Albino, la sagra degli gnocchi ripieni firmata dalla trattoria

Morbidi gnocchi di patate ripieni di prosciutto e formaggio, conditi con burro versato. Sono uno dei piatti più apprezzati della Trattoria Moro da Gigi di Albino, in località Perola, e sei anni fa, in occasione del 50esimo di attività, il titolare Gianluigi Moro ci ha costruito attorno una vera e propria sagra, diventata ormai appuntamento fisso dell’estate.

Gianluigi Moro - Trattoria moro da Gigi Albino
Gianluigi “Gigi” Moro

Quest’anno si tiene da giovedì 14 a domenica 17 luglio, sempre nell’area di fronte al locale. Gli gnocchi fumanti rappresentano il 90% dei primi serviti durante la festa (l’anno scorso ne sono stati preparati 8 quintali), ma chi vuole variare potrà trovare anche la pasta con il ragù di selvaggina e i casoncelli, anche questi fatti a mano in casa. Il locale ha sempre fatto della tradizione e della vicinanza al territorio il proprio marchio distintivo (anche prima dell’affermarsi del concetto del chilometro zero!) e la proposta della sagra segue la stessa linea. Per secondo, quindi, la polenta è preparata sul fuoco da due addetti e si accompagna con i funghi, il cinghiale in salmì o il baccalà. Sulla griglia costata, costine e cosce di pollo. Anche i dolci sono fatti in casa e quest’anno debutterà il “Moroncello“, la ricetta che ha vinto il concorso “Un dolce per il Moroni”, per dare ad Albino il suo emblema goloso. Un dolce che la trattoria prepara anche in una originale versione da portare a casa, in barattolo per conservare al meglio freschezza e fragranza, come fa con altri biscotti e alcuni piatti “take away”, su tutti casoncelli e trippa. Tra le bevande, assolutamente a tema è la birra alla patata.

Non mancano le iniziative collaterali, come l’animazione per i bambini, la presenza di artigiani che eseguono lavorazioni dal vivo del ferro e del legno, i gonfiabili e le prove di softair. Tra le novità la Beer Run (domenica a partire dalle 10.30), una goliardica corsa a cronometro sulla distanza di un chilometro, nella quale i concorrenti devono bersi una birretta alla partenza e dopo il primo giro.

Il programma si apre alle 18.30 giovedì e venerdì, alle 16 il sabato e alle 10.30 la domenica.

http://www.trattoriamoro.it/sagra.html


Albino, il cinema all’aperto è anche goloso

immagini di notte albino

Il cinema all’aperto ad Albino si allea anche quest’anno con alcuni locali, per dare più gusto all’estate. Legate alla rassegna Immagini di Notte, in programma dall’8 luglio al 25 agosto nel bello scenario del chiostro dell’ex monastero di Sant’Anna ci sono infatti due iniziative legate ai sapori.

Nella prima, due ristoranti pizzeria – Al Bistrot di Albino e Vecchi Ricordi da Gimbo di Cene – proporranno lo speciale menù “Cena & Cine” al prezzo fisso di 15 euro (pizza, bibita, dolce, caffè), comprensivo di un ingresso omaggio al cinema da utilizzare liberamente nel corso di Immagini di Notte.

La seconda premierà la fedeltà degli spettatori che saranno omaggiati di buoni consumazione e buoni gelato offerti da Gelateria Franca di Albino.

L’iniziativa è promossa dall’Amministrazione comunale di Albino nell’ambito delle proposte estive 2016 ed è ospitata negli spazi messi a disposizione dalla parrocchia di Albino e dalla società Bergamoverde. L’organizzazione è curata dall’associazione culturale “Lo Scoiattolo”.

Il costo del biglietto è di 5 euro, 4 euro il ridotto, riservato ai bambini fino a dieci anni e agli studenti universitari. Le proiezioni iniziano alle 21.15. L’ingresso al chiostro è dal porticato della chiesa di Sant’Anna, in via Mazzini. Gli spettacoli saranno effettuati anche in caso di pioggia grazie alla disponibilità di spazi al coperto.

Il programma

LUGLIO

Venerdì 8 – Sabato 9

IL LIBRO DELLA GIUNGLA (il classico Disney)

Lunedì 11 – Martedì 12

QUO VADO?

Mercoledì 13

SVEGLIATI NED! (Serata promossa in collaborazione con la Cooperativa Generazioni)

Venerdì 15 – Sabato 16

BELLE & SEBASTIEN – L’avventura continua

Lunedì 18 – Martedì 19

PERFETTI SCONOSCIUTI

Mercoledì 20 – Giovedì 21

I BAMBINI SANNO

Venerdì 22 – Sabato 23

INSIDE OUT

Lunedì 25 – Martedì 26

CHIAMATEMI FRANCESCO

Mercoledì 27 – Giovedì 28

BELLI DI PAPÀ

Venerdì 29 – Sabato 30

IL PICCOLO PRINCIPE

AGOSTO

Lunedì 1 – Martedì 2

EVEREST

Mercoledì 3 – Giovedì 4

IL PONTE DELLE SPIE

Venerdì 5 – Sabato 6

IL VIAGGIO DI ARLO

Lunedì 8 – Martedì 9

REVENANT – REDIVIVO

Mercoledì 10 – Giovedì 11

DEPARTURES

Venerdì 12 – Sabato 13

ZOOTROPOLIS

Mercoledì 17 – Giovedì 18

MIA MADRE

Venerdì 19 – Sabato 20

HEIDI

Lunedì 22 – Martedì 23

MACBETH (nell’ambito delle iniziative commemorative per il 400° anniversario della morte di Shakespeare)

Mercoledì 24 – Giovedì 25

MIRACOLO A LE HAVRE

Info: www.microfonoaperto.it 


Ponteranica, si mangia gratis con lo street food dei ristoratori

 

Ponteranica - Orobic street food

Dopo il successo dello scorso anno, torna a grande richiesta Orobic Street Food, la manifestazione eno-gastronomica e culturale organizzata dal Comune di Ponteranica in collaborazione con l’associazione Ristoratori Ponteranica, che sabato 25 giugno trasformerà il sagrato del Santuario di Rosciano in una grande festa per tutti, tra buona cucina, spettacoli e momenti di condivisione.

Nella prima edizione l’evento ha distribuito più di 800 coupon per degustazioni, 1.600 piatti, 600 coni gelato e oltre 60 litri di birra. Un debutto alla grande che ha portato l’amministrazione comunale e i locali coinvolti a sciogliere ogni dubbio rispetto al valore della manifestazione, che quest’anno si ripresenta ancora più ricca e vivace.

Sabato saranno così 1.500 i pasti gratis offerti dall’iniziativa nella bella cornice della zona collinare della Maresana, a due passi dalla città. È qui che si potrà godere della natura e gustare gratuitamente i piatti del territorio offerti dall’Associazione Ristoratori Ponteranica, ottenendo anche uno sconto del 10% da spendere entro il 25 settembre nei locali Civico 17, La Maresana, Locanda Ramera, Papa Joe’s, Parco dei Colli, Del Moro.

Alle 17.30 si aprono le danze, letteralmente, perché ad inaugurare il programma sarà l’incredibile spettacolo dei Cie Daraomai, inserito nel cartellone della 28esima edizione del Festival Danza Estate, rassegna che rappresenta una garanzia di qualità per l’offerta coreutica nella nostra provincia, con cui il Comune di Ponteranica collabora da diversi anni.

Il duo di artisti francesi, invitato a Ponteranica seguendo la precisa ottica local global con cui il Comune intende far incontrare realtà diverse, trasporterà fin da subito il pubblico in un universo sospeso che incrocia discipline danza e acrobazie di vario genere, magiche e spettacolari. Gli spettacoli continuano alle 19, con le improvvisazioni di Teatro Erbamil e la musica dal vivo della Scuola Musicale Vivace.

E sempre da quest’ora sarà possibile degustare le “Fabolous 5”, ovvero le cinque proposte culinarie e ricette a sorpresa per tutti i gusti e per tutte le esigenze, compresi piatti che spaziano dal vegano al vegetariano, fino alla cucina per celiaci, sempre rispettando il riferimento al territorio orobico. Si potrà così assaporare tutto il gusto di una cucina che mescola la tradizione locale con l’innovazione e la creatività dei cuochi coinvolti. Tanti i prodotti tipici da gustare e le materie prime, scelte rigorosamente rispettando i principi di un’altissima qualità e dell’alimentazione sana. Le proposte dei ristoranti di Ponteranica, infatti, sono la manifestazione di un progetto di educazione alimentare che l’Associazione ha elaborato per promuovere la cucina di qualità e l’alimentazione corretta legata a un consumo critico e consapevole, anche per le nuove generazioni.

Il tutto rigorosamente gratuito.


Erg, sapori bergamaschi tra le vie di Brescia

brescia-con-gusto-01Anche Slow Food partecipa a ERG 2017, il programma che ha assegnato alla Lombardia Orientale – ossia le province di Bergamo, Brescia, Mantova e Cremona – il titolo di Regione Europea della Gastronomia per il prossimo anno. Le Condotte coinvolte nel progetto stanno alimentando una rete di produttori e ristoratori legati ai territori, con l’obiettivo di valorizzare e promuovere le tradizioni culinarie ed i prodotti locali.

La prima occasione per riunire le diverse realtà coinvolte nel progetto è il 24 giugno con la manifestazione Brescia con Gusto, giunta alle 16esima edizione. Si tratta di un percorso nei sapori e nella cultura, una vera e propria cena itinerante che si svolge nei luoghi più suggestivi della città. L’edizione di quest’anno coinvolge non solo i rappresentanti del bresciano, ma anche alcune realtà del distretto Lombardia Orientale e delle città Estere Gemellate con Brescia: Logroño, Betlemme, Darmstadt, Troyes.

Il via alla manifestazione sarà dato giovedì 23 da Carlo Petrini che incontrerà la cittadinanza nell’auditorium San Barnaba alle ore 21, per celebrare il 30° compleanno di Slow Food Italia all’insegna del cibo ‎buono, ‪pulito e ‎giusto.

Bergamo porterà in città le sue tradizioni culinarie con la Trattoria “Visconti” di Ambivere e il Ristorante “Da Mimmo” di Città alta. I due locali hanno aderito all’Alleanza Slow Food, un progetto che prevede l’impegno per la tutela della biodiversità agroalimentare, per la salvaguardia dei saperi gastronomici e delle culture locali. I cuochi che partecipano al progetto utilizzano solo materie prime di qualità: i prodotti dei Presìdi e gli ortaggi, i frutti e i formaggi prodotti localmente. I Presìdi Slow Food sostengono le piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire, valorizzano territori, recuperano antichi mestieri e tecniche di lavorazione, salvano dall’estinzione razze autoctone e varietà di ortaggi e frutta.

La Trattoria “Visconti” proporrà per l’evento una sfoglia di pasta cracker con caprino alle erbe aromatiche e fiori eduli, mentre “Mimmo” cucinerà un crostone di polenta di mais spinato con sardina del lago d’Iseo essiccata e ripiena.

Cremona sarà invece rappresentata da la Cascina “Lago Scuro” e dall’Agriturismo “Le Garzide”, che prepareranno rispettivamente farro tiepido tra le erbette dell’orto e scamorza del caseificio e battuta al coltello di manzo di pura razza piemontese. Per il territorio mantovano ci sarà l’Agriturismo “Le Caselle”, con le mostarde tradizionali realizzate con metodi artigianali, lavorando a mano solo frutta di stagione appena raccolta, secondo una ricetta di famiglia.

Complessivamente Brescia con Gusto propone cinque itinerari di degustazione attraverso il centro storico della città e 50 postazioni di degustazione allestite in siti storici e di interesse. Coinvolge 80 tra ristoratori e produttori vitivinicoli, che condividono l’idea di Slow Food che biodiversità, territorialità, proprietà della materia prima, accanto alla professionalità, siano fondamentali nella elaborazione di un cibo di qualità, e circa 50 produttori di materie prime di prossimità, i quali non solo forniscono i prodotti base per i piatti preparati dai ristoratori, ma possono anche utilizzare la manifestazione come “vetrina” per promuovere la propria attività.

www.slowfoodbrescia.it


Passerella di Christo, le soste golose da non perdere

passsrella

Aperta da stamane The Floating Piers, la passerella dell’artista Christo che collega Monteisola alla terraferma, evento tra i attesi dell’anno nella nostra provincia. Il telo che colora di giallo-arancio la passerella regala uno scorcio inedito del lago. La curiosità è all’apice e l’attenzione e la curiosità sono tutti indirizzati verso quella che per tanti operatori del commercio e del turismo sul Sebino è l’occasione d’oro.  Negozianti, bar, ristoranti e alberghi sono pronti a moltiplicare la propria attività. Al di là degli scetticismi, delle critiche e delle polemiche che da mesi circondano questo evento, i prossimi giorni saranno per l’economia del lago, ma più in generale per quella bergamasca, una vetrina unica per far conoscere i prodotti del territorio.  Per chi ha deciso di passeggiare sul lago e di vivere l’installazione di Christo, le soste all’insegna del gusto sono infinite e per tutti i gusti e le esigenze. Noi ne consigliamo alcune, da non perdere.

Pesce di lago al top

La visita alla  passerella è l’occasione per farsi una scorpacciata di pesce di lago: dalle arborelle fritte o in carpione, a coregone, salmerino e lavarello alla griglia, dal filetto di persico dorato alla tinca al forno. Le trattorie e i ristoranti che li propongono sono disseminati un po’ ovunque. Sulla sponda bergamasca, segnaliamo a Castro il ristorante Vulcano (chiedete di mangiare nella piazzola esterna con gli ulivi e vista sul lago e sul Monte Trenta Passi) e il ristorante Al Guelfo Negher a Riva di Solto. Chi vuole unire alla buona cucina un ambiente di atmosfera ed è disposto a spendere un po’ di più, non può perdersi il ristorante Gabbiano a Predore (incantevole il terrazzino a picco sul lago), il ristorante Zù a Riva di Solto (anche qui con vista sul lago e un bel giardino) e l’Osteria Spirito di Vino, affacciata sul porto turistico di Lovere.

Alcuni ristoranti, in omaggio all’evento, porteranno in tavola piatti dedicati. Ad esempio, il Chiostro dell’Hotel Sebino, in piazza Besenzoni a Sarnico, avrà in carta la “pasta calamarata di Christo”, un primo piatto dal sapore mediterraneo con vongole veraci, calamari, crema di tartufo e una originale pasta ad anelli. Mentre il ristorante Panoramico, a Fonteno, dedicherà al grande artista “Christo incontra il lago”, un piatto a chilometro zero a base di salmerino (che rappresenta l’isola), camomilla (a richiamare la calma del lago) e mais croccante (il floating pier).

Chi ama il pesce di lago o desidera fare un tuffo nella tipicità non può non fare una tappa a Clusane per assaggiare la tinca al forno, il succulento fiore all’occhiello della cucina locale. Lo propongono un po’ tutte le trattorie del paese. La ricetta è tramandata da tre generazioni. Più di Amatrice con l’amatriciana o di San Daniele o Sauris col prosciutto, Clusane ha legato il suo nome a questo piatto già dalla fine dell’800, arrivando ad avere negli anni quasi trenta ristoranti con la tinca al centro della loro proposta. Non sarà difficile trovarli: in omaggio all’evento, i ristoratori coloreranno i balconi e le verande con fiori gialli. Noi vi consigliano la trattoria Al Porto, il ristorante Da Sandro, l’antica trattoria del Gallo e la Trattoria del Muliner, anche per i prezzi contenuti.

A Monteisola, in località Carzano, merita La Locanda al lago: il papà del titolare è pescatore e il pesce è pescato in giornata. Buonissimi il carpaccio di trota, la millefoglie di sardina, la zuppa di pesce con pescato di lago e le fritture. Per una sosta familiare, consigliamo anche La Spiaggetta, in località Sensole, una piccola trattoria con pergolato sul lago e in menù sempre un piatto con il pescato del giorno. Mentre, in località Peschiera Maraglio, La Foresta, il ristorante più noto dell’isola, offre una sosta raffinata.

Le alternative

Chi preferisce il pesce di mare, potrà optare per una sosta al ristorante Nò-Do a Paratico, dove troverà un ambiente elegante, un giardino mozzafiato sul lago e piatti molto curati, al ristorante l’Approdo sempre a Paratico o al ristorante Le Tentazioni a Pisogne. Per gli amanti della pizza, la Pizzeria Pizzicotto a Sarnico, Art a Lovere, il ristorante pizzeria San Martino a Iseo e il Ghiottone di Clusane (da provare la pizza al tagliere). Per assaggiare i tipici casoncelli preparati in ogni stagione con ripieni diversi, la Trattoria Cacciatore a Sulzano (buone anche la selvaggina e la specialità: i tagliolini all’oca). Per una sosta in agriturismo, infine, meritano La Cascina dei Prati a Credaro, la Cascina Oglio a Sarnico e El Dos del Bec a Toline.

Un giro tra le sagre

Un’occasione meno formale per conoscere i piatti del lago è offerta dalle sagre. Nel periodo della passerella ce ne saranno due molto caratteristiche, a pochi giorni di distanza l’una dall’altra. Da mercoledì 23 giugno a domenica 3 luglio a Castro, alla rassegna gastronomica di Legambiente Alto Sebino, si potranno gustare piatti gourmet realizzati con prodotti di altissima qualità come le sarde alla griglia, l’anguilla gratinata e la ricetta dedicata all’evento: il “filetto di coregone in passerella”, coregone di lago, zucca e olio di oliva extravergine di Marone, ma anche piatti vegetariani e vegani e una lista di proposte street food accompagnate da centrifugati di frutta e verdura. Con il plus dello scenario del lago e della montagna Trenta Passi e, se si è fortunati,  la compagnia di qualche cigno curioso. Se avete tempo e voglia di abbinare una piccola camminata nella natura, fatevi spiegare come raggiungere il Parco della Gola del Tinazzo, un’area protetta dove potrete ammirare la forra, un canyon naturale incredibile, risultato di fenomeni erosivi millenari, con la sua tipica flora e fauna.
L’1, 2 e 3 luglio, la storica Sagra del pesce di Riva di Solto proporrà menù dedicati al 100 per cento al pesce di lago, cucinati secondo le ricette della zona e serviti in una bella piazza a bordo lago. Noi consigliamo di cominciare con la bruschetta con il pregiatissimo olio extravergine locale e di proseguire con il “Menù del Pescatore”, composto da alborelle in carpione, bocconcini di tinca fritta, trota marinata, sardine fresche alla griglia e pesce sott’olio alla griglia con polenta. Da non perdere, la sardina con la polenta.

Dal caffè all’aperitivo

Anche le occasioni per una buona colazione o merenda sul Lago non mancano. A Lovere sosta obbligata al Bar Centrale, affacciato sulla piazza e indirizzo cult dei loveresi (provate le coppe di gelato, c’è una lista infinita) o al Bar Ricci, centro della movida locale, nell’elegante spazio esterno tra gli ulivi e lo sfondo del lago e con un comodo parcheggio vicino, prezioso soprattutto per i motociclisti. A Sarnico fermatevi allo storico Bar Centrale in piazza XX Settembre oppure allo Swing Cafè per osservare lo “struscio” sul lungolago. Poco distante, oltre il ponte, a Paratico, il Belleville Rendezvous, ricavato da un magazzino, è un locale diverso dal solito, dallo stile industriale e urbano: buoni gli aperitivi e gli hamburger. La sera potrebbe capitare di assistere a un concerto (apre alle 18). Per i più golosi gli indirizzi da non perdere sono tanti: a Lovere, la storica Pasticceria Wender, per i pasticcini e le brioche, e la Pasticceria Bardoni per i cioccolatini e le torte; a Sarnico, di fronte alla Chiesa, la Le delizie di Rebecca, per i biscotti e i macaron. E ancora, a Iseo, in piazza Garibaldi, la Patisserie Chocolaterie Nazzari propone buonissimi cannoncini e bignè, ma anche macaron, muffin e donut. Il top qui è prendere un caffè americano aromatizzato nella classica tazza e il krapfen alla marmellata e passeggiare in riva al lago.

Gli appassionati di gelato trovano sul Lago d’Iseo alcuni dei migliori indirizzi delle due province: da non perdere, il gelato da passeggio della Gelateria Mei o della attigua Gelateria La Gatta. Su quale sia il più buono è in corso da decenni una disputa tra i frequentatori abituali. La Mei proporrà anche un gelato dedicato all’evento. Altre soste imperdibili per i cultori sono la Gelateria Mongolfiera a Iseo, la gelateria Oasi di Villongo sulla provinciale, e la storica Gelateria Biffi di Credaro: la riconoscerete dalla coda di persone in attesa che arriva fino sulla strada.

Per salutisti e vegetariani

Chi segue una dieta vegetariana o vegana troverà sul lago diverse occasioni di soste salutiste. A Sarnico, non perdete le centrifughe di frutta e verdura della bottega Dicottedicrude, nell’incantevole contrada Lantieri in centro storico. Fate tappa anche al Soul Fruit, in piazza XX Settembre, per uno spuntino veloce a base di piatti
di bio-gastronomia e vegani, succhi e muffin di frutta. A Vello di Marone, la Trattoria Glisenti utilizza solo materie prime biologiche e certificate italiane e prodotti freschi
del territorio, il tutto assolutamente vegetale (ma si possono trovare anche piatti della tradizione culinaria lacustre preparati con il pescato del giorno dei pescatori
locali). A cornice della buona cucina c’è una terrazza con vista mozzafiato su Montisola. In alternativa, l’Osteria Pane Al Sale di Clusane, con una bella vetrata sul lago, cibo buono e ottimi vini.


Arlecchino, da mezzo secolo protagonista della ristorazione bergamasca

C’è aria di festa al ristorante-pizzeria Arlecchino di Bergamo. Il locale di piazza Sant’Anna, indirizzo storico della ristorazione orobica che ha ospitato generazioni di bergamaschi, domenica spegnerà 49 candeline e segnerà una altra tappa del suo cammino fatto di cibo e ospitalità. L’anniversario è importante due volte perché coincide con la storia della pizza a Bergamo.

Il segreto di tanta longevità sta in una formula che, nonostante sia passato quasi mezzo secolo, non è mai cambiata. Il sorriso che ti accoglie ogni volta che vai, l’accoglienza mai artefatta, il tono famigliare e la cucina semplice e essenziale che si fa valore.

A Bergamo “l’Arlecchino” lo conoscono tutti, ci sono passate generazioni di bergamaschi: ragazzi, famiglie, politici, sportivi, professionisti, attori.

La storia inizia il 12 giugno 1967 quando Franco Previtali, insieme all’amico e collega Orazio Lazzari aprono il loro ristorante. Franco ha 23 anni, è la prima pizzeria gestita da bergamaschi in città e ad aiutarli ci sono le mogli, Emilia e Lucia.

Originario di Bianzano, Franco, classe ’43, energia, simpatia e piglio deciso, ha una preparazione poliedrica: ha imparato il mestiere sul campo, al forno delle pizze, al bar, in cucina, in sala, in gelateria. Prima di aprire il ristorante lavora al Pianone, al Dell’Angelo in via Borgo Santa Caterina e alla Marianna, dove conosce il futuro socio. Sono anni d’oro, quelli, e giorno dopo giorno Franco intreccia la vita con la cucina senza mai perdere di vista l’unica cosa che per lui conta davvero: «far stare bene la gente».

Altri tempi, anche se l’idea di convivialità è rimasta la stessa. Franco Previtali è stato uno dei primi bergamaschi a credere nelle potenzialità della pizza. L’intuizione di far scoprire ai bergamaschi questo piatto e, anni dopo, la decisione di proporre tra i primi il piatto unico, segna la storia del locale trasformandolo in pochi anni in uno degli indirizzi più apprezzati da chi ama la buona pizza e la buona cucina.

Il sodalizio con Orazio Lazzari dura 29  anni. Dal ‘96, dopo la scomparsa del socio, Franco conduce il ristorante affiancato dalle figlie Enrica, Francesca e Patrizia e dal genero Gianfranco Rotini. Nel 2007, a suggellare l’impegno di 40 anni di attività, arriva il “Riconoscimento al lavoro per il progresso economico” da parte della Camera di Commercio.

Oggi come un tempo l’anima del locale rimane Franco e l’Arlecchino è uno dei punti fermi della ristorazione bergamasca. Un porto sicuro per chi vuole mangiare bene. La simpatia e la professionalità del patron e dei suoi collaboratori sono in parte il segreto del successo dell’Arlecchino. Molti dei dipendenti sono qui da oltre vent’anni, come lo chef Tiziano, il pizzaiolo Domenico detto Baffo e Rosario e Battista, impeccabili in sala.

Il resto lo fanno la semplicità, l’entusiasmo, la volontà oggi come ieri di accogliere al meglio i clienti e i piatti “storici”:  l’insalata esotica, le zuppe, la cassoeula, la ribollita, il fagotto, farcito di mozzarella, prosciutto crudo, pancetta e peperoncino rosso, e le pizze: Arlecchino con carciofi, bresaola, quartirolo, radicchio rosso e mozzarella e Lambada a base bianca con mozzarella, cipolle rosse, peperoncino e pancetta.


Baioni 45, elogio della trattoria

Una vita in trattoria. Probabilmente non poteva andare diversamente la storia di Dino Sartirani, 61 anni, originario di Ponte San Pietro, cresciuto nelle trattorie gestite dalle due nonne e dalla mamma e poi con ulteriori significative esperienze professionali, tra le quali l’incarico di aprire due catene di ristoranti di cucina italiana in Israele, dove è stato, a più riprese, dal 1994 al 2007. Tornato in Italia ha diretto alcuni ristoranti sino a quando non si è presentata l’occasione per mettersi in proprio.

Nel febbraio del 2014 Sartirani, con la socia Adriana Gadda, ha aperto in città la Trattoria Baioni 45, che si trova appunto al numero 45 di via Baioni, riavviando un’attività che negli anni precedenti era andata avanti alternando diverse fortune.

«Il locale mi è piaciuto subito – racconta Dino – perché è della dimensione giusta per le nostre esigenze. Cinquanta coperti, e sinceramente preferisco anche quando non è strapieno, ti danno la possibilità di conoscere i clienti, di dialogare con loro e di presentare al meglio i piatti».

Trattoria Baioni - La salaIl locale è piacevole, accogliente nella sua semplicità. Dino si autodefinisce tuttofare e si destreggia in cucina, in sala e nell’addestramento del personale. «Lo diciamo chiaramente che la nostra vocazione è il pesce – prosegue – ma abbiamo anche una serie di piatti bergamaschi per i quali seguiamo le stagioni. Quindi lumache con polenta, rane, funghi porcini, stracotti e i vari ragù di cinghiale e capriolo senza dimenticare i nostri casoncelli per i quali seguo una ricetta della nonna».

Molto comunicativo ed espressivo, il patron ha adottato una linea ben precisa nel locale, che vuole abbia la schiettezza della trattoria. Afferma che non è un locale per tutti, nel senso che chi vuol spendere molto, o comunque di più, per il pesce dovrebbe dirigersi verso altri ristoranti. «Facciamo dei ricarichi minimi sul pesce – spiega -, acquistiamo in pratica ogni giorno e i prezzi ci sembrano corretti visto che facciamo tutto con semplicità. La nostra cucina? Abbiamo spogliato la ristorazione classica di quanto non era fondamentale, per farla diventare più essenziale e adeguata a una trattoria. “Come era una volta” è un po’ il mio motto anche se non manco di ricercare e sperimentare praticamente ogni giorno nuove soluzioni».

E la scelta paga visto che Trattoria Baioni 45, oltre ad avere degli ottimi giudizi su TripAdvisor si è vista pubblicare una recensione su un periodico di lingua inglese di Hong Kong. Il servizio era di una giornalista cinese che aveva pranzato in cinque ristoranti di Bergamo valutando la Trattoria il migliore.

La carta del locale è abbastanza ricca ma viene completata ogni giorno con un supplemento, secondo le disponibilità. Per quanto riguarda il pesce tengono comunque banco i menù a prezzo fisso, da 25 e 35 euro, che comprendono antipasto, primo, secondo e contorno. Solo vino e acqua sono extra e tenuto conto che c’è uno chardonnay della casa a 10 euro al litro si può veramente contenere la spesa. Il menù da 25 euro comprende impepata di cozze, capesante gratinate e insalata di piovra. Il primo è definito una calamarata risottata e si tratta di paccheri corti fatti in casa. Branzino o orata, un gamberone e calamari costituiscono il secondo piatto. Il menù da 35 varia solo per l’inserimento di tre cruditè mediterranee tra gli antipasti.

LA PROVA

Il menù low cost fa il bis a cena

Trattoria Baioni - casoncelliUn aspetto abbastanza inconsueto del menù a prezzo fisso tradizionalmente proposto per la pausa pranzo del mezzogiorno è che alla Trattoria Baioni 45 viene replicato alle stesse condizioni la sera. Una buona occasione quindi per soddisfare, senza eccessive pretese ma con gusto, le esigenze alimentari della cena con la modica spesa di dieci euro.

Dieci euro che comprendono primo e secondo piatto, contorni, vino, acqua e caffè. E si tratta di piatti non banali. Tra i primi troviamo infatti i casoncelli alla bergamasca fatti in casa, gnocchi al pesto, tortellini al pomodoro, mezze penne alla montanara e i pressoché immancabili spaghetti al ragù. Ampia anche la scelta tra i secondi piatti: spiedini di carne mista, arrosti misti, hamburger di chianina, bistecca di manzo, coppa alla griglia, medaglioni ai porcini e magatello di manzo all’inglese. Per per i contorni c’è una varietà di verdure cotte e crude.

Per il primo seguiamo un po’ l’onda degli altri clienti che sembrano apprezzare i casoncelli alla bergamasca: scelta più che mai azzeccata perché sono realmente fatti in casa con una ricetta particolare e, non da ultimo, si tratta di una porzione abbondante. Anche per il secondo ci facciamo guidare dal flusso e andiamo con il gettonatissimo hamburger di chianina. Una proposta così, come abbiamo già detto, non sfigurerebbe nemmeno per una cenetta e quindi la valutazione è quella di un rapporto qualità prezzo tra i migliori.

Trattoria Baioni 45

via Baioni, 45
Bergamo
tel. 035 4220033
chiuso il lunedi sera
www.trattoriabaioni45.com


Il bocconiano dice addio all’Alta finanza, «meglio “La Polenteria”»

Da un paio di anni, chi capita nelle strade affollate del quartiere di Soho, a Londra, può vivere l’esperienza di ritrovare i sapori di casa e il gusto tipico bergamasco in un piccolo ristorante chiamato La Polenteria, che, come dice bene il nome, mette in primo piano (e perfino in vetrina) proprio la polenta e in particolar modo quella tutta orobica di Nicoli.

L’idea è venuta a Gabriele Vitali, originario di Pizzino in Val Taleggio, laurea alla Bocconi, il quale, dopo diversi anni trascorsi nella capitale britannica occupandosi di investimenti finanziari in un grande gruppo bancario, insieme all’amico (bresciano) Silvio Vangelisti, che invece era odontotecnico, ha deciso di fare il grande salto nella ristorazione. Ed è subito stato un gran successo. Prima di tutto per la filosofia totalmente “gluten-free” del menù (ed è stato il primo ristorante italiano a proporlo a Londra), poi per l’ambiente raccolto e intimo, da trattoria moderna, e infine per la cucina generosa e ricca, che mette in campo anche altri classici regionali italiani e non solo la polenta. Anche se quest’ultima rimane la vera protagonista, visto che viene proposta negli antipasti con asparagi, scamorza e uova, o nella versione più esotica con una vellutata di menta e la crema di soia. E poi nei piatti principali, con gli Gnocchi di polenta, tartufo e formaggio, e in preparazioni decisamente più azzardate come nel caso degli Gnocchi di polenta con salmone affumicato e crema di avocado o nel Filetto di maiale con salsa di liquerizia e polenta grigliata. E c’è perfino, a fianco della Panna cotta e del Tiramisù, una “Polenta cheesecake” per chi vuole completare il pasto tematico con un dolce.

piatto - la Polenteria - LondraLa polenta rappresenta il 50% del menù, ma non mancano pasta e ravioli fatti in casa con sapori che virano spesso verso un gusto internazionale, anche perché a La Polenteria la clientela italiana rappresenta solo un quinto degli ospiti che si siedono nei 32 coperti del ristorante. I vini in carta sono esclusivamente italiani, con un’attenzione particolare per quelli bresciani (Benaco e Lugana), ma la filosofia vegana e gluten-free che ispira tutta la proposta consiglia anche di sperimentare in accompagnamento i succhi di frutta freschi o, come sembra essere di tendenza negli ultimi tempi, qualche cocktail.

«La scommessa della Polenteria è stata vinta – racconta Gabriele Vitali -, e siamo molto soddisfatti di come sta andando il ristorante. Al punto che potremmo quasi decidere di aprirne un altro in futuro. Gli inglesi, quando siamo arrivati, non conoscevano la polenta ma hanno iniziato ad apprezzarla e ora la richiedono con continuità. All’inizio avevamo solo quella in carta, con pochi riferimenti, ma abbiamo deciso strada facendo di offrire una scelta un po’ più ampia alla nostra clientela, così sono arrivati altri piatti come le Lasagne vegane, la Burrata con rucola, la parmigiana e le Tagliatelle al pesto rosso. Per dare anche qualche tocco della cucina italiana mantenendo fede alla scelta di soddisfare vegani, vegetariani e amanti del senza-glutine».

La Polenteria esterni - Londra


Ponteranica, sei ore di rock e buona cucina

Ponteranica in Rock - locandinaSei ore di musica inedita e sapori della nostra tavola sono gli ingredienti della nuova iniziativa organizzata dall’Associazione Ristoratori Ponteranica in programma sabato 14 maggio.

“Ponteranica in rock” è il titolo della frizzante serata che, dalle 18 alle 24 in piazza Mercato a Ponteranica, offrirà l’opportunità di gustare piatti semplici ma tradizionali e tantissima musica dal vivo con la vivacità band e musicisti che si esibiranno no stop tra pezzi originali, cantautorato e cover.

Si parte alle 18 con i rapper emergenti ReALE e Simone Foti, seguiti dal cantautorato di Fabio Scaccabarossi e la carica esplosiva dei Meadons. Alle 20 sarà la volta di The Travelling Cats feat. Dr.Faust con lo straordinario connubio del rockabilly e rock’n roll uniti a qualche nota blues e un pizzico di punk, tutto da ballare. Alle 21.30 arriva il cantautore bergamasco Mattia Ongaro accompagnato dalla sua band che presenterà alcuni brani tratti dal suo ultimo disco “Come il Mare”: una parentesi rock con un’artista di casa nostra, ampiamente conosciuto e e apprezzato dal panorama nazionale. Infine, alle 22, un grande omaggio a Luciano Ligabue con la migliore tribute band della zona, i Ligastory, cinque ragazzi con la passione per la musica e il rock nelle vene. E intanto, per tutta la serata, l’evento sarà presentato dagli speaker di Radio Pianeta e trasmesso in diretta sulle frequenze FM dell’emittente.

La grande festa è patrocinata dal Comune di Ponteranica, uno degli otto comuni del Distretto dei Colli e del Brembo, costantemente impegnato a promuovere e favorire l’attività dei commercianti, valorizzando le loro proposte con iniziative ad hoc.


Dal castello ai grattacieli, la scalata di Christian ai fornelli

La favola di Christian Fantoni iniziò in un castello. Suo padre era giardiniere e guardiano del Palazzo Fogaccia di Clusone mentre sua madre era la cuoca personale del principe Giovanelli. È in quel luogo dall’atmosfera magica, spesso meta ambita di grandi cuochi e professionisti dei fornelli, che questo chef bergamasco maturò una crescente passione per le arti culinarie. Ma, dopo gli studi all’istituto alberghiero e la gavetta in alcuni ristoranti del nord Italia, dovette suo malgrado lasciare la sua Valle Seriana alla volta della Somalia dove lo attendeva il servizio militare nei paracadutisti. Fu un periodo duro che cambiò radicalmente la sua vita. «Tornato in Italia – racconta Cristian – lasciai la mia ragazza dell’epoca e non avevo più vincoli che mi legassero a Bergamo. Così, con l’aiuto del bergamasco Pierangelo Cornaro, decisi di andare a lavorare in America».

Sono trascorsi più di trent’anni da allora. Oggi di esperienza Fantoni ne ha maturata moltissima e non solo come cuoco. A 43 anni ha giù aperto diverse trattorie a Milwaukee, Philadelphia, Washington, Mexico City, Miami, Boston, New Jersey e un grand hotel nell’Aqua building di Chicago. Ha lavorato anche per locali rinomati tra cui il “Bella Blu” di Enrico Proietti, chef trentino molto conosciuto a New York. Da qualche tempo Christian Fantoni è il cuoco di punta di RPM Italian, un raffinato ristorante che promuove con classe e qualità la cucina mediterranea.

Il menù è ricco di specialità, dalle fresche burrate ai toast con pan ciabatta, dalle insalate con il pecorino toscano alle focacce fatte in casa. Per non parlare delle numerose paste fatte a mano, ripiene e non: a piatti più classici come pappardelle alla bolognese, spaghetti alla carbonara, tortelloni in brodo e gnocchi di patate si alternano più sofisticati ravioli di spinaci con astice o caramelle ripiene di salsiccia con impasto bicolore al tartufo nero e salsa di taleggio. C’è poi una sezione dedicata ai piatti senza glutine che, in America, pare siano diventati un vero must sia per gli intolleranti che per i maniaci della linea. E per accontentare tutti gli stranieri e i loro bizzarri stereotipi sulla cucina tricolore, Fantoni è pronto a cucinare anche quelle pietanze che gli americani definiscono, chissà perché, “Italian classics” ovvero spaghetti con le polpette e pollo con il formaggio.

Sebbene gli statunitensi abbiano una visione distorta delle vere specialità italiane, non ci si può permettere di prendere questo mestiere sottogamba, soprattutto in una metropoli interattiva come Chicago dove il passaparola si trasmette a colpi di click: «La ristorazione è diventata molto competitiva – conferma Fantoni – devi essere sempre al 100% perché se sbagli qualcosa ti mettono in croce». Per il momento RPM Italian si difende bene piazzandosi su Tripadvisor al 43esimo posto su 7.359 ristoranti a Chicago.

L’INTERVISTA

«Internet è essenziale, ormai la maggioranza delle prenotazioni arriva da qui»

Quando è arrivata la svolta americana?

«Dopo il servizio militare nei paracadutisti in Somalia e nell’operazione Vespri siciliani, ho voluto partire per nuovi orizzonti. Con l’aiuto del bergamasco Pierangelo Cornaro, mi sono trovato a Los Angeles, nel famosissimo ristorante Rex, frequentato quotidianamente da attori famosi. In quel locale sono stati girati anche parecchi film. Ho cominciato a lavorare con una compagnia americana per la quale ho aperto molte trattorie in giro per gli Usa e anche un grand hotel nell’Aqua building di Chicago, il Radisson Blu, con la supervisione del Food & beverage. Giunto a New York ho lavorato per San Domenico NYC, Le Bernardin (il miglior ristorante di pesce a NY), Le Cirque. Ho aperto locali a Mexico City, Miami, Boston, New Jersey e poi, in società con altri colleghi Italiani, ho aperto il Barbaluc. Ho guidato la cucina al “Fiamma” con il grande Michael White, ho lavorato per il mitico Enrico Proietti al “Bella Blu” e i suoi ristoranti. Poi dopo 13 anni di lavoro nella Grande mela, mi sono trasferito a Chicago dove ora vivo. Ho lavorato al ristorante italiano “Filini” e sono stato l’executive chef per tre anni al 437 Rush di Chicago, un ristorante italiano con influenza di steak house. Ora sono il cuoco di RPM Italian».

RPM Italian - Chicago - chef Christian FantoniIn tutti questi anni è riuscito a far conoscere la cucina bergamasca nel mondo?

«I piatti che piacciono agli americano sono moltissimi. Tra i più conosciuti ci sono i Casoncelli, la polenta, il risotto ai porcini, il brasato, i salumi come la pancetta e il salame».

Quali sono gli aspetti positivi di lavorare all’estero nel settore della ristorazione?

«Gli americani mangiano fuori casa parecchio, quindi per noi cuochi c’è sempre molto lavoro. Inoltre non sei legato alle solite cose, puoi affrontare diversi aspetti della cucina, ti puoi anche permettere di esagerare…».

E quelli negativi?

«La lontananza dei familiari, soprattutto durante le feste, quando non si sta bene, o in certi momenti più particolari».

Caramelle RPMA quali chef si ispira?

«A Pierangelo Cornaro. È sempre stato un idolo per me perché ha fatto cose stupende per la Bergamasca».

Quanto è importante Internet per un ristoratore?

«Internet è diventato essenziale per la ristorazione, abbiamo un sito dove vengono messe foto, eventi e tutto ciò che riguarda il ristorante. Puntiamo soprattutto su Facebook, Instagram e Twitter. Ormai la maggioranza delle prenotazioni arriva da Internet».

Qual è il suo rapporto con le recensioni di Tripadvisor?

«È un sito molto importante. A volte ci sono clienti che non riescono a dirti le cose in faccia e quindi si sfogano su sui siti. Noi cerchiamo di usare tutto ciò per migliorare».

Come sono cambiati la ristorazione e il rapporto con i clienti grazie ai nuovi media?

«È diventato un settore molto competitivo, devi essere sempre al 100% perché se sbagli qualcosa sei crocifisso. Lo stress della cucina è anche dovuto a tutti gli show culinari che trasmettono in tv. Ora tutti pensano di essere chef e vogliono inventare i propri piatti».

Cosa le manca di Bergamo?

«Mi mancano la mia famiglia, la bella cenetta preparata dalla mia mamma, le mie montagne, le escursioni nei boschi in cerca di funghi e le gite al lago».