Alta Val Seriana, raccolta punti e concorso diventano digitali

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I commercianti del Distretto del commercio di Alta Valle Seriana – e quindi di Castione della Presolana, Cerete, Clusone, Fino del Monte, Onore, Parre, Piario, Ponte Nossa, Rovetta e Songavazzo –  lanciano “Le carte vincenti”, un concorso a premi che permette di vincere fino a mille euro in buoni spesa.

Fino al 31 maggio i clienti possessori della Valle Seriana Card (su smartphone, cellulare o in formato cartaceo), che effettuano acquisti nei negozi e nei locali aderenti all’iniziativa riceveranno un punto per ogni euro speso che verrà caricato automaticamente sulla tessera. Al termine del periodo di validità della raccolta punti, per ogni 50 punti accumulati, verrà consegnata ad ogni cliente una cartolina virtuale. Tutte le cartoline assegnate parteciperanno quindi all’estrazione finale, che si terrà entro il 30 giugno 2015, alla Camera di Commercio di Bergamo.

In premio il Distretto dell’Alta Valle Seriana mette buoni spesa per un valore di 2.100 euro. Per il primo estratto è previsto un buono da 1.000 euro, per il secondo di 500 euro, per il terzo da 250 euro; dal 4° al 10° estratto i buoni saranno di 50 euro. L’estrazione avverrà attraverso un software di gestione che assicurerà la casualità delle estrazione e la correttezza nell’assegnazione di un numero di cartoline virtuali strettamente proporzionale al numero di punti accumulati, nella misura indicata in precedenza.

I buoni spesa potranno essere utilizzati indistintamente in tutti i punti vendita aderenti al sistema della Val Seriana Card, entro e non oltre il 31 ottobre 2015, e dovranno essere spesi ciascuno in un’unica soluzione. I  premi eventualmente non ritirati dai vincitori né dalle riserve entro il 31 ottobre 2015 saranno devoluti alla Onlus Fondazione Sant’Andrea di Clusone.

I negozi aderenti all’iniziativa sono 41: a Castione della Presolana, Eredi di Migliorati, Albergo Prealpi, Albergo Aurora, Albergo Spampatti, Iato srl, Hotel Pineta, Albergo Sole, Ottica Alex, Maflan; a Cerete, Tradizioni&Delizie; a Clusone, Balduzzi Lorenzo, So.ris.Co Ristorazione collettiva, Balduzzi Giuseppe, Bar Mantegazza, Mairen, Grassi Giovan Maria, Pellegrini Alessandro, Fornoni Roberto & c, Feeport, Freeport Baby, Hotel Ambra, Kinesis Video & Film, La Linea Casa, LeRoi, Musica Ribelle, Ottica Giudici, Samantha Calzature; a Onore, Albergo Betulla, Bar Pineta, Agriturismo Fattoria della Felicità, Knock Out; a Fino del Monte, Poloni Venanzio, Rossi Angiolino Passio; a Ponte Nossa, Artigianbeer, Bosio Impianti Elettrici e Orafo Leo; a Parre, Albergo Ristorante Belvedere e Speedy; a Piario, Spiga d’Oro; a Rovetta, La Cantina di Bacco e Ristorante Pizzeria Hotel Vecchio Mulino.


Clusone, «anche i negozianti devono darsi una mossa»

«Non esistono commercianti di serie B e chi lavora fuori dal centro meriterebbe la stessa attenzione degli altri. Di impegno ne abbiamo messo tanto, ma la crisi ha portato alcuni assestamenti e spostamenti verso l’esterno del centro storico dovuti anche al caro affitti». Lorenzo Balduzzi, assessore al Turismo e attività produttive di Clusone (che andrà al voto per il rinnovo dell’Amministrazione quest’anno) è un fiume in piena. Dalle sue parole trapela un misto di emozioni. La soddisfazione per il lavoro svolto in questi anni, di certo, non manca. Eppure resta un filo di rammarico per non essere riuscito a trasformare il borgo storico in un centro commerciale all’aperto. L’iniziale ambizione di creare botteghe floride e frequentate, infatti, ha ben presto ceduto il passo a una realtà disgregata e un po’ individualista dove i servizi e le attività commerciali si stanno decentrando verso la periferia. «La congiuntura economica e le difficoltà di bilancio, che sono variabili di non poco conto, hanno condizionato gli investimenti a cui ho cercato di sopperire con il dialogo e la ricerca di condivisione. Ma il percorso non è stato facile e gli scontenti non mancano», spiega Balduzzi.

Assessore, è tempo di voltare pagina e rimboccarsi le maniche, quindi?

«Non si può soddisfare tutti e le idee sostenute dal sottoscritto e dalla mia amministrazione saranno andate in contrasto con tanti altri pensieri ma, come ricordo spesso, la società, le abitudini e i ritmi di vita sono cambiati e il cassetto non si riempirà più come nei tempi passati, solamente aprendo la porta. Bisogna darsi una scossa, sotterrare l’ascia di guerra, fare sacrifici maggiori e collaborare tutti uniti. Uno per tutti, tutti per Clusone. Fisco permettendo».

Clusone con altri dieci Comuni dell’altopiano fa parte del Distretto del commercio Alta Valle Seriana. Questo progetto non ha contribuito a dare un input al commercio e al turismo?

«Sì, attraverso questo strumento promosso da Regione Lombardia abbiamo messo in campo e sostenuto iniziative importanti. Abbiamo partecipato a più bandi e permesso investimenti con contributi fino al 50% destinati a determinate opere per circa 500.000 euro. Abbiamo condiviso promozioni e progetti sostenuti anche da Promoserio per cifre altrettanto significative. Inoltre è in pista un concorso a livello di Distretto legato all’utilizzo della web app che permetterà a chi accumulerà punti presso gli aderenti di partecipare a un concorso a premi in buoni spesa di più di 2.000 euro».

Ma i giovani partecipano alla vita clusonese o preferiscono andare a divertirsi altrove?

«I ragazzi ormai si rendono indipendenti precocemente. A loro interessano eventi di tipo musicale e ludico che portano valore aggiunto, soprattutto ai pubblici esercizi».

Che tipo di iniziative sono state organizzate per tener vivo il centro di Clusone?

«Sono partite molte iniziative coordinate dall’amministrazione, dalla Turismo Pro Clusone e inizialmente dall’associazione Wiva Clusone che si sono concretizzate nell’organizzazione di movide estive con aperture protratte fino a tardi».

Insomma, nonostante le esigue risorse economiche, Clusone fa di tutto per mantenersi giovane e vivace…

«Dal 2014 l’amministrazione ha stipulato una convenzione importante con la pro loco che, a sua volta, si avvale della collaborazione di Astra e della Consulta Comunale dei Giovani. Un progetto che ha reso la scorsa estate ricca di avvenimenti, nonostante il tempo sia stato inclemente, e che è proseguita con l’istallazione delle luminarie, senza richiesta di nessun contributo al singolo commerciante, e con la Winter Night nel periodo dell’Immacolata che ha riscosso un successo notevole. La collaborazione continuerà anche nel 2015: abbiamo già organizzato il Carnevale storico, la giornata dello sbarazzo il 21 febbraio e un evento coincidente con la festa della donna».

I negozianti aderiscono volentieri alle aperture domenicali?

«Il rilancio dell’apertura della seconda domenica del mese, purtroppo, a mio avviso non ha raccolto le adesioni e la costanza necessaria per avere un risultato che non si pretendeva immediato».

Il terzo martedì del mese è un momento importante per i commercianti clusonesi…

«Sì, perché abbiamo istituito una giornata di incontro e confronto con tutti i commercianti che vogliono partecipare».

E dal punto di vista turistico, Clusone è ancora una meta turistica appetibile?

«I clienti potenzialmente interessati alla nostra piazza commerciale oggi sono le famiglie con bambini e il turista della terza età. Clusone ha retto in maniera soddisfacente e la piazza è ancora appetita, alla faccia di chi non perde tempo per sparlarsi addosso, dimenticando che i primi sostenitori della nostra città dobbiamo essere noi».

 

 

 


Bosio (Ascom): «Lo shopping si può incentivare con aperture coordinate»

Chi lavora ogni giorno nel borgo storico sa bene quanto sia grande la fatica quotidiana per risalire la china e riconquistare la fiducia della clientela. Anche una cittadina vivace e ricca come Clusone, d’altronde, ha subito una forte battuta d’arresto, sia sul fronte turistico che commerciale. Colpa del caro affitti che ha determinato uno spostamento delle attività dal centro alla periferia. Ma anche della minor disponibilità economica della gente che ha dovuto tagliare le spese superflue e ridurre in modo drastico la durata delle proprie vacanze. A confermare questo trend è Alessandro Bosio, presidente del Consiglio direttivo della Delegazione Ascom di Clusone che punta il dito contro la mancanza di coesione tra i negozianti: «Lo shopping si può incentivare aumentando le aperture domenicali e serali. Ma in seguito alla liberalizzazione degli orari, ogni commerciante fa da sé e questo crea confusione nella clientela. Bisogna lavorare insieme per ottimizzare il risultato finale».

C’è mancanza di collaborazione tra i commercianti, insomma?

«Nel loro piccolo i negozianti si stanno dando molto da fare, ma manca la coordinazione. In un centro commerciale c’è l’obbligo di agire tutti allo stesso modo. In un paese, invece, è più difficile. Ci sono molti bottegai “vecchio stampo” che non hanno una mente aperta alle novità. Poi ci sono quelli che hanno famiglia e quindi non aderiscono alle aperture festive per comodità».

E l’amministrazione comunale vi dà una mano?

«Il sindaco ha sempre avuto tra i suoi obiettivi la valorizzazione del commercio in centro. Il problema è che i progetti studiati a tale scopo non sono mai andati a buon fine, sia per la carenza di posti auto sia, come dicevo, per la mancanza di orari definiti sulle aperture e chiusure dei negozi».

Quali sono le principali difficoltà per un giovane che vuole aprire un’attività a Clusone?

«Ci sono per fortuna tanti giovani creativi che hanno voglia di mettersi in gioco e sono disponibili a lavorare con orari elastici. Alcuni però soccombono per colpa del caro affitti, problema che, invece, non tocca le vecchie generazioni perché hanno negozi di proprietà. Per non parlare dei costi di gestione e delle tasse che pesano tanto sui piccoli imprenditori».

Molti lamentano uno spostamento del commercio dal centro alla periferia…

«In effetti negli ultimi dieci anni il commercio si è spostato sul provinciale. In particolare nell’ultimo anno supermercati come Ld e Testmark hanno raddoppiato le loro volumetrie».

Colpa del caro affitti?

«Sì e questo non vale solo per i negozi ma anche per le case. Ho la percezione che il borgo storico sia stato abbandonato dai residenti. Ci sono tanti appartamenti vuoti, sia per i costi sia perché chi vive in centro non sa dove parcheggiare e ha bisogno di acquistare anche uno e due box. La riqualificazione di Clusone non si basa solo qualche notte bianca che poi finisce e torna tutto come prima. L’ex area del cinema Mirage all’ingresso del paese prevede la realizzazione di parcheggi interrati e lo spostamento di un market già presente sul territorio, ma non basta. Servirebbero dei nuovi silos».

E dal punto di vista della ricettività?

«Con la crisi, il turista ha accorciato i periodi di vacanza e oggi preferisce pernottare in un bed and breakfast, che ha costi più contenuti, piuttosto che in un grand hotel. Bisognerebbe puntare di più su questo nuovo tipo di accoglienza».

 


Ma qui sopravvivono botteghe artigiane e negozi storici

La bottega di Angelo BalduzziForse non sarà più la cittadina ridente che, negli anni Settanta, pullulava di turisti milanesi e si godeva i frutti di un redditizio mercato di seconde case. Eppure oggi Clusone resta un piccolo gioiello nel cuore della Valle Seriana dove le idee creative dei più giovani si mischiano all’esperienza di commercianti storici ormai alla soglia della pensione. In piazza dell’Orologio c’è qualche saracinesca abbassata di troppo, ma il gusto per la tradizione e le arti manuali non si è mai spento. Farina, uova e mattarello, il raviolificio Sanga continua a produrre la sua pasta fresca seguendo le genuine ricette di una volta. E pochi passi più in là, c’è una piccola bottega artigiana dove acquerelli, tele e vasi di terracotta regnano incontrastati. Tutte le opere provengono dall’intuizione di Angelo Balduzzi che dal 1983, in questa officina d’altri tempi denominata Allerìa, dà forma alla sua passione per l’arte. In centro, invece, a farla da padrone sono soprattutto bar, caffetterie e gelaterie, dove tra le specialità non può certo mancare la tipica crema di Clusone.

Claudio Balosetti – Artigiana Gelati

Claudio Balosetti di Artigiana GelatiClaudio Balosetti è uno dei gelatai più noti in città. Lui in tasca ha un diploma di geometra ma, a un certo punto della sua vita, ha deciso di iscriversi alla scuola per gelatiere e seguire corsi professionali tenuti da maestri come Sergio Colalucci e Donata Pancera. E così oggi i suoi progetti non sono più sulla carta, ma prendono vita dietro il bancone di Artigiana gelati, in piazza Uccelli: «Per attirare tanti clienti ho sempre puntato sulla qualità del mio prodotto. Oltre ai gelati tradizionali offro anche gelati senza glutine, senza zucchero e per intolleranti al lattosio. Anche i semifreddi e le torte hanno ingredienti naturali e di stagione, frutta biologica, non ci sono grassi idrogenati, scegliamo prodotti certificati come il latte a chilometro zero dell’agriturismo Fattoria della felicità di Onore. Inoltre riforniamo bar e ristoranti. Per fidelizzare la clientela facciamo parecchie promozioni e abbiamo anche creato una tessera punti: ogni 10 regaliamo una torta oppure un chilo di gelato».

 Sergio Rinetti – bar Paradiso 18

Paradiso 18 di Sergio RinettiPiù pessimista è invece Sergio Rinetti, titolare del bar Paradiso 18: «I centri storici sono poco vivi in questo periodo – dice -, ma non è un problema solo di Clusone. La situazione è la stessa anche a Bergamo, Milano, in Italia e in Europa in generale. La crisi la stanno subendo tutti, purtroppo non è un bel periodo. Tante aziende hanno chiuso, molti hanno perso il posto di lavoro e quindi la gente non spende più come un tempo».

 

In mezzo ai grandi marchi in franchising e qualche negozio di nuova apertura, a Clusone sopravvivono ancora cartolerie un po’ vetuste dagli scaffali impolverati e negozi di giocattoli ormai demodé in un’epoca in cui bambole di porcellana e tricicli hanno ceduto il passo a marchingegni elettronici.

Riccardo Serturini – Musica Ribelle

Riccardo Serturini, titolare dello storico negozio di dischi “Musica ribelle” di via Carpinoni, continua a reggere nonostante la crisi. Nella rivoluzione digitale degli mp3, del peer to peer e del download, Ricky, come tutti i suoi fedeli clienti lo chiamano, ha puntato sulle rarità e sulla musica live. Serturini riesce infatti a scovare tutto quello che i comuni negozi non hanno, da vecchissimi Lp in vinile ai cd di importazione, fino a biglietti per partite, teatri e concerti, magari esauriti da mesi.

Grazia Girola – Le sorelle abbigliamento

Grazia GirolaIn via San Vincenzo de Paoli, in una zona meno centrale, incontriamo infine Grazia Girola che insieme al marito gestisce Le sorelle abbigliamento. Indifferente alle più moderne strategie di marketing che spingono il commerciante a reinventarsi aprendo la propria attività anche in orari festivi, la titolare ammette: «Per me la domenica è sacra, non voglio diventare schiava del lavoro. Il mio negozio è fuori dal centro, quindi non aderisco mai alle aperture festive. Ho provato a tenere aperto ma non mi conviene perché qui non passa molta gente. Io e mio marito lavoriamo in questo negozio dal 1989. Ormai i muri sono nostri, quindi a differenza di altri commercianti, non dobbiamo fare i conti con le spese dell’affitto, altrimenti, cari come sono i prezzi degli immobili avremmo già chiuso».


Palma Shopping, coinvolte quasi 130 insegne

Sono quasi 130 gli esercizi Amici di Palma, che hanno risposto all’invito a farsi ispirare dalle suggestioni delle opere del pittore bergamasco per creare, dopo un’attività di ricerca storica, prodotti esclusivi in occasione della grande mostra.

In città bassa

A Modo Ristorante, Ambulatorio Gastronomico Benigni, Art House Vintage, Artificio, B&B Antico Ducato, B&B La Fontana del Delfino, Bar Al Quadrato, Bar Haway, Bar P40, Bergamo Antiquariato, Bistrot Mille Storie&Sapori, Bonetti Gioielleria, Cafè Egeo Trattoria Greca, Caffè degli Artisti, Caffè Papavero, Caffè Sant’Orsola, Caffetteria La Chicca, Camyll Pasticceria, Cantierecucina, Chiringuito caffè e retaurant, Cinema Capitol, Città del sole, Clayeux, Collins, Creatò, Custhome Interior Art Design, DDG Bambini, Elisa Gatti, Erboristeria Antichi Profumi, Erboristeria CASCINA ALBARITO, Galleria Antiquaria Patrick Serra, Galleria Ceribelli, Galleria Enrico Lumina, Galleria Michelangelo, Galleria Previtali, Gambirasio, Giorgio Baracchi, Giorgio Store, Girotondo, Hotel Arli, Hotel Excelsior San Marco, Hotel Mercure Palazzo Dolci, Hotel Petronilla, I Colombo Caffè, Il mondo di Patti, Intimo Giò, Youandtea, La Bottega del Gusto, La Casa della Merenda, La Casa della Renna, La Delizia Ristorante, La Dispensa, La Piadineria della Contrada, La Profumeria, La Torre Tappeti, Latteria Igienica La Vaniglia, Le Fate, Le Galeries du Luxembourg, Le Spose di GIO, Libreria Ibs, L’Officina del Dolce, Luca Daverio Gioielli, LURI, Materia Prima, MCS Bergamo, MM Calzature, NICE&CHIC, Officinae, Ol Formager, Ortofrutta Mora, Ottica Gentili, Ottica Tironi, Palatofino, Panificio Alberto Tresoldi, Panificio Marchesi, Pasticceria Salvi, Pompeo, Profumeria Jolie, Ravasio Fiori, Relogo, Ristorante b3 da Daniele Cumini, Riva Gioielli Argenti Antichi, Rizzi Gioielleria, Scorpion Bay, Sara Valtorta Personal Shopper, Sensacion fit & well spa, Spose e Stile, Store 3, Sundayman, TACCO13 Accessori e Borse, Thymiama Bioprofumeria, Traffic Gallery, Verderosa Gelateria, VIATASSOCAFE’, Zenucchi.

In Città alta

Area 51, Birreria con Cucina Pozzo Bianco, Brivio Gioielli, Ca’ del Fasà, Caffè del Tasso, Da Franco Ristorante Pizzeria, Da Mimmo Ristorante con Pizza, Design Studio Lucio Iezzi, Enoristorante La Tana, Enoteca Fontana di Sant’Agata, Franco Blumer Restauratore, Gelateria Cherubino, Gombit Hotel, InGruppo (iniziativa), La Baita di Nadia Rossini, La Birreria Bergamo Alta, La bottega di Nonna Betta, La Caramellaia di Città Alta, La Vetrina di Porta Dipinta, Lalimentari, L’Atelier di Rita Patelli, Profumeria Nozza, Punto a Capo Libreria, Ristorante Il Ducale, Sottozero Moda, The Tucans Pub, Vineria Cozzi.

In provincia

Albergo Ristorante Giardinetto (Serina), Candele Deber (Grassobbio), Le Ciel Restaurant (Madone), Opera Restaurant (Sorisole), Pasticceria Palma il Vecchio (Serina), Ristorante Posta di Frosio (Sant’Omobono Terme).


Menù, dolci, borse e bijoux: Palma il Vecchio “invade” locali e negozi

mostra Palma il VecchioNon si può dire che siano mancate fantasia e intraprendenza a negozi, bar, ristoranti ed alberghi bergamaschi nell’amplificare in tavola e in vetrina  un evento clou della stagione culturale 2015 della città come la mostra “Palma il Vecchio Lo sguardo della bellezza”, realizzata in occasione dell’Expo e in programma dal 13 marzo al 22 giugno alla Gamec. Scattato il conto alla rovescia per l’inaugurazione, anche le attività commerciali sono pronte a farsi conoscere da cittadini e visitatori cimentandosi nell’omaggio all’artista. Sono quasi 130 – tra Bergamo e provincia – le insegne inserite nella speciale sezione “Palma shopping”, ognuna con una propria offerta a tema.

Dal baccalà al panino gourmet

Nei ristoranti i menù ed i piatti ispirati alla vita, alle opere e al periodo storico del pittore si sbizzarriscono su più fronti. Complice il ritratto di Francesco Querini, discendente di Pietro – nobile mercante veneziano che a causa di un naufragio nell’arcipelago delle Lofoten nel XV secolo scoprì lo stoccafisso e lo portò a Venezia da cui si diffuse in tutta la Repubblica Serenissima – baccalà e stoccafisso sono ingredienti ricorrenti, declinati dai 16 ristoratori aderenti al progetto InGruppo, ma anche da numerosi altri locali. C’è chi invece punta più sulla tradizione bergamasca, dalla scarola alla polenta, al coniglio al forno, dai salumi ai formaggi, o alla contaminazione tra Bergamo e Venezia o al cromatismo dei dipinti ripreso nei piatti, come la “Tavolozza di Panne Cotte” (cardamomo, cannella, vaniglia, zafferano, arancia) del Ristorante b3 da Daniele Cumini in via Tasso.

Cicchetti_Palma_I-Mille_2Dopo una ricerca tra le ricette del territorio a base di farina di granoturco (una novità per l’epoca, che andò velocemente a sostituire altri cereali, segale e farro), il ristorante da Mimmo ha scelto invece di riproporre il “Chissöl de la bergamasca”, scrigno di polenta con un cuore di formaggio (in questo caso lo Stracchino all’antica delle Valli orobiche), fatto abbrustolire per renderlo croccante. Non mancano le proposte veloci, come il “cartoccio di costine alla Palma il Vecchio” e “l’hamburger del Giovane”, con Branzi fuso e pancetta, di The Tucans Pub, oppure “Il take away di Palma” (un menù da asporto, da consumare anche come street-food, ispirato ai sapori della terra bergamasca) e “A cena con Palma” (un pasto completo, per minimo due persone, da degustare a casa propria) della gastronomia Palatofino, fino al “Panino gourmet del Palma” (taleggio, pollo, insalata e gelatina di mela cotogna) della Dispensa di via Guglielmo D’Alzano e alla piadina della Piadineria della Contrada. Si rifà ai cicchetti, definiti “antica forma italiana del fast food”, M1lle Storie&Sapori con il menù “il Palma da Serina a Venezia”, viaggio tra sette assaggi di terra e di mare che si ispirano ai bacari veneziani.

Insolita l’idea del Café Egeo di via Masone con il piatto “Contarini Morosini”, dai nomi delle due fontane che uniscono Bergamo e Creta sotto il dominio della Serenissima: il locale rivisita il coniglio alla bergamasca accompagnandolo con salsa al limone di Corfù e purè di fave gialle di Creta al posto della polenta, mentre A Modo recupera una ricetta originale del gastronomo cinquecentesco Messisbugo,“Pastello di pizzoni o pernici in cassa” e lo inserisce in un menù ispirato all’epoca.

Dolci per tutti i gusti

Sul versante dei dolci, a Serina, paese natale di Palma il Vecchio, la pasticceria che porta il suo nome ha ideato il “Dolce Palma il Vecchio”, a base di pasta morbida lievitata con pere e cioccolato, e il gelato “Crema Palma il Vecchio”, crema alla vaniglia bourbon e mascarpone oltre a proporre una grappa di Dolcetto espressamente imbottigliata per ricordare il pittore. Gelato d’artista è anche teiere palmaquello proposto dalle gelaterie Cherubino (Il gelato Palma con ingredienti a chilometro zero e spezie portate da lontano dai mercanti veneziani) e Verderosa (con riso cotto nel latte, zucchero, miele e cannella e l’aggiunta di pezzi di arancia e cedro canditi, in virtù dell’uso della frutta candita diffuso nella Venezia del ‘500). La pasticceria L’Officina del Dolce di via San Tomaso ha studiato invece la Sfera, con cioccolato fondente, zenzero, pepe cubebe e cannella, a rappresentare il filo rosso che unisce la Serenissima con l’Estremo Oriente.Anche “La Caramellaia di Città alta” ha puntato su caramelle alle spezie e alle erbe – sambuco, tiglio, assenzio, genziana, garofano, carruba – a ricordare i gusti antichi. Tra le altre novità la speciale torta monoporzione della pasticceria Camyll, la brioche Palma creata dalla pasticceria Salvi, il dolce di San Martino, che affonda le sue radici nei primi del 1500 a Venezia, rivisitato in forma di gelato dalla Latteria igienica La Vaniglia. Senza dimenticare, tra i complementi della tavola, i caffè selezionati, i formaggi “colorati” (vedi il bagoss con lo zafferano in edizione limitata, da Ol Formager), gli infusi e le tisane che mixano frutta e spezie.

Anche candele e bijoux ispirati alle sue opere

Anche nell’area no food le idee sono tante. La Deber di Grassobbio ha prodotto candele con dettagli di opere di Palma, il negozio specializzato in borse e accessori in pelle Luri ha creato una borsa ispirata all’artista, mentre Creatò di via Pignolo ha selezionato i particolari più naturalistici delle opere e li ha trasformati in bijoux. I rimandi si ritrovano anche nelle oreficerie e nelle gallerie d’arte e d’antiquariato, che spaziano dalle atmosfere d’ispirazione rinascimentale alle interpretazioni in chiave moderna, e nei negozi di abbigliamento, accessori, nelle botteghe artigianali (dalle uova di legno alle ghirlande alle decorazioni su porcellana). I negozi di via Tasso hanno anche fatto una scelta comune in fatto di immagine arredando le vetrine con costumi del teatro Donizetti.

Infine alberghi e bed&breakfast hanno messo a punto pacchetti soggiorno speciali.

 


Chiude Spinnaker. A Lovere si spengono le luci sulla piazza

SpinnakerA Lovere si spengono due delle vetrine più belle e prestigiose di Piazza Tredici Martiri. Spinnaker non ce l’ha fatta e ha chiuso le due boutique, uomo e donna, da anni il punto di riferimento per lo shopping più esclusivo e la meta del desiderio degli appassionati di moda del Sebino e della Valle Camonica.
In questi giorni tra le strade del paese rivierasco è tutto un parlare fitto fitto. Si cercano spiegazioni, ma soprattutto dilaga lo sconforto per una Lovere capitale dello shopping che si sta dissolvendo piano piano. La notizia ha gettato nella sfiducia commercianti e residenti. Da tempo il commercio cittadino mostrava di essere in difficoltà, ma questa nuova e clamorosa chiusura ha fatto esplodere la bomba: la Piazza è ufficialmente a rischio desertificazione. Chiuso, da anni, l’Hotel Sant’Antonio da una parte e chiuse dall’altra le vetrine di Spinnaker quello che rimane in mezzo, lamentano i residenti, è gran poco.
E non è finita qui perchè nelle prossime settimane, a sentire i rumors, potrebbero esserci altre chiusure nella cittadina sebina.
A un passo dall’Expo, con tutti gli sforzi fatti dalle Amministrazioni, nuove e vecchie, per richiamare a Lovere i turisti, la piazza, che dovrebbe essere il biglietto da visita più importante, si presenta senza luci.

 


Torna la Giovani Card, sconti e promozioni per 51mila ragazzi

la giovani card 2015Torna la Giovani Card, la carta sconti di durata annuale che 51mila ragazzi dai 18 ai 28 anni residenti a Bergamo e in 39 comuni della provincia ricevono direttamente a casa e che dà accesso a sconti ed agevolazioni nei negozi nelle attività convenzionate, oltre a garantire tariffe speciali presso le strutture pubbliche e private aderenti all’iniziativa. Il progetto si propone anche per il 2015 con una particolare attenzione al mondo del web, sempre più al centro della comunicazione ed avrà nel sito internet www.giovanicard.it il proprio punto di riferimento interattivo, in grado di dare maggiore visibilità alle realtà coinvolte, amplificata attraverso il passaparola sui principali social network, e di ospitare tutte le novità del mondo Giovani Card.

La card consente l’accesso agevolato – con sconti in media dal 15 al 25% – alle più disparate iniziative di interesse giovanile, per facilitare la vicinanza e la fruizione da parte delle nuove generazioni dei servizi e delle proposte del territorio. Le amministrazioni comunali che promuovono l’iniziativa si pongono l’obiettivo di offrire ad adolescenti e giovani ulteriori occasioni per essere protagonisti all’interno della comunità locale. Giovani Card è uno strumento costruito con il contributo delle associazioni di categoria, tra cui l’Ascom, e sostenuto da diversi sponsor.
Per aderire al circuito basta compilare l’apposita scheda scaricandola dall’homepage del sito www.giovanicard.it, cliccando: “Sei un esercente? Scopri come aderire!”. L’iniziativa è gratuita e prevede l’applicazione di una percentuale di sconto variabile tra il 15 ed il 25% a discrezione del singolo esercente, indipendentemente dalla categoria merceologica di appartenenza. Sul sito potranno essere pubblicati i contenuti di presentazione della propria attività; si precisa che ad una maggiore percentuale di sconto corrisponderà un migliore posizionamento nella lista degli esercenti.

L’adesione a Giovani Card 2015 ha validità annuale. Per informazioni è possibile contattare Chiara Moioli (c.moioli@multi-consult.it)

I Comuni che partecipano

Oltre a Bergamo, questi i comuni della provincia aderenti: Almenno San Bartolomeo, Arzago d’Adda, Azzano San Paolo, Boltiere, Bonate Sopra, Brusaporto, Calvenzano, Casazza, Chiuduno, Ciserano, Cologno al Serio, Comun Nuovo, Curno, Dalmine, Gazzaniga, Gorlago, Gorle, Lallio, Medolago, Mozzo, Osio Sopra, Osio Sotto, Pedrengo, Ponte San Pietro, Ponteranica, San Paolo d’Argon, Sarnico, Scanzorosciate, Seriate, Sorisole, Spinone al Lago, Torre Boldone, Treviglio, Treviolo, Ubiale Clanezzo, Urgnano, Verdello, Villa d’Almè, Villa di Serio.