Al via le “Settimane della gastronomia camuna”

ristoranteI prodotti locali diventano strumento di promozione e di conoscenza del territorio. In Valle Camonica ritornano “Le settimane della gastronomia camuna”. Per otto settimane, da sabato 5 settembre al 1° novembre, la rassegna promuove la ristorazione camuna di qualità e le ricchezze culturali e naturali del territorio. L’iniziativa, giunta alla 14esima edizione, raccoglie 28 esercizi del territorio ed è promossa dal Gruppo Ristoratori Valle Camonica. Il programma è ricco e mixa diverse proposte: menù degustazione preparati con le migliori materie prime del territorio; serate dedicate a polenta, baccalà e altri prodotti tipici, in omaggio ad alimenti legati alla tradizione popolare, noti in tutto il mondo ma diffusissimi nelle zone alpine; cene a quattro mani che vedono la collaborazione e il confronto tra chef camuni e colleghi provenienti da altri territori, pronti a cimentarsi nell’interpretazione dei prodotti agroalimentari Valligiani; visite guidate nei luoghi dove trovano origine le materie prime che vengono somministrate nei ristoranti che partecipano alla rassegna, escursioni presso vigneti, alpeggi, caseifici locali.

Per informazioni: www.ristoratorivallecamonica.it


Sanità, a Bergamo autorizzate 182 nuove assunzioni

La nuova Agenzia di controllo della qualità e della spesa prevista dalla riforma sociosanitaria lombarda sarà operativa tra la fine ottobre e i primi di novembre. E’ quanto ha garantito il presidente della Regione Roberto Maroni, ieri in visita a Bergamo. Fra i compiti dell’Agenzia ci sarà quello di valutare le performance e la customer satisfaction dei cittadini sulle prestazioni erogate da ospedali e altre strutture della rete.

Al riguardo, le due delibere licenziate oggi dalla Giunta regionale riguardano i bandi per la selezione dei candidati alla nomina di direttore dell’Agenzia di controllo e dei 3 membri del Comitato di direzione dello stesso organismo, nonché la nomina dei Collegi delle Ats (Agenzia per la tutela della salute, che sostituiranno le Asl) e Asst (Aziende socio-sanitarie territoriali, che sostituiranno le aziende ospedaliere).
Quanto alla riforma, il governatore, durante l’incontro con i giornalisti all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ha evidenziato che “a regime, si otterranno 400 milioni di risparmi grazie alla Centrale unica per gli acquisti”. “Essendo la nostra l’unica Regione italiana a non avere debiti – ha affermato Maroni – potremo usare queste risorse risparmiate rimettendole nel sistema per potenziare le strutture o i servizi, con vantaggi per i cittadini”.

Il presidente ha detto che “parte da Bergamo il giro in tutte le Ats della Lombardia per spiegare i contenuti della riforma socio-sanitaria e soprattutto per ascoltare dal territorio e dagli operatori quali sono le eventuali criticità, quali possono essere i problemi o le proposte”. “Il mio compito – ha precisato Maroni – è mettere insieme, all’interno della Regione, la struttura dell’assessorato alla Sanità e quella dell’assessorato al Welfare e al sociale: devo integrare le due entità per consegnare al prossimo assessore una struttura già operativa all’interno della Regione”. Maroni ha anche annunciato che entro questo mese verrà approvato il piano per il nuovo Pot, Presidio Ospedaliero Territoriale, di Calcinate, una delle nuove strutture previste dalla riforma e “questo sarà il primo progetto approvato in Lombardia”. “Entro questo mese – ha aggiunto il presidente – verranno avviati i lavori per 500 nuovi posti nel parcheggio dell’ospedale Papa Giovanni XXIII per cui abbiamo stanziato come Regione un finanziamento da un milione e mezzo. Infine sono state autorizzate in tutta la provincia di Bergamo 182 nuove assunzioni”.


Terre brune e dune verdi, il nuovo volto di Città Alta

Vegini-Terzi-Nusiner-Gori-SturgeonFieno e girasoli, orti e vigneti. Non una, ma due piazze colorano Bergamo di verde dal 5 al 20 settembre 2015: Piazza Vecchia e Piazza Mascheroni. Merito de I Maestri del Paesaggio – International Meeting of the Landscape and Garden, la kermesse che organizzata dall’associazione culturale Arketipos e dal Comune di Bergamo da cinque anni porta in città gli artisti del paesaggio più importanti al mondo.

Quanto al leit motiv 2015, le rappresentazioni senza tempo vanno a riannodare i fili della natura per ricordare l’evoluzione del paesaggio in chiave agricola. Le due piazze ricreano, infatti, una sinfonia green grazie alla creatività di Andy Sturgeon, Lucia Nusiner e Maurizio Quargnale che le hanno ripensate in un’ottica di ritrovata sostenibilità e relax. Spirito guida, il leit motiv scelto per la 5a edizione della manifestazione: «Feeding landscape. Le colture agrarie fanno paesaggio» per accogliere cittadini e turisti tra foreste, boschi primordiali e terreni coltivati direttamente nel cuore di Bergamo Alta.Piazza Vecchia Maestri

Anche per questo, Piazza Vecchia si è tinta di un cromatismo tanto allusivo quanto sorprendente: il nero. Così l’ha progettata l’archistar Sturgeon, inserendo, nel pieno rispetto della sua storia plurisecolare, una pavimentazione bruna che simboleggia la terra bruciata, ricca di nutrienti e madre di ogni coltivazione. Un campo arso eppure foriero di nuova vita, costeggiato da 104 mq di alberi e arbusti, 102 mq di aiuole con graminacee perenni, 11 pioppi, 44 fioriere nei filari di vite e 80 di colture orticole. Le graminacee, particolarmente abbondanti in campi, prati e pascoli montani, rappresentano circa il 20 % della copertura vegetale mondiale grazie alla loro facilità ad adattarsi all’ambiente e comprendono specie coltivate dall’uomo per l’alimentazione umana e animale (grano, riso, segale orzo e avena) o a scopo ornamentale. Boschi naturali, accompagnati da cespugli di frutta, con tanto di canali d’irrigazione, riposanti panchine e balle di fieno a mo’ di sculture. Allestita per la prima volta grazie al concept degli studenti della Summer School nel settembre del 2014, quando 15 studenti provenienti da Inghilterra, Macedonia, Polonia, Canada, Georgia, India, Brasile e, ovviamente, Italia, ognuno portatore di un suo sapere specifico, dall’architettura al design, dal paesaggio alla fotografia, dall’agronomia alla botanica, seguendo l’approccio del learning by doing, avevano elaborato l’allestimento guidati dal Visiting Professor, Andy Sturgeon.Piazza mascheroni

Sono, invece, grandi dune verdi ed erbacee perenni a ridisegnare Piazza Mascheroni, vera e propria new entry della kermesse verde, la piazza, grazie al concept sviluppato da Lucia Nusiner, conta 170 piante, tra alberi poaceace in grossi vasi e alberi da frutto e 48 piante da fiore in piccoli vasi ed è dedicata all’universo pre-agricolo, abitato da raccoglitori di bacche e nomadi del mondo, con piccole collinette e grandi giochi-insetti su cui anche i più piccoli possono divertirsi tentando temerarie arrampicate. Dodici i giorni che sono stati necessari per realizzare entrambi gli allestimenti, dal 24 agosto al 4 settembre, con circa 11 ore di lavoro al giorno e 8 persone fisse impiegate sul cantiere tra giardinieri e progettisti a cui si sono aggiunti 24 stagisti della Facoltà di Agraria di Bergamo. Non solo, quest’anno a contribuire alla realizzazione delle piazze sono stati anche collaboratori speciali, come i detenuti della casa circondariale di Bergamo che nel penitenziario hanno realizzato le grandi vasche indispensabili all’allestimento di piazza Vecchia. Un risvolto sociale che Arketipos e il Comune di Bergamo hanno declinato anche sul fronte dei giovani grazie alla collaborazione con tre scuole: il Vittorio Emanuele II, l’istituto agrario Rigoni Stern e l’istituto iSchool. Gli studenti si occuperanno di alcuni aspetti logistici, dell’accoglienza e del food. II lavoro non dovrebbe mancargli. Se i risultati dello scorso anno saranno confermati a settembre arriveranno 200 mila visitatori.

Ma, non solo chicche architettoniche e suggestioni paesaggistiche, Arketipos e il Comune di Bergamo hanno pensato anche ai più piccoli dedicando loro un’apposita area-giochi nella Piazza Mascheroni da esplorare alla scoperta di forme, colori, stagioni e segni del territorio con la voglia di lanciare l’iniziativa sempre più in alto, tanto che il paesaggista del 2016, Stefan Tischer, è già stato accaparrato. Un’idea nata come una scommessa oggi un evento estetico che dal 2011 riesce come poche cose a Bergamo a richiamare l’attenzione da tutto il mondo.


“Dote Scuola”, il ritardo della Regione frena gli acquisti delle famiglie

Negozio-interno-1Si avvicina l’ora di tornare sui banchi di scuola. Questa settimana, archiviata quasi per tutti l’operazione libri di testo, si sono iniziati a fare i primi acquisti in cartoleria. «Fino alla fine di agosto le vendite di cancelleria erano ridotte ai minimi termini, ma con la riapertura delle scuole è iniziata la caccia al nuovo zaino, a quaderni e diari- fa il punto Cristian Botti, presidente del Gruppo Cartolibrerie Ascom- . Anche se è presto per fare bilanci, quanto alle spese, c’è sicuramente più attenzione, non solo da parte della clientela, ma le stesse scuole hanno ridotto le liste  del materiale da acquistare negli ultimi anni». Non incentiva i consumi il ritardo di Regione Lombardia nell’assegnazione del bando per la “Dote scuola”, i contributi regionali assegnati in base al reddito: «Le famiglie che ne sono beneficiarie non sono ancora in possesso dei buoni, a poco più di una settimana dall’inizio delle scuole. Questa situazione sta creando disagi dato che gli assegni non arriveranno prima di fine mese» spiega Botti. Oltre alla concorrenza – sempre più pressante- della grande distribuzione, cresce quella del web: «Ci sono siti che propongono libri di testo con sconti superiori a quanto consentito, e molti acquistano on-line anche zaini ed altro ancora». Quanto alle tendenze, gli zaini con i cartoon più amati dai bambini non conoscono crisi: “Frozen per le bimbe e Plane per i maschietti vanno ancora per la maggiore” continua il presidente di categoria Ascom. Nella scelta dei quaderni prevale lo spirito “green”: «Crescono le vendite di quaderni realizzati con carta riciclata, come delle stesse risme per la stampante» spiega Botti.
Ugo Spiranelli, titolare della storica “Cartoleria No Problem” da oltre 43 anni a Nembro, oltre che consigliere del Gruppo Cartolibrerie Ascom, tira le somme dei primi acquisti per la scuola. «Il periodo non è dei più facili ora che la concorrenza della gdo si è allargata anche ai testi scolastici, ma nonostante gli anni di crisi pesino inevitabilmente, l’attività resiste e contiamo di mantenere il fatturato dello scorso anno. Non aiutano i ritardi degli assegni “Dote scuola”:diversi clienti li aspettano e noi cerchiamo di venir loro incontro il più possibile , dando la possibilità di rimborsare loro gli acquisti fatti quando riceveranno gli assegni a fine mese». Quanto alle tendenze, anche i più piccoli cercano lo zaino firmato: «Negli ultimi anni lo zaino per antonomasia è l’Eastpak, che ormai hanno almeno il 60 per cento dei ragazzini. Quest’anno viene scelto anche dai più piccoli, che frequentano ancora le elementari, oltre ai personaggi da loro più amati: Masha e Orso e Violetta. Ma- per la gioia dei genitori che attendono con ansia il nuovo episodio della saga a fine anno- va forte anche Star Wars». Si acquista comunque meno materiale rispetto ad un tempo: «Le stesse scuole riducono all’osso il materiale da acquistare, perfino il Das per realizzare piccole sculture» continua Spiranelli. Quanto ai diari, sono sempre più gli uffici scolastici che stampano i “diari di istituto”: «Sembra un po’ un ritorno al “diario sovietico” uguale per tutti- commenta Spiranelli-. Le scuole li fanno stampare direttamente in tipografia, inserendo alcuni tra i principali appuntamenti in calendario e di fatto sono moltissimi ad acquistarli. Chi può ancora distinguersi dai compagni e scambiarsi battute e vignette , si affida al diario “Tua madre è una leggenda”, alla cara e vecchia Smemoranda che però quest’anno va di moda nella versione con i lacci delle scarpe da inserire in copertina, o a Comix».
Nella storica Cartoleria Mariani in centro, in Via Tiraboschi, le vendite devono ancora decollare: «Aspettiamo l’inizio delle scuole, con richieste specifiche degli insegnanti. Le mamme stanno iniziando a fare acquisti, soprattutto per le elementari, e i ragazzi iniziano a scegliere diari e quaderni, ma per ora le vendite sono sottotono. Del resto il mercato si è disperso ed oltre alla concorrenza della grande distribuzione, risentiamo anche di quella delle scuole private, che ormai hanno internamente il loro spaccio. Anche internet ha un peso crescente: c’è chi viene in negozio per vedere zaini e quant’altro e poi lo compra sul web»


Dentro Expo / La Cina è proprio vicina. L’invito dell’ Ascom ai propri associati

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Expo entra trionfalmente nel penultimo mese di programmazione, con un boom di ingressi che nella settimana dal 24 al 30 agosto ha fatto registrare un’affluenza record di 861.553 persone, di cui quasi 158.000 nella sola giornata di sabato 29. Tra i padiglioni più visitati troviamo le tre strutture espositive allestite dalla Cina. Il gigante asiatico è infatti tra i Paesi che esercitano maggiore attrazione tra il pubblico; ma soprattutto, e nonostante le scosse generate nei mercati finanziari dalle recenti svalutazioni dello Yuan, si conferma come una straordinaria opportunità commerciale per le imprese. L’eco di questa imponente presenza si fa sentire anche attraverso un approccio di contaminazione culturale, come avvenuto lo scorso 27 agosto a Monza per l’inaugurazione del Chinese Lantern Festival, un evento che ha portato in Italia la magia di un’arte millenaria quale appunto quella delle lanterne cinesi, che saranno visibili fino al 31 gennaio 2016 grazie ad un’installazione ospitata in un’area dell’ex fiera di Monza.

Cina padiglione ExpoLe tre porte della Cina a Expo

La presenza a Expo di una realtà economica delle dimensioni di quella cinese è un’occasione che la stessa Cina ha favorito presentandosi all’esposizione con ben tre padiglioni: il padiglione ufficiale governativo, il padiglione del costruttore Venke e il China Corporate United Pavillion, che ospita l’imprenditoria cinese e rappresenta certamente l’accesso più interessante per le aziende che vogliono affacciarsi al mercato del Dragone Rosso. In quest’ultimo spazio espositivo le imprese cinesi hanno voluto raccontare se stesse ed il loro slancio verso il futuro utilizzando la simbologia del seme.

Seeds of China (Semi della Cina) è infatti il titolo del concept che ha ispirato il padiglione in questione e che utilizza la ricca galleria di immagini simboliche del seme: la semina, la cura, l’attesa e la maturazione, fino all’irrompere della vita attraverso il germoglio, che “buca” la zolla e si slancia verso la crescita e la produzione di frutti. Sul piano architettonico lo spazio è stato concepito per suggerire visivamente l’idea dell’origine e della crescita nella spirale del DNA, con un rettangolo che al suo interno sviluppa linee curve e armoniose, ad indicare la vitalità e creatività delle imprese cinesi.

Tra eredità e innovazione, l’arte di coltivare l’impresa

L’intento è dunque mostrare come anche il fare impresa sia un lavoro che somma eredità antiche e slanci innovativi, partendo da una metafora semplice ed efficace come quella del seme, il quale racchiude in sé un potenziale straordinario, che necessita tuttavia delle giuste condizioni per sbocciare e svilupparsi: un terreno adatto, i tempi giusti, la coesione di intenti e mezzi, pazienza ed ingegno. Cosa che è già patrimonio genetico di molte nostre imprese e proprio per questo Ascom è particolarmente sollecita nell’invitare le aziende a non mancare questa opportunità, affiancandosi ad esse con un piano di azioni volto proprio a produrre oggi per domani quei semi imprenditoriali che daranno frutto assai dopo e assai più a lungo di Expo.


Pesenti cede Finter Bank agli svizzeri di Vontobel

Italmobiliare e il gruppo svizzero Vontobel hanno raggiunto un accordo per il rafforzamento delle attività nel settore del private banking. L’accordo prevede l’acquisto da parte di Vontobel di Finter Bank, banca attiva nel settore del private banking interamente controllata dalla holding della famiglia Pesenti . L’operazione valorizza l’intera partecipazione a circa 80 milioni di franchi svizzeri e genererà una plusvalenza di circa 50 milioni di franchi. I valori definitivi saranno fissati dopo eventuali adeguamenti relativi all’andamento delle masse gestite nei prossimi mesi. Italmobiliare, dal canto suo, investirà circa 10 milioni di franchi in azioni Vontobel a sostegno delle strategie “industriali” della banca svizzera soprattutto in Italia. L’operazione, che sarà soggetta alle autorizzazioni delle competenti autorità di controllo, sarà presumibilmente finalizzata entro l’esercizio 2015.  Finter Bank è una società attiva nell’offerta di servizi di private banking (finanziamento, consulenza di investimento e gestione delle negoziazioni) con sedi a Zurigo e Lugano. Con uno staff di circa 65 persone gestisce per la propria clientela un patrimonio complessivo di oltre 1,6 miliardi di franchi svizzeri. Vontobel è una società di private banking, quotata a Zurigo, specializzata in gestione patrimoniale attiva e soluzioni di investimento tailor-made per la propria clientela. Con uno staff di oltre 1.400 persone in tutto il mondo gestisce un patrimonio complessivo di circa 181 miliardi di franchi svizzeri.


Wish Days sull’indagine condotta dall’Antitrust

A proposito dell’indagine svolta dall’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) che ha coinvolto i tre big players del mercato delle giftbox, Wish Days interviene per precisare le notizie che la riguardano, confutando in particolare alcune informazioni impropriamente riportate da alcuni media.

“Tengo a precisare” – dichiara Andrea Dusi, AD Wish Days – “che le verifiche effettuate dall’AGCM hanno confermato l’impegno e la correttezza di Wish Days nei confronti della propria clientela. Le ipotesi di pratiche commerciali scorrette inizialmente ipotizzate non hanno trovato conferma alcuna e non sono state accertate dall’AGCM per quel che riguarda Wish Days. Inoltre, alcuni dei comportamenti scorretti citati in articoli pubblicati nelle ultime ventiquattr’ore non sono imputabili a Wish Days. In particolare, le modifiche alle condizioni di vendita (con riferimento al diritto di recesso spettante ai consumatori) e gli interventi, in termini di comunicazione e corretta informazione, connessi alla durata di validità illimitata dei cofanetti riguardano esclusivamente altri operatori del settore. Abbiamo comunque tempestivamente accolto e recepito i suggerimenti dell’Autorità, formulando alcuni “impegni” che ancor più ci consentiranno di soddisfare al meglio le esigenze dei nostri clienti, garantendo sempre ai consumatori un corretto esercizio dei loro diritti. Anche per questo manifestiamo il massimo apprezzamento nei confronti dell’attività svolta dall’Autorità nell’ambito di un procedimento che, grazie, come detto, anche allo spirito di collaborazione e alla trasparenza dimostrati, si è concluso senza l’applicazione di sanzioni dandoci modo di far apprezzare all’Autorità medesima l’impegno da sempre profuso per la soddisfazione piena della nostra clientela.”

“La trasparenza nei confronti dei consumatori e l’approccio proattivo verso il cliente, la risoluzione dei problemi occorsi e le relazioni con i fornitori” – prosegue Dusi – “ci sono sempre stati riconosciuti come plus e lo dimostrano anche i giudizi estremamente positivi pubblicati dai nostri clienti sia su siti di recensione indipendenti, che su una piattaforma dedicata ai nostri cofanetti e ai nostri fornitori. Il monitoraggio della soddisfazione del cliente è costante, così da poter individuare possibili problematiche sul nascere e correggere eventuali inefficienze del sistema di utilizzo dei nostri cofanetti”. “Vorrei inoltre specificare” – continua Dusi – “che per quanto riguarda la nostra azienda non esistono meccanismi di proroga di cofanetti in scadenza il 31 marzo 2016, né è stato necessario, come accennato, adeguare le nostre condizioni contrattuali di vendita al fine di consentire all’utente di recedere nei termini di legge: tale adeguamento era già stato apportato immediatamente dopo l’introduzione della nuova normativa. piuttosto ci si può riferire ad una proroga in passato intervenuta con riguardo ad alcuni nostri cofanetti delle precedenti edizioni e che erano in scadenza al 31 marzo 2013: anche su questo tema abbiamo dimostrato la nostra assoluta trasparenza e correttezza”.


Le telecamere in negozio? Vanno sempre segnalate

Niente telecamere negli esercizi commerciali a scopo di sicurezza se non si informano i clienti della loro presenza con un’adeguata segnaletica.

A stabilirlo è la Corte di Cassazione, che, con la sentenza 17440 depositata ieri, ha accolto il ricorso presentato dal Garante della privacy contro il Tribunale che aveva annullato una sanzione della stessa Autorità. Oggetto del giudizio una telecamera installata all’interno di una torrefazione, multata dall’Authority, dove il titolare aveva collegato l’occhio elettronico con un monitor, che, pur non registrando le immagini, gli consentiva di vedere chi entrava nel suo negozio quando lui si spostava al piano superiore

La sentenza afferma che l’immagine di una persona, anche se non permette l’identificazione immediata, deve essere considerata un dato personale e come tale soggetto a tutela. Alla legittima esigenza del titolare dell’esercizio di migliorare la propria sicurezza deve perciò essere affiancato il corretto trattamento della privacy.

Non è perciò lecita alcuna ripresa senza un’informativa, che può comunque essere realizzata in maniera semplice. Dove risulti impossibile informare oralmente ogni persona che può essere ripresa, la Corte dice che è sufficiente un cartello, a condizione che sia ben visibile come formato e posizione oltre che esplicito e di immediata comprensione. È necessario inoltre chiarire se le riprese sono solo guardate o anche registrate.


Piazzetta Bergamo, arrestati due ladri di biciclette

Furto bicicletta-3Nel pomeriggio di ieri, intorno alle ore 17.15, alcuni passanti hanno notato due persone in piazzetta Bergamo. Fin qui nulla di strano, se non che le due persone erano impegnate ad osservare in modo un po’ troppo insistente le biciclette legate alla rastrelliera della piazzetta. Ne hanno parlato con due agenti del corpo di Polizia Locale del Comune di Bergamo che erano in servizio di pattugliamento a piedi in via XX settembre: gli agenti hanno quindi deciso di controllare immediatamente. Quando sono arrivati nella piazzetta, hanno immediatamente riconosciuto S.D., trentaquattrenne residente a Bergamo noto e già denunciato per il tentato furto di un velocipede in città: l’uomo, tra l’altro, stava armeggiando sulla ruota anteriore di una bicicletta parcheggiata. L’altro individuo, identificato poi come S.S., 28enne residente anch’egli in città, al momento dell’intervento teneva ancora in mano il telaio di un’altra bicicletta ancora agganciata con il lucchetto alla rastrelliera. Grazie all’aiuto di due altri agenti chiamati sul posto, i due venivano immediatamente fermati per tentato furto. Nello zaino di S.D. è stata anche rinvenuta una pinza, posta immediatamente sotto sequestro. Sentito il Pubblico Ministero di turno, i due venivano quindi immediatamente arrestati e rinviati a giudizio per direttissima. Con questo intervento, salgono così a quattro i soggetti fermati e denunciati dalla Polizia Locale del Comune di Bergamo dal mese di agosto ad oggi per tentato furto di velocipede nel centro città.


Referendum sull’autonomia della Regione, l’autogol di Rossi e Gori

Per guadagnare qualche titolo sui giornali la trovata è stata senz’altro efficace. Ma puzza di strumentalità lontano un miglio l’uscita con cui il presidente della Provincia Matteo Rossi (a cui si è subito sorprendentemente accodato il sindaco Giorgio Gori) ha annunciato di voler fare campagna a favore del referendum per una maggiore autonomia della Regione promosso dai grillini ma diventato cavallo di battaglia della maggioranza lega forzista del Pirellone. Lo stupore, e in taluni casi l’irritazione, del Pd e dei suoi principali esponenti (a partire dal segretario provinciale Gabriele Riva che ha parlato di “fuga in avanti”) mettono già in evidenza anzitutto la prima contraddizione. Rossi e Gori hanno preso l’iniziativa senza coordinarsi, e tantomeno informare, il partito che pure li ha portati dove sono. Tutto lecito, per carità, i tempi del centralismo democratico sono un lontano e non rimpianto ricordo, ma in Consiglio regionale il Pd si era espresso duramente contro il referendum e, non foss’altro che per un elementare dovere di coerenza, prima di cambiare posizione forse sarebbe stato utile e necessario discuterne per poi, eventualmente, spiegare le ragioni di una così vistosa virata ad U. Ma Rossi e Gori, evidentemente, ritengono di potersi muovere con le mani libere, inseguendo una strategia che chiunque può comprendere quanto possa essere a rischio suicidio. Perché affiancarsi a chi la battaglia per l’autonomia se l’è già intestata lascia comunque in una posizione di subalternità. Alla brutta copia, peraltro convintasi della presunta bontà dell’operazione con notevole ritardo, il cittadino preferirà sempre l’originale. Lo dice la storia: tutte le volte che qualcuno ha provato a mettere in cantiere iniziative para-leghiste, nell’illusione di scavalcare il Carroccio, è finita male. Il presidente della Provincia e il sindaco sottovalutano un altro aspetto che è strettamente legato all’oggetto della campagna referendaria. Poiché si tratta di pura propaganda (il quesito non punta ad ottenere una maggiore autonomia, come l’uomo della strada è portato a pensare, ma impegna la Regione ad avviare una trattativa con lo Stato per avere maggiori libertà di movimento in campo economico e finanziario), ingenererà nella pubblica opinione aspettative che poi andranno deluse e chi ne pagherà dazio saranno anzitutto coloro che, alla guida di Provincia e Comune, hanno la responsabilità di dare risposte concrete. Maroni e sodali potranno sempre cavarsela dando la colpa al governo (che è in mano al Pd), “brutto, sporco e cattivo” e conculcatore della volontà popolare. Rossi e Gori, invece, se non vorranno trovarsi ad attaccare il loro premier e segretario nazionale Matteo Renzi si scopriranno chiusi in un grottesco cul de sac. Cornuti e mazziati. Davvero una bella operazione per chi, forse vittima di un sogno di mezza estate, si è messo in testa di giocare al piccolo politico. Il referendum è un bluff, non può portare da nessuna parte perché non ci sono le condizioni normative affinché espleti gli effetti desiderati ma in compenso costerà 30 milioni alle casse regionali. Soldi che è delittuoso di questi tempi buttar via per consultazioni che hanno il valore di un exit poll da bar sport. I primi a doverlo sapere, e a doversi battere per evitare l’inutile spreco, dovrebbero essere proprio Rossi e Gori.