Distretti del commercio, Bergamo fa scuola alla Fiera del Levante

ghidotti bari 2I distretti del commercio bergamaschi fanno scuola in Puglia, alla Fiera del Levante di Bari.

La quasi decennale esperienza delle reti provinciali è stata presentata da Roberto Ghidotti, responsabile di Ascom Bergamo Confcommercio per i distretti e presidente del Duc cittadino, come caso guida nel convegno organizzato ieri dalla Regione Puglia nel proprio Agorà all’interno della grande e storica fiera del Mediterraneo.

ghidotti bari“Tra smart city e valorizzazione urbana: i distretti urbani del commercio” il titolo dell’incontro che ha visto la partecipazione, tra gli altri, degli assessori regionali allo Sviluppo economico, Michele Mazzarano, e all’Industria turistica e culturale, Loredana Capone, e la collaborazione di Confcommercio Puglia.

La Regione si sta infatti muovendo per valorizzare il tessuto commerciale insieme alle bellezze del territorio e all’offerta turistica ed ha individuato nei distretti uno strumento strategico, che ha scelto di sostenere con appositi bandi di finanziamento.

«L’intervento – spiega Ghidotti – ha offerto una panoramica di ciò che sono i distretti, della governance, delle fonti di finanziamento, degli eventi e delle iniziative che promuovono, soffermandosi, in particolare, sull’esperienza in città». «Il lungo percorso che in provincia di Bergamo, e in Lombardia, abbiamo affrontato con i distretti ha permesso di metterne in luce soprattutto l’evoluzione, il passaggio da “distributori di risorse” a soggetti capaci di sviluppare politiche d’area».

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L’interesse e l’apprezzamento non sono mancati. «Essere stati scelti in questa importante occasione come esempio per la costituzione di un distretto è motivo d’orgoglio – annota Ghidotti -, ma ci ha anche reso più consapevoli del valore del lavoro fatto sin’ora e dei traguardi raggiunti. Osservare con gli occhi degli altri e in arco temporale più ampio ciò che è stato costruito rende più evidente quanto sia strategico per i territori poter contare sui distretti, cosa che spesso si dimentica o si dà per scontata».


Trescore, gli ambulanti stoppano il bando per il mercato. «Ora un confronto aperto con il Comune»

Gli ambulanti del mercato settimanale di Trescore tirano un sospiro di sollievo. Il Tar di Brescia ha accolto il ricorso presentato da 60 operatori, coordinati dalle associazioni provinciali di categoria Fiva e Anva, contro il bando del Comune per il rinnovo delle concessioni dei posteggi previsto dalla direttiva Bolkestein.

L’ordinanza del Tribunale amministrativo dello scorso 6 settembre ha sospeso gli effetti del provvedimento e lo ha rimandato al Comune invitandolo «a un intervento di autotutela che garantisca il pieno rispetto delle disposizioni normative». Non ha quindi deciso nel merito, ma “consigliato” all’Amministrazione di rivedere le proprie disposizioni perché in contrasto con le leggi in materia.

Ad essere contestati dagli ambulanti erano, in particolare, i punteggi della graduatoria, che non tenevano debitamente conto dell’anzianità di posteggio dei prestatori uscenti, e l’articolo 3, che stabiliva che ogni operatore potesse avere un solo posteggio nel mercato, mentre la legge regionale fissa il limite a due posteggi per categoria merceologica.

«Abbiamo avuto proprio oggi la rassicurazione da parte del responsabile di Settore – afferma il presidente della Fiva Ascom Bergamo Mauro Dolci – che il bando sarà ritirato. La comunicazione dovrebbe essere pubblicata a giorni sul sito del Comune. Si ricomincia perciò da capo e arriverà un nuovo bando. Il nostro auspicio è che a questo punto ci si possa confrontare senza fretta e arrivare ad una soluzione condivisa, anche perché la scadenza delle concessioni è a fine 2018 e c’è tutto il tempo per valutare attentamente la questione».

Con il regolamento per il commercio su aree pubbliche, prima, e il bando, poi, Trescore sta cercando di mettere ordine al mercato, che si svolge il martedì mattina nell’area di piazzale Pertini, via Pertini e piazzale Comi/Poma e coinvolge 159 postazioni. «Il sindaco ha le proprie ragioni nel voler intervenire, il suo obiettivo non è sicuramente quello di creare scompiglio tra gli operatori – ammette Dolci -. Così com’era, il bando però risultava inaccettabile perché metteva a rischio l’esistenza stessa delle aziende ed era in contrasto con quanto previsto dalle norme in atto».

Ci si riferisce alle regole stabilite dalla Conferenza unificata Stato – Regioni (del luglio 2012) relativamente ai punteggi per l’anzianità: un criterio sul quale le associazioni si sono battute per fare in modo che anni di lavoro e investimenti non venissero spazzati via di punto in bianco dalla foga liberalizzatrice della Bolkestein. Mentre a fissare a due (non uno) il numero massimo di posteggi assegnabili ad ogni azienda è la legge regionale n. 6/2010. Due richiami normativi che la Regione Lombardia – D.G. Sviluppo Economico aveva già fatto presente al Comune in una comunicazione della fine di agosto, invitandolo a rendere compatibili i propri strumenti con le previsioni di legge, come ha indicato anche il Tar.

«Ora gli operatori non devono fare nulla – chiarisce Dolci -, il bando è stato sospeso e attendiamo di sapere come l’Amministrazione deciderà di muoversi, anche in merito alle domande già presentate. Intanto le concessioni, lo ricordo, scadono a fine 2018».

«Siamo sicuramente soddisfatti del risultato – sottolinea -, ottenuto soprattutto grazie alla massiccia partecipazione degli ambulanti che hanno presentato il ricorso. Sono 60, ma solo perché, per rispettare i tempi per la presentazione dell’istanza, abbiamo dovuto chiudere piuttosto velocemente la raccolta delle adesioni. Ce ne sono altri 70 pronti ad unirsi nell’ipotesi si debba tornare davanti alla giustizia amministrativa. È uno di quei casi in cui il valore dell’associazione è di rilevanza assoluta – fa notare il presidente Fiva -, difficilmente, infatti, un singolo operatore avrebbe potuto portare avanti il ricorso».

La vicenda di Trescore è inoltre cruciale per tutta la categoria. «Se passassero criteri come quelli previsti dal bando ora sospeso – avverte Dolci – si creerebbe un precedente pericoloso nel percorso di adeguamento alla Bolkestein, che tanto ha visto impegnate le nostre associazioni per vedere riconosciuto il diritto delle imprese a proseguire nella propria attività».


Panificatori, Capello lascia la presidenza Aspan dopo 21 anni. Al vertice Ferrandi

Cambio in corsa al vertice dell’Aspan. Roberto Capello, da 21 presidente dell’associazione dei panificatori bergamaschi, ha rassegnato le dimissioni e il Consiglio direttivo, riunito ieri, ha eletto alla presidenza Massimo Ferrandi, 49 anni, socio e amministratore del panificio di famiglia a Treviglio.

La rinuncia all’incarico da parte dello storico presidente non arriva inaspettata. Capello, che è anche presidente nazionale della Federazione Italiana Panificatori e dell’Unione Regionale Panificatori della Lombardia, aveva già annunciato all’inizio del mandato 2015-19 di voler fare spazio ai nuovi dirigenti.

Ferrandi è consigliere dell’Aspan dal giugno 2003 e ha ricoperto dal giugno 2015 la carica di vicepresidente vicario; è anche vicepresidente della società di servizi dell’Aspan. Dal 2011 al giugno 2017 è stato docente di teoria e pratica di panificazione alla sede di Treviglio dell’Abf, Azienda bergamasca formazione.

Il Consiglio Direttivo ha inoltre designato il vicepresidente Andrea Suardelli di Urgnano alla carica di vicepresidente vicario e Giovanni Paolo Rota di Almè nuovo vicepresidente. Il presidente e i vicepresidenti resteranno in carica fino a giugno 2019, scadenza dell’attuale mandato.

Capello mantiene l’incarico di consigliere e di presidente della società di servizi dell’Associazione.


Giovani Ascom, la solidarietà sposa l’arte. Alla Carrara l’evento benefico

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Il Gruppo Giovani Imprenditori dell’Ascom saluta l’ultimo scampolo d’estate con il tradizionale evento benefico, dandosi appuntamento venerdì 15 settembre alle 20 all’Accademia Carrara.

Con questo appuntamento all’insegna della solidarietà, da dodici anni a questa parte il Gruppo Giovani Imprenditori rinnova il suo impegno per il territorio, ritrovando spirito di gruppo e condivisione in una serata di incontro e confronto.

Gli imprenditori under 40 del terziario con lo slogan “Per un sorriso in più, facciamo della solidarietà un’arte” sosterranno quest’anno l’Associazione Azzurra di Bergamo che supporta la cura e l’assistenza di bambini colpiti da gravi malformazioni congenite o sindromi genetiche rare. Tutti gli imprenditori che parteciperanno all’evento sottolineeranno appartenenza di gruppo e condivisione del progetto benefico presentandosi all’aperitivo a buffet in Accademia indossando un abito, un accessorio o un dettaglio azzurro.

La serata sarà anche l’occasione per il gruppo insolito di visitatori “azzurri” di scoprire o riscoprire la pinacoteca fresca di restyling, grazie ad un tour guidato alle opere d’arte custodite alla Carrara.

Alessandro_Capozzi«Da quando siamo nati, nel 2004, abbiamo sempre avuto un’attenzione particolare verso il sociale, sostenendo diverse realtà del territorio, con particolare riguardo a neonati e bambini più bisognosi di cure – afferma Alessandro Capozzi, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Ascom Confcommercio Bergamo -. Il nostro impegno è quello di cercare di fare squadra e fare il tifo per i più piccoli che rappresentano il nostro futuro. Mi auguro la massima partecipazione di tutti, anche per scoprire un luogo prezioso della nostra città».

L’incasso della serata sarà interamente devoluto in beneficenza. La prenotazione è obbligatoria, dato che i posti sono limitati. La quota di partecipazione è di 20 euro.

Il Gruppo Giovani Imprenditori di Ascom è nato con l’apporto della maggior parte dei comparti merceologici dell’Associazione e con la volontà di creare un osservatorio sui cambiamenti del settore e un laboratorio di idee per affrontare i nuovi bisogni che si fanno strada nel terziario.

Negli anni, il gruppo è cresciuto e oggi rappresenta anche un incubatore di nuovi dirigenti, una palestra che prepara gli imprenditori di domani in ambito associativo, grazie anche al coinvolgimento sui temi del fare impresa, del lavoro e della formazione.

Per prenotarsi contattare la segreteria organizzativa Ascom Confcommercio Bergamo: tel. 035 4120304, fax 035.4120186, email: info@ascombg.it.


Responsabilità sociale, torna il riconoscimento per le imprese lombarde

buone prassi aziendali - lombardia

È stata prorogata al 5 ottobre la raccolta delle buone prassi per la responsabilità sociale delle imprese (CSR) in Lombardia, promossa Unioncamere Lombardia e Regione nell’ambito dell’accordo di programma per lo sviluppo economico e la competitività.

Buone Prassi Lombarde identifica ed evidenzia dal 2012 i comportamenti virtuosi delle aziende valorizzando e pubblicizzando il loro impegno in ambito di CSR grazie al repertorio on line sul sito www.csr.unioncamerelombardia.it, strumento unico nel suo genere di comunicazione, trasparenza e condivisione con tutte le parti interessate delle buone prassi aziendali.

L’iniziativa è giunta alla settima edizione ed ha nelle imprese le vere protagoniste. Nell’ultima annualità sono state 136 le aziende e cooperative che hanno superato con successo la fase istruttoria per essere premiate a Palazzo Lombardia nella cerimonia finale per il loro impegno socio-ambientale.

«Buone Prassi documenta che coniugare competitività e responsabilità sociale è una necessità sempre più avvertita dalle imprese; addirittura essa stessa si configura oggi come un fattore strategico di competitività al pari dell’innovazione, dell’efficienza della pubblica amministrazione o dei costi energetici – afferma l’assessore regionale allo Sviluppo economico Mauro Parolini -. Regione Lombardia sostiene e promuove questa, che si è affermata nel tempo come un’iniziativa di grande successo e partecipazione, perché concorre a promuovere modelli di gestione d’impresa sostenibili in grado di diventare driver per lo sviluppo del territorio e del bene comune nelle comunità locali di riferimento».

«Sono le stesse imprese che oggi ci chiedono di partecipare alla Raccolta delle Buone Prassi per farsi conoscere e divulgare il loro impegno concreto – dichiara invece Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia – a dimostrazione della necessità di riconoscimento che gli imprenditori hanno quando sanno di agire in modo sano ed efficace, come è abituale nel tessuto imprenditoriale lombardo. Buone imprese fanno una buona economia anche in termini di performance».

green ambiente responsabiltà sociale«L’impresa è un soggetto economico – evidenzia il presidente della Camera di commercio di Bergamo Paolo Malvestiti – il cui operato ha effetto su diverse categorie di operatori: si pensi ai lavoratori, ai fornitori e ai clienti, all’ambiente, alla comunità locale e via dicendo. Un’impresa si distingue non solo per la qualità dei beni prodotti o dei servizi prestati, ma per il suo comportamento responsabile e impegnato. Questa iniziativa di carattere regionale cui volentieri la nostra Camera aderisce permette di fare emergere modelli da emulare».

La raccolta si rivolge a imprese private, partecipate da enti pubblici, cooperative, imprese sociali e loro consorzi. Possono concorrere le aziende in regola con la legge che abbiano adottato e stiano attuando iniziative volontarie relative a queste categorie: ambiente, lavoro e conciliazione famiglia-lavoro, società, mercato e governo e gestione dell’azienda. Le micro, piccole e medie imprese devono dettagliare attività in almeno due categorie, che salgono a tre ambiti di riferimento per le grandi imprese. Particolare attenzione verrà dedicata quest’anno al tema donne e lavoro, infatti, le imprese femminili che supereranno la selezione riceveranno un riconoscimento speciale da parte dei comitati per l’imprenditoria femminile delle Camere di Commercio lombarde.

Il nuovo termine per l’iscrizione è, come detto, il 5 ottobre 2017 alle ore 12. Le candidature possono essere presentate esclusivamente on line con registrazione nell’area riservata del sito www.csr.unioncamerelombardia.it.

Il 28 novembre 2017 tutte le imprese che avranno passato la selezione saranno premiate in una cerimonia pubblica a Palazzo Lombardia nella sede di Regione.

 


I bergamaschi a Cheese: Presìdi, aziende e pure la birra

 

L’undicesima edizione di Cheese scalda i motori. La grande manifestazione casearia organizzata, ogni due anni, da Slow Food Italia e Città di Bra è in programma dal 15 al 18 settembre nella cittadina incastonata tra Langhe e Roero. Quest’anno il focus è sui formaggi rigorosamente a latte crudo e sulle storie di centinaia di allevatori e casari eroici provenienti da tutto il mondo.

Folta, come sempre, la pattuglia delle aziende bergamasche. A cominciare dai Presìdi Slow Food che sostengono produzioni tradizionali e di piccole dimensioni che altrimenti andrebbero perdute. Dalla Bergamasca arriveranno quello dell’Agrì di Valtorta e dello Stracchino all’antica delle valli Orobiche.

Per quanto riguarda le aziende, l’appuntamento è in piazza Carlo Alberto e piazza Roma, con il Mercato italiano e internazionale di Cheese che espone i migliori prodotti di casari, pastori, formaggiai e affinatori italiani e di tutto il mondo. Ci saranno Quattro Portoni di Cologno al Serio, Casarrigoni di Taleggio, Arrigoni Battista di Pagazzano, presente con il consorzio Gourm.it, La Via Lattea di Brignano Gera d’Adda e Sergio Arrigoni di Taleggio.

In piazza Spreintenbach troverà posto, invece, la Piazza della birra, e tra i birrifici artigianali presenti è stato selezionato anche il Birrificio Indipendente Elav di Comun Nuovo.

Per il resto, la quattro giorni offre appuntamenti, iniziative e prodotti di ogni tipo, dalle piazze tematiche ai laboratori, dagli incontri alle degustazioni, agli spettacoli.

Tutte le info su cheese.slowfood.it


Buoni pasto, ecco le novità in vigore dal 9 settembre

buoni_pastorthg.jpgIl 9 settembre entra in vigore il decreto del Ministero dello Sviluppo economico (7 giugno 2017 ai sensi dell’articolo 144 del Nuovo codice degli appalti) che disciplina alcuni aspetti e caratteristiche dei buoni pasto.

La normativa non incide sui contratti in essere, ma porta con sé alcune novità:

  • l’ampliamento dei soggetti che possono ricevere buoni pasto (agriturismo, ittiturismo, spacci aziendali, imprese alimentari artigiane, agricoltori per la vendita al dettaglio e il consumo sul posto)
  • la cumulabilità fino a otto buoni pasto
  • la possibilità di acquistare prodotti alimentari anche per il consumo non immediato.

Per quanto riguarda il rapporto tra società emettitrici ed esercizi convenzionati, è introdotto il divieto di ritardare o negare il pagamento di fatture oggetto di contestazioni parziali e l’obbligo di pagare almeno la parte non contestata. La nuova normativa prevede anche misure che depotenziano i servizi aggiuntivi, voci che, secondo quanto denunciato a più riprese dagli esercenti, fanno lievitare, spesso immotivatamente, i costi.

L’aver chiarito e regolato alcuni aspetti del rapporto tra le società emettitrici e le attività convenzionate non ha tuttavia risolto il problema della sostenibilità degli strumenti. «La modifica del Codice degli Appalti avvenuta a maggio scorso – spiega la Fipe, la Federazione dei pubblici esercizi – ha introdotto una dirompente novità relativamente allo sconto che la società emettitrice dovrà proporre alla Pubblica Amministrazione in sede di gara, che non dovrà essere superiore alla commissione proposta all’esercente». Una norma che potrebbe calmierare le commissioni o, al contrario, innalzarle fino allo sconto offerto nella gara d’appalto. Per questo l’associaizone guarda con preoccupazione al prossimo bando Consip, atteso per gennaio 2018, che potrebbe rafforzare il criterio del massimo ribasso degli appalti.


Buoni pasto, le nuove norme non risolvono i problemi. Anzi…

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di Oscar Fusini*

Quando si dice che la montagna ha partorito il topolino.

Il nuovo decreto del ministero dello Sviluppo Economico sui buoni pasto, in vigore dal 9 settembre, introduce la cumulabilità dei buoni ed allarga la platea di coloro che possono accettarli, ma non interviene sulla sostenibilità di questi strumenti da parte della filiera coinvolta.

Ci aspettava, dopo anni di ritardo e di difficoltà, una legge che risolvesse i problemi del settore ed invece il provvedimento rischia di aumentare ancora di più le criticità.

Certo, in alcuni ambiti come quello della trasparenza dei rapporti tra emettitori ed esercenti, la legge è un passo in avanti, ma il provvedimento non sana la grave lacuna della non sostenibilità economica del buono e, con questo, l’indebolimento qualitativo della rete degli esercizi e dei servizi erogati.

In primo luogo la tanto decantata cumulabilità non sembra una novità. Il nuovo decreto estende la cumulabilità fino a otto buoni senza chiarire se è per prestazione o giornaliera. Del resto, comunque, questa era una prassi già in uso e consolidata.

Il vero problema dei buoni pasto è a monte. Giusto per non usare giri di parole, occorre ricordare che lo Stato per i buoni pasto dei suoi 900.000 dipendenti vuole risparmiare qualche miliardo di euro e cerca di scaricare il suo onere innanzitutto sui dipendenti che li ricevono, consegnando loro buoni con valore facciale uguale ma con valore reale sempre più basso, e poi sugli esercenti, che devono o dovrebbero offrire un servizio adeguato a prezzi inferiori.

Questo spiega perché il Ministero abbia deciso di allargare la platea di chi li può accettare. Non era un privilegio che fin qui li potessero accettare solo bar, ristoranti ed esercizi limitatamente a piatti pronti per il consumo, dato che il buono rappresentava un servizio sostitutivo della mensa e per questo ha sempre goduto della detassazione che tanto piace a datori di lavoro e beneficiari.

Ora con i buoni si potrà comprare qualsiasi prodotto alimentare, anche materie prime, semilavorati ecc. non pronti per essere consumati.

Chiaro che da una funzione di servizio si è passati a considerare il buono pasto uno strumento di pagamento e qualche rischio sulla detassazione potrebbe esserci.

In realtà la manovra è più strategica. Dato che la rete dei bar e dei ristoranti fatica a sostenere il costo delle commissioni, si apre l’accettabilità anche alle altre categorie sperando di trovare nuovi accettatori.

Ben venga, allora, che anche gli artigiani, gli agriturismi, gli ittiturismi e tutti coloro che vorranno d’ora li possano accettare, sappiano però che si siedono ad una tavola molto imbandita dove uno solo mangia e tutti gli altri pagano.

In questo modo si rafforzerà il fronte di coloro che chiedono una reale riforma del settore a beneficio di tutti.

Il fatto è che il decreto ministeriale segue il decreto legislativo 50 del 2016 e il suo fatidico art. 144 comma 6 sulle gare d’appalto dei servizi di ristorazione che stabilisce che il ribasso sul valore nominale del buono non possa essere superiore allo sconto incondizionato verso gli esercenti.

Potrebbe avvenire che questa norma faccia da calmieratore delle commissioni – ipotesi molto difficile –, più facile che le commissioni per gli esercenti raggiungano e superino il 20% senza più possibilità di ritorno.

Ma chi potrà sostenere questi nuovi buoni pasto?

Verrebbe da dire nessuno ma qualche disperato lo si trova sempre. Temiamo sempre di più che precipiterà la qualità del servizio e aumenteranno i prezzi. A danno di tutti: consumatori, lavoratori esercenti con lo Stato l’unico che continuerà a risparmiare.

*direttore Ascom Bergamo Confcommercio


Seriate, annullata la notte bianca. Resta la gara di break dance e hip hop

break danceA causa delle sfavorevoli previsioni meteo, l’Amministrazione comunale di Seriate ha annullato la manifestazione “Notte sotto le stelle”, prevista domenica 10 settembre dalle 14 alle 24 lungo via Dante e via Italia.
Saltate le tante iniziative in programma per salutare l’estate e promuovere l’incontro dei cittadini e le attività presenti sul territorio, è confermato però il contest di break dance e hip hop che coinvolge perfomer da tutta Italia. Si svolgerà nella tensostruttura della biblioteca Gambirasio, dalle 14 alle 20. Lo show finale, con premiazioni dei vincitori, si terrà alle 19.30 in compagnia del dj Hutchy. Sinora sono 200 gli iscritti al contest, che si divide in tre categorie 1vs1 hip hop, 1vs1 breaking e 2vs2 mix style. A giudicare i partecipanti saranno i giudici d’eccezione Bboy Ibra e Sly.


Albino, negozi come gallerie d’arte con la mostra sull’acqua

L'allestimento da Uv Shop ImmagineTocca ai negozi di Albino diventare galleria d’arte. La mostra itinerante “L’acqua come slancio vitale”, dedicata alle opere vincitrici della prima edizione del Premio Arte UniAcque, sarà allestita nel capoluogo della Media Val Seriana dall’8 al 17 settembre.

La mostra, curata dall’Ascom, ha la particolarità di non essere ospitata in un unico spazio, ma si snodarsi tra le vetrine dei negozi, del centro e non solo. Frequentando bar, ristoranti, gelaterie o soffermandosi alla ricerca di buoni affari per lo shopping e la spesa o, ancora, nelle attività dei servizi, ci si può così imbattere in immagini che, con tecniche e stili diversi, raccontano il valore dell’acqua: fonti e acquedotti, misteri della creazione, riflessi notturni, ma anche sguardi critici alle disuguaglianze nella distribuzione delle risorse idriche nel mondo.

Il tour delle opere è partito a giugno da Trescore per spostarsi, nel corso dell’estate, nelle località turistiche della provincia (nell’ordine Sarnico, Lovere, Clusone, Castione della Presolana e Oltre il Colle) fino ad approdare Zogno ed ora ad Albino, dove sono coinvolti 18 esercizi, più la biblioteca.

Ecco dove trovare le opere

  • Acconciature Lory & Moky – via Mazzini, 9
  • Lo Stile di Paola – via Mazzini, 18
  • Enoteca Wimpy – via Mazzini, 15
  • Caffetteria Mazzini – via Mazzini, 33
  • Albergo Italia – via Mazzini, 40/A
  • Nadia Fur – via Mazzini, 44
  • Destinazione Sole – via Mazzini, 50
  • Calzature Cugini – via Mazzini, 88
  • Facchinetti Mirella – via Mazzini, 96
  • Tabaccheria Rivellini – via Mazzini, 175
  • Gelateria Franca – via Marconi, 5/C
  • G&G di Gusmini Giovanni Zurich Assicurazioni – via Marconi, 29
  • Narciso Abbigliamento Calzature – via Aldo Moro, 2/3
  • Trattoria come una volta – via Roma, 76
  • Gommista Stazione di Servizio Cuter – via Provinciale, 58
  • Studio Casa Albino – via Provinciale, 26/C
  • Acconciature Vale di Parco Valentina – via Monsignor Carrara, 29/A
  • Centro Estetico Vigor – via Trieste, 1
  • Biblioteca Comunale di Albino – via Mazzini, 68

L’ultima tappa del lungo viaggio d’arte sarà a Romano di Lombardia dal 22 settembre al primo ottobre.