Agricolo, autonomo o all’estero: la fotografia del Censis sul lavoro che cambia

Eccesso di offerta e lavoro a basso costo caratterizzeranno lo scenario mondiale anche nel 2017. All’interno di questa cornice, il 50esimo Rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese presentato oggi ha analizzato, nel capitolo “Lavoro, professionalità, rappresentanze” alcuni aspetti salienti.

Qualità delle risorse umane e attrazione degli investimenti

Una indagine del Censis presso un panel di responsabili di multinazionali, organizzazioni e media esteri presenti nel nostro Paese, realizzata per l’Associazione Italiana Banche Estere, ha indicato nella qualità delle risorse umane uno dei fattori che oggi rendono l’Italia più attrattiva nelle decisioni di investimento nel nostro Paese. Allo stesso tempo, hanno dichiarato che il sistema-Italia appare ancora penalizzato soprattutto dal basso livello di flessibilità del mercato del lavoro.

Nel 2015 il flusso in entrata di investimenti diretti esteri si è attestato su 11,7 miliardi di euro, circa 1,2 miliardi in meno rispetto al 2014 e 2,9 miliardi in meno rispetto alla cifra raggiunta nel 2013. I flussi dall’estero si sono ridotti dal 5,3% al 4,3% del totale degli investimenti fissi lordi nel triennio. I flussi in uscita dell’Italia hanno mostrato una riduzione fino a 12,6 miliardi di euro, passando dal 5,5% al 4,6% degli investimenti fissi lordi totali. Nel 2015 il volume complessivo delle risorse estere investite in Italia si è attestato su 420 miliardi di euro. Nell’ultimo triennio la consistenza degli investimenti esteri è cresciuta anche per la debolezza del Pil italiano ed è pari al 25,6%, un valore che resta molto lontano da quelli relativi ad altri Paesi come la Francia (31,9%) o il Regno Unito (51,1%).

La nuova geografia del lavoro agricolo

Gli occupati nel settore agricolo hanno raggiunto nel 2015 le 910.000 unità, con un incremento in termini assoluti di circa 20.000 occupati rispetto al 2014 e di 18.000 rispetto ai due anni precedenti. Rispetto all’anno precedente, nel 2015 gli occupati aumentano del 2,2%. La crescita delle ore lavorate e delle unità di lavoro tende invece a consolidarsi a partire dal 2014: le prime aumentano nel 2014 del 2,1%, mentre nel 2015 l’aumento supera i 3 punti percentuali. Le seconde crescono del’1,5% nel 2014 e del 2,2% nel 2015. La tendenza positiva innescata nel corso del 2015 verrebbe confermata anche dai dati del primo semestre 2016. A livello nazionale gli occupati aumentano di 45.000 unità rispetto al primo semestre 2015. Da una recente indagine del Censis sulle imprese aderenti alla Confederazione Italiana Agricoltori emerge che tra i fattori che hanno contato di più nella scelta del lavoro agricolo, accanto alla tradizione familiare (52,6%), figura la grande passione (28,9%).

A casa nel mondo: il vissuto lavorativo e professionale degli italiani all’estero

A distanza di tre anni dalla precedente analisi, il Censis ha proposto allo stesso panel di italiani all’estero una serie di domande volte a ricostruire il vissuto lavorativo e professionale, e a tracciare l’immagine dell’Italia attraverso le lenti di chi ha lasciato il Paese negli ultimi anni. Il 62,7% considera stabile la propria presenza all’estero e intende continuare a vivere nel Paese di destinazione, il 6,2% è attivato per restare, il 22% non ha ancora progetti precisi. Rispetto a tre anni fa, l’area della stabilità si è estesa (allora la quota era paria al 55%), dando conferma di una crescente propensione degli individui a consolidare anche lontano dal Paese d’origine la propria esistenza. L’85,7% dichiara di lavorare: il 38,9% ha cambiato lavoro negli ultimi tre anni e una percentuale simile ha sperimentato nel triennio almeno un periodo di inattività. Il livello di integrazione raggiunto risulta soddisfacente per 8 intervistati su 10: la quota restante si distribuisce tra chi dichiara di avere ancora qualche difficoltà a integrarsi nel Paese in cui vive, mentre solo il 3,4% si sente poco o per nulla integrato.

Chi non intende tornare in Italia rappresenta una percentuale del 31,5%, cui si contrappone un’area di persone, pari a poco più del 20%, che vede il ritorno in Italia come un possibile esito futuro anche a breve. La scelta di trasferirsi all’estero è in ogni caso una scelta che ha soddisfatto l’81,7% del totale e solo l’1,1% la considera una scelta sbagliata. Il 52,3% dei rispondenti si riconosce nell’affermazione che indica nell’Italia un Paese pieno di risorse, ma penalizzato dalla sua classe dirigente.

La lenta transizione del lavoro autonomo

Anche nel rallentamento della crescita economica, il lavoro autonomo si presenta come una valida alternativa al lavoro dipendente. Su 100 laureati italiani, circa 20 svolgono la professione in modo autonomo, contro i 13 della Germania, i 9 della Francia e gli 11 della media europea. Ogni 100 lavoratori autonomi con una età compresa tra 15 e 74 anni, in Italia ci sono 16 professionisti, contro i 14 della Germania, i 12 del Regno Unito e i 2 della media europea. Il decennio 1997-2006 è stato caratterizzato da un forte incremento degli iscritti agli Ordini e ai Collegi professionali: soprattutto architetti e ingegneri, ma anche giornalisti, psicologi, commercialisti. Nei successivi dieci anni la situazione inizia a capovolgersi: il numero dei laureati cresce di altri 2 milioni di persone, la coda della lunga rincorsa alla professione regolata continua a mostrare i suoi effetti, ma dal 2010 in poi il numero di professionisti in alcune professioni specialistiche appare stabilizzato, se non in contrazione. Negli ultimi anni il numero di nuove partite Iva in questo segmento professionale varia significativamente da anno ad anno. Il 2014 è stato caratterizzato da un incremento straordinario nell’apertura di partite Iva, dovuto all’introduzione con la legge di stabilità 2015 di un regime fiscale di vantaggio. Nel solo mese di dicembre 2014 il numero di aperture per il settore è stato pari a poco meno di 27.000 unità (contro le 1.936 dello stesso mese dell’anno precedente).


Premio “Papa Giovanni XXIII”, ecco i tre prescelti

concerrto-di-nataleTorna la serata dedicata al Concerto di Natale a sostegno delle missioni di Bergamo nel mondo e il Premio Papa Giovanni XXIII. È l’evento culminante di “Colora le stelle!”, un insieme di iniziative promosso da importanti realtà locali, che l’anno scorso ha raccolto 75 mila euro destinati a situazioni difficili in ogni parte del mondo.

IL CONCERTO

Organizzato dal Centro Missionario Diocesano, dall’Ascom Bergamo e dall’Associazione Il Telaio della Missione, il concerto si terrà nella Basilica di Sant’Alessandro in Colonna sabato 10 dicembre, alle 21. Sarà eseguito da: Orchestra da Camera Giovanile di Domodossola, Ensemble fiati e gruppo ottoni del Conservatorio Donizetti, Coro voci bianche i Piccoli Musici, ensemble vocale femminile i Piccoli Musici, voci maschili del Coro dell’Immacolata. Il direttore sarà il maestro Christian Serazzi, con Mario Mora e don Ugo Patti direttori di coro. Si esibiranno quasi 60 musicisti dell’orchestra composta da giovani studenti e da professori; a loro si uniranno quasi 80 coristi. Il concerto vedrà un ventaglio incredibile di proposte musicali ad iniziare dal pezzo di apertura del celebre Magnificat di Bach e dall’imponente Amen finale del Messiah di Handel seguito da uno spettacolare concerto per 4 violini solisti di Antonio Vivaldi che metterà in luce due violinisti che già si sono esibiti nelle precedenti edizioni – Francesca Temporin e Davide Sberze (di 13 anni) – insieme ad un violinista trentino che è prossimo alla laurea presso l’Accademia di Lugano e una promessa del territorio bergamasco e figlia d’arte, Emile Chigioni (16 anni). La prima parte vedrà anche l’esecuzione dell’Allegro finale della celeberrima Sinfonia Jupiter di Mozart, l’ultima sinfonia da lui composta ma un’incredibile anticipazione Beethoveniana. La seconda parte vedrà un momento dedicato esclusivamente al Coro dei Piccoli Musici di Casazza, egregiamente preparato dal M° Mario Mora con due brani di profondo significato, In Dulci Jubilo e Beatitudines; il concerto proseguirà con un ringraziamento per le bellezze della terra musicato da John Rutter e con una melodia di gioia per la Santa Notte, Oh holy night. Il concerto si concluderà con A Christmas Festival di Anderson, un delizioso meddly di temi natalizi che è ormai diventato una tradizione del Concerto di Natale. Il concerto è su invito, che può essere ritirato presso il CMD donando un contributo economico a sostegno dei progetti della campagna Colora le stelle! Al termine dell’evento il gruppo Alpini di Petosino offrirà sul sagrato della Basilica vin brulè.

IL PREMIO PAPA GIOVANNI XXIII

Durante la stessa serata sarà assegnato il premio “Papa Giovanni XXIII” (nona edizione), istituito per richiamare l’attenzione sull’attività e l’impegno dei missionari nel mondo, a tre bergamaschi:

1) P. Mariano Ambrosini, di Arcene, decano dei missionari bergamaschi, 101 anni il prossimo 15 dicembre, prete dal ’39 e in Messico dal ’53, dove ancora oggi continua il suo ministero dalle 5 del mattino fino a tarda sera da vero “chilango” – così come chiamano quelli che vivono a Città del Messico: una lunga vita spesa al servizio dell’uomo e della Chiesa, un riconoscimento per ricordare tutti coloro che offrono la loro vita nelle periferie del mondo.

2) Antonia Locatelli, di Bergamo, infermiera che ha lasciato il reparto maternità degli Ospedali Riuniti e ha portato la sua professionalità in Laos, nelle Filippine e in Bolivia, sperimentando la povertà e la violenza dell’espulsione con l’ascesa del regime comunista (1975), il servizio ai malati e, negli ultimi anni, a chi è segnato dalla droga e dell’alcol, senza distinzione di età: un riconoscimento a una laica che, come tanti altri, mette la propria professionalità al servizio del prossimo.

3) Sr.Maria Urbica Zucchetti, nata a Ciserano nel 1930, ad Asmara dal 1958 dove fonda e dirige dal 1961 il Centro di Promozione Donna che oggi offre anche corsi di informatica e di cucina: un grazie a lei e a tutte le religiose che hanno fatto e fanno la storia missionaria della nostra terra.

 

 


Ryanair lancia la nuova rotta Orio-Napoli

Ryanair ha annunciato la nuova rotta da Milano Bergamo a Napoli, con una frequenza di 3 voli al giorno, e che sarà operativa dal maggio prossimo. La compagnia aerea ha celebrato la sua nuova rotta mettendo in vendita i posti a partire da 19,99 euro (i posti a questa speciale tariffa possono essere acquistati sul sito Ryanair.com fino alla mezzanotte del 6 dicembre). Giacomo Cattaneo, direttore aviation di Sacbo, ha dichiarato che “l’apertura del collegamento con Napoli colma una lacuna nel network di destinazioni dell’aeroporto di Orio offrendo l’opportunità di relazioni dirette con tutte le province campane e fino alla confinante Lucania, grazie alla intermodalità offerta dai collegamenti autobus da e per l’aeroporto di Capodichino in coincidenza con i tre voli giornalieri di Ryanair operati nella prima fascia del mattino, a metà giornata e la sera”.


“Tilde”, a Treviglio il panettiere che rilancia i grani antichi

Cresciuto nel negozio di alimentari gestito per mezzo secolo da suo papà Pino, storico commerciante trevigliese scomparso il mese scorso, Simone Conti sembrava lontano anni luce dal raccoglierne il testimone: si è laureato in Lingue e Letterature Straniere all’Università di Bergamo, in Editoria a Londra, dove ha vissuto e conosciuto la moglie Marisol Malatesta – pittrice peruviana e tutor all’ateneo di Bournemouth, al suo fianco nella nuova avventura, dopo una parentesi a Barcellona – occupandosi di fotografia e mantenendosi lavorando nei ristoranti della City.

Finché, dopo tante esperienze, ha ritrovato la strada di casa, aprendo un forno artigiano, nella frazione di Castel Cerreto, dove produce pane a pasta madre e recupera grani antichi. Le pagnotte sono a pezzatura grande, sugli 850 grammi, e destinate a negozi e ristoranti. Annessa, però, c’è la bottega per la vendita diretta. Il laboratorio, 120 metri quadri nella corte padronale di via Contessa Piazzoni, si chiama “Tilde”, come il simbolo dell’infinito che è impresso nel suo pane, usato in spagnolo e, fin dal Medioevo, dagli amanuensi per abbreviare risparmiando carta e inchiostro. «Richiama la mia filosofia: cura e rispetto della tradizione, usando tecnologie moderne», spiega Simone.

La svolta è avvenuta proprio a Londra, dove era “fuggito” nel 2005 con l’obiettivo di migliorare l’inglese. Il nonno paterno, Luigi, era agricoltore e aveva un banco al mercato. Il padre iniziò a stare dietro al bancone della carne che era dodicenne. Due anni dopo aveva ottenuto il primo contratto in regola. Dopo quattordici anni di lavoro come dipendente, il grande salto: l’opportunità, colta al volo, di comprare l’attività, diventata a conduzione familiare.

«Ricordo, da bambino, quando facevo da accompagnatore per le consegne con il furgoncino. Mio papà ha sempre amato il suo mestiere, tanto da dimenticarsi di aver raggiunto i requisiti per la pensione, ma ha anche sempre condotto una vita durissima e io, al contrario dei miei familiari, ho scelto di fare altre esperienze», sorride il panettiere.

Tilde - forno artigiano - Treviglio - paneMentre cercava la sua strada, Simone si è mantenuto prima lavando i piatti, poi arrivando a occuparsi di pasticceria e diventando cuoco nella capitale inglese. L’incontro che gli ha aperto un nuovo mondo è stato con Giorgio Locatelli, il più famoso chef italiano a Londra, che vanta clienti come Madonna, Robbie Williams, Johnny Deep o i Beckham. «Mi ha fatto apprezzare la filosofia di Slow Food ed è stato allora che ho maturato il mio progetto – dice Conti -: usare farine ottenute da varietà di cereali rare e superiori per migliorare il prodotto, renderlo più aromatico e salutare, favorendo l’economia locale e facendo tornare sovrana la biodiversità alimentare». I grani provengono da aziende che praticano un’agricoltura in piccola scala, investono in pochi ettari di campi e non usano pesticidi. Il glutine è limitato. La macinatura avviene a pietra naturale in modo che il chicco non sia spaccato, né schiacciato, ma pelato, conservando tutte le proprietà nutritive originali. Il lievito madre è da farine tipo 2 e integrale con germe di grano e parte della fibra.

Difficile da lavorare, la miscela è impastata da una macchina speciale a braccia tuffanti, dopo un passaggio in apposite celle frigorifere che fanno ritardare la fermentazione. Il prodotto si mantiene in tutta la sua bontà per almeno per cinque giorni. Segreti e tecniche che Simone ha imparato frequentando un master a Bra nel 2010. Tornato a Londra, ha preso spunto da ciò che accadeva a Hackney, il quartiere dove viveva con Marisol, dalla riscoperta delle botteghe e del cibo a chilometro zero già avviata. A Bristol, al Bordeaux Quay, ristorante che ricicla anche l’acqua piovana, ha invece appreso l’importanza della sostenibilità, mentre all’E5 Bake House di Londra l’arte della panificazione, impastando ogni giorno a mano. «Gli inglesi si ispirano molto ai francesi nelle tecniche, ma sono più integralisti e sono copiati anche dagli americani. Nulla è approssimativo o lasciato al caso, da loro ho imparato l’importanza delle lievitazioni lunghissime, che superano le venti ore e che quasi nessuno, da noi in Italia, propone perché antieconomiche, ma che io metto in pratica ogni giorno», ammette.

Nel suo forno a Castel Cerreto, l’artigiano si concentra su quattro varietà. La prima è la più antica, il grano tenero che mescola sei-sette tipi di semi, forniti dall’azienda agricola Floriddia di Peccioli, nel Pisano. «Ogni risultato è un esperimento, provano a coltivare diverse specialità e quel miscuglio diventa il frutto tipico di quel territorio, un unico irripetibile altrove», aggiunge Marisol.

I nomi dei semi sono, per citarne alcuni, il monococco, la sarragolla, la tumminia, il farro spelta e il farro dicocco. Poi, i grani siciliani, i tre farri e la segale Val di Gesso. A fornire la materia prima sono anche il Mulino della Riviera di Dronero e dal Sobrino a La Morra, nel Cuneese, Del Ponte a Castelvetrano, in provincia di Trapani, e Podere Monticelli a Villanova del Sillaro, nel Lodigiano.

Il locale possiede uno spazio che sarà dedicato alle esposizioni d’arte e in programma ci sono anche corsi per i bambini. «L’educazione è la base, la differenza non sta nel prezzo, ma nella qualità, le nuove generazioni devono saper distinguere una fetta “vuota” da una ricca di vitamine», è l’opinione della coppia. La produzione iniziale è di 300 chilogrammi a settimana. A questi si aggiungono biscotti, dolci, focacce e la rivendita di prodotti del territorio come latte, uova, confetture, miele, lumache. Tra tanta esperienza, la più importante resta però quella di papà Pino: «Lui vale più di qualsiasi master, lo ricordo sempre felice dietro al bancone, conosceva i nomi dei clienti, scambiava battute in dialetto, li consigliava. Mia mamma e due mie sorelle gli erano sempre vicine – ricorda l’artigiano del pane -. Per lui i problemi non dovevano entrare nella bottega, doveva accogliere il suo cliente. Con il sorriso».

Tilde - forno artigiano - Treviglio - paneTilde

via Contessa Piazzoni 7/a
Treviglio – Castel Cerreto
www.tildeforno.com

 


Francesca Marsetti, dalla “Prova del Cuoco” alle cene a domicilio

Fa la spesa al posto del cliente, prepara le basi nel suo laboratorio a Clusane, arriva nella casa un paio d’ore prima e cucina sotto gli occhi degli invitati come se stesse tenendo uno show cooking. Se i commensali sono tanti, si porta le stoviglie. Non importa la distanza, ma soddisfare i palati più esigenti, da Nord a Sud. Il talento di Francesca Marsetti, nata a Calcinate, ma residente a Iseo, si fa conoscere nelle case degli italiani sia grazie alla sua presenza alla “Prova del Cuoco”, sia per la sua professione di chef a domicilio. A ricorrere ai suoi manicaretti è la più svariata tipologia di cliente. Anche fidanzati pronti a chiede alla dolce metà di convolare a nozze.

Marsetti è presente sul web con il sito raggiungibile all’indirizzo Francichef.it. I menù spaziano dalla tradizione del lago alla cucina mediterranea, da quella tipica bergamasca al sushi. A volte, le richieste sono le più stravaganti. «Un ragazzo per una festa di compleanno mi ha commissionato piatti esotici, io ho preparato il sea bass, una spigola che si trova nei mari del Sud Africa, guarnita da frutta», svela.

Francesca può cucinare da sola se impegnata per due/quattro persone, in caso contrario, con compagnie di 15-20 ospiti si avvale di collaboratori. Il costo della cena varia dai piatti al numero di invitati e parte da 60 euro a testa (o 70 per un menù dagli occhi a mandorla), esclusi i vini, il gettone dello chef o eventuali spese in caso di lunghe trasferte. Nonostante la mamma sia cuoca e il papà abbia gestito una macelleria a Grumello del Monte con un’esperienza che si tramanda da generazioni, la famiglia l’ha messa in guardia fin da subito sulle difficoltà che avrebbe incontrato. «Lavorare in cucina è massacrante. I miei avrebbero preferito un mestiere più leggero, ma io sono testarda», ammette Marsetti.

A soli 12 anni Francesca era già iscritta alla scuola Le Cordon Bleu di Bergamo, poi si è diplomata all’Alberghiero di San Pellegrino, cimentandosi ai fornelli del ristorante bistellato “Da Vittorio”. «È l’esperienza più importante. Ero l’unica donna tra 21 uomini. Comunque, se sei brava, conquisti il tuo posto, l’importante è non assumere atteggiamenti maschili», dice.

A Raiuno è approdata dopo essere stata selezionata tra i componenti della Nazionale Italiana Cuochi. Oggi aiuta i concorrenti della sfida settimanale nelle prove. L’anno scorso, nel programma di Antonella Clerici ha anche vinto il torneo “I Primi siamo noi” con i casoncelli. Docente all’Accademia del Gusto di Osio Sotto, la chef ha anche firmato le trofie al pesto per “My cooking box”: scatolette, in vendita in aeroporto o in eleganti gastronomie, dove si trova tutto il necessario per preparare un piatto da gourmet. Ma se fosse lei a dover conquistare con una portata, cosa preparerebbe? «Spaghetti al pomodoro, se vinci nella semplicità, vinci sempre».


Fibra ottica, connesse le 55 scuole del comune di Bergamo

Ben 55 scuole cablate in fibra ottica e BergamoWifi in 15 istituti entro la fine del 2017: un obiettivo importante centrato dall’Amministrazione comunale, un ammodernamento infrastrutturale di grande significato che è forse il lascito più significativo del progetto di Cashless City, che l’Amministrazione ha intrapreso nel 2015 con CartaSi, Visa, Mastercard, UbiBanca, Banca Popolare di Bergamo e Banco Popolare e che ha comportato un incremento del 10% delle transazioni cashless in città nel semestre dell’iniziativa, ma soprattutto un beneficio all’Amministrazione di oltre 300mila euro, tradottisi in diversi progetti (come “lo sportello più vicino” alla Biblioteca Pelandi o i sei Baby Pit Stop in città). “Crediamo molto nel cambiamento di prospettiva nelle nostre scuole – sottolinea l’Assessore all’Istruzione Loredana Poli – e abbiamo lavorato e continueremo a farlo per garantire percorsi didattici sempre migliori: siamo convinti che investendo in infrastruttura e metodi innovativi si possa davvero preparare meglio i nostri bambini e ragazzi alle competenze che saranno richieste in futuro.”

Grazie alla nuova infrastruttura nelle 55 scuole comunali sarà possibile navigare in internet a 100 mb in download e altrettanti in upload, ma non solo: entro fine 2017 in ben 15 istituti sarà attivo un sistema wifi federato con il BergamoWifi, la connessione internet pubblica e gratuita varata dall’Amministrazione Gori nel 2015 che con oltre 70 hotspot in città si estende per oltre 3milioni di metri quadrati in città. “Si tratta – spiega l’Assessore all’Innovazione del Comune di Bergamo Giacomo Angeloni – di un obiettivo di mandato strategico che avevamo ipotizzato di portare a termine entro il 2019. Riusciamo a centrarlo entro fine 2016 grazie al contributo di Cashless City: si tratta del regalo più grosso nell’ambito del progetto, oltre 210mila euro, un investimento innanzitutto sul futuro e sulle giovani generazioni della nostra città. Continuiamo a lavorare nel tentativo di costruire e garantire infrastrutture di qualità, che siano al passo con le moderne tecnologie e con l’era digitale che stiamo vivendo.”

L’intervento di Giacomo Angeloni: https://www.youtube.com/watch?v=Uj9jC8_lWUk

E quello di Loredana Poli: https://www.youtube.com/watch?v=gZvBCOe4rao

 


Auto, a novembre un’altra frenata

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La Motorizzazione ha immatricolato a novembre 145.835 autovetture, l’8,19% in più rispetto al corrispondente mese dell’anno scorso. Sempre a novembre, si legge sul sito del Ministero dei Trasporti, sono stati registrati 412.194 trasferimenti di proprietà di auto usate, il 3,58% in meno rispetto a un anno fa e pertanto il volume globale delle vendite (558.029 autovetture) ha interessato per il 26,13% auto nuove e per il 73,87% Auto usate.

Nei primi 11 mesi dell’anno la Motorizzazione ha immatricolato 1.699.944 autovetture (+16,51% a/a) e registrato 4.324.364 trasferimenti di proprietà di auto usate (+3,67%). Il dato rappresenta un calo marginale rispetto alla crescita di ottobre quando state invece immatricolate 147.225 autovetture, (+10,19% rispetto a ottobre 2015).

«Le immatricolazioni del mese di novembre sono prevalentemente caratterizzate dal forte incremento del canale delle vendite a società – afferma Massimo Nordio, presidente dell’Unrae, l’associazione delle Case automobilistiche estere – e, come da noi preannunciato, questa crescita è determinata soprattutto dall’anticipazione degli acquisti per usufruire delle agevolazioni fiscali del superammortamento, considerato che, secondo la formulazione attuale del DdL di Bilancio 2017, le auto aziendali che non hanno la caratteristica di essere un bene strumentale per l’attività di impresa saranno escluse dal beneficio nel 2017». «Sappiamo già che come conseguenza dovremo gestire un calo nei primi mesi del prossimo anno – continua Nordio – che si rifletterà anche sulle possibilità di crescita del mercato, pertanto se da un lato il 2016 proietta ormai un fine anno da 1.830.000 immatricolazioni (+16,1%), dobbiamo confermare una previsione di una crescita più contenuta per il 2017, anche per effetto del confronto con un 2016 decisamente alto, di circa il 6%, a 1.945.000 unità».

«A novembre, al di là del segno più, che è sempre benvenuto, il mercato è simile a ottobre – commenta Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto -, registrando una nuova flessione del tasso di crescita ed un trend in netto calo rispetto a quello registrato nel progressivo annuo. Diminuzione della crescita, rispetto alla media dei mesi precedenti, di circa il 50%. Le ragioni sono molteplici: in primis l’indice di fiducia dei consumatori, fonte Istat, che scende sia per i privati che per le imprese, ma poi c’è “l’effetto referendum” e del timore di quello che può accadere dopo il voto. Mentre l’incremento della domanda dei privati, e quindi della famiglie, rimane contenuto, volano sicuramente aziende e noleggio. Questo soprattutto per merito del superammortamento del 140% che rende più equa la pressione fiscale sulle aziende». Federauto ritiene che essendo a portata di mano il traguardo delle 1.850.000 immatricolazioni annue, occorre valutare con molta cautela gli sviluppi per il 2017 legati, prima di tutto, alla stabilità politica post referendaria e al tasso di crescita, purtroppo contenuto, del Paese.

Passando all’analisi del mercato, gli acquisti dei privati, sostenuti dalle campagne promozionali delle case automobilistiche, in un contesto di stabilità del clima di fiducia delle famiglie, segnano un incremento contenuto nel mese del 5,2%, dopo la crescita del novembre 2015, quando si registrò un +25%. Nel cumulato degli 11 mesi la crescita in volume è del 13,3% e la quota scende di 1,6 punti, al 61,6% del totale mercato. Rallenta il noleggio, che in novembre fa registrare un +2,4%, a causa del calo del 20% del breve termine, a cui si contrappone il lungo in aumento dell’11,3%, mentre negli 11 mesi la crescita complessiva è del 16,8%, con una quota stabile al 20,3%. Come anticipato, grandi protagoniste dei risultati di novembre sono le società, che segnano un incremento del 28% ed una quota che raggiunge il 21,5% (+3,2 p.p.). Nel cumulato gennaio-novembre l’incremento dei volumi è del 26,6%, portandosi al 18,1% di quota.

Sempre positiva la performance mensile delle immatricolazioni di vetture diesel (+12,5%), benzina (+7,9%) e ibride (+36,3%), mentre continuano a flettere Gpl (-7,4%) e soprattutto metano (-27,2%), crescono infine del 16,1% le vetture elettriche. Negli 11 mesi il diesel sfiora il 60% di quota, la benzina il 30%, le ibride salgono al 2,3%, mentre perdono un punto il Gpl (al 5,6% del totale) ed il metano (al 2,2% di quota). Da segnalare che, rispetto all’incremento a doppia cifra di tutti i segmenti in cui si scompone il mercato, le utilitarie del segmento B in novembre perdono l’1,2% e l’alto di gamma l’8,5% dei suoi volumi. Nel cumulato gennaio-novembre tali segmenti, seppur in crescita, sono quelli che presentano un tasso di incremento più basso, con le utilitarie che perdono 2,6 punti percentuali. Anche le carrozzerie performano in novembre con tassi di crescita a doppia cifra, ad eccezione delle berline (+6,9%) e dei monovolume piccoli e compatti che cedono in volume.


Fimaa assegna il “Premio alla carriera” a Emanuele Prati

È stato consegnato ieri il Premio alla Carriera 2016, il riconoscimento che Fimaa Bergamo, la Federazione degli agenti immobiliari aderenti ad Ascom Confcommercio Bergamo, attribuisce ad un personaggio bergamasco che si è distinto in ambito lavorativo.

Questa seconda edizione è stata un premio alla memoria, in quanto si è voluto ricordare Emanuele Prati, segretario generale della Camera di Commercio di Bergamo, morto improvvisamente lo scorso 13 ottobre. La targa è stata consegnata da Paolo Malvestiti, presidente dell’Ascom Confcommercio Bergamo e della Camera di Commercio Bergamo, e da Luciano Patelli, presidente Fimaa Bergamo, alla moglie e al figlio di Prati, con la seguente motivazione: “Per aver contribuito alla crescita professionale della categoria degli agenti immobiliari bergamaschi”. Prati, infatti, nel corso della sua carriera, ha valorizzato il ruolo degli agenti immobiliari, ha istituito per la categoria i corsi di formazione e ha sempre presieduto le commissioni d’esame.

La cerimonia di consegna è avvenuta ieri nell’ambito del convegno promosso da Fimaa, Ascom Confcommercio Bergamo, Collegio dei geometri di Bergamo, Appe – Confedilizia dal titolo “Fascicolo casa/ Relazione di conformità, certezze e responsabilità” che si è svolto all’Istituto Giacomo Quarenghi.

Davanti ad una platea di oltre 200 geometri e agenti immobiliari è stato presentato il protocollo d’intesa tra Fimaa e Collegio provinciale dei geometri e dei Geometri laureati a tutela del consumatore, che garantisce la regolarità urbanistico-catastale degli immobili.

 


Moda, acquisti con segno “più”. «Ma manca slancio alla ripresa»

 

È una fotografia in chiaroscuro quella scattata da Federazione Moda Italia in occasione dell’assemblea di FederModaMilano. L’andamento delle vendite in valore registrato sulle aziende associate nei primi otto mesi del 2016 fa segnare -1,8% in Italia rispetto al 2015. Va meglio a Milano e in Lombardia con un +0,3% rispetto al dato medio nazionale. Il dato sugli acquisti degli italiani con carta di credito nei negozi moda rilevato dall’Osservatorio Acquisti CartaSi nei primi otto mesi del 2016 è invece migliore, con un incremento di circa l’1,3% in Italia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e a Milano un +3,2%. Valori diversi che tengono conto della diversa composizione del mercato analizzato. I punti vendita associati da FederModa sono, infatti, soprattutto i multi-brand mentre nei dati CartaSi sono compresi anche i mono-brand.

Dal “Fashion & High Street Report”, illustrato sempre durante l’incontro, emerge invece l’andamento settore per settore, con il segno sia positivo per abbigliamento (+1,7%), accessori (+5,4%), articoli sportivi (+3,3%) e pelletterie/valigerie (+0,7%). Negativo per calzature (-5,2%) dove è forte per il dettaglio tradizionale la concorrenza del canale di vendita online, e pellicceria (-8,1%).

«I dati dell’andamento del nostro settore – commenta Renato Borghi, presidente di Federmoda Italia – sono in linea con un contesto economico in cui l’elemento predominante continua ad essere la mancanza di slancio della ripresa, nonostante qualche timido segnale sembri arrivare dall’incremento, nell’ultimo trimestre, dello 0,3% del Pil. Un segnale positivo che, se confermato a fine anno, vedrà presumibilmente una crescita dello 0,8% per il 2016. Il dettaglio, tuttavia, beneficerà dei presumibili effetti positivi soltanto in un secondo momento».

Nell’attesa il saldo delle imprese è negativo. Al 30 giugno erano 125.569  rispetto alle 137.001 nel 2012 (- 8,3%). «Sette negozi al giorno in meno – rileva FederModa – nelle nostre strade. Un dramma anche sul piano occupazionale, con oltre 2.600 posti di lavoro persi. Tuttavia il nostro Paese mantiene, rispetto al resto d’Europa, la sua peculiarità con una percentuale di penetrazione del dettaglio tradizionale multibrand di qualità (27,7%) superiore a quella degli altri Paesi (più vicina all’Italia è la Spagna con il 27%)».

In discesa anche gli acquisti degli stranieri. Le transazioni tax free (dati Global Blue) nei primi 6 mesi del 2016 in Italia sono in calo del 7% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Anche Milano non è immune, pur con un segno negativo inferiore (- 5%). Un trend che preoccupa FederModa: «Lo shopping straniero – afferma Borghi – rappresenta, infatti, una boccata d’ossigeno a fronte di un mercato interno che stenta a ripartire. È un dato che, però, va letto anche alla luce dell’effetto Expo nel 2015». Lo shopping extraUe è prevalentemente cinese (28%) e russo (12%) con i top spender per spesa media che provengono dal Sud-Est asiatico, dai Paesi del Golfo e dagli Usa: Hong Kong (con uno scontrino medio del valore di 1.118 euro), Paesi del Golfo (994 euro), Thailandia (973 euro), Cina (891 euro) e Stati Uniti (882 euro).


“Digital Award 2016”, premiata l’innovazione di VisitBergamo

“Abbiamo deciso di inserire questo importante appuntamento nel palinsesto dell’Anno del Turismo lombardo, perché costituisce un’occasione privilegiata di confronto e condivisione con chi, anche nel turismo, ha il coraggio di cambiare attraverso l’innovazione in un momento di grande svolta per questo settore in Lombardia”. Lo ha detto Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, intervenendo, ieri sera, a Palazzo Lombardia, all’edizione 2016 di “Digital Award – Il coraggio di innovare”. Il premio, indetto lo scorso anno da Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Meet The Media Guru, per il 2016 è stato riservato ai migliori progetti di innovazione digitale non solo delle imprese lombarde del terziario, ma anche di professionisti e soggetti pubblici e privati. Per ciascuna delle 5 categorie in gara “Destinazione Smart”, “Comunicazione”, “Mobilita’”, “Made in Lombardia” e “Ospitalità”, è stato scelto un progetto vincitore, cui è andato un riconoscimento in denaro pari a 10mila euro. Ai 5 vincitori, selezionati dalla giuria e dagli internauti che hanno avuto la possibilità di esprimere la propria preferenza online sul sito www.ilcoraggiodinnovare.it, si è aggiunto poi quello votato dal pubblico in sala.
Tra i vincitori, nella categoria “Ospitalità” c’è VisitBergamo, l’ Agenzia per lo sviluppo e la promozione turistica. VisitBergamo è un sistema automatizzato e sempre aggiornato a disposizione di tutti gli albergatori e commercianti in grado di inviare quotidianamente, per conto di ogni struttura aderente, e-mail personalizzate agli ospiti in arrivo, selezionando per loro tutte le attività da non perdere in corrispondenza delle date di check-in e check-out. «Il nostro progetto racconta del legame tra VisitBergamo e gli operatori del settore che hanno creduto nell’innovazione e lo hanno reso possibile. Insieme a noi vince il sistema Bergamo, che vede lavorare insieme e collaborare il pubblico e il privato: VisitBergamo, gli operatori dell’ospitalità e i clienti che si sentono coccolati – afferma Christophe Sanchez, amministratore delegato di VisitBergamo -. Il riconoscimento di Regione Lombardia ci rende quindi ancora più certi della strada che abbiamo intrapreso, a vantaggio solo del territorio bergamasco. Il desiderio è ora quello di poter coinvolgere tutte le strutture dell’ospitalità della città e della provincia, in modo da raggiungere tutti quanti hanno in programma di visitare la terra bergamasca, rendendoli protagonisti di esperienze uniche e facendoli sentire accolti nel migliore dei modi».

GLI ALTRI PREMIATI

Destinazione Smart / Mylivigno: Easy, Smart & Live – A.P.T. Livigno

Livigno ha realizzato un progetto di innovazione digitale per rendere l’esperienza di viaggio quanto più semplice e interattiva,  accompagnando il turista prima, durante e dopo il soggiorno attraverso un ecosistema digitale composto da: un Sito responsive, una Mobile app, Info Live, la Livigno Card, un Social Wall di Livigno e un’area operatori.

Comunicazione / Visite senza barriere dentro la storia con Near Museo della Guerra Bianca in Adamello

Il Museo della Guerra Bianca ha dotato la sede di Forte Montecchio di un sistema di Beacon, piccoli segnalatori usati come punti di trasmissione di informazioni direttamente sui cellulari Android o iPhone. Dopo il download gratuito di un’App collegata al progetto, il visitatore può scaricare tramite tecnologia bluetooth e Gps numerosi contenuti e godersi la visita in otto lingue, senza l’ausilio di dispendiose audioguide.

Mobilità / Ac Boat Rental Utility APP – Bolgiani M. Cristina

Ac Boat Rental App permette ai clienti che stanno navigando a bordo delle imbarcazioni a noleggio dell’omonima azienda di ottenere informazioni circa ville, paesi, punti di interesse, pontili di attracco, ristoranti e bar. Il tutto attraverso il sistema di geolocalizzazione integrato agli smartphone. L’applicazione, inoltre, fornisce informazioni utili per ciò che concerne regole e comportamenti di navigazione.

Made in Lombardia / AEDO Digital Imagination

Aedo è un’impresa digitale che dà vita a nuovi scenari narrativi e visioni inedite del patrimonio culturale. Grazie a linguaggi e strumenti dell’espressione culturale contemporanea, Aedo crea nuove trame narrative, realizza percorsi multimediali, progetta esperienze multisensoriali, sviluppando pratiche innovative per il mondo della cultura e del turismo culturale e creando reti tra imprese creative e realtà turistiche per realizzare progetti tematici diffusi.