Zambonelli (Federalberghi): “Servono regole uguali per tutti. E’ da anni che lo denunciamo”

Zambonelli (Federalberghi): “Servono regole uguali per tutti. E’ da anni che lo denunciamo”

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Giovanni Zambonelli
Giovanni Zambonelli

di Giovanni Zambonelli*

Quello del sommerso turistico nella provincia di Bergamo e un tema a cui noi albergatori siamo sensibili da tempo. La nostra categoria denuncia da anni il problema del sommerso e in alcuni casi anche dell’esercizio abusivo dell’attività di accoglienza nella nostra città e provincia. L’interesse non è solo nostro, ma di tutti coloro – gestori di strutture alberghiere ed extralberghiere – che competono su un mercato che è diventato via via sempre più selvaggio. La nostra associazione denunciò per prima il fenomeno con un dossier comunicato al Comune di Bergamo nel 2008 e successivamente con un altro trasmesso anche alla Polizia locale di Bergamo nel 2011. Quello che emergeva già allora era che, accanto alla stragrande maggioranza di operatori che svolgeva la propria attività di impresa o di accoglienza in famiglia, esisteva un numero sempre crescente di soggetti che sfruttava l’aumento delle presenze per vendere posti letto, utilizzando denominazioni non corrette, aumentando l’offerta massima di stanze ed infine non rispettando le regole minime di sicurezza e fiscali. Bastava navigare in Internet per rendersene conto. La nostra città e anche la provincia ha prima di altre risentito di questo fenomeno per due ragioni strutturali. La presenza di un importante aeroporto che ha ricadute positive e la configurazione della nostra città, che vede l’offerta storica artistica di grande pregio concentrata soprattutto in città Alta e nell’area centrale. Finché il mercato immobiliare ha tenuto, gli immobili venivano destinati alla vendita o alla locazione. Negli ultimi anni, l’eccesso di offerta immobiliare e gli scarsi rendimenti del mercato degli immobili residenziali hanno fatto deviare taluni proprietari verso il mercato dell’accoglienza. Inoltre, la mancanza di sbocchi lavorativi ha fatto il resto nel trasformare quella che dovrebbe essere una forma di ospitalità occasionale e di completamento del reddito familiare in gestioni economiche e spesso imprenditoriali.

Oggi lo sviluppo dei portali per la prenotazione di stanze ha aggravato il fenomeno. “Ho un appartamento sfitto che ne faccio? Accolgo i turisti: può essere certo un po’ impegnativo, ma i pagamenti sono sicuri. Guadagno qualcosa di più, zero oneri e meno tasse”. Chi fa questo ragionamento si scorda che fa concorrenza a chi guadagna sempre meno, è pieno di adempimenti e obblighi e paga le tasse. La situazione va riequilibrata. Ne va della possibilità di investimento delle imprese del settore e del mantenimento dei posti di lavoro. Ricordiamo che il nostro settore ha saputo assorbire manodopera compensando per anni la perdita di posti di lavoro nel settore del manifatturiero. Oggi può essere considerato un settore produttivo, magari ancora piccolo, ma in espansione, che non può delocalizzare all’estero ma riservare una crescita ulteriore di posti di lavoro. Nei prossimi anni, l’ingente numero di studenti che stanno affrontando un percorso di studio per l’hotellerie e la ristorazione auspichiamo possa trovare una consona occupazione. Ma per crescere il settore va tutelato. Questa sfida non è strategica solo per il nostro territorio ma anche a livello nazionale ed europeo. Apprezziamo molto la strategia della nostra federazione che su questi temi non vuole scendere a compromessi. Sulla sharing economy occorre innanzitutto far valere i principi. Stesso mercato stesse regole non è solo uno slogan. Significa che se fai lo stesso lavoro e ti riferisci allo stesso cliente devi rispettare le stesse regole, qualunque sia il numero delle stanze che vengono gestite. Bisogna innanzitutto snellire le regole e gli adempimenti per tutti, perché sono opprimenti e costosi. Inoltre bisogna informare e sensibilizzare l’opinione pubblica e gli amministratori locali sui temi della sicurezza degli ospiti e per la nostra comunità; l’ospite deve essere registrato sia che soggiorni in un albergo, in un B& B ma anche in un appartamento preso in affitto. Inoltre occorre rispettare le regole ancora più generali della fiscalità.

Infine, è fondamentale uniformare le regole di accoglienza per salvaguardare l’immagine della destinazione turistica agli occhi del turista e per puntare verso segmenti e nicchie di turismo di qualità. Per questo la nuova legge regionale della Lombardia 27/2015 va nella direzione che auspichiamo, ossia quello di far emergere l’ospitalità in ogni sua forma e, se possibile, uniformare gli adempimenti a carico degli operatori. Per questo anch’ io mi sento di ringraziare il nostro segretario generale di Confcommercio Lombardia per l’importante lavoro svolto. E’ fondamentale non solo che le maglie siano state ristrette e le sanzioni inasprite ma che questo passaggio contribuisca a far crescere la consapevolezza in tutti – operatori, amministratori e forze di Polizia – che il nostro sistema può crescere solo se saprà favorire la legalità e il rispetto delle regole, così da  rafforzarsi premiando gli investimenti, la professionalità di tutti gli operatori coinvolti, in modo armonico: albergatori, gestori di campeggi, di ostelli, affittacamere e proprietari di bed & breakfast.

*presidente provinciale di Federalberghi

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