Expo entra trionfalmente nel penultimo mese di programmazione, con un boom di ingressi che nella settimana dal 24 al 30 agosto ha fatto registrare un’affluenza record di 861.553 persone, di cui quasi 158.000 nella sola giornata di sabato 29. Tra i padiglioni più visitati troviamo le tre strutture espositive allestite dalla Cina. Il gigante asiatico è infatti tra i Paesi che esercitano maggiore attrazione tra il pubblico; ma soprattutto, e nonostante le scosse generate nei mercati finanziari dalle recenti svalutazioni dello Yuan, si conferma come una straordinaria opportunità commerciale per le imprese. L’eco di questa imponente presenza si fa sentire anche attraverso un approccio di contaminazione culturale, come avvenuto lo scorso 27 agosto a Monza per l’inaugurazione del Chinese Lantern Festival, un evento che ha portato in Italia la magia di un’arte millenaria quale appunto quella delle lanterne cinesi, che saranno visibili fino al 31 gennaio 2016 grazie ad un’installazione ospitata in un’area dell’ex fiera di Monza.
Le tre porte della Cina a Expo
La presenza a Expo di una realtà economica delle dimensioni di quella cinese è un’occasione che la stessa Cina ha favorito presentandosi all’esposizione con ben tre padiglioni: il padiglione ufficiale governativo, il padiglione del costruttore Venke e il China Corporate United Pavillion, che ospita l’imprenditoria cinese e rappresenta certamente l’accesso più interessante per le aziende che vogliono affacciarsi al mercato del Dragone Rosso. In quest’ultimo spazio espositivo le imprese cinesi hanno voluto raccontare se stesse ed il loro slancio verso il futuro utilizzando la simbologia del seme.
Seeds of China (Semi della Cina) è infatti il titolo del concept che ha ispirato il padiglione in questione e che utilizza la ricca galleria di immagini simboliche del seme: la semina, la cura, l’attesa e la maturazione, fino all’irrompere della vita attraverso il germoglio, che “buca” la zolla e si slancia verso la crescita e la produzione di frutti. Sul piano architettonico lo spazio è stato concepito per suggerire visivamente l’idea dell’origine e della crescita nella spirale del DNA, con un rettangolo che al suo interno sviluppa linee curve e armoniose, ad indicare la vitalità e creatività delle imprese cinesi.
Tra eredità e innovazione, l’arte di coltivare l’impresa
L’intento è dunque mostrare come anche il fare impresa sia un lavoro che somma eredità antiche e slanci innovativi, partendo da una metafora semplice ed efficace come quella del seme, il quale racchiude in sé un potenziale straordinario, che necessita tuttavia delle giuste condizioni per sbocciare e svilupparsi: un terreno adatto, i tempi giusti, la coesione di intenti e mezzi, pazienza ed ingegno. Cosa che è già patrimonio genetico di molte nostre imprese e proprio per questo Ascom è particolarmente sollecita nell’invitare le aziende a non mancare questa opportunità, affiancandosi ad esse con un piano di azioni volto proprio a produrre oggi per domani quei semi imprenditoriali che daranno frutto assai dopo e assai più a lungo di Expo.