Sanità, con Maroni siamo ormai alla burla

Roberto Maroni
Roberto Maroni

Dicono che la sanità lombarda è la migliore che ci sia. Chissà come son messi gli altri, vien da dire. Soprattutto ora che dalla Regione Lombardia rimbalza la notizia che due su tre dei 49 direttori generali attualmente in carica sono stati bocciati ai test psicoattitudinali promossi per compilare la lista dei 100 manager tra cui il presidente Roberto Maroni sceglierà i nuovi vertici delle strutture sanitarie. Tradotto con il linguaggio dell’uomo della strada, ciò significa che la sanità lombarda funziona, spesso e volentieri, “malgrado” chi la governa. Ma può essere vero? Evidentemente no, e allora forse sarà il caso di sottrarsi alla suggestione del test fintamente meritocratico per andare al cuore della questione. Quel che Maroni sta cercando di fare è semplicemente il gioco delle tre carte: sostituire in buona parte i direttori generali nominati, con rigorosa logica cencelliana, dal suo predecessore Roberto Formigoni con altri di sua osservanza. Cogliendo al balzo una proposta del Pd si è acconciato ad utilizzare il metodo dei test per dare una parvenza di credibilità alle sue scelte. Ma solo gli illusi possono pensare che il responsabile di un ospedale o di un’azienda sanitaria possa essere valutato attraverso quiz poco più complessi di quelli che si devono superare per la patente. E infatti, basta scorrere l’elenco dei bocciati per scorgere anche nomi di professionisti, certamente con targa politica riconoscibile, stimati e apprezzati per il loro lavoro di questi anni.

Quella che si sta consumando, quindi, è nulla più che una presa in giro. Tant’è che, come è già stato osservato su L’eco di Bergamo da un profondo conoscitore di cose sanitarie come Alberto Ceresoli, al Pirellone stanno comunque procedendo nella valutazione delle candidature con il solito bilancino delle appartenenze a partiti, correnti e conventicole. Per cui, per esempio, sull’ospedale Papa Giovanni XXIII è in corso un violentissimo braccio di ferro tra Forza Italia e Lega per accaparrarsene la guida (con il corollario, a cascata, delle caselle da occupare a Seriate e Treviglio). Tutto cambia ma nulla cambia, insomma, anche la Padania perpetua gli usi e costumi gattopardeschi che tanto dovrebbero inorridire gli highlander leghisti.
Del resto, che tutto sia una burla lo dimostra una piccola notizia che è scivolata via nell’indifferenza generale. Un nutrito drappello di manager bocciati ai test maroniani solo sette giorni prima avevano ricevuto dalla medesima Regione un premio di risultato (!) variabile tra un minimo di 17 mila e 500 euro ad un massimo di 29 mila e 400. Prima premiati e poi bocciati: alzi la mano chi ci capisce qualcosa.

Ma probabilmente il bello deve ancora venire perché l’ineffabile Maroni solo pochi mesi fa ha patrocinato una riforma della sanità lombarda che da più parti è vista con timore perché rischia di buttare all’aria un sistema che, con le sue criticità (dovute soprattutto alle commistioni tra politica e affari), ha dimostrato di funzionare. Il nuovo modello è stato varato a fine agosto. Da allora, pensate un po’, dopo le dimissioni dell’assessore Mario Mantovani (che da questa partita era stato esautorato e che nelle settimane successive è finito in carcere con accuse pesanti), la Lombardia non ha un delegato a seguire in prima persona e in via esclusiva questo delicatissimo settore. “Basto io” ha detto il piccolo Napoleone lombardo Maroni.
Ecco perché quello che sembrava un paradosso (la sanità funziona malgrado chi la governa) è un’amara verità. Senza l’impegno di chi sta in prima linea, di chi dedica tutte le sue forze a chi ha bisogno, di chi profonde tutte le sue energie per dare risposte alle esigenze di cura non avremmo la “migliore sanità che ci sia”. Che forse potrebbe essere ancora più efficiente se i politici, quelli ufficiali e quelli mascherati da manager, venissero messi alla porta. Ma questa è l’unica riforma che non vedrà mai la luce.


Il calendario 2016 lo scandisce il pane

L’Expo ha stimolato riflessioni sulla qualità e la sostenibilità del cibo, che non hanno lasciato indifferenti i panificatori dell’Aspan. Se prima e durante l’evento internazionale non hanno mancato di farne propri i messaggi, con la chiusura della kermesse le iniziative si fanno anche più strutturate e articolate.

Si chiama “Stagione di pane” l’inedito progetto promosso dall’Aspan in collaborazione con Ascom Bergamo, che vede coinvolti i panifici della Bergamasca in un evento all’insegna di tradizione e qualità. Il pane, alimento protagonista della nostra quotidianità che per generazioni ha condiviso le tavole e le storie delle famiglie di tutto il mondo fin dai tempi più antichi, oggi raggiunge il consumatore in modo ancora più intimo e personale, andando a ricercare luoghi e persone nelle loro vite contemporanee. E parlando di pane non si può non citare il suo elemento primario, ovvero il grano, un cereale che inizia il suo viaggio con la semina in autunno, fino a raggiungere il mese della raccolta, giugno.

È proprio da qui che “Stagioni di pane” inizia un percorso che segue il viaggio del cereale e ne racconta le tappe anche oltre la sua crescita per portare il consumatore ad una ri-scoperta del pane e della cultura che lo avvolge. Ogni stagione manifesta situazioni ed eventi specifici che connotano un determinato periodo dell’anno, portando in esso colori, profumi e sensazioni proprio come fa il pane.

Stagioni di pane si declina attraverso due tappe-manifestazioni: “Le strade del pane” e “Il Calendario del panificatore”.

LE STRADE DEL PANE segna l’inizio di una nuova esperienza e rappresenta un’occasione particolarmente significativa per connotare i luoghi del territorio dal punto di vista storico, culturale e naturale e dare quindi una lettura della Bergamasca attraverso l’alimento da sempre presente sulle nostre tavole. Ogni bottega racconterà la storia del luogo in cui è collocata e diventerà una preziosa tappa di conoscenza del territorio, invitando il pubblico a considerare il panificio come un punto di riferimento culturale attivo e coinvolgente.

IL CALENDARIO DEL PANIFICATORE è invece una ricca programmazione che valorizza alcuni particolari momenti dell’anno, dando voce ad antiche usanze e tradizioni e garantendo una continua presenza del pane e dei suoi protagonisti nella quotidianità, come da sempre accade nelle nostre vite e in quelle dei nostri antenati. Si parte con l’inverno, quando il 17 gennaio si festeggia Sant’Antonio Abate, patrono di tutti i panificatori: una ricorrenza che riporta alla memoria l’antica tradizione contadina riconducibile alla preziosa saggezza degli anziani. Ed è proprio a loro che si rivolge in questo giorno il “Calendario del panificatore”, con un omaggio agli over 65 e tante iniziative vivaci e allegre per allontanare il freddo della stagione.

Si continua a febbraio con la festa degli innamorati del 14: San Valentino, un’altra opportunità per declinare le mille forme dell’amore, dell’amicizia e della passione. Anche in questa occasione i panificatori accompagneranno i consumatori con la passione con la quale ogni giorno panificano evidenziando le caratteristiche di ogni tipo di pane attraverso un simpatico “Paneoroscopo”. E per chi celebrerà la passione con un selfie in panificio, omaggi e degustazioni a volontà!

E poi c’è l’arrivo della primavera che il 21 marzo segna la data di inizio di un periodo all’insegna della nascita e dei nuovi arrivi della natura, che Il Calendario del panificatore dedica a tutte le future mamme in attesa a cui sarà regalato un pane speciale.

Tutte le altre iniziative e ricorrenze  saranno pubblicate nel corso del nuovo anno sul sito di Aspan e saranno disponibili presso gli esercizi commerciali aderenti all’iniziativa.

La particolarità non si manifesta solo nella ricerca e nella valorizzazione delle ricorrenze tradizionali, ma anche nell’attenzione alle diverse tipologie di consumatori ai quali sono dedicate proposte e iniziative specifiche a seconda della fasce d’età o dello stile di vita. E così con Il Calendario del panificatore ogni evento è un tributo alla moltitudine degli amanti del pane che saranno premiati con un dono speciale. L’idea che accompagna tutti gli appuntamenti è di coniugare cultura e alimentazione in un percorso fatto di tanti progetti con il costante intento di raggiungere il pubblico non solo nel periodo dedicato agli appuntamenti ma anche nel futuro.

Senza dimenticare, sulla scia dei contenuti diffusi da Expo 2015, la particolare attenzione per sostenibilità e sicurezza alimentare, di cui è testimone il progetto QuiVicino, da anni protagonista del percorso di Aspan.

 


DUC, animazioni musicali in centro

Musica e animazione itinerante in vista delle festività natalizie: il Comune di Bergamo organizza alcuni appuntamenti per animare il centro città e i Borghi storici, all’interno delle iniziative organizzate dal Distretto Urbano del Commercio per il Natale 2015. Si arricchisce quindi ulteriormente il calendario di attività e di eventi che il DUC e il Comune di Bergamo hanno deciso di proporre nell’ambito delle festività natalizie 2015, un programma variegato e di spessore, destinato a coinvolgere tantissimi bergamaschi nei prossimi giorni.

Giovedì 17 dicembre dalle 18 alle 20, nell’ambito della Festa di Natale nelle vie del Borgo, si terrà lo spettacolo musicale itinerante della Bandaradan, un gruppo di musica da strada nato nel 2002 a Torino con una formazione strumentale composta da tromba, fisarmonica, sax baritono e grancassa. Le musiche balcaniche, klezmer e circensi della Bandaradan faranno risuonare le vie e le piazze di città alta con uno spettacolo da non perdere!

Ancora musica sabato 19 dicembre dalle 15.30 alle 17.30 sempre con i Bardaradan, la piccola orchestra di zingari dai ritmi zoppi, giocolieri di pentagrammi, funamboli della nota puntata, corteggiatori dell’apparato uditivo. Il percorso delle band “abbraccerà” questa volta il centro di Bergamo: partendo da Piazza Matteotti, la musica farà tappa in luoghi simbolo quali Piazza Pontida, via S. Orsola, Piazza Vittorio Veneto e via Tasso. Le band si soffermerà in alcuni punti per consentire al pubblico di godere dello spettacolo.

Domenica 20 dicembre ultimo appuntamento con le animazioni itineranti nei borghi storici di Bergamo. Appuntamento alle 15.30 in Borgo Palazzo con bandaradan una improbabile, sconclusionata e esibizionista orchestra acustica e itinerante che riporta in vita lo spirito più kitsch degli anni ’70 con occhiali a specchio, pantaloni a zampa di elefante e pettinature da urlo!


La Valle Imagna si fa ambasciatrice della Carta della Montagna

Valle IMAGNA - cascina - formaggioGli “Imprenditori di Sant’Omobono Terme”, riuniti dalla sigla Isot, rappresentano una realtà nata nel 2010 con l’obiettivo di promuovere e sostenere la vitalità economica e sociale della Valle Imagna con la collaborazione delle istituzioni, attraverso la realizzazione di progetti a carattere sociale ed economico. Identificando fin da subito la grande occasione di sviluppo e di crescita che l’esposizione universale avrebbe rappresentato per la Valle Imagna, l’Isot, attraverso lo sportello dedicato dell’Ascom di Bergamo, ha cercato un contatto diretto con il mondo di Expo 2015 coinvolgendo tutti gli attori del territorio in un’attenta riflessione sul proprio futuro e sulla propria missione al fine di mettere in atto strategie di valorizzazione delle peculiarità territoriali della Valle.

«Isot ha mostrato un grande spirito di analisi e creatività nella riorganizzazione dei propri modelli di sviluppo – spiega la responsabile dello sportello “Prepariamo all’Expo”, Stefania Pendezza -, dando vita a iniziative rivolte alla cittadinanza e a progetti di sviluppo di reti di collaborazione, i cui effetti perdureranno anche e soprattutto dopo l’esposizione. Tra questi, ad esempio, l’evento denominato “Valle Imagna in Gusto” che ha mostrato una vetrina della vivacità della Valle alla cittadinanza e ai turisti. Inoltre Isot è stato presente alla manifestazione universale attraverso una business visit mirata alla conoscenza di nuovi mercati e modelli di promozione territoriale con cui confrontarsi e da cui prendere spunto».

Per il dopo Expo, Isot si ricollega al grande lascito dell’esposizione universale ben rappresentato nella Carta di Milano e, quale associazione imprenditoriale di un territorio di montagna, definisce i propri obiettivi più specificatamente in riferimento alla Carta della Montagna di Expo 2015. Su queste basi si sviluppa il piano di intervento previsto nel 2016 che, mirando a fare della Valle Imagna una valida ambasciatrice di Expo 2015, coinvolge la Comunità Montana e il Bim nella realizzazione di eventi culturali tesi a promuovere e valorizzare bellezze e peculiarità della Valle, attraverso appuntamenti specifici in ogni stagione. Si parla di natura e biodiversità ambientale, eccellenze enogastronomiche e patrimonio rurale conservato dalla tradizione, ma anche di innovazione e creatività, tra tessuto imprenditoriale, turismo e artigianato locale. Previsto anche “Montagna chiama città, città chiama Montagna”, percorso dedicato alle nuove generazioni per renderle protagoniste della promozione della Valle e della cultura della montagna.

Il progetto prevede infine un incremento delle azioni  a favore della comunicazione e di una nuova immagine, in grado di diffondere contenuti e attrarre pubblico.

 

 


Cidia Pradella, l’eredità di Expo è l’e-commerce alimentare che racconta anche i territori

Ottant’anni di attività per una famiglia di imprenditori che ha portato avanti una particolarissima e vivace avventura nel mondo della vendita e della distribuzione alimentare. La “Ditta Tomaso Pradella” nasce nel 1928 e si distingue subito come uno dei centri di distribuzione alimentare più all’avanguardia, importando per primi le aringhe affumicate olandesi, il tonno spagnolo, le acciughe salate del Cantabrico e lo stoccafisso norvegese vero ragno di Johansen. In tempo di guerra diventa uno dei centri principali di distribuzione di prodotti razionati e sul finire degli anni Sessanta si inserisce fra le prime aziende d’Italia della catena del freddo, distribuendo i prodotti surgelati con il marchio Surgela nel settore retail. Nei primi anni Ottanta, Maurizio, la terza generazione, trasforma l’azienda nel Centro di Distribuzione Alimentare, “Ci.Di.A.”, variando completamente l’assortimento e cambiando la filosofia di vendita verso il settore del catering specializzato con l’assortimento attuale di circa 2.700 referenze.

È proprio questa trasformazione che manifesta la volontà di adeguare la gamma dei prodotti alle esigenze dei professionisti del settore e che colloca l’azienda, seppur a gestione familiare, tra le più avanzate del territorio, sia per la disponibilità dei mezzi, sia per la lungimiranza imprenditoriale. Una lungimiranza che si è ben manifestata anche in occasione di Expo 2015, della quale Cidia Pradella si è resa ambasciatrice speciale, grazie ad alcune azioni mirate a valorizzare i temi della grande manifestazione ed esportare modelli di consumo legati alla qualità della vita e alla sostenibilità produttiva e ambientale.

Cidia Pradella ha realizzato un sito web nuovo e in stretta connessione con Expo 2015. “Pensieri golosi” è il nome di questo e-commerce enogastronomico dedicato alla vendita al dettaglio on line sul territorio nazionale ed estero, nato con il preciso intento di portare l’esperienza della storica ditta Pradella oltre i confini del territorio locale e condividere con il pubblico la passione per il buon cibo e per l’arte culinaria. Più di 700 prodotti accuratamente selezionati fra produttori italiani e internazionali rappresentano non solo il valore e lo spessore del tessuto produttivo alimentare, ma proprio sulla scia di Expo 2015, diventano l’occasione unica e speciale per raccontare i territori, con le loro bellezze paesaggistiche e le loro tradizioni storiche e culturali. Nel sito, infatti, ogni prodotto racconta una storia, quella di un paese o di una famiglia, dove gli abbinamenti e i piatti consigliati definiscono culture e tradizioni da ricordare. Il progetto è stato inoltre presentato alle numerose aziende collaboratrici, grazie ad un evento ad hoc che a marzo ha unito le tante realtà coinvolte, andando a concretizzare sempre più il lavoro di incontro e di rete che Ascom persegue con Expo 2015.

Durante Expo Cidia Pradella ha organizzato una business visit per i suoi clienti, mirando a far conoscere e approfondire modelli di produzione e distribuzione agroalimentare, metodologie di vendita e sviluppi imprenditoriali di piccole e medie imprese straniere dove diverse economie e società, hanno reso sempre più esplicita l’importanza di un confronto e di un incontro costante tra i Paesi.

Proprio sulla base di uno dei primi intenti dell’azienda, ovvero l’apertura verso nuovi mercati, si sono concretizzate importanti azioni di internazionalizzazione che garantiscono nuove prospettive a livello nazionale e internazionale. Nel concreto, tali azioni si manifestano proprio attraverso il progetto e l’e-commerce Pensierigolosi.it, che nel 2016, subirà un’integrazione dei suoi contenuti a vari livelli: accurata ricerca e incremento delle tipicità alimentari anche straniere, andando a scegliere quelle più rappresentative in termini culturali e di sostenibilità ambientale, nonché esempio di modelli imprenditoriali di settore considerati interessanti per una crescita dei mercati basata sul confronto; inserimento di uno spazio ad hoc dedicato al tema della sostenibilità, dove tale concetto viene analizzato e argomentato dal punto di vista delle filiere agroalimentari e della sicurezza alimentare, sempre in un’ottica di confronto con l’estero e in costante riferimento alle indicazioni fornite dall’Unione Europea.


E Trenord lancia “Green pass”, ticket speciale contro l’inquinamento

TrenordContro l’emergenza smog, Trenord lancia “Green Pass”: a soli 20 euro consente un numero illimitato di viaggi fino a giovedì 24 dicembre su tutti i treni e le linee lombarde. Non solo. Fino al 24 dicembre, inoltre, in seguito alla iniziativa di ATM che prevede – dal 17 al 24 dicembre – l’estensione della validità del biglietto di corsa semplice all’intero arco della giornata, tale biglietto potrà essere utilizzato per tutto il giorno anche sulle tratte urbane del Passante ferroviario, fino al termine del servizio del giorno di convalida.
Dinanzi al perdurare di una concentrazione d’inquinamento che da oltre venti giorni supera i limiti di tolleranza, Trenord intende contribuire incentivando l’uso del treno, specialmente nelle grandi aree urbane e nella città metropolitana. Trenord offre infatti un servizio capillare con oltre 2300 treni che ogni giorno circolano in Lombardia raggiungendo oltre 420 stazioni.

 Gratis i ragazzi accompagnati

Il titolo speciale consentirà l’utilizzo dei treni di tutte le linee regionali e suburbane di Trenord in seconda classe. I ragazzi dai 4 ai 14 anni accompagnati da un adulto in possesso del titolo “Green Pass” potranno viaggiare gratuitamente.
È possibile acquistare il biglietto speciale “Green Pass” presso tutte le biglietterie Trenord, le emettitrici automatiche e i My-Link Point di Milano Porta Garibaldi, Cadorna e Saronno.

Fasce di garanzia durante lo sciopero di domani

Si ricorda infine che durante lo sciopero indetto da alcune organizzazioni sindacali dalla mezzanotte alle ore 21 di domani giovedì 17 dicembre saranno garantiti i treni che partiranno dopo le 6 e arriveranno entro le 9 e i treni che partiranno dopo le 18. Per effetto dello sciopero, potranno comunque verificarsi ripercussioni prima e dopo l’orario dell’agitazione. Tutte le informazioni sul sito Trenord.it

 


Raviolificio Poker: “Chi ha il gusto della tradizione sa di che pasta siamo fatti”

pappardelle - CopiaSapori della  terra bergamasca e non solo, ricette tradizionali e innovative, questa in sintesi è la migliore descrizione dell’attività del Raviolificio Poker, che dal 1958 ad oggi ha allargato il proprio mercato salvaguardando la  forte impronta artigianale che lo caratterizza fin dalla nascita.

Dal 2008 l’azienda ha raddoppiato la superficie destinata alla propria attività, inaugurando un nuovo sito produttivo, situato ad Albano Sant’Alessandro.

La soddisfazione del consumatore finale sta alla base di tutte le scelte aziendali e rappresenta il vero metro di giudizio sul quale si incentiva e migliora la produzione. Questa filosofia si traduce da un lato nell’utilizzo di materie prime di alta qualità, principalmente fresche e non pre-trattate, nell’assenza totale di conservanti aggiunti, di addensanti nei ripieni e di esaltatori di sapidità, dall’altro nella costante innovazione tecnologica che consente di mantenere pressoché inalterate le caratteristiche organolettiche e nutritive del prodotto fino alla sua scadenza.

Una precisa scelta è anche quella della sostenibilità ambientale, testimoniata dall’installazione di un impianto fotovoltaico e di un generatore di azoto – il gas impiegato per il confezionamento in atmosfera protettiva – in sostituzione delle bombole.carciofi 2

Sono oltre 40 le specialità del Raviolificio Poker, dai classici della tradizione agli abbinamenti più creativi. La gamma dei prodotti segue due filoni: le ricette che attingono alla cucina tradizionale del territorio (su tutti due “campioni” come Casonsèi de la Bergamasca e Scarpinòcc de Par, quelli codificati dal marchio della Camera di Commercio “Bergamo Città dei Mille… Sapori”) e le novità, frutto di una costante ricerca gastronomica e della collaborazione con chef d’esperienza.

Le proposte sono varie e stuzzicanti: Tortelli alla formaggella di monte o al celebre formaggio Rosa Camuna , Saccottino alle noci con pasta di farina di castagne,  il Pizzoccherello (pasta con grano saraceno e nel ripieno gli ingredienti classici del condimento dei Pizzoccheri valtellinesi), senza dimenticare sapori mediterranei come il Raviol Pizza (con mozzarella, pomodoro e origano), i Ravioli agli scampi e vongole e il Fior di Pantelleria (con menta e ricotta), o ancora la riscoperta delle erbe nei Ravioli con ricotta, ortica e timo.  caramelle speck trevisana sfuso

L’azienda durante gli anni è cresciuta  sul versante commerciale, ampliando canali distributivi e orizzonti. Accanto a ristoranti, grossisti, catering, gastronomie e negozi specializzati, c’è anche la GdO e al bacino consolidato della Lombardia si affianca la vendita dei prodotti Poker sul mercato estero in Francia, Lussemburgo, Portogallo e Repubblica Ceca.

 

Pastificio – Raviolificio Poker

via Spallanzani, 28

Albano Sant’Alessandro

035 581454

info@raviolificiopoker.it

www.raviolificiopoker.it


Banche, sulle obbligazioni subordinate siamo passati dalla tragedia alla farsa

Banca EtruriaDa un provvedimento serio e responsabile si è scivolati nella solita farsa. Se non si vuole scadere nella demagogia da bar e nella banale demonizzazione delle banche – dimenticando che se crolla il sistema creditizio crolla anche l’economia e quindi la società – va riconosciuto che il governo Renzi ha emanato un decreto che, nella situazione che si era creata, e della quale, fino a prova contraria, non si può ritenere responsabile, era quanto di meglio si poteva fare. Ha evitato la chiusura degli istituti, che avrebbe creato un’onda dagli effetti imprevedibili, ha salvato posti di lavoro, ha permesso di mantenere le linee di credito alle imprese ed è riuscito a contenere il numero di risparmiatori coinvolti.

E’ stata finalmente rovesciata l’applicazione del consueto principio della privatizzazione degli utili e della nazionalizzazione delle perdite. Adesso che il “bail in” dice proprio questo, cioè che il salvataggio di una banca non avverrà più con i soldi dello Stato e quindi dei contribuenti (“bail out”), ma di azionisti, obbligazionisti e correntisti oltre i 100 mila euro, si cerca di fare marcia indietro. Perché uno fa due conti e inizia a temere di essere coinvolto direttamente, mentre la politica cavalca strumentalmente tutta la vicenda.

Gli obbligazionisti con titoli equivalenti al capitale di Banca Marche, Etruria, Carife e Carichieti hanno il non piacevole privilegio di essere i pionieri tra quanti in Italia hanno perso tutto per una banca andata a gambe all’aria (per gli azionisti è già successo). Ma il clamore deriva dal fatto che quella che avrebbe dovuto essere da tempo una regola del libero mercato lo è diventato in concreto solo adesso. Anche per questo il governo Renzi aveva iniziato la gestione del salvataggio delle quattro banche commissariate in modo rigoroso e inappuntabile. Poi si è fatto prendere dai dubbi e forse, se si può essere maliziosi, dai timori di perdere consensi in territori che considerava finora elettoralmente protetti. E si è inventato l’intervento umanitario, creando un’odiosa discriminazione in figli e figliastri, attraverso quella che di fatto si può considerare una “legge eccezionale”.

Se ci sono state truffe si poteva e si può procedere nelle modalità previste dalla legge. Ma non si capisce perché deve essere creato un fondo per rimborsare seppure parzialmente l’obbligazionista subordinato di questa banche, che ha perso il suo investimento in titoli che promettevano interessi superiori a quelli di mercato, dimenticando la regola aurea che a maggior rendimento corrisponde maggior rischio, mentre, ad esempio, un’azienda costretta a chiudere perché non viene pagata da una società che finisce in fallimento non è da considerare un caso almeno altrettanto socialmente rilevante. In fondo, in entrambi i casi si ha a che fare con un debitore ritenuto affidabile che non paga.

Come spesso accade si scivola dalla tragedia alla farsa. Dopo le iniziali sparate sull’enormità di risparmiatori coinvolti, che si confondeva quasi con il numero di tutte le famiglie di Ancona, Arezzo, Ferrara e Chieti, il numero dei risparmiatori che potrebbero rientrare nei criteri del “ristoro umanitario” per un rimborso parziale, sta scendendo sotto il migliaio. E’ la premessa che il fondo da 100 milioni si rivelerà sostanzialmente un buon espediente promozionale per il governo e anche un minore onere per le banche sane, che si può immaginare quanto siano contente a correre in giro per l’Italia a pagare i guasti altrui, ma sono costrette a questo pedaggio nella giusta convinzione che lasciare malati in giro sia la premessa per lo scoppio di un’epidemia.

 


“La Buona Impresa”, il premio va alla Alfaparf Group

Mercoledì 23 dicembre, alle 11.30, nella sede di Confindustria Bergamo, il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, Marco Manzoni, consegnerà a un rappresentante di Alfaparf Group di Osio Sotto, azienda vincitrice dell’edizione 2015 de “La Buona Impresa”, il riconoscimento ideato per la valorizzazione della migliore iniziativa attivata nel corso dell’anno in favore della gestione dei rapporti di lavoro con le categorie comunemente definite “svantaggiate”. Il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo, che da anni supporta con particolare impegno questa iniziativa direttamente collegata alla responsabilità sociale dell’impresa, identifica questo Progetto come uno dei capisaldi su cui fonda l’attività del Movimento.

Nel corso dell’incontro verrà illustrato il Progetto creato dall’azienda  per offrire un futuro professionale ai ragazzi affetti dalla Sindrome di  Down e verrà letta e consegnata la motivazione del Premio.


Innovativo, sostenibile e internazionale. Il commercio visto dall’Ascom

Tavolo Ascom dopo Expo ritQuali saranno gli scenari futuri per il terziario? Conclusa l’esperienza di Expo, Ascom Bergamo ha analizzato le principali tendenze emerse nell’ultimo anno e studiato nuovi progetti, sulla scia della vivacità e dell’impulso innovativo nati dall’esperienza fatta nei sei mesi dell’Esposizione Universale.

I progetti puntano a tre ambiti, che la grande kermesse milanese ha messo in luce come strategici, ovvero l’internazionalizzazione, l’innovazione e la sostenibilità ambientale. «Ascom ha lavorato tutto il 2015 sul tema dell’Esposizione Universale – ha detto il presidente Paolo Malvestiti, in una conferenza stampa questa mattina alla Domus di Bergamo – e nei primi mesi dell’anno ha preparato gli associati affinché fossero attenti e pronti a cogliere le opportunità che la manifestazione poteva offrire. Grazie al sostegno della Camera di Commercio e di Bergamo Sviluppo, abbiamo attivato lo sportello “Prepariamoci all’Expo”, che non si è limitato ad essere un punto informativo, ma ha voluto spingersi oltre e costruire insieme alle imprese interessate progetti a favore del proprio sviluppo imprenditoriale. E ora che Expo 2015 è giunto al termine, il lavoro continua realizzando nuove e importanti progettualità in chiave di sostenibilità, innovazione e internazionalizzazione».

I buoni risultati sono «frutto del gioco di squadra – ha precisato Malvestiti – di tutto il Sistema Bergamo, che insieme ha lavorato per promuovere il territorio. Dagli incontri fatti, siamo convinti che le aziende del terziario, in sinergia con tutto il sistema imprenditoriale bergamasco, sono pronte a fare un salto di qualità verso nuovi scenari, dove l’internazionalizzazione, l’innovazione e la sostenibilità diventano i protagonisti di un nuovo modo di fare impresa. Inoltre, a breve arriveranno anche le osservazioni finali di Ocse che, con la regia della nostra Camera di Commercio, aggiorneranno la bozza del progetto della nuova governance sulle numerose esigenze economiche imprenditoriali».

«Le principali tendenze che caratterizzeranno i nostri settori nel futuro e che tengono conto dei nuovi stili di consumo e della sensibilità al prezzo sono l’internazionalizzazione e l’innovazione nel retail – ha spiegato Oscar Fusini, direttore dell’Ascom -. L’internazionalizzazione si declina nell’incremento delle esportazioni, in particolare per il comparto del commercio all’ingrosso, nella ricerca di nuovi mercati, nel commercio elettronico e nell’apertura di nuovi punti vendita all’estero. L’innovazione nel retail, invece, intercetta a livello territoriale le nuove tendenze: consumo sul posto e street food, multietnicità dell’offerta, sostenibilità e ambiente, internet e social network. Per lo sviluppo di entrambi gli ambiti, l’Associazione ha individuato alcuni strumenti da mettere al servizio delle imprese, a partire dal potenziamento della formazione e della qualificazione professionale e dalla creazione di uno sportello dedicato all’internazionalizzazione, fino al sostegno all’innovazione e alla costituzione di reti d’impresa sia nella forma associativa che territoriale».

L’esperienza di Expo

  • 60 giornate in Expo per incontrare i Paesi e le imprese finalizzate a stringere rapporti di collaborazione, promuovere il territorio e avviare processi di internazionalizzazione;
  • contatti diretti con oltre 100 Paesi/Enti presenti;
  • coinvolgimento diretto di circa 200 imprese bergamasche;
  • realizzazione di iniziative dentro e fuori Expo con Giappone, Russia, Israele, Cina, Zimbabwe, Kazakhistan, Colombia, Marocco;
  • 4 giornate dedicate ad Ascom nell’Ufficio che Sistema Bergamo ha messo a disposizione delle imprese o delle categorie;
  • partecipazione ad oltre 10 eventi internazionali.