Panificatori, è scontro con la Grande distribuzione

Ogni 24 ore in Italia finiscono nella spazzatura 13 mila quintali di pane sfornato, come denuncia una recente inchiesta della sezione Expo del Corriere della Sera. Colpa degli italiani, ancora troppo spreconi nonostante l’Austerity? Solo in minima parte. Sprechi e sperperi sono in grande misura colpa della grande distribuzione e delle sue logiche iper-produttive per mantenere gli scaffali sempre pieni, denuncia Assipan, Associazione Italiana Panificatori e affini della Confcommercio.

I panificatori forniscono la Gdo, ma devono sottostare ad accordi-capestro, che li obbligano a farsi carico del ritiro di tutto l’invenduto del supermercato di turno, a partire dallo smaltimento. Il pane rimasto sugli scaffali la sera prima sfiora in alcuni casi il 30% e la Gdo, oltre a non rimodulare gli ordini in base ai consumi effettivi, obbliga i panificatori a smaltire a loro spese l’invenduto. Assipan non ci sta: per questo a luglio ha presentato una segnalazione all’Antitrust denunciando l’ «abuso di posizione dominante della grande distribuzione» per «la pratica vessatoria» che obbliga i panificatori al ritiro del pane invenduto.

Roberto Capello
Roberto Capello

Roberto Capello, presidente di Aspan, alla guida dell’Unione Regionale Panificatori della Lombardia, nonché presidente nazionale della Federazione italiana Panificatori, fa il punto sulla situazione nella nostra provincia e in Lombardia. I bergamaschi restano nonostante tutto dei risparmiatori, ancora allergici agli sprechi inutili, ma soprattutto vogliono costruirsi da soli il loro mercato: «Grazie ad un’adeguata politica sindacale e ad una campagna di informazione e sensibilizzazione della categoria, i panificatori hanno sviluppato una cultura imprenditoriale che li ha fatti abbandonare forniture anti-economiche, con veri e propri ricatti finanziari e ritardi nei pagamenti commenta Capello. La fornitura di un prodotto quotidiano è poi soggetta a numerosi imprevisti, basta un ritardo nella consegna o un fenomeno meteorico che comprometta la qualità per vedersi contestare l’intera commessa».

E’ difficile ormai vedere siglare accordi insostenibili: «I contratti capestro si sono molto ridimensionati negli anni nella nostra provincia e in Lombardia – continua il presidente – . I panificatori sono ormai preparati e gli accordi che vengono stilati con la grande distribuzione non prevedono il ritiro degli avanzi se non in termini di decenza etica oltre che economica. E la sostenibilità si ha quando sono estremamente contenuti, nell’ordine del 2 per cento. In questi anni anche la stessa grande distribuzione si è organizzata per tamponare scaffali che si svuotano con cotture “just in time” di prodotti precotti surgelati. Certo, è tutt’altra cosa rispetto al pane fresco, ma comunque va a soddisfare un bisogno senza incorrere in inutili sprechi». Ma ad organizzare la produzione, contenendo al minimo gli sprechi sono gli stessi panificatori. «La scelta delle imprese più organizzate è quella di sfornare a ciclo continuo per ridurre gli sprechi, adattando la produzione ai consumi del giorno, lavorando prevalentemente il pomeriggio durante la settimana, dato che il pasto principale consumato a casa da lunedì a venerdì è ormai la cena. Oltre a ridurre drasticamente gli avanzi, si garantisce un prodotto di maggiore qualità e non si è più costretti alle levatacce notturne di un tempo. Ora si inizia tranquillamente alle 5 del mattino, motivo per cui l’arte della panificazione conquista sempre più giovani e donne».

Pensare ad una media di 13 mila quintali di pane al giorno buttati è davvero assurdo, sgrana gli occhi il presidente: «Fortunatamente nella nostra provincia e in Lombardia non si sfiorano nemmeno queste cifre. Il punto è che è sempre più facile piangere, lamentarsi e complicarsi la vita piuttosto che cercare soluzioni ai problemi. Grazie al progetto Ri-affermo, frutto della collaborazione tra Aspan Bergamo, Caritas e una società specializzata in software gestionali, le eccedenze di produzione del pane e dei prodotti da forno presenti nelle aziende di panificazione vengono, ad esempio, sempre recuperate. A fine giornata, i volontari dei centri di ascolto parrocchiali in accordo con i panificatori, ritirano gratuitamente le eccedenze invendute per destinarle alle famiglie bisognose. Ogni giorno, negli ultimi due anni, in tutta la provincia almeno 3-4 quintali di pane prendono la via della solidarietà». Quanto al cambiamento nei consumi e al fatto che la crisi spinga molti italiani – il 46% per l’esattezza, secondo un recente studio della Coldiretti – a mangiare il pane avanzato il giorno prima, Capello commenta: «I consumi di pane giornalieri sfiorano i 100 grammi a testa. Ma per ridurre gli sprechi non serve mangiare pane raffermo, basterebbe semplicemente fare una spesa più oculata. Acquistare sì dei piccoli panini che si è certi di consumare a breve e comprare anche una pagnotta per essere sicuri, in caso di avanzo, di avere anche l’indomani un pane ancora soffice».


Credito, accordo tra Ubi e Confagricoltura

AgricolturaIl Gruppo Ubi Banca e Confagricoltura hanno raggiunto un accordo di collaborazione basato sulla condivisione delle informazioni necessarie per valutare la situazione patrimoniale ed economico/finanziaria delle imprese agricole. L’accordo prende le mosse dal “Programma di Analisi Finanziaria dell’azienda agricola” sviluppato da Confagricoltura, attraverso la controllata Agricheck, e reso disponibile ai propri organi per ricostruire e ordinare gli elementi economici, finanziari e patrimoniali delle aziende agricole esaminate – su richiesta delle stesse – al fine di rappresentarne la situazione attuale e prospettica in ottica gestionale e di merito creditizio. L’accordo con Ubi prevede che le Banche appartenenti al Gruppo utilizzino anche i documenti prodotti dalle strutture di Confagricoltura per l’istruttoria delle richieste di affidamento avanzate dalle imprese agricole a essa aderenti.

Si intende così realizzare  un reciproco vantaggio per i gestori UBI – che disporranno di un set di informazioni completo, attendibile e verificabile – e per gli imprenditori agricoli che si potranno presentare in Banca con documenti che illustrano compiutamente la situazione della propria azienda. Le Banche appartenenti al Gruppo UBI riserveranno condizioni di favore alle imprese aderenti a Confagricoltura che avanzeranno richieste di facilitazioni bancarie supportate dagli elaborati previsti dall’accordo e ritenute meritevoli di affidamento. Tali vantaggi si tradurranno in riduzione delle spese d’istruttoria per i finanziamenti, contenimento dei costi per gli affidamenti in conto corrente  e vantaggi sulle polizze riservate agli agricoltori dal Gruppo UBI. Verranno, inoltre, riservati canali privilegiati al fine di garantire la comunicazione delle delibere di affidamento assunte in tempi contenuti. L’accordo rientra nel progetto “Farm&Food” di UBI Banca dedicato alle imprese agricole o agroalimentari per sostenerne concretamente il business. Col progetto, Ubi ha formato un team di professionisti per sviluppare le competenze nel comparto. Tra gli obiettivi la stipula di accordi, in particolare, con le Associazioni di categoria e la realizzazione di offerte specifiche dedicate alle imprese operanti nell’ambito di filiere riconducibili a importanti realtà del settore agroalimentare quali industrie, cooperative di trasformazione e consorzi agrari.


Cifre folli / In dieci anni, spesi in Lombardia 173 milioni per la polizia negli stadi

Una spesa di 173 milioni di euro, un milione e 272 mila operatori di polizia impiegati, 29.236 incontri di calcio monitorati, 1.549 agenti e 1.443 civili feriti. E’ il bilancio di dieci anni di pallone in Lombardia ed è stato presentato a Expo, in occasione del convegno “La polizia di Stato per lo sport: sicurezza e sostenibilità”. L’unco dato positivo, tra queste cifre folli, è la diminuzione dei civili feriti: nel 2005 erano 261, lo scorso campionato 87 (-66,6%). Dopo quelle sindacali, le manifestazioni sportive sono state quelle che hanno richiesto più attenzione da parte delle forze dell’ordine. A seguire, gli eventi politici, le manifestazioni ambientaliste, studentesche, sull’immigrazione e di alta natura.

Il presidente dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, Alberto Intini, ha parlato dei 22 milioni di tifosi che ci sono in Italia, ma con una percentuale di riempimento degli stadi di appena il 56 per cento. L’affluenza media è di 23 mila persone. Sul fronte dei provvedimenti presi dalla polizia, 768 tifosi sono stati denunciati (1.043 nel campionato 2013-2014), 99 sono state arrestate (105 nel 2013-2014).


“Io Viaggio”, Trenord lancia la tessera unica

TrenordTutte le tipologie di abbonamenti Trenord, compresi quelli integrati, finiscono su un’unica tessera: nasce infatti «Io Viaggio» di Trenord, che dà la possibilità di gestire in autonomia i titoli di viaggio, via web e App Trenord (iOS e Android), semplificando i servizi al cliente. Sulla nuova tessera elettronica di Trenord, che sostituirà progressivamente tutte le tipologie di tessere oggi in uso sulle linee ferroviarie lombarde, si potranno caricare gli abbonamenti Trenord settimanale, mensile e annuale; gli abbonamenti integrati IoViaggio TrenoMilano, TrenoCittà, IoViaggio Ovunque in Provincia, IoViaggio Ovunque in Lombardia e i settimanali integrati d’Area (Sitam).

La tessera unica andrà a sostituire le attuali Itinero, IoViaggio e la Carta Regionale dei Servizi Trasporto (CRS-T) – che potranno comunque essere usate fino alla naturale scadenza – è sarà acquistabile al prezzo di 10 euro. Si potrà utilizzare dal 1° settembre e si potrà richiedere nelle biglietterie Trenord, nei My Link Point (Milano Porta Garibaldi, Cadorna e Saronno) e, fino al 31 ottobre, sarà acquistabile on-line sull’e-Store Trenord al prezzo promozionale di 5 euro. Il primo abbonamento sulla nuova tessera «Io Viaggio» dovrà essere caricato in biglietteria, nelle rivendite autorizzate, nelle self-service (distributori automatici) o on-line. Per il rinnovo degli abbonamenti, oltre a questi canali, si aggiungono anche l’App Trenord e gli sportelli bancomat di Unicredit, UBI Banca, Banca Popolare di Milano e IntesaSanpaolo.


Il “Bonus mobili” sarà rinnovato anche nel 2016

bonus23423.jpgDurante il Meeting di Rimini, il premier Renzi ha visitato lo stand di FederlegnoArredo, dove si è intrattenuto per alcuni minuti con il presidente Roberto Snaidero. E’ stata l’occasione per confermare il rinnovo del bonus mobili anche per il 2016 e mostrare piena disponibilità a sviluppare un nuovo provvedimento che possa offrire agevolazioni alle giovani coppie. Ed è intorno al mondo dei giovani che ha preso forma la presenza di FederlegnoArredo al Meeting di Rimini. Qui, attraverso vari momenti di incontro e la mostra “Benvenuti a casa nostra. Storie di passione, lavoro, educazione” è stato possibile presentare le attività del Polo formativo del legno arredo: un grande progetto di formazione professionale e inserimento nel mondo del lavoro che la Federazione ha avviato in Lombardia due anni fa.

L’obiettivo è creare opportunità di lavoro per i giovani che si avvicinano al mondo del legno arredo. Secondo dati del centro studi FederlegnoArredo, l’iniziativa si colloca in un fase in cui dalle imprese arrivano segnali sul tema del lavoro che inducono a un cauto ottimismo, come dimostrato dal fatto che il 37% delle aziende del settore dichiara di voler introdurre nuove risorse in organico entro fine anno.


Arte, musica e cucina “incontrano” Angelman

Una serata di arte, musica e cucina d’autore per aiutare la ricerca di una cura per la Sindrome di Angelman. Sabato 29 agosto il Castello di Breno apre le sue mura alla solidarietà, con “Arte incontra Angelman”. L’iniziativa è promossa da associazione ArteMusica Nistoc, Cooperativa Il Leggio e Associazione Angelman con la collaborazione dell’Amministrazione comunale e della Pro Loco di Breno e il sostegno di Ristorante Castello e Hotel Giardino K-Pax Società Cooperativa Sociale di Breno, Cascina Clarabella di Iseo, Il Musicista di Darfo Boario Terme. Si comincia alle 18.30 con Aperitivo in blues e l’esibizione di Angelo Leadbelli Rossi, il maggiore interprete blues italiano.
Alle 19.30 lo chef Luigi Acampora del ristorante Castello Breno proporrà la Cena d’autore in castello, un menu con piatti a chilometro zero e ricette della tradizione rivisitate (40 euro a persona che andranno tutti alla ricerca, ultimi posti al numero 334-648.57.54).
La serata proseguirà con un’asta benefica a cura del pittore Bruno Zoppetti che vedrà battute stampe d’arte, quadri e fotografie (ore 21). Alle 22 seguirà il concerto Daniele Gozzetti live feat Jury “In balia di forze oscure”.
La serata avrà un ospite speciale, il musicista Boris Savoldelli, di ritorno da un tour in Russia e testimonial dell’Associazione Angelman. Presenterà il ricco carnet di proposte la giornalista e madrina dell’Associazione Angelman, Costanza Zanardini. La partecipazione ai concerti è a offerta libera.
Per tutta la giornata sarà possibile visitare la mostra “Laura Fiume, Sassu e gli altri”, una raccolta di oltre 30 opere del pittore litografo Enrico Cattaneo, uno degli ultimi stampatori d’arte italiani di alto livello. L’intento è di rendere omaggio a un’arte quasi del tutto scomparsa e ad alcuni dei più grandi artisti del Novecento, con un’incursione nella pittura e nella fotografia.
L’esposizione è curata da Bruno Zoppetti, pittore del panorama artistico lombardo, che espone due sue opere. In mostra ci sono anche due fotografie di Fabio Rinaldi. Tutte le opere sono state donate dagli artisti all’Associazione Angelman onlus. L’intero ricavato sarà devoluto alla ricerca scientifica sulla Sindrome di Angelman. Tutti gli artisti e gli ospiti interverranno a titolo gratuito. L’intero incasso della serata sarà devoluto all’Associazione Angelman e andrà a sostenere la borsa di studio di una giovane ricercatrice bergamasca all’Erasmus Mc di Rotterdam, uno dei centri di ricerca più all’avanguardia nello studio sulla Sindrome di Angelman.

 


Angurie quadrate, la Regione in campo per “difenderle” dai giapponesi

Anguria_quadrata01Scoperto che in Giappone è nato un Consorzio di produttori di angurie “quadrate”, l’inventore del cocomero a forma di cubo o di parallelepipedo, Franco Feroldi, cremonese di Vicobellignano, è tornato alla carica per chiedere che la sua idea venga tutelata, lamentando complicazioni burocratiche per ottenere il brevetto e rilanciando l’idea di consorziare più produttori della zona.

Feroldi ha raccontato più volte l’origine della sua idea e il clamore mediatico suscitato dal primo raccolto nel ‘97, che lo spinse presentare domanda di brevetto. “Ma poi tutto tacque e io continuai con lo sviluppo della mia tecnica”. “Nell’estate 2001, però, i giapponesi mostrarono delle angurie quadrate e le spacciarono per una loro invenzione. Mi resi conto che la domanda di brevetto che a me era stata rifiutata nel 2000 con la dicitura testuale: “Mancanza di attività inventiva” (!), altrove invece non era andata cestinata. Non mi sono perso d’animo e ancora una volta ho continuato da solo e con pochi, anzi pochissimi mezzi, migliorando sempre di più la tecnica e il prodotto. Nel 2007 ho deciso di legare la mia idea al territorio che lo ha prodotto. Da qui il lavoro per rendere Casalmaggiore zona di produzione di angurie poliformi. Ma non è cosa facile”.

L’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava ha raccolto l’invito: “Non posso che dargli ragione. Ricordo bene la nascita delle angurie quadrate, nella seconda metà degli anni Novanta, e mi impegno a fare in modo che la sua idea venga tutelata”. L’assessore si è reso disponibile a incontrare Feroldi già la prossima settimana, per “cercare di capire cosa fare per aiutarlo e in quale sede è possibile proteggere l’origine delle angurie quadrate. In questa Europa è sempre più difficile tutelare l’ingegno e la proprietà intellettuale, con il rischio che le multinazionali o imprenditori di Paesi terzi impongano i loro prodotti, nell’indifferenza dell’Unione europea”.


Bergamo, oggi il gemellaggio con la città tedesca di Ludiwgsburg

Palazzo FrizzoniUna delegazione istituzionale proveniente da Ludwigsburg, centro del Baden Württemberg, ha visitato martedì Pianeta Lombardia, padiglione della Regione a Expo 2015. La delegazione, guidata da Rainer Haas, presidente della provincia di Ludiwgsburg e dal sindaco della città Werner Spec, ha incontrato Angelo Carrara, vicepresidente di Confartigianato Lombardia e presidente dell’Associazione Artigiani – Confartigianato di Bergamo. “Questo incontro fa seguito a una serie di rapporti esistenti che abbiamo messo a punto in altre occasioni, come Confartigianato Bergamo, con le imprese artigiane della provincia di Ludwigsburg – ha detto il vicepresidente di Confartigianato Lombardia, Angelo Carrara -. La visita si inserisce in un contesto più ampio e particolare: giovedì mattina presso il palazzo comunale di Bergamo sarà siglato il gemellaggio tra il capoluogo orobico e la città di Ludwigsburg; anche le due province sottoscriveranno il gemellaggio, a suggello dei rapporti esistenti tra i nostri sistemi imprenditoriali. Recentemente siamo stati a Stoccarda come sistema di imprese, l’ultima volta in particolare con una decina di aziende bergamasche del comparto dell’agroalimentare”. “Stiamo costruendo una collaborazione più ampia anche con il mondo della formazione – ha aggiunto Carrara -. Lo scorso giugno in una manifestazione a Bergamo dedicata al mondo della scuola erano presenti due scuole professionali della provincia tedesca”. Ludwigsburg, città circondariale di 87.200 abitanti, situata nel land del Baden-Württemberg, è il capoluogo del Circondario omonimo (800 km quadrati e 2100 ettari a vigneto), e sorge a circa 17 km a nord di Stoccarda, capoluogo del Distretto governativo. Nell’occasione i componenti della delegazione tedesca hanno potuto assaggiare vini della Valtellina, in particolare il Valtellina Superiore Docg, il Sassella Riserva e un Valtellina superiore caratterizzato da una parte di uve parzialmente appassite, con bresaola Igp e Casera Dop.


Bergamo Balla, stasera shopping e spettacoli fino a mezzanotte

Bergamo BallaSi avvicina la data della terza edizione di Bergamo Balla, il penultimo appuntamento dei quattro previsti dall’amministrazione comunale  in collaborazione con il Distretto Unico del Commercio, le associazioni di categoria, tra cui Ascom, e  i commercianti del centro. L’evento,  pronto ad animare a passi e ritmi di danza il centro cittadino, è in programma venerdì 28 agosto. Come nelle edizioni precedenti, il centro sarà chiuso al traffico per dare spazio all’intrattenimento e all’incontro. La manifestazione di venerdì  incrementa ulteriormente le proposte messe in campo sia dall’amministrazione comunale che dagli esercenti e dalle associazioni di via. Numerosi i gruppi di danza coinvolti, le performance proposte e le animazioni che trasformeranno  piazze e vie in una grande ed eterogenea pista da ballo, pronta a spaziare dall’hip-hop al tango, dalla milonga alle danze popolari e tradizionali, da ritmi swing a note caraibiche. Nell’area riservata ai ritmi metropolitani dell’hip hop e del rap ci sarà anche una partecipata Street Battle,  una vera e propria gara tra crew e gruppi di giovani performer. I gruppi di danza boliviani affiancheranno con i loro variopinti costumi tradizionali i gruppi di musica folk fino a Porta Nuova. Chi vorrà godersi gli spettacoli guadagnando una visione d’insieme da una prospettiva unica, potrà inerpicarsi per i gradini della Torre dei Caduti, aperta per l’occasione dalle 20 fino a mezzanotte (ingresso 3 euro, gratuito fino a 18 anni). Fino a mezzanotte sarà possibile fare shopping nei negozi e spuntare qualche ultima occasione con l’ultimo scampolo di saldi ed avere un’anteprima della nuova collezione autunnale. Per facilitare i collegamenti con il centro, grazie all’accordo tra Atb, Ente Fiera Promoberg e Comune di Bergamo, dalle  19.30 alle 00.30, sarà possibile parcheggiare l’auto nei 2400 posti messi a disposizione da Bergamo Fiera Nuova al costo di 3 euro a posteggio e utilizzare gratuitamente la navetta per il centro. Il traffico verrà interrotto dalle ore 20.00 alle 00.30, e le attività avranno inizio orientativamente dalle ore 20.30.
Accanto alle attività proposte da bar e ristoratori del centro cittadino anche per il 2015 saranno attivi i gazebo a cura di associazioni di volontariato e Onlus con lo scopo di sostenere raccolte fondi in sostegno a fragilità sociali (disabilità, marginalità, bisogno sociale).

La mappa delle aree tematiche

bergamoballamappaNel corso della serata sono previste delle aree dedicate a stili diversi di danza e di animazione. In Piazza Matteotti si spazierà dalla danza classica a quella contemporanea, fino all’ hip hop. Ritmi più sostenuti in Largo Medaglie d’Oro con la dancehall reggae giamaicana, la breakin’ ed evoluzioni e performance di free style e hip-hop. Via Papa Giovanni sarà la sede per antonomasia dei balli latino americani, con tanto di lezioni per chi volesse cimentarsi nel genere; non mancheranno spettacoli di danze folk. Il Quadriportico del  Sentierone sarà il palcoscenico del tango e della milonga del Rio de la Plata. In Largo Rezzara e Piazza Pontida si ballerà senza troppi schemi e regole condotti solo dal ritmo dettato dal dj-set. In Via Tasso domineranno i ritmi swing, mentre Piazzetta Santo Spirito ospiterà un dj-set di Radio Loco. In Via Zambonate si suderà invece a ritmo di Zumba.

Aggiornamenti costanti sui programmi area per area sono disponibili sul sito www.bergamoballa.it e sulla pagina Facebook Bergamoballa.

 


Scuola, impennata di supplenze. La Cisl: “Sarà un altro autunno caldo”

Altro che “Buona scuola”. L’anno scolastico rischia di aprirsi nel completo caos, con ancora troppe cattedre non assegnate. Sono infatti 1023 i posti ancora liberi in provincia di Bergamo. A livello regionale sono già state fatte 395 nomine, mentre mancano ancora le 698 da espletare con la fase nazionale, con docenti provenienti da varie realtà regionali. Una cifra che preoccupa.

“La buona scuola – dice Salvo Inglima, segretario generale di Cisl Scuola Bergamo – che come obiettivo precipuo aveva quello del miglioramento della qualità dell’offerta formativa anche attraverso l’eliminazione del precariato, rischia di generare degli effetti collaterali che creeranno numerosi disagi. In primo luogo il farraginoso sistema di assunzioni attraverso le quattro fasi temporali produce, per il prossimo anno scolastico, una impennata di supplenze perché la normativa prevede che chi avrà il contratto sino al 30 giugno rimarrà nelle sede di servizio indipendentemente dalla sede di nomina giuridica per il posto a tempo indeterminato. Sconcertante è inoltre la scelta del governo di non prevedere un piano triennale di assunzioni che includa i docenti della seconda fascia. Docenti abilitati, che da anni lavorano nella scuola con elevate competenze maturate sia nel costante lavoro d’aula sia attraverso la formazione che hanno seguito”.

Altra tegola arriverà dal blocco delle assunzioni per il personale ATA. A Bergamo avrebbero dovuto esserci 99 immissioni in ruolo, ma non sono state effettuate. I posti liberi sono 191, esclusi i 24 DSGA (Direttori dei servizi generali e amministrativi), secondo l’organico di diritto, ma oltre i 300 secondo gli organici di fatto, ovvero le reali necessità degli istituti provinciali.

“Il personale amministrativo e tecnico e ausiliario svolge un ruolo indiretto ma non secondario nell’espletamento della missione istituzionale della scuola. Ignorare la loro professionalità è un gravissimo errore”. Intanto, centinaia di insegnanti sono in coda per un contratto a termine, vale a dire supplenze fino al 30 giugno su posti liberi e vacanti. E 27 scuole, in provincia, sono ancora senza dirigente. “A brevissimo sapremo se per quest’anno scolastico i posti vacanti di dirigente saranno ricoperti dai nuovi presidi vincitori del concorso o attribuiti a reggenze”.

In questo contesto si colloca anche il mancato riconoscimento degli esoneri ai vicari dei dirigenti scolastici previsto nelle legge di stabilità. Da settembre i vicepresidi dovranno conciliare il lavoro d’aula con il lavoro di supporto organizzativo al dirigente scolastico! Un impegno gravoso e con esigui riconoscimenti economici. Insomma, doveva essere una scuola senza supplenti, rischia di essere una scuola invasa dai supplenti. La possibilità che i docenti che hanno presentato domanda di assunzione attraverso la fase “B” possano rimanere nella provincia dove hanno lavorato fino al 30 giugno facendo così slittare di un anno il trasferimento nella nuova sede potrebbe capovolgere il risultato che la riforma mirava ad ottenere. Anche per questo, si preannuncia un autunno caldo, per il proliferare di contenzioso che sarà generato proprio da alcune norme contenute nella legge che prestano il fianco a dubbi interpretativi e pericolose sovrapposizioni di norme tra loro contrastanti.