Bergamo vara il primo corso
di formazione in Europrogettazione

Le idee ci sono, ma sempre più frequentemente mancano i soldi per realizzarle. E spesso i finanziamenti europei appaiono irraggiungibili per i complessi adempimenti burocratici o per mancanza di corretta informazione. L’Ente Fiera Promoberg, in collaborazione con il Centro di Formazione in Europrogettazione – attivo presso la Venice International University – ha pensato proprio a questo e al tessuto di piccole e medie imprese del nostro territorio per giocare la sfida su un fronte nuovo per il polo espositivo: la formazione.
Con un master proprio in "Europrogettazione per la Piccola e Media impresa", presentato settimana scorsa nella sede di via Lunga.
«Vogliamo formare le aziende del nostro territorio, soprattutto le Pmi – spiega Luigi Trigona, segretario generale Ente Fiera Promoberg –, che sono circa 90mila sulle 98mila imprese iscritte alla Camera di Commercio di Bergamo. Siamo convinti che il contributo italiano all’Europa sia fortissimo, ma il ritorno sotto forma di finanziamenti, invece, più scarso. E questo accade perché le imprese italiane non sono capaci di fare progetti che l’Europa possa finanziare».
Tre le caratteristiche che è necessario tenere presenti: «Bisogna fare progetti – continua Trigona –, essere competitivi e far sì che i progetti stiano in piedi. Almeno qui in Lombardia, in cui la mentalità e il modo di fare impresa sono più affini alla dimensione europea, dobbiamo cercare di intercettare quei fondi che ci spettano e che possono aiutare le nostre imprese. Ecco perché mettiamo in campo, per la prima volta sul nostro territorio, questo master con la volontà di offrire alle nostre Pmi uno strumento con cui coltivare una formazione aperta alle competenze e alle conoscenze che le possano rendere più competitive, per accedere ai fondi europei».
Il master – rivolto a imprese, associazioni di categoria, sindacali e del terzo settore, associazioni e gruppi di volontariato, organizzazioni internazionali, enti di ricerca, università, consulenti e liberi professionisti, ma anche studenti universitari iscritti all’ultimo anno e neolaureati, con solide motivazioni – ha una fase di formazione in aula e una di progettazione individuale. «Il progetto che sta nascendo qui a Bergamo è molto importante – sottolinea Giampaolo Peccolo, direttore del Centro di Formazione in Europrogettazione di Venezia –. Il nostro centro, presente alla Venice International University, che è un consorzio di 12 università di tutto il mondo promossa da Cà Foscari Università di Venezia, si occupa ormai da anni di europrogettazione, che è un termine che abbiamo inventato noi, con una formula didattica che ha dato ottimi risultati».
L’obiettivo dei moduli in aula (dal 30 settembre al 4 ottobre presso la Fiera di Bergamo, con due eventi extra presso la sede universitaria di S. Agostino il 2 e 5 ottobre) e del semestre di percorso individualizzato con dei tutor è di «imparare a sviluppare e stendere progetti europei in risposta ai bandi che l’Unione europea mette in campo per ottenere i finanziamenti e soprattutto essere in grado di gestirli, che è la parte più difficile – prosegue Peccolo –. L’Europa, infatti, distribuisce fondi, ma non perché sia generosa, ma perché vuole fare politiche, premiando i migliori. È un sfida bellissima, in cui la qualità del lavoro è sempre messo alla prova e questa proposta a Bergamo è una opportunità importante su un territorio che ha grosse potenzialità».
Non ci possono essere «soluzioni vecchie su problemi nuovi – ha affermato Silvia Bernardini, direttore generale dello studio omonimo per la formazione professionale e la consulenza aziendale e coordinatrice del progetto – e frequentando il master al centro di Venezia ho potuto rendermi conto dell’ignoranza completa che avevo sui meccanismi dell’europrogettazione e ho capito che l’Europa è più vicina di quanto pensassi».
Per iscriversi al Master, c’è una pagina specifica sul sito www.silviabernardini.eu: «I posti disponibili sono una quarantina – conclude Silvia Bernardini – e in questa fase ci rivolgiamo alle realtà della Bergamasca. Abbiamo già ricevuto l’interessamento da parte di alcune banche, un paio di aziende e una nuova realtà universitaria, diramazione del La Sapienza di Roma».


Ubi, Moltrasio: “Con noi
rinnovamento nella stabilità”

Andrea Moltrasio, ingegnere chimico, classe 1956 è il capolista della formazione cosiddetta ufficiale, che si pone in continuità – nel rinnovo dei vertici del CdS di Ubi – con l’attuale governance. Alla prossima assemblea del 20 aprile alla Fiera di Bergamo, in uno scenario “nuovo” proprio perché caratterizzato da più formazioni, sarà in lizza contro le altre due compagini. “Ubi Banca – Ci siamo” di Giorgio Jannone e “Ubi Banca Popolare!” capitanata dal professor Andrea Resti.
Ingegner Moltrasio, anche se Lei è il candidato alla Presidenza del CdS di Ubi, di fatto è la persona individuata da Zanetti, presidente del CdG, per succedergli. Perché Moltrasio e non altri? 
“L’indicazione, in realtà, è del Comitato Nomine del Consiglio di Sorveglianza che ha presentato delle candidature bilanciate in termini di background professionale, di esperienze e di competenze, rispettando altresì il cosiddetto  “equilibrio tra i generi” (le quote rosa). La mia persona rappresenta una discontinuità generazionale, un rinnovamento di idee e di energie, non certo una rinuncia ai valori fondanti della nostra banca popolare”.
Nel 1985 Zanetti prendeva il posto di un altro grande presidente, l’avvocato Suardi, una figura non facile da sostituire, ma tutto sommato in un periodo non paragonabile a quello attuale. Come vive il peso di questa responsabilità? 
“La vivo sapendo il grande impegno che comporta, ma so anche di non essere solo ma parte di una squadra eccellente”.
Tre liste di candidati al rinnovo del Consiglio di Sorveglianza non si erano mai viste. L’impressione è quella di grande incertezza
“Non vedo incertezza. Confido nella razionalità e nella capacità di scelta dei Soci”.
Lei ha già molti impegni. Ha lasciato "Bergamo Scienza". Quanto inciderà questa nuova attività nella sfera dei suoi  affetti famigliari? 
“La sfera degli affetti non cambia di certo! Invece, gli impegni professionali sono stati sottoposti  ad una revisione strutturale che mi permetterà di dedicare  tutto il tempo necessario per svolgere adeguatamente, nel caso, l’incarico”.
I tre motivi per cui un Socio dubbioso dovrebbe votare per la sua compagine? 
“Rinnovamento nella stabilità, qualità delle persone nella lista, credibilità per le esperienze di servizio del territorio, a Bergamo in primis”.
Nel caso in cui la lista minoritaria raggiungesse un’ importante rappresentanza nel Consiglio di Sorveglianza, ritiene ragionevole che collabori anche alla formazione del Consiglio di Gestione? 
“Mi auguro in ogni caso una conduzione unitaria dei lavori del Consiglio, soprattutto per quanto riguarda le nomine e i controlli”.
Il sistema dualistico non sta riscuotendo i consensi manifestati all’inizio di questa scelta fatta da molti gruppi bancari. Il Banco Popolare è già tornato al tradizionale. Lei cosa ne pensa? 
“Ho sperimentato molto bene il sistema duale essendo stato in Sorveglianza e Gestione e ho idee chiare su come affinare il modello, riducendo al minimo le ripetizioni e specializzando i ruoli. Può funzionare, ma richiede snellimenti importanti”.
Tutte e tre le liste di candidati insistono sul rinnovamento, parola troppo semplice e complicata da spiegare. Ma se nel gruppo Ubi tutto va bene, cosa c’è da rinnovare secondo Lei? 
“E’ necessario aumentare la condivisione e la  fiducia dei piccoli risparmiatori, dei Clienti e dei dipendenti della Banca promuovendo trasparenza e rapidità di risposta e precisione; il rigore nella gestione del credito richiede anche un atteggiamento più proattivo e di vicinanza a imprese e famiglie; un nuovo modo di fare banca richiede investimenti nelle nuove tecnologie, guardando al futuro”.
Sulla sua convinzione di banca cooperativa non ci dovrebbero essere  dubbi…Jannone bluffa? 
“Inizialmente Jannone si era detto favorevole alla trasformazione in Spa, ora difende il modello cooperativo, Resti della terza lista si è dichiarato invece “laico” sul tema”.
Dopo la presentazione delle firme a sostegno delle liste sono scoppiati gli esposti, quello di Giorgio Jannone denuncia 16 ore di controlli da parte di funzionari della banca nei confronti della propria lista, cosa è successo veramente? 
“I funzionari della Banca preposti a questi controlli potranno rispondere nel merito,   mi sembrano comunque problemi di natura formale”.
Quali sono, a suo avviso, i limiti del sistema bancario italiano? 
“I limiti sono quelli del sistema Italia che sta vivendo il momento più difficile degli ultimi decenni: la mancanza di indirizzo politico porta alle difficoltà dell’economia reale e del sistema bancario. Essere il terzo gruppo italiano dovrebbe permetterci di resistere ed uscire dalla crisi grazie alla nostra solidità patrimoniale, alla liquidità e ai benefici che sono derivati dalla recente riorganizzazione della banca con relativo taglio di costi”.
Quando nel 2007 BPU si unì con Banca Lombarda, i rispettivi CdA negoziarono una governance che definiva “l’alternanza e l’alternatività” delle principali cariche, con una ripartizione paritaria tra bresciani e bergamaschi. Benché tale accordo non abbia mai rappresentato un vincolo giuridico,  la lista presentata dal Consiglio di Sorveglianza uscente sembra continuare su questa impostazione “paritetica”. Non crede che sia proprio il rispetto di questo principio la prima causa dell’ “ingessamento” che molti additano come uno dei problemi di UBI ? 
“Se l’avessi davvero trovato un ingessamento non avrei aderito all’invito rivoltomi di guidare la lista. In realtà la consuetudine dei rapporti tra esponenti ex BPU con esponenti che provengono da Banca Lombarda ha portato alla proposta di una lista di qualità, come dimostrano i curricula dei candidati”.
Si dice che proprio nello spirito dell’impostazione sopra descritta sia già stato deciso che il Presidente del Consiglio di Gestione sarà Franco Polotti. Può confermarlo ?
“Franco Polotti è designato a presiedere il nuovo Consiglio di Gestione della Banca. Il suo è un profilo di eccellenza, in linea con la politica di esprimere candidature di qualità. Faccio notare che gli altri candidati parlano di nuovo modo di far banca ma non sono in grado fino ad oggi di indicare il nome di chi sarà alla guida del Consiglio di gestione!”.
UBI sembra concentrarsi sempre più su un modello tradizionale di banca retail , una grande rete distributiva di prodotti standardizzati. In tale processo sembra fare più affidamento sulla riduzione dei costi che non sullo sviluppo dei ricavi. Avete qualche idee innovativa sul fronte dei ricavi ? Sul fronte dei costi è evidente che la principale area critica riguarda il personale: ritiene che nel prossimo futuro si dovrà procedere ad un nuovo piano esuberi? 
“Il combinato e disposto dei vincoli EBA sulla patrimonializzazione delle banche e il  perdurare della crisi non consente ottimismo sull’ammontare dei ricavi. Tuttavia sono già stati attivati, e andranno sviluppati e perfezionati, progetti che comprendano  l’offerta di nuovi prodotti sfruttando l’evoluzione dei canali distributivi e delle nuove tecnologie. Inoltre, vogliamo inserire nell’organigramma i nuovi capi filiale, valorizzando le persone che lavorano nel Gruppo. Continuiamo a monitorare i costi   ma la riorganizzazione è recente e non credo sia necessario parlare ancora di esuberi”.
Non ritiene giustificata la critica di chi lamenta un eccessiva riduzione degli impieghi, che nell’anno trascorso sono scesi di quasi il 7%? 
“E’ stata una necessità per i motivi che ho illustrato precedentemente, ma ricordo che la riduzione ha riguardato il cosiddetto large corporate di gruppo (-8,9%)  e di Centrobanca (-12,4%), privilegiando piccole imprese e famiglie. Spirito popolare nei fatti”.
 


Ascom, la formazione è gratuita 
per dare una mano alle imprese

Investire in formazione da oggi è possibile anche per le imprese costrette a drastici tagli al budget destinato finora ad aggiornamenti e corsi. Per guardare oltre la crisi ripensare la propria attività e trovare gli strumenti per inseguire le proprie passioni, Ascom mette a disposizione delle imprese e degli aspiranti imprenditori  un calendario di corsi gratuiti grazie al finanziamento camerale pari al 100 per cento dell’importo, da qui alla fine dell’anno. La Camera di Commercio di Bergamo, attraverso l’azienda speciale Bergamo Sviluppo, ha  infatti promulgato nei giorni scorsi  due bandi per favorire l’accesso alla formazione delle piccole e medie imprese bergamasche e supportare gli aspiranti imprenditori residenti nella nostra provincia. Con l’obiettivo di aumentare la competitività del tessuto imprenditoriale, attraverso il rafforzamento professionale ed occupazionale dei lavoratori, l’Ente camerale incentiva il ricorso alla formazione da parte delle piccole e medie imprese, innalzando al massimo, al 100%, la soglia del  rimborso  dei costi dei corsi, contro il 60% di quanto finora  in capo all’istituzione. “Il finanziamento camerale agevola ulteriormente gli iscritti ai corsi e gratifica e premia le imprese che hanno  scelto di investire in percorsi formativi – sottolinea Daniela Nezosi, responsabile dell’area formazione Ascom -. La crisi invita a mettere in campo nuove energie ed idee: il primo corso gratuito per gli imprenditori stimola la creatività  utilizzando gli stati mentali e la strategia di Walt Disney, perché l’arte di risolvere i problemi passa sempre attraverso un corretto atteggiamento nell’affrontarli”.
Il buffet dolce di Enrico Cerea del Relais La Cantalupa da Vittorio, tre stelle Michelin, è il primo corso del calendario Ascom a disposizione dei professionisti della ristorazione. “Non mancano corsi che fanno emergere le qualità dei nostri imprenditori oltre a percorsi atti a migliorare i loro modelli organizzativi e ad incrementare il bagaglio culturale” -aggiunge Daniela Nezosi. La scelta di finanziare integralmente i corsi professionalizzanti e di aggiornamento è nata in occasione del tavolo di concertazione cui partecipano Bergamo Sviluppo e i rappresentanti delle associazioni di categoria: “I bandi danno continuità ai percorsi intrapresi dalle pmi che si sono trovate costrette a ridimensionare il budget dedicato alla formazione  ed offrono a chi intende trasformare un’idea in impresa un incentivo ulteriore   –  dichiara Cristiano Arrigoni, direttore di Bergamo Sviluppo -. La Camera di Commercio ha deciso di confermare anche quest’anno i percorsi che portano le imprese ad investire sul loro futuro e sulla loro crescita. La formazione in un momento di grande difficoltà continua a rappresentare uno degli strumenti fondamentali ed imprescindibili per guardare oltre la crisi”.  Possono accedere  ai corsi Ascom,  a titolo gratuito grazie ai fondi camerali, le imprese regolarmente iscritte alla Camera di Commercio con codice Ateco pertinente e richiesto dal bando. Per maggiori informazioni è possibile contattare Ascom Formazione (035.4185706/ 707).


Le liste di Resti e Moltrasio
smentiscono le accuse di Jannone


Servizi e rappresentanza,
la nuova stagione di Confcooperative  

Nuovi servizi e rappresentanza su più livelli: sono questi gli orizzonti dentro cui si delinea la nuova stagione di proposte firmata Confcooperative che rilancia il ruolo dell’impresa cooperativa all’interno di una visione della struttura confederale più moderna nell’impianto e con un occhio di riguardo a Bruxelles. La politica dei servizi si conferma infatti una delle linee strategiche della politica organizzativa confederale di Confcooperative, riunitasi in questi giorni a Roma in occasione della conferenza organizzativa, momento importante per una riflessione, revisione e nuova programmazione a tutti i livelli per un approccio strategico al particolare momento socio-economico attuale. «La Conferenza organizzativa è un’opera aperta – ha ricordato Giuseppe Guerini, presidente di Confcooperative Bergamo -. È un insieme di cantieri per un percorso, lungo quasi un anno e articolato, che ha unito responsabilità e partecipazione e ha consentito alla Conferenza di assumere alcune decisioni immediatamente operative».
Le grandi scelte politiche e organizzative strizzano così l’occhio a una nuova fase di servizi, sempre più legati agli studi, alla formazione, alla comunicazione e al riequilibrio delle aree territoriali di minore sviluppo. «L’idea è di arrivare alla costruzione di una rete strutturata dei Csa (Centro Servizi Aziendali) per rendere più accessibili alle cooperative i servizi ai diversi livelli organizzativi, per favorire la massima efficienza della loro produzione ed erogazione e sviluppare l'evoluzione dei servizi di fascia alta – spiega il direttore di Confcooperative Bergamo, Pieralberto Cangelli -. Questo esige l’elaborazione, da parte degli organi confederali, di un Piano nazionale delle politiche dei servizi improntato a logiche di sussidiarietà e attuato con la collaborazione di Unicaf ed Elabora del territorio, che valorizzi il patrimonio di esperienze e professionalità esistenti. L’Area Ricerca e Innovazione (Ateo) di Elabora e Unicaf dovrebbe di fatto diventare un unità operativa ufficiale di ricerca e innovazione sui servizi del sistema confederale».
Altro elemento di forza e peculiarità del movimento cooperativo italiano è la sua capacità di generare nuovi tipi di cooperativa. «Il prolungarsi della crisi fa ricadere sulla cooperazione maggiori responsabilità per la creazione di occupazione e di impresa – ricorda Cangelli -. Lo scouting di opportunità di promozione e di nuovi partner nella promozione cooperativa è una dimensione nuova e permanente e nell’ambito della struttura confederale verrà istituito un Ufficio dedicato allo sviluppo e alla promozione di nuova cooperazione che unirà il presidio legislativo, gli strumenti da offrire alle Unioni territoriali di promozione, comunicazione, supporto allo start up nei nuovi ambiti, quali ad esempio cooperative di comunità, cooperative di utenza, cooperative di professionisti, nuova cooperazione in campi settoriali come sanità, green economy, servizi pubblici, tempo libero e sport. Questo consentirà anche di elaborare una più incisiva proposta all’autoimprenditorialità cooperativa rivolta in particolare a giovani, donne e a nuove figure professionali emergenti».
Oltre ai servizi la Conferenza è stata il punto di partenza per un progetto di rinnovo organizzativo dell’articolazione confederale: «Si è pensato a una rivisitazione delle modalità organizzative delle Unioni, dei Centri Servizi e delle Federazioni sulla base di soglie minime di sostenibilità e sviluppo, da valutarsi con riguardo alle specificità territoriali, in termini di risorse effettive, di capacità ad assolvere il ruolo di rappresentanza e sostegno al servizio delle cooperative, di potenzialità cooperativa del bacino territoriale – ha spiegato il presidente Guerini -. Questo comporterà il rafforzamento delle Unioni regionali affinché siano adeguate e competenti nell’attività di rappresentanza verso le Regioni e affinché svolgano una funzione sussidiaria di cerniera e garanzia tra la Confederazione e le Unioni provinciali e interprovinciali». Ma non solo: «Occorre puntare al potenziamento dell’Ufficio confederale di Bruxelles per ampliarne le funzioni, per rivolgerlo anche al servizio delle Unioni Territoriali in termini di sviluppo della progettualità delle cooperative su bandi europei e della loro internazionalizzazione  – aggiunge Guerini -. Il rafforzamento della rappresentanza europea e dell’azione di tutela di Confcooperative e più in generale della cooperazione italiana passa comunque attraverso la creazione di un Ufficio di Bruxelles».
Europa e Lombardia come istituzioni decisive, quindi, perché «la rappresentanza deve mantenere una forte e instancabile tensione evolutiva – conclude il vicepresidente di Confcooperative Bergamo, Marco Ferri (nella foto)-. Anche noi, come tutte le organizzazioni, siamo in cerca di nuove forme di organizzazione, efficiente, flessibile e sostenibile. La lentezza e la contraddittorietà del riordino istituzionale, ovvero province si, province no, ci obbligano a procedere senza punti di riferimento certi. La nostra vocazione originaria al massimo di prossimità al territorio e alle comunità locali deve trovare l’equilibrio efficiente e sostenibile per il futuro, per la promozione, a partire dall’ancoraggio nelle aree metropolitane, che necessitano di un sostanziale cambio di passo nella promozione e aggregazione». Aggregazione che nel futuro dovrà contare anche sulla necessità di progettare e sviluppare politiche di rappresentanza e servizi alle famiglie dei soci, secondo una visione di un rafforzamento del rapporto di mutualità allargata tra i soci e la propria cooperativa e innalzare la qualità della partecipazione, della mutualità e della vita sociale nelle cooperative.


Alberghi,
le istruzioni
per la comunicazione
on line
degli alloggiati

Nella Gazzetta Ufficiale n. 14 del 17 gennaio 2013 è stato pubblicato il Decreto del Ministero dell’Interno 7.1.2013 “Disposizioni concernenti la comunicazione alle autorità di pubblica sicurezza dell’arrivo di persone alloggiate in strutture ricettive”. Come è noto, il Decreto Legge 201/2011 (convertito nella legge n. 214/2011) ha apportato sostanziali modifiche alla disciplina di registrazione e notifica dei dati dei clienti alloggiati in albergo. Il nuovo testo dell’articolo 109 del Tulps, a seguito delle modifiche introdotte, non prevede più l’obbligo di compilare e far sottoscrivere ai clienti la scheda di polizia. Prevede inoltre che la comunicazione delle generalità delle persone alloggiate sia effettuata avvalendosi di mezzi informatici o telematici e non più con la consegna delle schede cartacee. La comunicazione va effettuata entro 24 ore dall’arrivo dei clienti direttamente alla Questura in via telematica; in caso di clienti che alloggiano per una sola notte, l’invio deve essere il più tempestivo possibile. Per fornire agli albergatori le informazioni necessarie per la richiesta delle credenziali e per la gestione del servizio, Ascom ha organizzato un incontro la scorsa settimana, cui hanno partecipato i dirigenti della Questura di Bergamo, Ismaele Gatti, sostituto commissario, e l’ispettore capo Michele Emma. Per richiedere le credenziali bisogna collegarsi allo Sportello virtuale della Questura di Bergamo. I moduli e le istruzioni sono riportati nella sezione Servizi -Sportello Virtuale presente nella homepage del sito della Questura http://questure.poliziadistato.it/Bergamo. I moduli per la richiesta e l'autorizzazione possono essere scaricati ed inviati all'indirizzo mail upgaip.quest.bg@pecps.poliziadistato.it, allegando: fotocopia della licenza di esercizio ricettivo/alberghiero; fotocopia documento d’identità del titolare della licenza. La Questura provvederà a generare ed assegnare le credenziali di accesso – username e password – che unitamente alle istruzioni per la trasmissione dei dati, dovranno essere ritirate dagli esercenti personalmente o tramite un rappresentante munito di delega e fotocopia del documento del titolare della struttura. All’atto del ritiro dovrà essere consegnato l’originale dell’istanza in duplice copia, fotocopia della licenza e di un documento di identità; una copia dell’istanza, debitamente vidimata, verrà restituita per ricevuta. Terminata positivamente la procedura di accreditamento sarà possibile operare la trasmissione dati direttamente dalla propria struttura ricettiva, attraverso il sito https://alloggiatiweb.poliziadistato.it. A garanzia della trasmissione, il sistema rilascerà una ricevuta elettronica consuntiva delle registrazioni effettuate. Si ricorda che gli albergatori sono tenuti a conservare per 5 anni le ricevute di trasmissione dati. Sul nuovo adempimento pende il ricorso della Federalberghi che il 20 marzo ha impugnato presso il Tar del Lazio il decreto. Per ulteriori informazioni è possibile contattare i seguenti numeri telefonici della Questura: 035/276581 – 035/276558 – 035/276527 dalle ore 9 alle ore 13 dal lunedì al venerdì.


L’edilizia investe sull’innovazione

La crisi non frena l’innovazione. Anzi, è proprio nei momenti più difficili che nuovi prodotti e tecnologie fanno la differenza. Ne sono ben consce le imprese del settore edile che, pur di fronte ad uno scenario sempre complesso, non smettono di guardare avanti e ricercare le soluzioni più efficaci ed intelligenti. Lo hanno fatto anche in occasione di Edil 2013, la manifestazione promossa dalla Promoberg al polo fieristico, che proponeva l’ottava edizione del Premio per l’innovazione tecnologica tra tutti i prodotti presentati in fiera. Il concorso, dedicato alla memoria di Pietro Assolari e Giovanni Tomasoni, ha raccolto le proposte di 23 aziende espositrici. Tra queste la commissione – composta da tecnici ed esperti del settore – ha deciso di premiare ex aequo le ditte Ibe srl di Perego (Lecco) e Nuova Filp srl di Leini (Torino), «per il significativo contributo portato con le innovazioni presentate, che consentono un apprezzabile miglioramento del lavoro nei cantieri, elevando nel contempo la sicurezza degli operatori». Sono state inoltre assegnate due menzioni speciali, entrambe a imprese bergamasche, la Bossong di Grassobbio e la GT System di Ghisalba, «protagoniste di interessanti soluzioni per il proprio comparto».

Ibe Italiana Brevetti Edili
Il montancarichi che sta all’interno del ponteggio

L’azienda ha presentato in fiera Full200, prodotto da Tea International di Casalmaggiore (Cr). Si tratta del primo montacarichi da cantiere studiato per trasportare sia persone che materiali che si inserisce direttamente nel ponteggio. Oltre alla già innovativa possibilità del doppio trasporto, Full200 viene montato, rispetto a tutti gli altri montacarichi in commercio, all’interno della campata del ponteggio, evitando così l’utilizzo di sollevatori esterni o gru che richiedono autorizzazioni speciali. Veloce da montare, con le sue colonne in lega leggera di alluminio anodizzato anticorrosione, rappresenta un ausilio ideale per il lavoro in cantiere nel pieno della sicurezza. La composizione di Full200 è interamente personalizzabile in base alle esigenze del cantiere e del ponteggio. Possono infatti essere predisposti più sbarchi a diverse altezze, fino ad un’altezza massima di 45 metri. L’alimentazione della piattaforma è monofase avendo un motore da 2,2 kW, non richiede un’alimentazione aggiuntiva rispetto alle predisposizioni di cantiere. Si tratta di una soluzione ideale per i cantieri in città, dove non è possibile posizionare altri tipi di sollevatori per problemi di ingombro ed è, altro fatto non trascurabile, un prodotto totalmente “Made in Italy”
Ibr è attiva del 1957 nella vendita e assistenza tecnica di macchine e materiali per l’edilizia ed il suo motto, “dal chiodo alla gru”, ben rappresenta la capacità di offrire un servizio a 360°. Il contributo portato dal fondatore Mario Pirovano nelle prime edizioni di Edil – è stato sottolineato nel corso della premiazione – è stato determinante per lo sviluppo in chiave regionale e nazionale della manifestazione.

Nuova Filp (Stella Bianca)
Tagli perfetti e maggiore sicurezza con la doppia lama

In fiera ha presentato Twin Blade la linea di rivoluzionari elettroutensili di tecnologia svedese. Grazie alla potenza, alla doppia lama e ad un rivoluzionario sistema di lubrificazione, il sistema assicura tagli multimateriale, da ferro, alluminio, plastica, gomma e inox a cemento, piastrelle, mattoni e laterizi. La linea garantisce all’operatore maggiore sicurezza e un confort di taglio senza precedenti anche in affondamento, grazie alla tecnologia a doppia lama che consente di limitare fino ad annullare totalmente le forze che tendono a causare contraccolpi e a spingere via il pezzo durante le operazioni.
La Nuova Filp srl e la linea di elettroutensili Strike sono una divisione di Stella Bianca, una delle più antiche ed importanti aziende attive nel campo  dell’utensileria professionale, in Italia e nel mondo. Venne fondata nel 1888 nei pressi di Torino per produrre a livello industriale, prima in Italia, lime ed altri utensili manuali e rotativi secondo criteri di eccellenza tecnica. Ancora oggi gli utensili Stella Bianca vengono utilizzati quotidianamente nelle industrie meccaniche, nelle industrie del mobile e di trasformazione del legno e nei cantieri edili.

Bossong 
Progetto sulle murature storiche in rete con Università e associazioni

L’azienda di Grassobbio ha presentato a Edil 2013 il progetto AnIMuS Ancoraggi Iniettati in Murature Storiche, un bell’esempio di paternariato in tema di innovazione tecnologica tra imprese, Università, Parchi Tecnologici e Associazioni di Categoria, nel comparto degli interventi di ristrutturazione e restauro conservativo delle murature storiche, in ottica antisismica, nonché nell’utilizzo di materiali naturali quali malte a base di calce. Si tratta di una concreta realizzazione del concetto di “rete”. Accanto alla capofila Bossong partecipano: Università degli Studi di Bergamo – Dipartimento di Progettazione e Tecnologie, Università degli Studi di Brescia – Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio, Ambiente, C-SPIN Centro Sviluppo Progettazioni Ingegneristiche (Bergamo), Diamantech perforazioni speciali (Nuvolento – Bs), Impresa Pandini (Bergamo), P&P Lmc (Seriate), Assorestauro Servizi srl , Associazione Italiana per il restauro architettonico, artistico, urbano.
Il premio vuole essere anche un riconoscimento alla Bossong «per il grande contributo offerto per la crescita del mondo delle costruzioni nazionale».

Gt System 
La porta basculante che dimezza l’ingombro interno

L’azienda di Ghisalba ha portato in Fiera la nuova porta basculante Silvelox, la prima al mondo senza guide a soffitto. Grazie ad un importante brevetto, l’azienda trentina Silvelox ha reinventato la porta per garage e sta conquistando i mercati in cui sono nate e si sono sviluppate queste tipologie di porte (Usa, Brasile, Cina). Overlap è una porta sezionale innovativa per l’originale sistema d’apertura, che non necessita delle guide a soffitto e dimezza l’ingombro interno. Unica porta sezionale al mondo senza guide interne e con una motorizzazione a cinghia nonché con certificazione Utermico 1,14w/m2k.


Ubi, Jannone chiede l’annullamento
delle liste di Resti e Moltrasio

Giorgio Jannone, candidato alla presidenza del Consiglio di Sorveglianza di UBI Banca, ha chiesto ieri, nel corso di una conferenza stampa, “l’invalidazione ed il conseguente annullamento delle liste a sostegno dei candidati al Consiglio di Sorveglianza Andrea Resti ed Andrea Moltrasio.
“A seguire depositeremo analoghe istanze cautelari al Tribunale di Bergamo e dovremo probabilmente coinvolgere anche la Procura” – ha detto Jannone, a capo della lista Ubi Banca- Ci Siamo. “E’ chiaro che se i tempi di intervento delle istituzioni preposte non riuscissero ad anticipare l’ormai prossima assemblea, impugneremo certamente la delibera assembleare al fine di ottenerne la nullità”.
“Gli errori, le irregolarità, le omissioni , gli abusi – ha evidenziato Jannone – risultano chiari ed evidenti, con specificità differenti per le due liste. Particolarmente interessante è risultata la registrazione di una telefonata
diffusa dagli amplificatori in una sala attonita, telefonata tramite la quale un call center raccoglieva illecitamente deleghe alla partecipazione all’assemblea in nome e per conto della dott.ssa Bardoni, candidata al consiglio di sorveglianza per la lista Moltrasio” (la diretta interessata, dal canto suo, respinge ogni accusa, ndr).
Jannone ha poi ricordato che “le irregolarità riscontrate causano irrimediabilmente, se recepite, secondo le vigenti normative e lo statuto sociale, il ritiro delle due liste coinvolte, rendendone legittima e votabile solo l’unica totalmente regolare”. Infine, Jannone ha denunciato “l’illecita raccolta di deleghe in bianco”. “Ne abbiamo mostrate molte, ma l’aspetto più serio è che spesso sono stati costretti a perpetrare questo comportamento centinaia di dipendenti del tutto inconsapevoli dei rischi che stavano correndo, in termini di sanzioni amministrative e penali”.


L’allarme degli industriali lombardi
Barcella: “Momento drammatico”

"Codice Rosso: massima urgenza". Così Confindustria Lombardia e  le dodici associazioni territoriali, con il sostegno di Ance Lombardia, hanno lanciato un forte allarme sulla tenuta del sistema produttivo e sociale della regione .
In un contesto in cui la produzione industriale ha subito un calo del 3,7% e i consumi interni si sono contratti del 3,2% rispetto al 2011 (dato Prometeia), i rappresentanti delle 19.000 imprese lombarde hanno deciso di ribadire con la massima enfasi quanto affermato dal Presidente Squinzi sull’urgenza di dare al Paese un Governo stabile – superando i veti ideologici in atto – che metta al centro i temi della crescita e prenda immediatamente decisioni concrete. “E’ necessario che tutti, specialmente chi ha responsabilità politiche, prendano davvero coscienza del momento drammatico – ha dichiarato Alberto Barcella, presidente di Confindustria Lombardia -. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 7,9%, arrivando a toccare il 25% (dati Istat) per quanto riguarda la componente più giovane e l'utilizzo della Cassa integrazione nelle sue diverse forme è aumentato del 7,5% (dato Inps). Il credito al settore produttivo si è ridotto del 4,9% (dato Bankitalia, agosto 2012) e il sistema dei confidi è sfiancato dal sostegno ai bisogni di liquidità delle imprese e dall’ aumento delle sofferenze”. “Se anche la parte più rappresentativa e avanzata del Paese, la Lombardia, mostra sintomi così gravi – ha continuato Barcella – non si può perdere un solo minuto per intervenire in maniera concreta”.
Il piano per gestire le emergenze riguarda – in primis – lo sblocco dei debiti pregressi della P.A., un provvedimento la cui attuazione, come richiesto fortemente da Confindustria, deve garantire modalità semplici, efficaci e vincolanti, evitando negligenze e comportamenti dilatori. Di fondamentale importanza anche il reperimento delle risorse necessarie a finanziare la cassa in deroga e il sostegno ai confidi, per agevolare l’accesso al credito delle imprese. “Gli impegni presi dal Presidente Maroni di mettere allo studio la possibilità di anticipare i fondi necessari per il finanziamento della cassa in deroga e di attuare lo smobilizzo dei crediti delle PMI verso gli enti locali lombardi – è intervenuto Barcella – dimostrano che il Governo Regionale, oggi nostro unico riferimento amministrativo certo e operativo, può ben fare la sua parte e svolgere la sua funzione essenziale di supporto alle imprese operando sia verso lo Stato centrale che verso le altre amministrazioni locali. Ma, con opportune riallocazioni di bilancio, attuando le semplificazioni e le sburocratizzazioni e grazie alle opportunità offerte dai Fondi e dalle Istituzioni europee, può fare molto di più”
“Bisogna inoltre proseguire con accanita determinazione nella realizzazione delle infrastrutture già avviate – ha continuato Barcella – garantendo la prosecuzione delle opere che si trovano in fase di stallo, minacciando anche il successo di Expo 2015, spesso non solo per mancanza di fondi ma anche per i vincoli posti dal patto di stabilità interno. Anche qui il supporto regionale, magari con l’intervento di Finlombarda, potrebbe svolgere un ruolo determinante”. Durante la conferenza stampa sono inoltre emerse alcune delle tematiche che tutto il sistema di Confindustria è impegnato ad affrontare:
– scongiurare i negativi effetti che deriverebbero, nei prossimi mesi, dall’innalzamento al 22% dell’aliquota ordinaria Iva, dall’aumento delle addizionali locali all’Irpef, dell’Imu sugli immobili industriali e dall’introduzione della Tares, soltanto rimandata, che costerà di più rispetto alla precedente tassa raccolta rifiuti;
– ridurre il cuneo fiscale sul lavoro;
– rivedere i meccanismi della cosiddetta Riforma Fornero per contribuire, sul piano normativo, a ricreare condizioni favorevoli alla ripresa dell'occupazione.
Tutti i presidenti hanno poi ribadito che l’appuntamento del Convegno Torino del 12 e 13 aprile “Un’Italia industriale in un’Europa più forte” sarà l’occasione per ribadire le urgenze e le necessità delle imprese in un quadro più ampio e condiviso di interesse nazionale ed europeo e per declinare le proposte e le soluzioni possibili per l’immediato futuro.


Edil 2013, flessione dei visitatori
“Ma l’evento resta centrale”

Edil, la fiera dell'edilizia organizzata da Promoberg, andata in scena dal 4 al 7 aprile al polo fieristico di Bergamo, conferma con la 27esima edizione tutta la sua importanza per le tante realtà che gravitano attorno al pianeta delle costruzioni, nonostante la grave crisi che ha proprio nell'edilizia uno dei settori economici più duramente colpiti. Dal 2008 al 2012, ben 1.200 imprese bergamasche del settore hanno chiuso i battenti, e oltre diecimila addetti hanno perso il lavoro. Davanti ad una simile situazione, la fiera di riferimento – che riflette l’andamento del settore – ha registrato, con 35mila visitatori, una flessione del 17% di pubblico rispetto al 2012. Ma, come ha sottolineato Ottorino Bettineschi, presidente di Ance Bergamo, “più che l'inevitabile flessione delle presenze, è importante evidenziare quanto la fiera dell'edilizia di Bergamo sia stata importante e capace nell'esporre e proporre la grande trasformazione in atto da parte del settore dell'edilizia”.
A testimoniare la forte valenza della manifestazione e dei valori espressi dal nostro territorio, il grande interesse dei media nazionali, mai così numerosi a Bergamo, e attenti a intercettare i segnali provenienti dal lavoro di operatori e istituzioni.
Il grande merito di Edil 2013 sta nell'essere riuscita anche quest'anno a consolidare ulteriormente i rapporti tra le diverse realtà coinvolte, riunendo attorno allo stesso tavolo gli operatori del settore, le istituzioni e le associazioni di categoria. Quattro giornate durante le quali la variegata e qualificata parte espositiva è stata integrata da numerosi eventi collaterali che hanno consentito quel dialogo e quel confronto tra le parti essenziali per trovare le migliori soluzioni possibili.
“Promoberg – sottolinea Stefano Cristini, direttore dell'ente fieristico – ha quale compito principale quello di sostenere e promuovere le imprese del nostro territorio. In particolar modo, quando queste stanno vivendo un momento difficile. Per tali motivi stiamo da anni apportando alle nostre manifestazioni quelle modifiche in grado di rispondere in modo adeguato alle esigenze espresse dalle realtà del nostro territorio. Non è un caso se da anni Edil sta dando sempre più spazio a temi quali le ristrutturazioni e le riqualificazioni dell'esistente, la green economy, le nuove tecnologie costruttive. In questo senso, abbiamo anticipato un trend che si sta effettivamente verificando. Inoltre – conclude Cristini – a queste tematiche, sempre più strategiche e fondamentali per l’edilizia del futuro, abbiamo affiancato una parte sempre più ricca e qualificata dedicata a convegni e work shop: appuntamenti molto apprezzati sia dagli operatori professionali, sia dal pubblico”.
“Oggi per le imprese del settore – osserva Ottorino Bettineschi, presidente di Ance Bergamo -, se vogliono far parte dell'edilizia del futuro è fondamentale puntare sull'innovazione e sulla trasformazione del proprio modo di lavorare. Edil è sempre stata al fianco delle nostre imprese, e lo fa maggiormente oggi, dove è importante dare al settore le indicazioni per intraprendere la strada giusta. Mi sarei stupito se non ci fosse stato un leggero calo delle presenze, mentre sono molto soddisfatto della qualità degli espositori e dei visitatori. In questa edizione abbiamo riscontrato già segnali incoraggianti in merito al numero di imprese che hanno capito quanto sia fondamentale cambiare rotta, puntando su qualità, innovazione, e voglia di fare “rete”. E' finita l'era dell'individualismo. Non è più sufficiente realizzare, pur in modo pregevole, un prodotto o un servizio: ora è necessario essere parte integrante di una filiera. Il nostro obiettivo – conclude Bettineschi –  è di riuscire a creare una fitta rete di imprese con caratteristiche di assoluta eccellenza: una Docg dell'edilizia bergamasca”.
“Mai come in questa edizione – dice Alberto Capitanio, responsabile per Promoberg di Edil 2013 -, la manifestazione si è rivelata essere lo strumento catalizzatore degli interessi di tutta la filiera, con momenti di approfondimento formativi e congressuali di altissimo livello. Forti apprezzamenti da parte del pubblico e degli operatori specializzati anche per l'area Build Solutions, una novità che ha permesso ad importanti studi di progettazione, aziende multinazionali e PMI altamente innovative, di confrontarsi con alcune delle nostre imprese che, per capacità operativa, hanno pochi eguali a livello europeo: esempi concreti di quanto sia necessario fare rete”.