Campagna di Natale Ascom, la solidarietà è anche sulle bustine di zucchero

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Il saluto del presidente dell’Ascom, Paolo Malvestiti

A Bergamo il mondo del commercio è ancora una volta in prima fila per la campagna solidale natalizia. L’Ascom è infatti al fianco del Centro Missionario diocesano per il 13esimo anno consecutivo (vale a dire dalla prima edizione) nella raccolta fondi a favore di progetti missionari e di sostegno al territorio durante le festività. Un percorso che ha consentito di raccogliere sino ad ora oltre un milione di euro (1.092.000, per la precisione), di cui 75mila l’anno scorso.

Il tema delle iniziative di ques’anno è “Colora le stelle… per un Natale da fratelli” e il ricavato andrà a sostegno di tre progetti. A Bergamo e provincia promuoverà percorsi lavorativi per persone rimaste senza impiego. In Terra Santa fornirà aiuto alle famiglie e comunità cristiane, in un progetto che verrà affidato all’Amministratore del Patriarcato di Gerusalemme, l’Arcivescovo bergamasco Pierbattista Pizzaballa. Una terza parte dei fondi sarà destinata ai soccorsi per la zona di Esmeraldas, in Ecuador, colpita da un disastroso terremoto nello scorso mese di aprile.

campagna-di-natale-2016-testimonialcampagna-di-natale-zucchero-bustine-1Il testimonial è un alberello in legno bianco decorato con nastri rossi. Ai commercianti è stato chiesto di acquistarlo (all’interno di un kit contenente anche la presentazione dell’iniziativa e dei tre progetti e mini calendari da offrire ai clienti) e di esporlo per trasmettere ai clienti il messaggio di solidarietà. Da quest’anno c’è anche un nuovo “strumento” di raccolta fondi e sensibilizzazione, semplice ma presente, in pratica, in ogni gesto quotidiano: le bustine di zucchero. I bambini delle scuole aderenti alla campagna hanno realizzato disegni che sono stati stampati su 300mila confezioni di zucchero, messe in vendita nelle scuole stesse e proposte ai bar e ristoranti Ascom, che servendo il caffè potranno perciò ricordare l’impegno per chi è in difficoltà. È stata inoltre confermata la partecipazione dei centri commerciali, Orio Center e Iper di Seriate, dove saranno presenti rispettivamente spazi per la vendita di presepi e per il confezionamento dei pacchi.

«La campagna di Natale – ha affermato il direttore dell’Ascom Oscar Fusini, nel corso della presentazione – è in linea con lo spirito della nostra associazione, fatta di persone che hanno il fine comune non solo di promuovere e tutelate l’impresa ma anche valori sociali». «È importante perché invita ad una solidarietà diffusa e promuove la partecipazione, ma anche perché nei progetti finanziati il filo conduttore non è l’assistenzialismo ma cercare di creare opportunità per il soggetto beneficiario. In questi 13 anni abbiamo contribuito al benessere e allo sviluppo della dignità delle persone – ha sintetizzato efficacemente – e per il futuro ci impegneremo a diffondere e condividere con il maggior numero di associati gli obiettivi dell’operazione».

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Susanna Scarpelli, Oscar Fusini e don Giambattista Boffi

La campagna, che vede la collaborazione anche dell’associazione Il Telaio della Missione-onlus, coinvolge oltre ai commercianti tante e diverse realtà, ecclesiali e non, presenti nella sede dell’Ascom nella conferenza stampa di presentazione, alla quale sono intervenuti don Giambattista Boffi, direttore del Centro missionario diocesano e Susanna Scarpellini, presidente de Il Telaio della Missione.

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Queste le principali iniziative

Cartoline solidali

WebSolidale-onlus donerà un euro per ogni cartolina virtuale natalizia inviata tramite il proprio sito (www.websolidale.org), senza alcun costo per chi invia e chi riceve. Le immagini di Natale sono realizzate dai bambini delle scuole dell’infanzia e primarie di Bergamo e di alcune missioni nel mondo.

Concerto di Natale

Nella Basilica di Sant’Alessandro in Colonna sabato 10 dicembre alle ore 21 alla presenza del vescovo di Bergamo Mons. Francesco Beschi e di diverse personalità del territorio. Durante la serata sarà assegnato il premio “Papa Giovanni XXIII” (nona edizione) a tre missionari bergamaschi.

“Note di notte stellata”

Elevazione musicale dell’Orchestra Sinfonica del Centro di Musicoterapia dell’Associazione Spazio Autismo – onlus, sabato 17 dicembre alle ore 21 nella Chiesa Parrocchiale di Santa Caterina a Bergamo.

Kit dedicato a commercianti

L’alberello in legno bianco decorato con nastri rossi, testimonial della campagna, e calendarietti da offrire ai clienti per promuovere il messaggio di solidarietà. È presente anche in uffici, condomini, oratori e famiglie.

Capanna natalizia nel centro di Bergamo

Allestita in collaborazione con l’Eco di Bergamo dal 6 dicembre al 6 gennaio, con alcuni momenti di animazione promossi da Sesaab.

“Panettone della solidarietà”

È il frutto dell’impegno di numerosi volontari che hanno realizzato una simpatica confezione con un panettone classico della ditta La Torinese. Il panettone sarà consegnato il 16 dicembre alle ore 18 presso l’Ottagono della parrocchia di San Paolo in città, piazzale San Paolo, ai rappresentati di alcune realtà di impegno sociale del territorio.

“Zucchero di stelle”

I bambini delle scuole aderenti alla campagna hanno realizzato disegni che stampati su bustine di zucchero e messe in vendita presso le scuole stesse o presso bar e ristoranti.

Stand per la vendita di presepi e “presenti natalizi”

Dal 25 novembre al 22 dicembre, grazie a Oriocenter, che gratuitamente mette a disposizione uno spazio, e a Ascom Bergamo per l’allestimento dello stand.

Stand di presepi e materiale etnico

Dal 7 al 10 dicembre presso San Moises a Venezia.

Stand confezionamento pacchi regalo

All’Iper Seriate fino al 24 dicembre ad opera di alcuni volontari

“La melodia delle Stelle Alpine”

Elevazione Musicale del Coro Idica di Clusone presso la chiesa parrocchiale di San Paolo, venerdì 30 dicembre alle h 21.

Esposizione di presepi tradizionali e vendita di presepi da tutto il mondo

Dal 6 al 18 dicembre nella saletta della parrocchia di Sant’Alessandro in Colonna in via s. Alessandro (salendo prima della Basilica sulla desta)

Per conoscere dettagliatamente i progetti e tutte le iniziative: www.cmdbergamo.org – www.websolidale.org – www.iltelaiodellamissione.org


Confcommercio, accordo su relazioni sindacali e modello contrattuale

aquila confcommercioConfcommercio, Cgil, Cisl e Ui hanno firmato l’accordo sul nuovo sistema di relazioni sindacali e il nuovo modello contrattuale nel Terziario. La firma e la presentazione sono avvennute nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta presso la sede confederale alla quale hanno partecipato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, e il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. L’accordo parte dall’intesa per stabilire criteri di misurazione della rappresentanza non solo per le organizzazioni sindacali, ma anche per la parte datoriale, per lottare contro il “dumping” contrattuale. Il contratto nazionale rimane centrale ed è affiancato dal contratto aziendale o territoriale che può in parte modificarlo. Non ci sono automatismi per gli aumenti, ma si fa riferimento agli andamenti dei settori e ai risultati della trattativa. “Cuore dell’accordo – commenta Enrico Betti, responsabile della’Area Politiche del Lavoro dell’Ascom Confcommercio Bergamo – è l’intesa sui criteri di misurazione della rappresentanza non solo per le organizzazioni sindacali, ma anche per la parte datoriale, al fine di lottare contro il “dumping” contrattuale”.

I contenuti dell’accordo:

  • Definisce le principali direttrici attraverso cui sviluppare un nuovo sistema di relazioni sindacali e di regole per i contratti collettivi nei settori rappresentati da Confcommercio.
  • Le parti condividono l’importanza di criteri di misurazione non solo per le Organizzazioni sindacali, ma anche per la parte datoriale, e Confcommercio conferma la propria disponibilità ad individuare idonei indicatori in tal senso.
  • La rappresentanza deve essere un pre-requisito per sottoscrivere i contratti.
  • In questa logica le Parti condividono la necessità di arginare fenomeni di dumping, soprattutto di tipo retributivo, attraverso adeguate misure legislative, che garantiscano (come già previsto oggi per i minimi contributivi) il rispetto delle retribuzioni individuate dai contratti sottoscritti dalle Organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative.
  • Si evidenzia che il ruolo dei corpi intermedi non si esaurisce con la firma dei contratti, deve potersi esprimere nella rappresentanza degli interessi collettivi in tutte le sedi Istituzionali e su tutti i temi di rilevanza economica e sociale, recuperando con una sede di confronto permanente quella precisa funzione affidata al CNEL dalla Costituzione.
  • Si condivide la centralità del Contratto Nazionale, che avrà durata quadriennale, e sarà la sede non solo per definire le retribuzioni, ma anche per concordare norme operative per migliorare la produttività e la competitività delle imprese.
  • Per gli aumenti retributivi, il contratto collettivo nazionale prenderà a riferimento le dinamiche macro economiche, gli andamenti del settore e dei tradizionali indici dei prezzi al consumo, all’interno dell’equilibrio negoziale complessivo risultante dal rinnovo contrattuale.
  • Ciascun CCNL individuerà elementi oggettivi e condivisi per la valutazione e la verifica, all’interno della vigenza, degli aumenti retributivi definiti, in relazione alle variabili economiche e sociali dei singoli contesti settoriali.
  • Il contratto nazionale deve potersi anche adeguare a esigenze specifiche individuate in azienda e quindi, si potranno definire, con accordi aziendali o territoriali, modifiche e/o deroghe di norme e istituti, anche economici, previsti dallo stesso Contratto Nazionale.
  • A livello aziendale sarà possibile definire nuove figure professionali e a livello territoriale si potranno sottoscrivere accordi quadro, offrendo cosi ulteriori spazi per il miglioramento di produttività e premialità detassata.
  • Si valorizza il welfare contrattuale sottolineando che grandi pilastri del welfare, quali previdenza e sanità integrativa, non si sviluppano nella frammentazione di mille rivoli, ma nelle masse critiche che garantiscono sostenibilità e buone prestazioni.
  • Si apprezza che il governo, abbia assunto il principio, sostenuto e rappresentato dalle Parti stesse, che il welfare contrattuale va sostenuto in correlazione al contributo valoriale che offre, non per il livello contrattuale che lo prevede prevedendo l’applicazione del vantaggio fiscale anche al welfare che deriva dal contratto nazionale.
  • Richiamando l’accordo sulla Governance della bilateralità del 2014, Le parti riconfermano l’importanza di proseguire nella riforma adottando strumenti idonei a favorire l’efficienza delle gestioni, affinchè gli enti bilaterali siano sempre più considerati un valore reale e concreto da dipendenti e imprese.
  • Si condivide infine un impegno a consolidare le relazioni sindacali confederali attraverso incontri periodici su temi di interesse comune.

 


Incubatore d’Impresa, le 27 idee “coltivate” quest’anno

incubatore.jpgDall’efficienza energetica ai droni, dalla soletta sensorizzata per le scarpe dei runner ai prodotti di cartoleria, passando per orologi artigianali di alta gamma, servizi per feste spettacolari, sport per i più giovani, marketing territoriale, gestione dei rifiuti e delle risorse idriche.

Sono 27 i progetti, tra start up e idee, presenti nell’edizione 2016 dell’Incubatore d’Impresa, l’iniziativa finanziata dalla Camera di Commercio di Bergamo e realizzata dalla sua azienda speciale, Bergamo Sviluppo, che al Polo per l’innovazione tecnologica di Dalmine mette a disposizione spazi attrezzati e un sistema di servizi (formazione, accompagnamento, assistenza e consulenza personalizzate) per supportare la progettazione e la realizzazione della propria idea imprenditoriale.

Di queste, 18 appartengono alla sezione servizi, 9 a quella sperimentale del manifatturiero. Tra loro ci sono anche quattro start up innovative iscritte nell’apposita sezione del Registro delle Imprese.


Aspiranti imprenditori e start up, l’Incubatore riapre le porte. Con più spazi per il manifatturiero

L’Incubatore d’Impresa di Bergamo riapre le porte alle start up e agli aspiranti imprenditori. C’è tempo fino a venerdì 16 dicembre per presentare la candidatura per accedere all’annalità 2017 del progetto finanziato dalla Camera di Commercio di Bergamo e realizzato dalla sua azienda speciale, Bergamo Sviluppo, che al Polo per l’innovazione tecnologica di Dalmine mette a disposizione spazi attrezzati e un sistema di servizi (formazione, accompagnamento, assistenza e consulenza personalizzate) per supportare la progettazione e la realizzazione della propria idea imprenditoriale.

incubatore-dalmine-manifatturieroIl bando prevede due sezioni, una per il terziario e una per il manifatturiero, che offre spazi di metrature diverse da attrezzare per realizzare prototipi o piccole produzioni. Nel 2017 la novità è l’ampliamento dell’area dedicata alle settore produttivo, che potrà contare su tre nuove postazioni.

Destinatari del bando sono aspiranti imprenditori e imprenditrici, start up innovative e imprese (attive da non oltre 12 mesi per la sezione terziario da non oltre 36 mesi per il manifatturiero), che desiderano operare, o che operano, prevalentemente in attività a carattere innovativo.

I progetti selezionati potranno contare su uffici, laboratori e ambienti comuni (sale riunioni, aule per la formazione, salette per incontri e area break) e su servizi ad alto valore aggiunto che vanno dall’orientamento e tutoraggio personalizzato ai percorsi di formazione per l’acquisizione e lo sviluppo di competenze imprenditoriali, relazionali, gestionali e progettuali, alla consulenza specialistica individuale, fino al supporto promozionale, alla partecipazione a fiere, l’aggiornamento normativo, la segnalazione di agevolazioni e il networking.

Da novembre 2001, quando è partito l’Incubatore, a oggi sono state selezionate 142 idee d’impresa, in prevalenza nei servizi alle imprese tradizionali e innovativi, nel campo digitale, della green economy e della promozione turistica territoriale. Nell’annualità in corso sono insediate 27 tra idee d’impresa e start-up (18 nella sezione servizi e 9 nella sezione sperimentale del manifatturiero), tra queste 4 start up innovative iscritte nell’apposita sezione del Registro delle Imprese.

incubatore-dalmine-ufficiAi partecipanti è stato riservato anche un percorso formativo di accelerazione, per un totale di 42 ore. In una logica di integrazione e servizi a 360 gradi, hanno inoltre potuto partecipare alle altre iniziative che Bergamo Sviluppo dedica alla creazione e allo sviluppo d’impresa, come i momenti di approfondimento dedicati al web e al digitate e al mondo start up e i servizi di informazione, consulenza e formazione realizzati nella sede di Bergamo Sviluppo o del Point (Sportello Punto Uni, Sportello per la valorizzazione della Proprietà indistriale, Matech Point – Sportello sui nuovi materiali e soluzioni tecnologiche; seminari sull’internazionalizzazione).

Qui le informazioni e i moduli per partecipare al bando. In sede di selezione verranno privilegiate le domande relative ad attività di servizi presentate da parte di giovani, aventi carattere innovativo, capacità di creare occupazione e sviluppo nel tempo, coerenza con la storia e il curriculum del proponente.


La Corte Costituzionale: illegittime le leggi regionali che limitino le liberalizzazioni nel commercio

Con la sentenza n. 239/2016 la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo ogni eventuale intervento legislativo che limiti la liberalizzazione nel settore del commercio. Il riferimento nel caso specifico é ad una legge della Regione Puglia (legge regionale n. 24 del 2015), ritenuta appunto illegittima perché in contrasto con i principi di semplificazione e liberalizzazione stabiliti dalla legislazione statale. La Corte Costituzionale ha precisato che ogni intervento legislativo in tema di disciplina delle attività commerciali incide inevitabilmente sulla materia della tutela della concorrenza, di esclusiva competenza dello Stato ai sensi dell’articolo 117 della Costituzione. Le Regioni non possono, quindi, come nel caso specifico, prevedere alcuna forma di regolazione, diretta o indiretta, degli orari di esercizio, sia quelle prescritte per via normativa, sia quelle frutto di accordi tra operatori economici.


La rivoluzione culturale di Gasperini? Un modello per il territorio

Allora si può. Allora, alla faccia di tanti anni passati a lucrare un punticino dietro l’altro con prestazioni speculative ancorché redditizie, anche l’Atalanta può giocare un calcio spettacolare. Allora, senza invocare antistorici (Verona) o impossibili (Leicester) paragoni, anche una società di provincia può legittimamente aspirare a raggiungere posizioni ambiziose in classifica e cullare pensieri che al momento paiono solo divagazioni oniriche.
Al di là di quanto è stato detto e scritto nei giorni scorsi dopo la vittoria sulla Roma (e i 25 punti conquistati in 13 partite), l’Atalanta guidata da Gian Piero Gasperini ha soprattutto un merito. Quello di aver avviato una vera e propria rivoluzione “culturale”. Non alzate il sopracciglio e non stupitevi se ne parliamo in una sede che solitamente non tratta temi sportivi. Ma vuoi per ciò che rappresenta il calcio vuoi per il ruolo-valore che ha la squadra nerazzurra per i bergamaschi forse non è ozioso lasciare da parte per una volta politica ed economia per affrontare un tema che può essere anche letto come cartina di tornasole per misurare la maturità e la consapevolezza nei propri mezzi di un territorio. Sì, perché questa Atalanta sta facendo giustizia di un certo modo sparagnino e utilitaristico di vedere il football. Per intenderci, quante volte abbiamo sentito ripetere, da parte della società e dei giocatori ma anche di molti tifosi, che “il nostro obiettivo è la salvezza”, dogma in funzione del quale qualsiasi desiderio di vedere giocare un buon calcio o di ammirare la crescita di un giovane prodotto in casa era frustrato sul nascere?

Tutto l’ambiente per anni e anni si è accontentato, tante brutte partite ma risultati sufficienti a conquistare in anticipo o quasi l’agognata salvezza, e senza rendersene conto si è adagiato su un fondo di grigia mediocrità. Mentre altrove, è stato il caso per una buona decina di anni dell’Udinese ed ora è la volta del Sassuolo (entrambe espressioni di realtà assolutamente alla portata di Bergamo), c’era chi cresceva, dava spettacolo, sfornava campioni e scalava le vette della classifica, guadagnandosi per soprammercato la licenza di andare a frequentare pure le competizioni europee (ah, quanta nostalgia…).

Gasperini, con il suo carattere spigoloso e insidioso, con quella dose di presunzione che a volte fa passare da temerari a condottieri invincibili, ma soprattutto con le sue innegabili capacità tecniche supportate da un coraggio non comune (nel lanciare i giovani), sta dimostrando che osare si può, che l’Atalanta può giocare alla pari con le grandi e a volte infliggere loro autentiche lezioni, che nessun traguardo è precluso in partenza, che mettere in campo ragazzi cresciuti nel settore giovanile anziché essere un azzardo è un’arma in più. Ciò che conta, ed è qui che forse ha un valore il ragionamento calcistico, più delle risorse a disposizione (certo non trascurabili), è il progetto. Un progetto che, naturalmente, deve basarsi sulla qualità, sulla capacità di tenuta alla distanza, sulla lungimiranza, sul coraggio, sulla consapevolezza che una vera comunione di intenti fra tutte le parti in gioco può fungere da moltiplicatore di energie.

Tutto questo pare esserci alla base del brillante avvio di stagione di Gomez e compagni. I risultati poi potranno venire o no, e naturalmente da ultradecennali frequentatori dello stadio ci auguriamo che continui così, ma forse conta molto di più il cambio di mentalità che la “cura” Gasperini sta portando. Quanto sarà produttiva dipenderà anche da noi. Da quanto si sarà capaci di mettersi in discussione, di buttare a mare tanti luoghi comuni del passato, di progredire anche culturalmente perché non capiti più di leggere, per esempio, che il massimo complimento per un allenatore vincente è di considerarlo “bergamasco” (quando il provincialismo si fa gretto e becero è davvero rivoltante). Ecco, in una parola, basta una volta per tutte con l’autoreferenzialità, smettiamola con il dire (più che credere) che piccolo è bello, finiamola di crogiolarci nella nostra pur gloriosa storia e guardiamo al futuro con la freschezza, l’intraprendenza, l’entusiasmo, per tacer del resto, dei ragazzi terribili di Mastro Gasperini. Di sicuro non ci annoieremo.

 


La dinamica degli stipendi tra deflazione e potere d’acquisto

eurosito.jpgSi potrebbe parlare di magico mondo dell’economia, perché nonostante i cultori di questa scienza si affannino con numeri e diagrammi per dimostrarne la razionalità, alla fine sono più determinanti l’impressione e l’illusione. Così è con l’inflazione. A Bergamo, come nella media italiana, a ottobre l’indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,1% rispetto a settembre. E il tasso tendenziale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente è calato dello 0,2%. Nonostante i dati ufficiali, che non si possono confutare, affermino tendenze deflazionistiche, l’opinione dei consumatori è che i prezzi continuino a salire. Questo perché le valutazioni “nasometriche” enfatizzano alcune componenti a discapito di altre. Si avverte di più, per esempio, un aumento della benzina di un suo successivo calo. O, ancora, si concentra l’attenzione sulla decisione del Comune, discutibile semmai per altri effetti non economici, di aumentare di venti centesimi all’ora il parcheggio, o sulle tariffe idriche, trascurando variazioni in alto e in basso ben più sostanziose. Le percentuali non aiutano. Il rincaro dei parchimetri bergamaschi è stato di venti centesimi all’ora: si va da un aumento dell’11% (da 1,8 a 2 euro), nella zona rossa, quella più centrale ad uno del 25% (da 80 centesimi a un euro) nella zona gialla. Di fronte ad aumenti del 25% sembra incredibile che complessivamente i prezzi possano calare, ma così è, perché i parcheggi sono solo una componente marginale (se non nulla, per chi non ha un’automobile) della spesa.

Quindi, anche se non sembra, siamo in deflazione, una fase di flessione tendenziale dei prezzi che dipende ancora in buona parte dal calo dei beni energetici, ma anche da una contrazione della ricchezza e dei consumi. Se la crescita dell’inflazione spaventa perché porta a una riduzione del potere d’acquisto, la deflazione, che pure permette di comprare più beni con lo stesso importo, è pericolosa perché è espressione di una caduta dell’attività economica. Gli acquisti, in particolare quelli importanti, investimenti compresi, vengono rinviati nella convinzione che in futuro il prezzo si abbasserà. Di rimando i venditori cercheranno di collocare i loro prodotti a prezzi inferiori, innescando una spirale negativa per la quale le stesse imprese, vedendo diminuire gli acquisti da altre imprese, cercano di ridurre i costi con conseguenze sull’occupazione e quindi sui redditi. In questa trappola sono caduti paesi come la Grecia e, in passato, il Giappone, negli anni 2000-2006 (inducendo poi la Banca centrale a lasciare i tassi allo zero per cento per favorire la liquidità circolante). Dagli anni Ottanta in poi non si sono verificati casi eclatanti di deflazione in Occidente, anche se la Germania ha registrato una contrazione dei prezzi al consumo per un breve periodo nel 2009, così come gli Usa tra il 2008 e il 2009. Ad agosto 2014, l’Italia è entrata in deflazione: non succedeva da quasi sessant’anni, e cioè dal settembre 1959. Ma non è una situazione da rimpiangere: non è una premessa né di dolce vita, né di boom.

Con la deflazione, o comunque con l’inflazione zero, il denaro, anche restando fermo, si “rivaluta” in termini di crescita di potere d’acquisto. Questo però solo all’inizio. Alla fine anche questa rischia solo di essere apparenza, seppure più difficile da cogliere. I recenti dati Inps hanno infatti mostrato che anche se i prezzi sono rimasti invariati gli stipendi sono, per quanto possibile, ancora più “fermi”. Il monte salari che risulta all’istituto, per effetto evidentemente di uscite di lavoratori con paghe più alte sostituiti da altri con stipendi più bassi, determina un calo del salario medio lordo 2015 degli italiani di quattro euro, a quota 21.341 euro, rispetto all’anno precedente. Negli ultimi cinque anni, inoltre, l’inflazione è salita del 7% a fronte di retribuzioni cresciute di meno della metà, intorno al 3%. Se la deflazione ha “salvato” il potere d’acquisto l’anno scorso, non lo ha fatto però in quelli precedenti, caratterizzati non a caso da consumi cedenti. E difficilmente lo tutelerà in futuro. L’inflazione zero al momento è infatti legata ancora all’onda lunga del ribasso del prezzo del petrolio. Adesso però le quotazioni sono in ripresa, tanto che diversi esponenti della Bce si aspettano in primavera un’inflazione all’1,5%. E’ da escludere però che gli stipendi si adegueranno a questo ritmo e allora anche chi contesta il presunto partito dell’austerità dovrà prendere atto che il rigore se non ce lo si dà da soli prima o poi diventa un obbligo.

 

 


Appassionati e professionisti della cucina, in fiera c’è il corso che fa per voi

L’Accademia del Gusto di Ascom Confcommercio Bergamo trasloca a GourmArte, la manifestazione dedicata a custodi, maestri, esploratori e interpreti del gusto che si svolge in Fiera a Bergamo dal 26 al 28 novembre.

accademia-del-gusto-a-gourmarte-progammaTra le proposte che la scuola di cucina dell’Ascom offre ai ristoratori bergamaschi, la più curiosa e intrigante è in calendario lunedì 28 novembre dalle ore 14.30 alle 16.30. Si tratta di un incontro con Valerio Massimo Visintin, scrittore e critico gastronomico del Corriere della Sera. È noto come il critico mascherato perché ha scelto di non mostrare in pubblico il suo volto per salvaguardare l’indipendenza del giudizio. Con ironia, sarcasmo e divertenti aneddoti Visintin traccia la storia contemporanea di una ristorazione che sempre più spesso è sotto le luci dei riflettori. A Gourmarte racconta quale tipo di cucina piace oggi ai clienti e come incidono guide e critica gastronomica sul destino di un’attività di ristorazione.

Sempre lunedì altre due proposte sono indirizzate a chef e ristoranti: dalle 10.30 alle 12 “L’essenzialità del piatto” con Riccardo Camanini, chef patron del ristorante Lido 84 di Gardone Riviera, una stella Michelin; e dalle 16.30 alle 17.30 il corso il Food cost al ristorante, su come valutare i principali costi e calcolare il margine di profitto per ogni piatto mantenendo alta la qualità. Completa la giornata di lunedì lo sportello social, con la consulenza gratuita di un’esperta in social media marketing per i ristoratori.

Sabato 26 e domenica 27 novembre sono giornate dedicate agli appassionati, con i corsi di Fabio Pontenzano, chef noto al pubblico televisivo per la partecipazione a “Detto Fatto”; Francesca Marsetti, che dalla “Prova del Cuoco” a GourmArte prepara originali confetture dolci e salate e bicchierini gioiello; Tommaso Cecca, bartender del Cafè Trussardi alla Scala, di Milano, che presenta alcuni degli aperitivi più rappresentativi del locale; Tiziano Casillo che propone le preparazioni delle sue focacce e pizze senza glutine; Diego Mei impegnato in un laboratorio dedicato ai dolci al cioccolato.

La prenotazione ai corsi dell’Accademia è obbligatoria e include il biglietto d’ingresso a GourmArte. Per tutti i dettagli www.ascomformazione.it

Il programma

Sabato 26 novembre 2016

ore 11- 12.30

Fabio Protenzano – Detto fatto: veloci ricette gourmet

ore 14.30 – 16.30

Francesca Marsetti – A Natale regala le tue confetture

ore 17.30 – 19

Tommaso Cecca – Drink d’autore

Domenica 27 novembre 2016

ore 11 – 12.30

Tiziano Casillo – Impasti gluten free

ore 14.30 – 16.30

Diego Mei – Dolci al cioccolato

ore 18 -19.30

Francesca Marsetti – Bicchierini gioiello

Lunedì 28 novembre 2016

ore 10 – 18

Sportello social media

ore 10.30 – 12

Riccardo Camanini – L’essenzialità nel piatto

ore 14.30 – 16.30

Valerio Massimo Visintin – Viaggio in incognito nella ristorazione

ore 16.30 – 17.30

Pillole di food cost


Fare la spesa per chi ne ha bisogno, sabato torna la colletta alimentare

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Sabato 26 novembre ritorna in tutta Italia la Giornata nazionale della colletta alimentare, promossa dalla Fondazione banco alimentare. Saranno 12mila i supermercati dove più di 140mila volontari inviteranno a donare alimenti a lunga conservazione che verranno poi distribuiti alle 8.100 strutture caritative su tutto il territorio nazionale.

Come sempre anche quest’anno Bergamo sarà impegnata in quello che è diventato l’evento di carità più partecipato a livello nazionale, schierando più di 5.000 volontari nei 250 supermercati di città e provincia ad oggi aderenti.

Già dalla mattina i volontari saranno davanti ai supermercati a distribuire i sacchetti che ogni acquirente potrà riempire a suo piacimento di cibo da devolvere a famiglie e persone in difficoltà.  I generi che viene consigliato di donare sono alimenti a lunga conservazione: omogeneizzati, pasta, riso, olio, biscotti e prodotti in scatola. Il cibo raccolto verrà trasportato nei magazzini temporanei del Banco Alimentare allestiti a supporto dell’evento per poi essere distribuiti a chi ne ha bisogno.

L’anno scorso la Colletta ha raccolto oltre 9.200 tonnellate di cibo, donate da 5 milioni e mezzo di persone in tutta Italia. A Bergamo sono state raccolte 220 tonnellate di cibo e aiutate 1.800 persone.

 


Professionisti Ict, in Confcommercio nasce l’associazione

Se è vero che i professionisti del digitale stanno aumentando rapidamente e che costituiscono l’ossatura della Trasformazione Digitale, è altrettanto vero che in Italia non hanno vita facile. Il mercato è una prateria in cui la concorrenza è sfrenata, complice soprattutto la corsa al ribasso delle tariffe che mina la qualità del lavoro. Inoltre le competenze non vengono spesso garantite e tanto meno certificate, così fare business diventa un’impresa.

Per tutelare la professionalità e incidere come categoria a livello di mercato e politico è nata Pro4Ict, Associazione nazionale dei professionisti Ict. «Ciò che serve è creare un contesto in cui ci si possa mettere in gioco a livello identitario e avere la forza per far sentire la propria voce – spiega la neo presidente Deborah Ghisolfi -. Pro4Ict nasce in seno a Confcommercio Imprese per l’Italia, del cui peso istituzionale potremo beneficiare fin da subito per partire con le attività rivolte ai nostri associati, e raccoglie il knowhow di Assintel, che rappresenta l’altra faccia della medaglia della rappresentanza dell’Ict a livello aziende».

logo pro4ict - confcommercio professioni digitali«Una nuova associazione nasce all’interno di Confcommercio – aggiunge Anna Rita Fioroni, responsabile professioni Confcommercio – e aderisce al nostro Coordinamento delle professioni per la rappresentanza e la tutela di professionisti nel settore Ict, la cui opera è strategica per la competitività delle imprese e del Sistema Paese. Insieme faremo un cammino di valorizzazione delle qualità e delle competenze per distinguersi nel mercato dell’innovazione».

Per seguire le attività, chiedere informazioni e partecipare alle discussioni è attiva la pagina Facebook Pro4Ict.