Ubi, con i social bond
raccolti 500 milioni

Oltre 20mila i clienti che hanno investito i propri risparmi. I maggiori contributi sono andati a ricerca scientifica, sanità  e sostegno alle persone in difficoltà 

A poco più di due anni dal lancio del primo Social Bond UBI Comunità, la banca colloca il cinquantesimo titolo obbligazionario e supera i 500 milioni di euro raccolti. In due anni sono stati erogati a titolo di liberalità oltre 2,5 milioni di euro a favore di operatori del terzo settore, enti culturali e istituzioni religiose e stanziati 19,5 milioni di euro per plafond di finanziamenti.
I titoli emessi dalla Capogruppo UBI Banca e dalle Banche Rete del Gruppo sono stati sottoscritti da oltre 20.000 clienti i quali trovano nel Social Bond uno strumento che permette di remunerare il proprio risparmio a tassi di mercato e, nel contempo, di contribuire alla realizzazione di progetti  specifici a elevato impatto sociale tramite il sostegno erogato dalla Banca.
Il 50esimo social bond è stato “UBI Comunità per Caritas Delegazione Lombardia” che ha consentito a UBI Banca di sostenere il progetto “Contaminazione – Anno di Volontariato Sociale” della Caritas lombarda, una iniziativa che propone ai giovani una esperienza annuale di formazione e di impegno nell’assistenza a persone svantaggiate o in condizioni di bisogno. La quota  più significativa  dei progetti sostenuti dal programma Social Bond UBI Comunità riguarda l’ambito “assistenza e solidarietà” ovvero  iniziative di sostegno a persone in situazione di fragilità (ad esempio minori con problemi fisici o psichici, adulti con disabilità, anziani non autosufficienti o persone con difficoltà famigliari, donne che hanno subito violenza) in partnership con istituzioni come Anffas, Cesvi, Croce Rossa Italiana,  Dormitorio San Vincenzo De Paoli, La Nostra Famiglia, Intervita.
Il secondo settore di intervento per numero di progetti sostenuti è  stato invece quello delle  “infrastrutture e servizi di pubblica utilità”, compresi interventi in ambito sanitario: ospedali e strutture di cura hanno infatti potuto negli ultimi due anni acquistare macchinari all’avanguardia per gli screening e le diagnosi, o più semplicemente sostenere le spese di programmi di reparti pediatrici, oncologici o riabilitativi. Tra gli enti e le associazioni che hanno beneficiato della devoluzione legata ai social bond in tale settore figurano, tra gli altri: Azienda Ospedaliera M. Mellini di Chiari, Asl Valle Camonica Sebino – Ospedale Valle Camonica Sebino, Associazione Oncologica Bergamasca, Comitato Maria Letizia Verga, Spedali Civili di Brescia. Rientrano in tale ambito anche interventi rivolti al restauro di edifici scolastici terremotati o di beni storico-artistici quali quelli per l’Istituto Comprensivo di Carpi  e per la Basilica di Sant’Ambrogio di Milano.