Bergamo vara il primo corso 
di formazione in Europrogettazione

Bergamo vara il primo corso di formazione in Europrogettazione

Le idee ci sono, ma sempre più frequentemente mancano i soldi per realizzarle. E spesso i finanziamenti europei appaiono irraggiungibili per i complessi adempimenti burocratici o per mancanza di corretta informazione. L’Ente Fiera Promoberg, in collaborazione con il Centro di Formazione in Europrogettazione – attivo presso la Venice International University – ha pensato proprio a questo e al tessuto di piccole e medie imprese del nostro territorio per giocare la sfida su un fronte nuovo per il polo espositivo: la formazione.
Con un master proprio in "Europrogettazione per la Piccola e Media impresa", presentato settimana scorsa nella sede di via Lunga.
«Vogliamo formare le aziende del nostro territorio, soprattutto le Pmi – spiega Luigi Trigona, segretario generale Ente Fiera Promoberg –, che sono circa 90mila sulle 98mila imprese iscritte alla Camera di Commercio di Bergamo. Siamo convinti che il contributo italiano all’Europa sia fortissimo, ma il ritorno sotto forma di finanziamenti, invece, più scarso. E questo accade perché le imprese italiane non sono capaci di fare progetti che l’Europa possa finanziare».
Tre le caratteristiche che è necessario tenere presenti: «Bisogna fare progetti – continua Trigona –, essere competitivi e far sì che i progetti stiano in piedi. Almeno qui in Lombardia, in cui la mentalità e il modo di fare impresa sono più affini alla dimensione europea, dobbiamo cercare di intercettare quei fondi che ci spettano e che possono aiutare le nostre imprese. Ecco perché mettiamo in campo, per la prima volta sul nostro territorio, questo master con la volontà di offrire alle nostre Pmi uno strumento con cui coltivare una formazione aperta alle competenze e alle conoscenze che le possano rendere più competitive, per accedere ai fondi europei».
Il master – rivolto a imprese, associazioni di categoria, sindacali e del terzo settore, associazioni e gruppi di volontariato, organizzazioni internazionali, enti di ricerca, università, consulenti e liberi professionisti, ma anche studenti universitari iscritti all’ultimo anno e neolaureati, con solide motivazioni – ha una fase di formazione in aula e una di progettazione individuale. «Il progetto che sta nascendo qui a Bergamo è molto importante – sottolinea Giampaolo Peccolo, direttore del Centro di Formazione in Europrogettazione di Venezia –. Il nostro centro, presente alla Venice International University, che è un consorzio di 12 università di tutto il mondo promossa da Cà Foscari Università di Venezia, si occupa ormai da anni di europrogettazione, che è un termine che abbiamo inventato noi, con una formula didattica che ha dato ottimi risultati».
L’obiettivo dei moduli in aula (dal 30 settembre al 4 ottobre presso la Fiera di Bergamo, con due eventi extra presso la sede universitaria di S. Agostino il 2 e 5 ottobre) e del semestre di percorso individualizzato con dei tutor è di «imparare a sviluppare e stendere progetti europei in risposta ai bandi che l’Unione europea mette in campo per ottenere i finanziamenti e soprattutto essere in grado di gestirli, che è la parte più difficile – prosegue Peccolo –. L’Europa, infatti, distribuisce fondi, ma non perché sia generosa, ma perché vuole fare politiche, premiando i migliori. È un sfida bellissima, in cui la qualità del lavoro è sempre messo alla prova e questa proposta a Bergamo è una opportunità importante su un territorio che ha grosse potenzialità».
Non ci possono essere «soluzioni vecchie su problemi nuovi – ha affermato Silvia Bernardini, direttore generale dello studio omonimo per la formazione professionale e la consulenza aziendale e coordinatrice del progetto – e frequentando il master al centro di Venezia ho potuto rendermi conto dell’ignoranza completa che avevo sui meccanismi dell’europrogettazione e ho capito che l’Europa è più vicina di quanto pensassi».
Per iscriversi al Master, c’è una pagina specifica sul sito www.silviabernardini.eu: «I posti disponibili sono una quarantina – conclude Silvia Bernardini – e in questa fase ci rivolgiamo alle realtà della Bergamasca. Abbiamo già ricevuto l’interessamento da parte di alcune banche, un paio di aziende e una nuova realtà universitaria, diramazione del La Sapienza di Roma».