di Vincenzo De Luca*
Il Governo ha ascoltato ed ha compreso le buone ragioni delle imprese. Nello schema di decreto sull’introduzione della fatturazione elettronica tra soggetti privati e la trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate – approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri lo scorso 21 aprile, in attuazione della Legge Delega di Riforma fiscale – sono state accolte, infatti, tutte le proposte portate da Confcommercio sul tavolo delle Istituzioni competenti. Fin dal primo incontro abbiamo sostenuto con determinazione che, affinché il Fisco assuma quel ruolo di soggetto “amico” che aiuta le imprese e semplifica loro gli adempimenti, il processo di “Fisco telematico” dovesse essere introdotto nel nostro Paese su base opzionale e non obbligatoria, lasciando, quindi, agli imprenditori la libera scelta di aderire o meno all’innovazione.
L’adozione della fattura elettronica “B2B” e dello scontrino telematico, inoltre, doveva essere incentivante per le imprese, riducendo loro sia i costi diretti, in termini operativi, sia i costi indiretti, in termini di adempimenti amministrativi e contabili. “Last but not least”, la maggiore trasparenza delle imprese che avessero deciso di adottare la fatturazione elettronica e trasmettere telematicamente i corrispettivi doveva portare alla riduzione dei termini di accertamento ed all’abbandono, graduale, dei controlli dell’Agenzia delle Entrate presso le imprese, riducendo, in pratica, l’invasività del Fisco e non ostacolando l’attività economica.
Ebbene, tutto ciò è stato recepito nel decreto del Governo a dimostrazione che il dialogo aperto ed il confronto continuo tra Imprese ed Istituzioni pagano e vanno a vantaggio degli interessi generali del Paese. Fatta questa breve premessa, ed entrando nel merito del provvedimento, a decorrere dal 1° gennaio 2017, per le imprese sarà possibile optare per la fatturazione elettronica tra soggetti privati e la trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate, beneficiando della eliminazione o della riduzione di una serie di adempimenti ed obblighi. In sintesi, con riferimento alla fatturazione elettronica, viene previsto che l’Agenzia delle Entrate metta gratuitamente a disposizione dei contribuenti un servizio di “generazione” e “trasmissione” delle fatture elettroniche, nonché del “sistema di interscambio” attraverso il quale i contribuenti potranno trasmettere e ricevere le fatture attive e passive. Per i soggetti che sceglieranno di avvalersi della fatturazione elettronica verranno meno una serie di adempimenti amministrativi quali, ad esempio, lo “spesometro”, la comunicazione delle operazioni con i Paesi “black lists”, gli elenchi Intrastat servizi.
Beneficeranno, inoltre, di rimborsi Iva più veloci che dovranno essere effettuati entro tre mesi dalla presentazione della dichiarazione. Analogamente, i commercianti al minuto potranno optare per la trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate. In tal caso – oltre ad essere eliminati i medesimi adempimenti previsti per i soggetti che adottano la fattura elettronica – verranno meno gli obblighi di emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale e di registrazione dei corrispettivi. Per alcune tipologie di imprese di minori dimensioni, infine, la scelta di inviare le fatture elettroniche emesse e ricevute, ovvero, di trasmettere telematicamente i corrispettivi all’Agenzia delle Entrate, consentirà di usufruire di un programma di assistenza ed ottenere ulteriori benefici quali, ad esempio, l’esonero dall’obbligo di registrazione delle fatture emesse e ricevute e dell’apposizione del visto di conformità sulla dichiarazione Iva per il rimborso dei crediti.
Con l’approvazione di questo provvedimento è stato fatto un primo passo verso un Fisco premiale, più semplice e meno vessatorio. Continui, ora, il Governo su questa strada, emanando, in tempi rapidi, tutti gli altri decreti che danno attuazione ai principi della Legge Delega di Riforma fiscale e che stanno a cuore alle imprese.