Grossisti alimentari, cambio al vertice. Giovanna Pradella presidente del Gruppo Ascom

Giovanna Pradella, della Cidia di Bergamo, è la nuova presidente dei Grossisti Alimentari e succede a Giovanni Cacciolo Molica di Orobica Pesca, alla guida del Gruppo dal 2000. La neo-presidente, 35 anni, guiderà i grossisti fino al 2021. Il direttivo vede la conferma dei consiglieri Adriano Bonalumi della Linberg di Mozzo, Carlo Garletti di Garletti Frutta di Bergamo, Marino Lazzarini di Lazzarini Dolciumi di Azzano San Paolo, Norberto Mologni della Fratelli Mologni di Bergamo, Maurizio Rovetta della Rcm Food di Lallio.

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Giovanna Pradella

«L’obiettivo del mio mandato – spiega Giovanna Pradella – è quello di promuovere iniziative condivise e di creare vere e proprie reti d’impresa per cogliere la sfida dell’internazionalizzazione, dato il crescente interesse per il food e per i prodotti tipici. Unendo le forze potremmo anche cercare di ottenere convenzioni vantaggiose per la logistica, aspetto cruciale per la gestione ottimale di ogni ordine».

Quanto al comparto, se da un lato vi è sempre più attenzione al food-cost nella ristorazione, dall’altro la ricerca di prodotti di qualità e di nicchia procede senza sosta: «C’è molto interesse per prodotti ad alto valore aggiunto, tipici e a denominazione e i clienti sono sempre più attenti a ingredienti e a metodologie di lavorazione».

Il settore è in contrazione. Dal 2012 al 2016 le attività sono passate da 248 a 216 (-12,4%). In città i grossisti alimentari sono 30 (nel 2012 erano 33).

Tra le problematiche, persistono delle criticità sul fronte finanziario, a partire dalla difficoltà di accesso al credito, oltre ai ritardi nei pagamenti, che interessano, a cascata, l’intera filiera: «La Cooperativa di Garanzia di Ascom, Fogalco, è fondamentale per supportare gli imprenditori, dall’analisi di bilancio all’accesso al credito e a bandi ed agevolazioni. L’opportunità di avere una consulenza finanziaria su misura rappresenta un indiscutibile vantaggio per ogni associato», ricorda Pradella.


Torna il Convivium, ristoratori a pranzo Al Cambio di Torino con lo chef Matteo Baronetto

ristorante del Cambio

Tornano i Convivium dell’Accademia del Gusto, i seminari rivolti ai ristoratori che prevedono un pranzo degustativo in ristoranti stellati alla scoperta della filosofia dei grandi chef. L’appuntamento è per mercoledì 15 marzo al Ristorante Del Cambio a Torino con partenza dall’Accademia del Gusto di Osio Sotto alle ore 11 (piazzetta don Gandossi,1).

Il ristorante, che dal 5 ottobre 1757 si rinnova ciclicamente rimanendo fedele a se stesso, dal 2014 è sotto la guida sapiente ed esperta dello chef Matteo Baronetto, classe 1977. L’approccio rigoroso e coraggioso di Baronetto, che affianca ingredienti e piatti di stretta tradizione a tecniche e abbinamenti originali, è un omaggio all’alta cucina italiana e al luogo storico in cui questa prende forma.

Per informazioni www.ascomformazione.it; info@ascomformazione.it


Internazionalizzazione d’impresa, al via il master della Camera di Commercio

Il Short Master in internazionalizzazione d’impresa è un percorso formativo intensivo interdisciplinare che mira a formare operatori della piccola e media impresa ad approcciare i processi di internazionalizzazione. È realizzato in collaborazione con NIBI – Nuovo Istituto di Business Internazionale di Promos – Camera di commercio di Milano e si svolgerà a Bergamo dal 4 aprile al 20 giugno prossimo con una durata di 60 ore. Al termine del percorso i partecipanti saranno in grado di mettere a fuoco gli aspetti chiave di un processo di internazionalizzazione e dare una prima risposta alle principali problematiche di natura strategica e operativa che un’impresa orientata ai mercati internazionali deve affrontare.

Queste le macro aree affrontate: Orientamento ai mercati internazionali e finanziamenti europei; Strategie per l’internazionalizzazione e strategie doganali; Business planning (pianificazione aziendale);  Tecniche di vendita nei mercati internazionali; Assetti organizzativi per l’internazionalizzazione; Logistica e trasporti;  Tecniche di vendita nei mercati internazionali; Finanza, contrattualistica e fiscalità internazionale. Il corso, cofinanziato dalla Camera di commercio di Bergamo, è riservato a titolari, soci, amministratori e consiglieri delegati, amministratori unici, coadiuvanti o collaboratori familiari, dipendenti, lavoratori somministrati e a chiamata, collaboratori coordinati e continuativi, apprendisti, stagisti o tirocinanti. La quota di iscrizione, per le imprese con sede legale e operativa in provincia di Bergamo e che non abbiano già beneficiato del master nelle precedenti edizioni, è pari a 450 euro (+ Iva al 22%). Per le imprese interessate a iscrivere due o più dipendenti è previsto uno sconto pari al 5% della quota (a partire dal secondo iscritto). È ammessa la partecipazione di altri soggetti a fronte del versamento di una quota di iscrizione pari a  1.380 euro più Iva.

Le iscrizioni, entro il 30 marzo prossimo, compilando la scheda disponibile sul sito di Bergamo Sviluppo, verranno raccolte in ordine cronologico di arrivo fino all’esaurimento dei 24 posti disponibili. Sarà accettato in via prioritaria un partecipante per ogni impresa; richieste di partecipazione aggiuntive saranno accolte solo previa verifica della disponibilità dei posti, sempre garantendo la priorità alle imprese con sede legale od operativa in provincia di Bergamo.

Info: Bergamo Sviluppo, Pamela Mologni, tel. 035.3888.011, mologni@bg.camcom.it

 


Abbigliamento, calzature e articoli sportivi, Pedrali confermato presidente del Gruppo Ascom

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Diego Pedrali è stato riconfermato presidente del Gruppo Abbigliamento calzature che da questo mandato si unisce al Gruppo articoli sportivi. Nello storico gruppo si aggiungono le attività che propongono articoli  sportivi e le armerie. Nel cda, che resterà in carica fino al 2021, sono stati nominati come vicepresidenti Gigliola Cortinovis (Equi Center, Almè) e Gianfranco Rota (Eredi Rota Remo, Bergamo); e come consiglieri, Marisa e Isabella Gamba (Pigal, Villa d’Almè), Andrea Provenzi (Provenzi Store, Trescore Balneario), Lodovico Ruggeri (Ruggeri, Costa di Mezzate), Luciano Zenoni (Calzature Franca, Clusone) e Roberto Marini (Remo e Lucia sport, Sarnico). Diego Pedrali, 66 anni, titolare del negozio L’Uomo Più di Torre Boldone, guida il gruppo da oltre 25 anni e fa parte della Giunta di Federazione Moda Italia e del Consiglio direttivo nazionale di Federcalzature.

Pedrali ha tratteggiato le sfide per i prossimi anni, prima tra tutte la necessità di valorizzare un settore in difficoltà:«Nel mondo economico attuale un pizzico di pazzia può essere il motore di buoni risultati per cercare di far ripartire lo sviluppo. Ci troviamo in un momento molto difficile ci sono numerosissimi fattori in gioco e ognuno di questi presenta una serie di variabili elevate e suscettibili che possono creare un cambiamento di rotta. Esistono problematiche nazionali come il probabile innalzamento dei tassi di interesse, l’aumento dell’Iva, la finanza alternativa al credito tradizionale, la vendita on line, la digitalizzazione degli scontrini direttamente all’Agenzia delle entrate, la desertificazione delle città. A questi si aggiungono questioni specifiche del nostro territorio, come ad esempio, la crisi dei negozi di vicinato, le isole pedonali, l’innalzamento di cubatura nei centri commerciali». «Tutto questo non può di certo creare crescita – dice Pedrali – e quindi dovremo coinvolgere tutti i commercianti per discuterne insieme e per farci portavoce di tutto il  collettivo della filiera». Secondo il presidente Pedrali «ci troviamo in un tunnel dove la luce è ancora lontana, quindi dobbiamo per forza collaborare per concordare suggerimenti e correzioni almeno a livello regionale e  comunale».

I dati per il comparto confermano il 2016 come un anno critico. Il comparto nel suo complesso raccoglie 2.115 imprese, tra negozi di abbigliamento, tessuti e mercerie (1.719), di pelletteria e calzature (n. 254) e di articoli sportivi (142), in calo dello 0,9% rispetto all’anno scorso (nel 2015 erano 2.134). A soffrire più di tutti è stato il comparto calzature: nell’ultimo anno ha registrato -2,3% (addirittura -5,9% in città), confermando il trend negativo iniziato nel 2012. Dopo quattro anni di crescita, il settore abbigliamento, tessili e mercerie ha tenuto in città, mentre in provincia ha subito una contrazione; in generale, si stima una ‘perdita’ dello 0,86%,. L’unico segnale di vivacità si registra proprio dai nuovi entrati nel gruppo, i negozi di articoli sportivi, che registrano un aumento dell’1,4% con una crescita concentrata nei comuni della provincia. In città, invece si calcola un calo del 5,9%. (Dati Ascom al 31 dicembre 2016).


Mais “Nostrano Isola Bergamasca”, anche l’Ascom in campo per il rilancio

Mais ProvinciaÈ giallo e lucente come l’oro, ma vale molto di più: perché nutre, contiene sostanze salutari, ha un buon sapore e custodisce gelosamente in ciascuno dei suoi semi la storia e la tradizione di un pezzo della terra bergamasca. Il mais “Nostrano Isola Bergamasca” è infatti una varietà tipica dell’Isola, nato più di cento anni fa grazie all’introduzione di questa coltivazione da parte dei nobili Guido Finardi e Alessandro Roncalli, nell’area compresa fra i villaggi di Chignolo, Madone, Bottanuco, Suisio e Medolago. Nel 1916 entrambe le aziende vennero premiate per la qualità del “Nostrano dell’Isola”, che divenne poi oggetto di studio da parte della Stazione Sperimentale di Maiscoltura di Bergamo, e subito comincia ad essere esportato.

Grazie alla lungimiranza di chi negli anni ha protetto e conservato la purezza del seme, si è potuto stendere un progetto di rilancio del prodotto come tipico dell’Isola Bergamasca, garantendo una filiera agro-biologica a km 0 con un mais originato, selezionato, coltivato, macinato e trasformato in farina di qualità in loco, e infine commercializzato attraverso la creazione di un marchio di qualità DOP.

logo maisL’idea è partita da PromoIsola sulla spinta di Expo, che ha acceso i riflettori sul tema dell’alimentazione: ne è nato un protocollo d’intesa con Engim Lombardia, Scuola di formazione professionale con sede a Valbrembo e attività laboratoriale a Brembate Sopra. Gli studenti del corso di Operatore agricolo, sotto la supervisione di un esperto ricercatore, si sono impegnati a coltivare il mais conservandone la purezza e migliorandone geneticamente la varietà, mentre con il sostegno di Ascom e della Camera di Commercio sono state coinvolte le aziende agricole operanti nell’Isola per la semina, la coltivazione e la raccolta della varietà, che attualmente viene trasformata in farina nel mulino Pennati di Medolago.

Infine la creazione del marchio ha visto il coinvolgimento di un’altra scuola professionale e cioè la Scuola d’Arte Applicata Andrea Fantoni, attraverso un concorso tra gli studenti del 3° anno del Liceo Artistico che ha portato alla scelta del marchio e le classi 5° del Centro Formazione Professionale per la creazione di manifesti e spot. Ora è in via di costituzione l’Associazione per la tutela e la valorizzazione delle varietà di mais dell’Isola Bergamasca.

PromoIsola sta lavorando anche con gli operatori del commercio alimentare e della ristorazione per la definizione di accordi mirati alla definizione di “alimenti” realizzati con questa farina, al fine di individuare “piatti tipici con farina Nostrano Isola Bergamasca” e “dolci con farina di Nostrano Isola Bergamasca”. Oltre alla classica polenta fatta con farina integrale e farina bramata, infatti, dal mais Nostrano Isola bergamasca si ottiene anche la farina fioretto che viene utilizzata per biscotti, birra, barrette nutrizionali, fiocchi di cereali, dolci, gelati e altro ancora.

“Siamo felici di ospitare e di aver collaborato, tramite il nostro ufficio Marketing territoriale, alla presentazione di questa eccellenza bergamasca – dichiara il presidente della Provincia Matteo Rossi -. Il mais Nostrano dell’Isola è un prodotto significativo non soltanto per la sua particolare storia, ma anche perché rappresenta alla perfezione Bergamo nel principale cibo che viene creato con il mais, la nostra amata polenta. Da Expo in poi abbiamo lavorato moltissimo sul tema dell’agricoltura sostenibile come via per lo sviluppo territoriale; fondamentale è la capacità di mettere in rete tutti i soggetti, dai giovani studenti agli agricoltori, dai commercianti fino ai ristoratori, il che ha consentito a PromoIsola di dare vita a un progetto vincente”.


Regolamento antiludopatia, il Tar accoglie il ricorso dei tabaccai

Slot machineIl Tar Lombardia – che ha respinto i ricorsi dei concessionari Lottomatica, Lotterie nazionali e Lotto Italia – ha accolto il ricorso presentato dalla Federazione Italiana Tabaccai contro il regolamento del comune di Bergamo che impone ai gestori di sospendere le attività legate al gioco – compresi il 10 e Lotto e il Gratta e Vinci – dalle 7,30 alle 9,30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21. Richiamando una sentenza del Consiglio di Stato (5231/15,) i giudici del Tar sottolineano che “le rivendite di tabacchi non possono qualificarsi imprese equiparabili a tutti gli effetti alle altre attività economiche” regolamentate dai Comuni .“ Esse originano da un servizio in regime di monopolio pubblico, costituendo punti vendita assoggettati ad un regime amministrativo, il quale evidenzia che trattasi di attività originariamente in mano pubblica e trasferita, in virtù di atto abilitativo (affidate ai privati in appalto), al soggetto privato”.

Nella sentenza si evidenzia che i due giochi in questione (10eLotto e Gratta&Vinci) “non sarebbero accumunabili agli altri” descritti nei provvedimenti censurati, per le stesse ragioni evidenziate dal TAR come Slotmachine e Videolottery che “appaiono più insidiosi, ad esempio delle scommesse ippiche e sportive, perché ‘implicano un contatto diretto ed esclusivo tra l’utente e la macchina senza alcuna intermediazione umana volta a disincentivare, per un normale meccanismo patologico legato al senso del pudore, l’ossessione del gioco, specie nella fase iniziale del processo di dipendenza patologica”. In effetti, 10eLotto e Gratta&Vinci non presentano tale caratteristica, comune, invece, agli altri tipi di gioco d’azzardo elencati nel Regolamento comunale prima e nell’ordinanza comunale poi, così come ben diverse sono le condizioni ambientali che caratterizzano sale giochi e tabaccherie/ricevitorie (frequentate da utenza differenziata e presidiate dal controllo funzionale dell’esercente). Ne discende, dunque – concludono i giudici -, la disomogeneità di tali giochi rispetto a quelli che il Comune ha dichiaratamente inteso limitare, con la conseguenza che deve ravvisarsi, per questo profilo, una carenza di motivazione dei provvedimenti impugnati”.

“Una cosa sono il Lotto e i Gratta e vinci, un’altra le slot. È un principio per il quale ci siamo battuti a lungo e con fermezza che ora è stato ribadito anche dal Tar delle Lombardia” commenta il Presidente Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, Giovanni Risso, alla pubblicazione della sentenza del Tar della Lombardia – “Si tratta – continua Risso – di una sentenza della massima importanza perché sottrae i giochi dei tabaccai al potere regolamentare dei Sindaci”. “Inoltre – conclude Risso – la sentenza non solo riconosce che le concessioni esclusive e tipiche del tabaccaio non sono accomunabili ad altre tipologie di gioco, come ad esempio Slotmachine e Videolottery, ma differenzia le tabaccherie-ricevitorie dalle sale Slot e riconosce, ancora una volta, la funzione di controllo del tabaccaio ed il suo conseguente ruolo sociale”.

“E’ un risultato di grande importanza, e non solo per il Comune di Bergamo – commenta invece il sindaco Giorgio Gori -. Fanno in questo contesto eccezione il 10eLotto e i Gratta&Vinci venduti nelle tabaccherie, secondo il TAR, che su questo punto ha accolto il ricorso della FIT: secondo il Tribunale regionale, i due giochi non possono essere soggetti a limitazioni da parte di un ente locale perché erogati in regime di monopolio. Ma un conto è il 10&Lotto, che ha effettivamente queste caratteristiche – spiega il sindaco Gori – e un conto sono i Gratta&Vinci, che come tutti sanno possono essere acquistati ovunque, anche nelle edicole, nei bar, nei supermercati; pensiamo dunque che la loro esenzione dal regolamento sia frutto di una svista da parte del Tribunale.” “Ciò detto – prosegue il sindaco di Bergamo – già oggi la Giunta comunale tornerà ad approvare il Regolamento per il contrasto della ludopatia, identico al precedente salvo che per l’esclusione del 10&Lotto, e lo trasmetterà al Consiglio comunale perché sia approvato già nella prossima seduta”.

 

 


Grossisti vino e bevande, confermato Giampietro Rota. «Semplificazione della burocrazia e accesso al credito le priorità»

Il Gruppo Grossisti Vino e Bevande dell’Ascom ha confermato Giampietro Rota alla presidenza, ruolo che ricopre dal 2013. Presidente della “4R” di Torre de’ Roveri che gestisce insieme ai fratelli, 54 anni, sposato e con due figli, Rota guiderà il Gruppo fino al 2021.

Lo affiancano nel Consiglio direttivo Giuseppe Betti della Betti &C di Cividate al Piano, Gianfranco Artifoni di Artifoni Bevande di Scanzorosciate e Renato Maffessanti dell’omonima ditta di Clusone, tutti già parte del Gruppo.

Il presidente ha invitato la categoria ad un maggior confronto e ad una più intesa partecipazione alla vita associativa: «È importante confrontarsi su problematiche comuni e cercare di mettere in campo soluzioni, oltre ad intavolare un confronto più ampio e partecipato. Attraverso l’associazione non smetteremo di batterci per la semplificazione della burocrazia e l’attenzione al tessuto imprenditoriale del territorio. Spesso i ritardi nelle concessioni delle licenze e di altri permessi scoraggiano iniziative imprenditoriali e mettono in difficoltà il settore dei pubblici esercizi».

Le aziende del settore sono in crescita (dal 2012 ad oggi il numero dei grossisti di vino e bevande in provincia di Bergamo è passato da 144 a 156, in città è da 9 a 16), ma è alle prese con un profondo cambiamento dello stile e delle abitudini dei consumatori: «Non a caso l’Istat ha inserito nel paniere le birre artigianali e i prodotti vegani – rileva Rota -. Mai come quest’anno si sono affermate tendenze nei consumi già in voga da quattro-cinque anni. I consumatori sono sempre più attenti e consapevoli, disposti a spendere nonostante la crisi qualcosa in più per prodotti naturali e artigianali. I vini bio e biodinamici conquistano una sempre più ampia fetta di mercato. Nelle bevande si prediligono infusi più naturali e ingredienti selezionati, dai presidi Slow Food ai prodotti Igp. Tornano alla ribalta anche gazzose e spume, proposte anche in nuovi piccoli formati».

Non mancano criticità sul fronte finanziario, a partire dalla difficoltà di accesso al credito, che interessa, a cascata, l’intera filiera: «La Cooperativa di Garanzia di Ascom, Fogalco, è fondamentale per supportare gli imprenditori, dall’analisi di bilancio all’accesso al credito e a bandi ed agevolazioni. L’opportunità di avere una consulenza finanziaria su misura rappresenta un indiscutibile vantaggio per ogni associato».


Zogno, per le attività commerciali giù la Tari e nuove agevolazioni

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Il Comune di Zogno ha confermato anche per il 2017 le agevolazioni fiscali, in vigore già da alcuni anni, a favore delle attività commerciali e rilancia con un’estensione delle esenzioni e una riduzione generalizzata della Tari.

Le nuove attività commerciali che si insediano nel 2017 in locali sfitti o inutilizzati continueranno a beneficiare per i primi due anni di esercizio dell’esenzione della Tari. Non dovranno versare né Tari né Tasi nemmeno le uniche attività commerciali ubicate nelle frazioni. Da quest’anno, inoltre, le insegne che hanno ottenuto il riconoscimento regionale di “attività storiche” saranno totalmente esentate dal versamento della Tari.

L’altra novità per quest’anno è rappresentata dalla riduzione del 7% in media delle tariffe Tari per tutte le attività commerciali. «Riteniamo che l’ampliamento delle agevolazioni individuate e la riduzione della Tari siano un segnale concreto di sostegno ai negozi di vicinato, la cui importanza è da riscontrare sia nei riflessi occupazionali che rivestono, sia nel valore sociale che assumono per i cittadini», commenta il sindaco Giuliano Ghisalberti.


Gioco d’azzardo, sul Sebino i locali più “etici”

Proseguono le azioni di contrasto e prevenzione del gioco d’azzardo patologico. È stato presentato oggi all’Ospedale Papa Giovanni XXIII, in occasione del convegno nazionale “Gioco d’Azzardo Patologico-Gap, dalla Neurobiologia Sperimentale alla Clinica”, nell’ambito del progetto NeuroGap finanziato dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Piano d’Azione 2017 per la prevenzione del Gioco d’Azzardo Patologico elaborato dall’Agenzia della Tutela della Salute della Provincia di Bergamo grazie al lavoro del Tavolo provinciale per la prevenzione del Gioco d’Azzardo Patologico.

Un impegno iniziato dal 2014 che ha visto la realizzazione di numerosi interventi di informazione per sensibilizzare la cittadinanza rispetto a una piaga sempre più diffusa e che oggi continua con nuove strategie. Il gioco d’azzardo, infatti, è la terza industria italiana. Nella sola città di Bergamo si spendono 204 milioni di euro in gioco, con un esborso pro-capite, minori compresi, di 1.700 euro l’anno.

Le attività programmate per l’anno 2017 prevedono, in particolare, il proseguimento dello studio del fenomeno, grazie alla collaborazione dell’Osservatorio Dipendenze dell’Ats, in modo da poterne definire le dimensioni e da poterne monitorare la diffusione. A tal fine, saranno intensificate le collaborazioni per la formazione dei soggetti moltiplicatori, specie per volontari e associazioni, e proseguirà l’impegno per promuovere il Codice Etico Gap.

vetrofania codice etico slot machine«Il Codice è uno strumento di autoregolamentazione redatto con l’obiettivo di responsabilizzare gli esercenti dei locali. Grazie alla collaborazione delle associazioni di categoria, tra cui Ascom, abbiamo visto l’adesione di 248 locali, con punte dell’80% nell’Alto Sebino e del 50% nel territorio di Seriate. Percentuali che quest’anno intendiamo migliorare ulteriormente, coinvolgendo tabaccai e distributori di gratta e vinci, mettendo a punto un codice etico più specifico per le sale slot e valutando la possibilità di ragionare sugli sportelli bancomat collocati all’interno o negli spazi immediatamente antistanti alle sale e ai locali slot», ha spiegato Mara Azzi, direttore generale di Ats Bergamo, anticipando la possibilità di studiare l’impatto del codice e il suo effettivo utilizzo da parte dei locali aderenti.

Inoltre, saranno promosse specifiche azioni sui temi dell’indebitamento e dell’usura con il coinvolgimento delle associazioni antiusura e delle banche. Si valuterà, infatti, la possibilità di attivare rapporti di collaborazione con gli istituti di credito per sensibilizzare gli operatori sul loro possibile ruolo nell’intercettare precocemente le situazioni di gioco d’azzardo problematico tra i clienti, intervenendo con specifiche azioni.

«È nostra intenzione fare tutto il possibile per aumentare la sensibilità del territorio rispetto a un problema che può essere affrontato solo con un impegno trasversale. Purtroppo, il gioco d’azzardo patologico colpisce tutti: non esistono limiti di età per chi gioca, né differenze di estrazione sociale e culturale. Emerge chiaramente dagli studi fatti fino ad ora che sono numerosi i problemi connessi a questa patologia. Per questo dobbiamo smettere di chiamarlo “gioco” e intervenire concretamente per mettere all’angolo le tentazioni del gioco d’azzardo. Abbiamo già fatto molto, ma possiamo fare di più se lavoriamo insieme», ha concluso Mara Azzi, ricordando che tutti i Comuni che adotteranno regolamenti specifici sul gioco d’azzardo saranno supportati con una consulenza tecnica sulle buone prassi da attuare, con la possibilità di allargare i regolamenti in Ambito territoriale.

 


Gastronomi e salumieri, tocca a Bonicelli. «Un piano per salvare i negozi di periferia»

Luca Bonicelli, titolare dell’omonima salumeria di Villa d’Ogna, è il nuovo presidente del Gruppo gastronomi e salumieri Ascom. Succede alla guida dell’associazione a Mauro Rocchi, che rimane come componente del Consiglio direttivo. Le votazioni si sono svolte ieri sera all’Ascom di Bergamo: accanto a Bonicelli, sono stati nominati vicepresidenti Pierantonio Chiari (Chiari Formaggi, Bergamo) e Gianluca Pellegrini (Pellegrini e Pezzotta, Berbenno), come consiglieri Nunzio Carrara (Carrara Fratelli, Bergamo), Alessandro Marchesi (Macelleria Marchesi, Seriate) e Mauro Rocchi (Bonate Sotto).

Bonicelli, 43 anni, è conosciuto nel commercio bergamasco per essere anche il presidente (uscente) del Gruppo Giovani Ascom, sodalizio che  si impegna per fare crescere gli imprenditori under 40 e in diverse iniziative di solidarietà rivolte in particolare ai bambini.

Nel corso della seduta elettiva del Cda, il neopresidente ha tracciato il programma per i prossimi anni e individuato come obiettivi prioritari la salvaguardia dei negozi di alimentari dei comuni più periferici e la formazione.

«I numeri parlano chiaro, il saldo dell’ultimo anno è critico – ha detto il neopresidente Bonicelli – le attività alimentari in dodici mesi sono scese da 934 a 911 e le chiusure sono state quasi tutte in provincia, in particolare nelle località più periferiche. Si tratta di capire quali sono le motivazioni, se il cambio generazionale, la troppa tassazione, la concorrenza o tutti questi fattori insieme». «La cosa certa – ha rimarcato – è che non si può più pensare di gestire il negozio come trent’anni fa. Le abitudini e gli stili di vita sono cambiati, la gente preferisce andare ai centri commerciali e non è possibile tornare indietro. Molte attività che hanno chiuso non si sono mai rinnovate. Invece, soprattutto i negozi che si trovano più lontani dal centro e nelle periferie devono farlo, devono diventare altro o comunque cambiare per trovare una loro nuova dimensione, più adatta a questi tempi».

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La prima iniziativa che il gruppo si propone di fare è un’analisi del comparto: capire meglio le criticità, l’età media dei salumieri-gastronomi e trovare le strategie «per difendere e promuovere gli alimentari, in particolare delle aree periferiche della provincia, che sono l’ultimo presidio del commercio di vicinato e un presidio sociale nei piccoli paesi».

«La soluzione a mio avviso è puntare sul multiservizio, ma per fare questo occorre fare formazione – ha continuato Bonicelli -. Si può decidere di puntare sulle selezioni gourmet, sul biologico, sui servizi di gastronomia del piatto pronto, sulla spesa a domicilio: sono tutte possibilità, la certezza è che per il negozio di alimentari così come lo abbiamo conosciuto negli anni non c’è grande futuro».

La crisi dei negozi alimentari in provincia si è manifestata nell’ultimo anno: dopo una fase di crescita (dal 2012 al 2015 sono aumentati da 872 a 934), nell’ultimo anno il saldo parla di -23 negozi alimentari in provincia. Si è stabilizzata invece la situazione in città dove le attività sono passate da 82 nel 2012 a 110 nel 2015, a 111 nel 2016.