere alcun dato identificativo dell’utente. L’applicazione è disponibile in cinque lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco.

Sono state realizzate locandine promozionali:

  • Locandina, in lingua italiana, è stata realizzata dalla Presidenza del Consiglio utilizzando la linea grafica istituzionale della campagna “Immuni”  (per scaricarla cliccare qui)
  • Locandina, in lingua italiana, inglese, francese, russa, spagnola e tedesca, realizzata da Federalberghi utilizzando la linea grafica della campagna “Accoglienza Sicura”(per scaricarla cliccare qui).
  • Locandina realizzata da Fipe per i pubblici esercizi (per scaricarla cliccare qui)

Inquadrando con lo smartphone il QR code presente sulle locandine, l’utente verrà reindirizzato al sito internet dove potrà scaricare l’applicazione.


No alla mala movida, una guida al consumo consapevole di alcol

Comportamenti inadeguati, violazione alle regole e agli orari, consumi incontrollati e poco attenti alla qualità, eccessiva facilità di accesso all’alcol. Sono alcune delle concause che stanno dietro all’esplosione del fenomeno della “movida molesta”, o “mala movida”, che caratterizza le notti di molte città italiane, in particolare nei fine settimana. Un fenomeno preoccupante che oggi, con la necessità di coniugare il ritorno alla normalità dopo i funesti mesi di lockdown, con l’osservanza delle norme sul distanziamento sociale, deve essere tenuto ancor più sotto controllo. Anche per questo Federvini e Fipe-Confcommercio – associazioni di categoria che rappresentano rispettivamente il settore della produzione di bevande alcoliche e la loro somministrazione, da sempre attive nel promuovere un approccio responsabile e moderato, hanno deciso di realizzare insieme un vademecum per un corretto approccio al bere.

La ‘Guida al servizio per un consumo consapevole’ analizza il fenomeno del consumo di alcol sia dal punto di vista dei pubblici esercizi, che da quello dei consumatori, e punta a diffondere una serie di buone pratiche da adottare per scongiurare eccessi e patologie alcol-correlate. Un’azione congiunta ulteriormente significativa, se si considera l’impatto negativo che i mesi di pandemia hanno determinato su tutta la filiera dell’Ho.Re.Ca., pronta a ripartire, promuovendo un modello di consumo capace di esaltare l’approccio responsabile, fatto di equilibrio, giusto apprezzamento della qualità e contrasto agli eccessi.

“Il concetto di ‘consapevolezza’ accompagna la ‘responsabilità’ per dare un segnale di impegno ragionato ed emotivamente coinvolgente” ha dichiarato Sandro Boscaini, Presidente di Federvini. “Non è semplicemente una questione nominalistica: consapevolezza significa essere convinti nel profondo che una certa azione è giusta e porta benefici condivisi al di là di una norma o di un pungolo imposto dall’esterno, il quale può anche non essere né condiviso né sentito. Consapevolezza significa anche costruire una sorta di affinità elettiva con il prodotto, attraverso una profonda conoscenza delle sue caratteristiche organolettiche, ed empatia verso brand affidabili e storici nonché verso i territori di provenienza, facendo così convergere elementi razionali ed emozionali. Con questo abbrivio fatto di passione è quindi possibile contrastare gli eccessi ed il consumo errato, attraverso la comunanza di obiettivi da parte di produttori ed operatori. Questi ultimi, grazie ad un percorso formativo in grado di accrescere la propria competenza professionale, possono giocare un ruolo centrale in un’azione sistematica di prevenzione di abitudini sbagliate, le quali impediscono di assaporare, appieno, le nostre specialità”.

Il ‘consapevole’ rapporto con il vino, gli aperitivi, i liquori e i distillati è quindi un elemento positivo per tutti gli attori: i produttori hanno l’obiettivo di fare accostare i consumatori ai propri prodotti facendone apprezzare le qualità organolettiche, la storia e le tradizioni ed associandoli a preziosi ed indimenticabili momenti di socialità; il tutto attraverso un servizio che esalta l’esperienza della degustazione e della convivialità.

“Il settore dei pubblici esercizi da sempre punta sulla qualità e sulla responsabilità nella somministrazione di bevande alcoliche – dichiara Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe-Confcommercio – con il ruolo di principale attore per la diffusione delle buone pratiche per il bere consapevole, promotore di questo percorso virtuoso, capace, cioè, da una parte, di valorizzare la qualità e la storia delle bevande somministrate e, dall’altra, di coniugare esigenze commerciali con la responsabilità sociale in capo agli esercenti sui temi della prevenzione, sensibilizzazione ed educazione ad un consumo consapevole e responsabile. L’attenzione dei Pubblici Esercizi deve essere massima, perché il rischio è quello che diversamente si facilitino comportamenti pericolosi e dannosi per le persone e la società. Gli episodi di mala movida, certamente lontani dai valori e dagli interessi dei nostri imprenditori, sono spesso correlati alla carenza di adeguati requisiti professionali e morali, a una lotta contro l’abusivismo commerciale a volte debole e a un presidio del territorio da parte delle Forze dell’Ordine non sempre puntuale, anche per le tante incombenze che interessano la loro attività. Questi episodi finiscono poi con l’indebolire il comparto, danneggiandolo sia dal punto di vista commerciale che reputazionale”.

La Guida è strutturata in quattro parti: la disciplina normativa, alcol e fattori di rischio, caratteristiche delle bevande alcoliche, suggerimenti per il miglioramento del servizio. La filosofia che ha suggerito la guida è, infatti, un approccio olistico, nel quale proprio la cura e la disciplina nel servizio rendono l’esperienza di degustazione unica e ricca di emozioni. In questo senso, i trend più attuali come bartending e mixology si inseriscono in un solco di somministrazione consapevole, accentuando l’aspetto di ritualità del consumo e generando un concetto di divertimento improntato alla sana convivialità. A distribuire la guida a tutti gli operatori italiani provvederanno le Associazioni Territoriali di Fipe-Confcommercio, accompagnando anche una miniserie in 4 clip video, su ‘orari di somministrazione e vendita delle bevande alcoliche’, ‘alcol e guida’, ‘alcol e minori’, ‘il corretto servizio’ consultabili da subito sul sito della Federazione- Fipe (www.fipe.it) 

 


Camera di Commercio, un secondo semestre pesante per l’economia bergamasca

Prosegue la caduta della produzione manifatturiera in provincia di Bergamo, riflettendo nei dati del secondo trimestre del 2020 gli effetti della pandemia e delle misure di contenimento adottate. Secondo le ultime rilevazioni il divario rispetto ai livelli produttivi dello stesso periodo del 2019 ha raggiunto il -20,1% per le imprese industriali con almeno 10 addetti e il -22,3% per quelle artigiane con 3 o più addetti. L’indice della produzione, che fa riferimento al livello medio del 2010 pari a 100, scende per entrambi al minimo storico: rispettivamente 85,2 per l’industria e 78,7 per l’artigianato. In compenso, risalgono le aspettative degli imprenditori con un miglioramento del clima di fiducia rispetto al primo trimestre, anche se resta negativo il saldo tra previsioni di crescita e di diminuzione, ben lontano dai livelli dell’anno scorso.
Per l’industria bergamasca il calo congiunturale della produzione rispetto al trimestre precedente risulta pari al -11,6%, con una accelerazione rispetto al primo trimestre (quando era di -9,8%). Nel complesso, il risultato della provincia di Bergamo è però leggermente migliore di quello registrato a livello regionale: in Lombardia il calo congiunturale è stato del -12,7% con una variazione su base annua del -20,7%.
Lo shock economico non ha colpito tutti i settori in modo uniforme: sono state minori le perdite per l’industria alimentare e la chimica, mentre gomma-plastica e meccanica hanno mostrato un calo vicino alla media complessiva. I contraccolpi più pesanti hanno riguardato i comparti legati alla filiera della moda, con perdite produttive su base annua nell’ordine del 40%.
Il fatturato, che nel primo trimestre aveva evidenziato un calo su base annua più limitato, nel secondo trimestre registra una discesa più pronunciata con un -20,3% rispetto ai livelli del 2019, in linea con il dato della produzione.
Anche il dato sugli ordinativi mostra un ulteriore peggioramento della dinamica: quelli relativi al mercato interno scendono del -26,1% su base annua (la variazione tendenziale era pari al -10,5% nel primo trimestre), mentre gli ordini esteri, che nel primo trimestre avevano fatto registrare un segno ancora positivo, mostrano adesso un forte calo (-22,6%). Come previsto, con l’allargarsi della pandemia agli altri paesi anche la domanda estera è venuta progressivamente a ridursi.
Gli strumenti a sostegno dell’occupazione e il blocco dei licenziamenti hanno per ora “congelato” il dato sull’occupazione delle imprese. Mentre la Cassa Integrazione è utilizzata dal 74% delle imprese industriali intervistate a Bergamo, il numero di addetti risulta in lieve calo rispetto al trimestre precedente (-0,2%).
Il calo della produzione manifatturiera bergamasca nei due primi trimestri del 2020 è di intensità maggiore anche in confronto alla crisi finanziaria internazionale del 2008-2009. Le aspettative degli imprenditori registrano però nel secondo periodo un miglioramento dei livelli di fiducia, con saldi tra le previsioni di aumento e diminuzione della produzione che, pur negativi, si riducono significativamente (per la produzione la differenza tra pessimisti e ottimisti passa da  -58,8% a -16,1%). I risultati sono in linea con una possibile ripresa nella seconda parte dell’anno, anche se la fiducia rimane lontana dai livelli pre-Covid, con tempi di pieno recupero tutti da valutare.
Anche il calo della produzione dell’artigianato manifatturiero bergamasco nel secondo trimestre è stato molto rilevante. Con una variazione congiunturale di -10,2% – in rallentamento in confronto ai primi tre mesi dell’anno (-16%) – la perdita su base annua si attesta a -24,3%, dato lievemente meno marcato rispetto alla media lombarda. Anche il fatturato e gli ordinativi interni registrano flessioni superiori al 20% rispetto allo stesso periodo del 2019 (rispettivamente -22,3% e -21,9%), completando un quadro di estrema gravità per l’artigianato produttivo della provincia; l’unico indicatore a mostrare una sostanziale tenuta è quello relativo al saldo occupazionale (-0,1% nel trimestre), spiegato dall’ampio ricorso alla Cassa Integrazione (72% delle imprese). Come per le imprese industriali, le aspettative degli imprenditori artigiani indicano un miglioramento per il prossimo trimestre, anche se il livello di fiducia è più basso che nell’industria. L’indicatore su cui le valutazioni sono più ottimiste è la domanda estera, per cui il maggior grado di dipendenza dell’artigianato dal mercato domestico si traduce in valutazioni più pessimistiche degli imprenditori sulla possibilità di una ripresa in tempi rapidi.
Anche per le imprese bergamasche dei servizi prosegue il significativo calo dei livelli di fatturato, che fa registrare una perdita su base annua del -24,2% dopo il -12,1% del primo trimestre. Le attività di alloggio e ristorazione si confermano il settore più colpito, con una diminuzione di fatturato superiore al 50%, mentre i servizi alle imprese riescono a limitare i danni grazie alla possibilità di lavorare in remoto.
Il commercio al dettaglio conferma la flessione più ridotta tra i macro settori analizzati (-17,1% la variazione di fatturato su base annua), per via della tenuta dei consumi alimentari di cui hanno beneficiato soprattutto i supermercati. Le perdite risultano però molto ingenti per i negozi non alimentari, dove le vendite risultano diminuite di circa il 30%. Commenta il presidente Carlo Mazzoleni: “Ci aspettavamo questi risultati perché il blocco produttivo è iniziato con marzo ma ha interessato soprattutto il secondo trimestre. Si tratta di numeri certamente preoccupanti, tuttavia le aspettative espresse dagli imprenditori intervistati mostrano un miglioramento del clima di fiducia rispetto al periodo precedente, cosa che fa auspicare risultati più incoraggianti per il prossimo trimestre.”


Distretto di Seriate, questionario per un bando a misura del commercio

L’Amministrazione comunale di Seriate partecipa, in collaborazione con Ascom Confcommercio Bergamo, Confesercenti e le associazioni del territorio, al nuovo bando regionale per i Distretti del Commercio. L’obiettivo è rilanciare e incrementare la competitività degli esercizi commerciali interni all’area distrettuale, elevare l’attrattività dell’offerta e la qualità urbana.
 
Per sostenere le attività del territorio nella difficile situazione causata dall’emergenza sanitaria Covid-19, il Distretto del Commercio (DUC) Città di Seriate, nato nel 2010, a breve pubblicherà un bando di contributo, che permetterà di erogare 100 mila euro messi a disposizione dalla Regione Lombardia.
Per comprendere al meglio l’effettivo fabbisogno delle imprese, il DUC ha predisposto un breve questionario, disponibile sul sito comunale al seguente link: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfKuuGE87LLRWewBsNtEjF6cqJIYZ9P26BSDYJbEexjh4azjw/viewform?vc=0&c=0&w=1. Le informazioni raccolte saranno utilizzate per comprendere le principali esigenze delle imprese del territorio, in modo da pubblicare un bando che sia il più possibile in linea con le necessità riscontrate.
 
«Questo bando è una nuova opportunità che si inserisce tra le politiche di rilancio e supporto alle attività di vicinato, così da sostenerne la ripresa economica attraverso progetti mirati – dichiara l’Assessore al Commercio Gila Cremonini -. Il Distretto della Città di Seriate in queste settimane sta predisponendo un progetto strategico da candidare sul bando di Regione Lombardia. Grazie ad esso, il territorio potrebbe ottenere dei fondi da destinare allo sviluppo del tessuto economico-commerciale seriatese. Per orientare al meglio le strategie d’azione e definire le priorità di intervento è necessario conoscere le principali esigenze delle imprese del territorio. Per questo motivo è stato predisposto un questionario. Mi auguro che siano numerosi i commercianti che risponderanno alle domande, perché attraverso le loro risposte si può registrare meglio l’impatto subito dalle attività di vicinato a causa del Covid e si possono accogliere suggerimenti per disegnare le future strategie di rilancio e sviluppo».
 
Il bando si rivolge alle imprese commerciali dell’area distrettuale che svolgono attività di ristorazione, somministrazione o vendita diretta al dettaglio di beni o servizi, con vetrina su strada o al piano terreno degli edifici, o forniscono servizi tecnologici innovativi di logistica, trasporto e consegna a domicilio alle imprese del commercio, della ristorazione, del terziario e dell’artigianato che coprano in tutto o in parte il territorio del Distretto del Commercio. Per loro la Regione Lombardia mette a disposizione 100 mila euro di contributi, che potranno essere usati per:
– avviare nuove attività o subentrare in locali sfitti
– rilanciare attività esistenti
– adeguare gli standard di sicurezza sanitaria
– attivare la vendita online e di trasporto e consegna a domicilio
– integrarsi con le infrastrutture e servizi comuni del Distretto
 
Il contributo regionale sarà erogato a fondo perduto per finanziare le spese sostenute in conto capitale. Il contributo sarà calcolato nella misura massima del 50% delle spese sostenute dai negozianti a partire dal 5 maggio scorso e riguardanti:
– opere edili private (ristrutturazione, ammodernamento dei locali, lavori su facciate ed esterni
ecc.)
– installazione o ammodernamento di impianti
– arredi e strutture temporanee
– macchinari, attrezzature e apparecchi
– veicoli da destinare alla consegna a domicilio
– realizzazione, acquisto o acquisizione tramite licenza pluriennale di software, piattaforme informatiche, applicazioni per smartphone, siti web ecc.
– materiali per la protezione dei lavoratori e dei consumatori e per la pulizia e sanificazione dei locali e delle merci
– spese per eventi e animazione
– spese di promozione, comunicazione e informazione a imprese e consumatori
– affitto dei locali per l’esercizio dell’attività di impresa
 
I titolari di attività del commercio, della ristorazione, del terziario e dell’artigianato, attive nell’area del Distretto Urbano del Commercio di Seriate, con vetrina sul fronte strada o al piano terreno degli edifici, interessati a partecipare al bando compilino il questionario e scrivano una mail a suap@comune.seriate.bg.it.


Immobiliaristi, Caironi entra nel consiglio nazionale Fimaa

Oscar Caironi, presidente Fimaa Bergamo e coordinatore e presidente Fimaa Lombardia, è stato eletto nel consiglio di Fimaa nel corso dell’assemblea elettiva. Fimaa (Federazione italiana mediatori agenti d’affari, (aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia), in rappresentanza delle oltre 12mila imprese associate, ha confermato Santino Taverna presidente nazionale dell’associazione per il quinquennio 2020-2025.
Oscar Caironi, 55 anni, titolare di Oromedia, agenzia immobiliare cittadina, sottolinea l’importanza della rappresentanza in questo momento storico, in cui la Federazione ha il compito di indicare le nuove strade da percorrere a tutela delle categorie rappresentate, in un mondo radicalmente cambiato anche a causa della pandemia da Covid-19. “Ci aspetta un quinquennio impegnativo, con il mercato in continua evoluzione- commenta Caironi- . Fondamentale per la nostra associazione puntare su servizi e formazione. Oltre il 70% dei nostri associati è composto da mono-partite Iva e molti agenti non hanno ufficio e si appoggiano su spazi in condivisione o temporanei. Continueremo a puntare sulla qualificazione professionale, battendoci per ottenere l’obbligatorietà della formazione, con crediti formativi e corsi realizzati in collaborazione con le università. Intendiamo anche regolamentare la professione, che va esercitata in esclusiva, come accade per gli ordini e categorie professionali. Solo così si rende concreta la crescita professionale degli operatori”. Tra le principali sfide, la semplificazione burocratica e la digitalizzazione per agevolare la gestione di ogni pratica: “Le agenzie devono aprirsi al mondo 4.0: la registrazione on line dei contratti preliminari e la condivisione delle schede catastali e documentali con l’Agenzia delle Entrate possono ridurre tempi e rendere più snella l’intermediazione. Ci batteremo per rendere più veloce ed efficace la gestione documentale e catastale degli immobili” conclude Caironi

Il nuovo consiglio Fimaa

L’assemblea è stata chiamata ad eleggere anche i componenti del Consiglio nazionale e dei Collegi dei Revisori dei conti e dei Probiviri.

Fanno parte del nuovo Consiglio oltre al presidente Santino Taverna (Fimaa Varese) e a Oscar Caironi (Fimaa Bergamo) anche: Valerio Arseni (Fimaa Lecce), Pier Luigi Bairo (Fimaa Genova), Carlo Barbagli (Fimaa Arezzo), Mirko Bargolini (Fimaa Como), Luciano Bianchi (Fimaa Grosseto), Davide Bisi (Fimaa Pavia), Giuseppe Campisciano (Fimaa Milano, Lodi, Monza e Brianza), Roberto Capriglione (Fimaa Marche Centrali), Giancarlo De Bartolomeo (Fimaa Taranto), Vincenzo De Falco (Fimaa Campania), Silvia Dell’Uomo (Fimaa Padova), Pasquale Di Santo (Fimaa Foggia), Pietro Alfredo Falbo (Fimaa Calabria Centrale), Enrico Fenoglio (Fimaa Asti), Laura Forzano (Fimaa Savona), Alessandro Gabriele (Fimaa Lucca e Massa Carrara), Francesco Gentili (Fimaa Verona), Maurizio Iori (Fimaa Roma), Roberto Maccaferri (Fimaa Bologna), Marco Mainas (Fimaa Sud Sardegna), Antonino Nicolosi (Fimaa Catania), Andrea Oliva (Fimaa Trieste), Maurizio Pezzetta (Fimaa Roma), Vittorio Piscitelli (Fimaa Lazio Sud), Alessandro Simonetto (Fimaa Venezia e Rovigo), IvanoVenturini (Fimaa Ravenna).


Istat, prosegue a giugno la diminuzione dell’occupazione

Rispetto al mese di maggio 2020, a giugno prosegue, a ritmo meno sostenuto, la diminuzione dell’occupazione e la crescita del numero di persone in cerca di lavoro, a fronte di un calo dell’inattività. Continua anche il recupero del numero di ore lavorate pro capite. La diminuzione dell’occupazione su base mensile (-0,2% pari a -46mila unità) coinvolge le donne (-0,9% pari a -86mila), i dipendenti permanenti (-0,4% pari a -60mila) e gli under50, mentre gli occupati aumentano tra gli uomini (+0,3% pari a +39mila), i dipendenti a termine, gli indipendenti e gli ultracinquantenni. Nel complesso, il tasso di occupazione scende lievemente, attestandosi al 57,5% (-0,1 punti percentuali). L’aumento delle persone in cerca di lavoro è consistente (+7,3% pari a +149mila unità), riguarda soprattutto gli uomini (+9,4% pari a +99mila unità, contro il +5,0%, pari a +50mila, delle donne) e interessa tutte le classi di età. Il tasso di disoccupazione risale all’8,8% (+0,6 punti) e, tra i giovani, al 27,6% (+1,9 punti). La diminuzione del numero di inattivi (-0,7% pari a -99mila unità) si registra tra gli uomini (-2,5% pari a 131mila unità) e tra i minori di 64 anni, a fronte di un aumento delle donne inattive (+0,4% pari a +31mila). Complessivamente cala il tasso di inattività che si attesta al 36,8% (-0,3 punti). Nella media del secondo trimestre 2020, rispetto al primo, l’occupazione risulta in evidente calo (-2,0% pari a -459mila unità) per entrambe le componenti di genere. Diminuiscono nel trimestre anche le persone in cerca di occupazione (-15,7% pari a -364mila), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+5,9% pari a +793mila unità). Le ripetute flessioni congiunturali dell’occupazione hanno determinato un calo rilevante rispetto al mese di giugno 2019 (-3,2% pari a -752mila unità), che coinvolge entrambe le componenti di genere, i dipendenti (-613mila), gli autonomi (-140mila) e tutte le classi d’età; l’unica eccezione risultano essere gli over50 (+102mila). Il tasso di occupazione scende in un anno di 1,8 punti. Infine, nell’arco dei dodici mesi, calano in misura consistente le persone in cerca di lavoro (-11,5%, pari a 286mila unità), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+6,8%, pari a +899mila). L’indagine statistica ha risentito degli ostacoli che l’emergenza sanitaria in corso pone alla raccolta dei dati di base. Sono state sviluppate azioni correttive che ne hanno contrastato gli effetti statistici negativi e hanno permesso di elaborare e diffondere i dati relativi al mese di giugno 2020.


Turismo, al via la campagna “Quanto sei bella Bergamo!”

In questo contesto di  inizio ripartenza, nasce la nuova campagna di promozione del territorio di Bergamo promossa da Visit Bergamo, un’iniziativa che proseguirà lungo tutto l’anno 2020. Bergamo è oggi conosciuta nel mondo intero come l’epicentro occidentale della pandemia: è necessario cogliere l’occasione della notorietà della parola Bergamo, soprattutto sulla rete internet, per dissociare da essa il concetto di sofferenza e associarle invece un nuovo e semplice concetto di bellezza.
Per questo nasce “Quanto sei bella Bergamo!” una semplice affermazione che si rivolge ai bergamaschi in primis, ma che si allarga all’Italia e al mondo intero per raccontare a tutti che Bergamo è soprattutto bellezza e rinascita.
La campagna si declinerà “Through The Line” ovvero social e web, ma punta a intercettare anche un pubblico più eterogeneo con una promozione “Above The Line” attraverso una serie di affissioni e spot televisivi. Le affissioni prevedono una diffusione sul territorio provinciale, all’aeroporto di Orio al Serio il Caravaggio, ma anche in alcuni luoghi di Milano, Firenze, Siena, Genova (per un periodo che va dalle due alle quattro settimane), oltre a spot televisivi 
Per quello che riguarda il mercato internazionale, VisitBergamo prevede un concorso attraverso il quale sarà possibile vincere una vacanza di quattro giorni sul territorio bergamasco e una campagna sui social network particolarmente massiccia, declinata nazione per nazione e con una particolare attenzione alla promozione delle esperienze disponibili a Bergamo.
“Promozione, formazione e rete: queste le parole chiave verso cui  la strategia per il rilancio del turismo bergamasco dovrà puntare  nei prossimi mesi- commenta Claudio Bolandrini, Consigliere delegato al turismo della Provincia di Bergamo-.  A partire da questi elementi, occorre proseguire nel lavoro di costruzione di alleanze tra enti locali, soggetti istituzionali ed economici che possono permettere la valorizzazione dei diversi prodotti turistici integrando le opportunità dell’offerta presente sul territorio provinciale.”
Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo ha sottolineato:  “I dati dei flussi di visitatori del 2019 confermano come il turismo – grazie anche allo straordinario sviluppo dell’aeroporto – sia emerso negli ultimi anni come una componente essenziale della nostra economia. Oggi è pressoché azzerato. Bergamo – lo sappiamo – non è una qualunque città alle prese con la crisi innescata dal coronavirus. Bergamo si è trovata ed essere l’epicentro di questo flagello. L’impresa a cui Bergamo è chiamata è dunque quella di riprendersi da un colpo da ko, ricostruendo ciò che è andato distrutto in poco più di due mesi, di ribaltare l’immagine della città – oggi universalmente collegata al nome del virus – per tornare a renderla attrattiva, soprattutto sotto il profilo turistico”. L’obiettivo, ribadisce il sindaco, è ridisegnare e ricostruire  l’immagine della città in chiave turistica e culturale, visto che con Brescia sarà nel 2023 capitale italiana della cultura: “Ci aspetta un grande lavoro, in cui il capoluogo è chiamato ad un ruolo di riferimento per tutto il territorio provinciale. Abbiamo iniziato questo percorso con l’alleanza con Brescia, Cremona, Mantova e Milano, promuovendoci di fatto a vicenda in quest’estate 2020 con la campagna “Why not?”, ora siamo pronti a rilanciare con “Quanto sei bella Bergamo!”, primo tassello per la rinascita turistica futura del nostro territorio. Con un orizzonte preciso, quello del 2023, quando la nostra città, insieme a Brescia, sarà capitale italiana della cultura”. Giorgio Beltrami, Presidente di VisitBergamo, aggiunge:  “Oggi registriamo l’importante dato relativo al 2019, un anno che  confermava il trend positivo in ambito turistico, ma soprattutto registriamo i primi cenni di ripresa del comparto nel 2020,che vogliamo leggere come segnale della rinascita di questo territorio. Una rinascita che porta con sé tutto il lavoro corale delle istituzioni che compongono VisitBergamo: la Camera di Commercio , la Provincia e il Comune di Bergamo assieme agli operatori di tutto il territorio bergamasco, che ringrazio”. Carlo Mazzoleni, Presidente della Camera di commercio di Bergamo, sottolinea il ruolo dell’Ente in questa difficile fase: “La Camera di commercio sostiene da tempo l’attrattività del territorio per missione istituzionale e ha lanciato diversi progetti di promozione per valorizzare il turismo. La pandemia Covid-19 ha provocato una profonda crisi nel “Sistema Turismo” e la nostra volontà di promuovere e sostenere fortemente questa importante campagna di comunicazione è finalizzata a recuperare in positivo l’immagine del nostro territorio e ristabilire un generale clima di fiducia, anche in vista degli importanti appuntamenti di Bergamo e Brescia Capitali italiane della Cultura 2023 e delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.” 

 

 

 


Uffici Ascom aperti ad agosto su appuntamento

Nel mese di Agosto gli uffici di Ascom rimarranno aperti su appuntamento. Sempre aperte anche le delegazioni di Osio Sotto, Albino, Romano di Lombardia, Zogno, Sarnico, Trescore Balneario e Treviglio. Chiudono dal 17 al 28 agosto la delegazione di Calusco d’Adda e dal 17 agosto al 4 settembre le delegazioni di Clusone e Lovere. 


Auto, Loreno Epis nel direttivo nazionale di Federmotorizzazione

Loreno Epis, presidente del Gruppo Autosalonisti Ascom Confcommercio Bergamo, è stato eletto tra i componenti della Giunta di Federmotorizzazione, la rappresentanza nazionale del settore automotive Confcommercio. Epis, 56 anni, titolare dell’Autosalone Epis di Scanzorosciate, attività storica da tre generazioni specializzata nella vendita di auto usate, era già consigliere della Federazione dal 2015. “Non posso che ringraziare l’assemblea per la fiducia rinnovata, un riconoscimento alle attività che con Ascom abbiamo portato avanti, dalla formazione all’organizzazione di eventi nazionali e convegni di grande richiamo, come quello dedicato alle auto elettriche” commenta Epis. Il settore è in grande difficoltà e l’azione sindacale sarà centrale per dare voce alle imprese e ottenere dalle istituzioni aiuti per sostenere l’automotive. “Siamo in prima linea per chiedere incentivi per l’acquisto di auto nuove e usate. Abbiamo il parco circolante più vecchio d’Europa, con il 35% di auto “ante Euro 4”, quindi altamente inquinanti. Eppure al nostro settore sono state destinate risorse pari a 50 milioni di euro, contro i 5 miliardi di euro stanziati da Francia e Germania. Inoltre gli incentivi non sono vincolati alla rottamazione di auto vecchie, ma sono a disposizione (seppur con un dimezzamento delle risorse a disposizione, da 1500 euro per l’acquisto con demolizione a 750 euro senza radiazione veicolo) anche per chi decide di acquistare una nuova autovettura. Inoltre gli incentivi sono legati a vetture a bassissime emissioni, in particolare ibride e elettriche, e il nostro desiderio è di vederli estesi agli Euro 6”.

Le nomine dell’Assemblea Nazionale di Federmotorizzazione sono confermate per il quinquennio 2020-2025. Alla Presidenza, per acclamazione, è stato rieletto Simonpaolo Buongiardino (Milano), che sarà affiancato dai vicepresidenti Klaus Algieri (Cosenza) e Gianluca Mascagni (Bologna). In Giunta, oltre a Loreno Epis, Saul Mariani (Lecco), Luigi Pucciarelli (Bologna) – Settore Autorimesse, e Oscar Zorgniotti (Gorizia) – Settore Autoriparazioni. Il consiglio è composto da: Michele Biselli (Perugia), Vittorio Graziani (La Spezia), Giovanni Innocenti (Caserta), Sergio Iovino (Napoli), Francesco Maldarizzi (Bari), Roberto Scavuzzo (Varese) – Settore Ricambi e Assistenza, Andrea Toffoli (Lodi) e Maurizio Zoccarato (Alessandria).