Ma allo sci non ci si poteva pensare prima?

Con una gelata dei consumi mai vista finora bisognava aspettare metà febbraio per riaprire gli impianti sciistici (seppur con le riduzioni del 30% delle presenze).

Non resta che sorridere anche se la sveglia è suonata un po’ tardi e ora gli operatori devono fare le corse per non perdere il “treno” dei turisti e dei tanti appassionati di sci, snowboard e sport di montagna che non vedono l’ora di salire e scendere sulle piste dei nostri comprensori sciistici. Ma non è solo un discorso di svago in alta quota: l’economia della montagna ha un peso importante che nel suo indotto include anche alberghi, rifugi, negozi e scuole di sci che sta provando a sopravvivere e che va messo nelle condizioni di poter ripartire.

Operatori che, guarda caso, già a novembre avevano proposto di aprire gli impianti in sicurezza suggerendo le misure che sono state definite solo nei giorni scorsi, a cominciare dall’acquisto degli skipass online per evitare code e assembramenti o ai percorsi che permettono agli sciatori di rimanere in coda ma distanziati l’uno dall’altro per accedere agli impianti di risalita.

Tutto questo ci fa riflettere sull’acume politico di chi nei mesi scorsi non ha saputo (o voluto) dare una lettura puntuale della realtà, segnale che forse il (fu) Governo Conte qualche ritardo (e responsabilità) nella comprensione dei problemi e nella scelta delle soluzioni l’aveva, alla luce del fatto che tra novembre e dicembre abbiamo avuto oltretutto montagne imbiancate come non succedeva da tempo.

Ci sia di insegnamento per il futuro e diciamo basta con gli slalom delle chiusure e dei provvedimenti lampo, veri e propri paletti pesanti per gli operatori e gli esercenti. Ora non ci resta che aspettare la neve copiosa sulle piste come nei mesi scorsi augurandoci che il nuovo Governo Draghi sia più veloce in una discesa libera che possa portare a un rilancio vero del turismo di montagna (e non solo).

 

Lo spirito della montagna

 


Rush finale per la sfida “Rigoni for arts” tra Bergamo e Genova

C’è tempo fino al 18 febbraio per votare. Il pastry chef Carlo Beltrami nostro testimonial con una rivisitazione della “polenta e osei”

La rinascita di Bergamo, dopo il 2020 segnato dalla pandemia, potrebbe avvenire anche grazie al restauro di un suo monumento. Rigoni di Asiago, azienda attiva nel campo della produzione di marmellate, miele e creme spalmabili, finanzia il progetto. Ma prima bisogna battere la concorrenza della città rivale, Genova. C’è tempo fino al 18 febbraio per votare collegandosi a Restauro.rigonidiasiago.it, dando anche più preferenze. I testimonial sono il pastry chef Carlo Beltrami per il capoluogo orobico e gli Ex-Otago per quello ligure. La sfida “Rigoni for arts” sarà vinta dalla città che totalizzerà più voti. Una volta conosciuto il risultato, saranno svelati i monumenti candidati: anche in questo caso sarà il pubblico a decidere quale attraverso una nuova votazione sul web. La sfida, intanto, è sui social. Il sindaco Giorgio Gori ha già pubblicato un post a favore della sua città.

“Rigoni potrebbe farci un bel regalo, la rinascita di un monumento può essere anche la metafora della ripresa dopo tutto quello che abbiamo passato – spiega entusiasta dell’iniziativa Beltrami -. Non a caso su Instagram ho pubblicato una storia con “Rinascerò, rinascerai”, inno contro il Covid, di Roby Facchinetti e Stefano d’Orazio, come perfetta colonna sonora”.

Chi è Carlo Beltrami
Vincitore nel 2017 di “Bake off”, il talent condotto da Benedetta Parodi su Real Time, e del torneo per campioni l’anno dopo, Beltrami ha poi aperto insieme a Rosalind Pratt, concorrente dello show, il laboratorio “BakeLab Italia” a Paratico. Serramentista di professione, per dedicarsi alla sua passione per la pasticceria Beltrami ha scelto di lavorare part time per un’azienda del suo paese, Casnigo. Su Instagram, la sua dedica benaugurale a Bergamo è con una torta che rimanda a polenta e osei, a base di biscotto al mais spinato, mousse al pistacchio, confettura di albicocche e glassa al cioccolato bianco.

Le altre opere restaurate
Sempre grazie a un contest promosso da Sanex e vinto, è tornata all’antico splendore la cinquecentesca Fontana del Delfino in via Pignolo, a Bergamo. Tra le opere restaurate e valorizzate, dal 2015, da Rigoni di Asiago ci sono l’Atrio dei Gesuiti nel Palazzo di Brera, la fontana “Venezia sposa il mare” che si trova nel cortile di Palazzo Venezia a Roma, la statua del Todaro nel Palazzo Ducale di Venezia, gli affreschi della chiesa rupestre di San Giovanni in Monterrone a Matera e, da ultimo, i dipinti del Chiostro Grande di Santa Maria Novella, a Firenze.

 

Rosanna Scardi


I Pinguini Tattici Nucleari firmano 30 frasi d’amore per i Baci Perugina

Tra romanticismo e tanta ironia, la band bergamasca ha scritto insieme a Elodie i nuovi cartigli in vista della limited edition pensata per San Valentino

La simpatia fuori dalle righe dei Pinguini Tattici Nucleari, ironici, leggeri e mai banali, si mescola al romanticismo e alla sensualità sofisticata di Elodie. Gli artisti hanno scritto insieme 30 frasi d’amore sui cartigli dei Baci Perugina per la limited edition pensata per San Valentino. Il racconto della loro creazione è affidato a una divertente serie web che vede gli artisti nella veste di attori . Il teaser è stato pubblicato sui social di Baci Perugina. Le altre puntate saranno on line il 25 gennaio, il primo e l’8 febbraio. I fan potranno cimentarsi pure loro, postando contenuti video fantasiosi, tramite le stories di Instagram taggando il profilo di Baci Perugina con l’hashtag #dichiarazioneperfetta. Alcuni filmati saranno raccolti in una clip che sarà pubblicata a San Valentino.

“Sono orgoglioso di questa collaborazione, avevamo solo incrociato Elodie a Sanremo, abbiamo scoperto un’amica che esprime la simpatia romana, ci siamo molto divertiti sul set, chissà che in futuro non possa nascere una collaborazione artistica” sorride entusiasta Riccardo Zanotti, frontman della band bergamasca, mentre scarta un Bacio, leggendo la loro frase d’autore “Quando sono con te diventa romantico anche un tramonto in circonvallazione”.

L’ironia come ingrediente fondamentale

Altro esempio di dichiarazioni, contenute nei cartigli e che strappano un sorriso, sono: “Il tuo profumo mi ricorda mondi lontani anche quando siamo sul divano”. Poi ci sono le frasi più sentimentali: “Avevo tante cose prima di te, ora me ne basta una”, “L’amore che provo per te è un’emozione incontrollabile, come quando arriva la canzone giusta”.

“L’ironia è l’ingrediente fondamentale, fa durare negli anni un rapporto, ma sono stato lasciato pure io e spesso dietro le battute c’è un velo di malinconia”, ammette il cantante di Albino che suggerisce come canzone ideale per conquistare la partner la sua “Irene”, “perfetta se con quella ragazza vuoi trascorrerci la vita, non va mai persa la speranza di un futuro condiviso”, dice.

Un noto detto afferma che la via per l’amore passi per lo stomaco. “A tavola mi conquista la parmigiana – riferisce Elodie, che è fidanzata con il rapper Marracash -. Ma non mi piace e non sono brava a cucinare, anche se mi impegno”. Al contrario, Zanotti si diletta ai fornelli. “Ho una ragazza, mi piace stupirla con la pasta al salmone, facile e veloce da preparare – dice -. Poi sono goloso di dolci, panna cotta, tiramisù, creme. Mi si conquista in modo semplice”.


Servizio mense, per ora la Prefettura di Bergamo dice no

Per un settore allo stremo come quello della ristorazione, il parere positivo della Prefettura di Rovigo in merito alla possibilità per i pubblici esercizi di erogare il servizio di “mensa contrattualizzata” può rappresentare un’opportunità per attenuare gli effetti devastanti delle chiusure imposte. Non è così a Bergamo dove si sta aspettando il via libera da parte della Prefettura dopo il primo parere negativo espresso nei mesi scorsi.

“La nostra Associazione sta ricevendo molte richieste sulla possibilità di esercitare il servizio di mensa aziendale da parte di bar e ristoranti – commenta Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. C’è grande confusione nell’interpretazione sia da parte dei Comuni e che dalle stesse Forze dell’ordine. Il servizio sarebbe utile per i tanti lavoratori oggi obbligati ad ammassarsi o costretti a mangiare al freddo e per le nostre imprese che potrebbero lavorare in un momento di grave difficoltà. La nostra preoccupazione principale è però quella di evitare multe e problematiche per i nostri soci, che oltre al grave danno economico della chiusura potrebbero essere oggetto di verifiche e sanzioni”.

A novembre la prima richiesta

Il 20 novembre Ascom aveva già richiesto un parere alla Prefettura di Bergamo che, dipendendo dal Ministero dell’Interno, interpreta le norme dei provvedimenti del Governo. Il parere dato dalla Prefettura era negativo, così come la linea seguita dai Comuni e dall’ATS in caso di controllo. “In riferimento al quesito qui pervenuto concernente l’oggetto, si rappresenta che, ai sensi dell’art. 3, comma 4, lett. c), del DPCM 3 novembre 2020, l’attività degli esercizi di ristorazione è sospesa – si legge nel parere –. Dal tenore testuale della norma sembra, pertanto, che essi non possano in ogni caso restare aperti, nemmeno ove prestino il servizio esclusivamente a favore dei dipendenti di aziende convenzionate. Peraltro, alla luce del rapporto contrattuale di convenzione con datori di lavoro terzi, i predetti esercizi potranno svolgere il servizio pattuito mediante asporto ovvero consegna dei pasti nei luoghi dove si ritenga più opportuno”.

L’ 11 gennaio è stato richiesto nuovamente un parere che non ha ottenuto ancora risposta. “Terremo aggiornati i nostri associati – conclude Fusini – nella speranza che l’interpretazione possa presto cambiare, come per esempio in Veneto, a Rovigo per l’esattezza, dove viene richiesto in caso di controllo la copia dei contratti sottoscritti dai datori di lavoro”.


Partite Iva, Mongelli: “Positiva l’apertura al dialogo da parte della politica”

Il mondo delle partite Iva non ordinistiche è in forte espansione numerica in Bergamasca ma è anche uno dei settori più colpiti e quanto mai bisognoso di un vero e proprio piano di sostegno e ripartenza. Ascom Confcommercio Professioni Bergamo ha incontrato sabato 16 gennaio una delegazione del PD Provinciale, guidato dal segretario Davide Casati, per confrontarsi sui temi di ripartenza economica provinciale.

Il momento penso sia il più difficile degli ultimi anni e il gruppo variegato dei liberi professionisti è in forte crisi – commenta il presidente di Confcommercio Professioni Bergamo Matteo Mongelli -. Mi riferisco ai professionisti dello sport e benessere con il presidente Dario Tropea, ai professionisti del turismo con Giusy Lodetti, al settore organizzatori di eventi con la presidente Paola Rovelli e ai consulenti informatici e sicurezza con Michele Volpi e Umberto Comi. Una vasta platea di partite Iva che chiede a gran voce di poter ricominciare a lavorare puntando su competenze e supporto istituzionale. In quest’ottica da diverse settimane stiamo incontrando senza sosta rappresentanti politici per portare il grido di allarme che ogni giorno raccogliamo dal territorio. Serve, anche e soprattutto a livello provinciale, un supporto basato su formazione, certificazione delle competenze e strategia per mettere in comunicazione la domanda con l’offerta. Positiva l’apertura al dialogo che stiamo ricevendo dalla politica. Speriamo altrettanto positiva la concretezza delle risposte”.

È stato un confronto prezioso per ascoltare le esigenze, i bisogni e le paure delle categorie economiche più fragili a causa di questa grave pandemiaafferma Davide Casati, segretario provinciale Pd -. Il Pd bergamasco insieme ai suoi rappresentanti istituzionali cercherà di fare il possibile per accogliere le tante istanze presentate. A Bergamo in particolare, si lavorerà per rafforzare il rapporto lavoro-formazione per far sì che nessuno resti indietro”.

 

Confcommercio Professioni

Confcommercio Professioni è il Gruppo di rappresentanza a livello provinciale dei titolari di partite Iva e autonomi che non appartengono a Ordini professionali.  Il Gruppo, composto da sette consiglieri, è guidato da Matteo Mongelli, 26 anni, di Bergamo, consulente marketing con base a Ranica. Lo affianca come vicepresidente Umberto Comi, consulente informatico. “L’obiettivo della nuova rappresentanza in Ascom, che nasce da un gruppo di titolari di partita Iva che ha condiviso esigenze e problematiche, è quello di qualificare a livello professionale tutti i lavoratori autonomi e i free-lance che, non facendo capo a ordini e collegi, necessitano di tutele e visibilitàspiega Mongelli-. Tra gli obiettivi dei prossimi mesi, oltre all’allargamento della base associativa, la creazione di eventi e momenti di confronto e crescita, che possano coinvolgere anche i giovani, invitandoli a partecipare alla vita dell’associazione”.

 


I nuovi comportamenti di acquisto dei consumatori in tempi di Covid

Un bergamasco su due nel 2020 ha acquistato anche online: è questo uno dei tanti dati che emergono della ricerca “I nuovi comportamenti di acquisto dei consumatori bergamaschi e i nuovi fabbisogni formativi delle imprese” realizzata da Format Research per conto dell’Ente Bilaterale Territoriale del Terziario di Bergamo e dell’Ente Bilaterale Alberghiero e dei Pubblici Esercizi di Bergamo. L’obiettivo dell’indagine è quello di rilevare il cambiamento degli stili di acquisto e di consumo dei consumatori residenti nella provincia di Bergamo, anche in funzione delle profonde modificazioni in atto nello scenario economico dominato dall’emergenza sanitaria che ha dato una spinta agli acquisti online e alla digital innovation. Tale studio ha permesso di analizzare a partire dal cambiamento degli stili di consumo le nuove esigenze formative (e nuove competenze) delle quali le imprese attualmente debbono dotarsi per restare competitive sul mercato.

L’indagine è stata rivolta ad un campione statisticamente rappresentativo di cittadini di Bergamo, di età superiore ai 18 anni, nell’ambito del quale sono stati profilati quattro cluster di rispondenti che (nel corso di tutto il 2020) hanno effettuato acquisti online almeno una volta alla settimana, almeno una volta al mese, almeno una o due volte nel corso dell’ultimo anno o non hanno effettuato acquisti online nel corso dell’ultimo anno (ma negli anni precedenti li avevano effettuati) o non hanno mai effettuato acquisti online.

Un nuovo approccio al mondo del commercio

«Grazie a questa ricerca abbiamo lo stato dell’arte del mondo del commercio nell’anno della pandemia – aggiunge Giovanni Zambonelli, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo -. L’indagine mostra come si sono organizzati i nostri associati, i servizi che hanno fornito e quelli che dovranno ancora dare affinché nessuno resti indietro in questa sfida. Alcuni dati che emergono sono positivi altri preoccupanti. Di fatto, un nuovo approccio al mondo del commercio è fondamentale e determinerà la sopravvivenza di tutto il mondo del terziario”.

Per Enrico Betti, presidente dell’Ente Bilaterale Territoriale del Terziario di Bergamo “l’indagine fotografa una situazione territoriale molto in evoluzione dalla quale si evidenzia l’esigenza di sviluppare nuove competenze e migliorare quelle già possedute al fine di consentire alle aziende di restare competitive e ai lavoratori di maturare nuove skills da integrare alle capacità già consolidate. Gli enti promuoveranno nel corso del 2021 corsi e aggiornamenti specifici per il settore in modo da aiutare questa evoluzione”.

“In un periodo di grandi trasformazioni, la ricerca commissionata dai nostri Enti centra un obiettivo fondamentale: partire dalle nuove abitudini di consumo sul fronte della clientela e dell’utenza e le relative ricadute percepite dalle imprese per analizzare come queste si possano attrezzare – afferma Alberto Citerio, presidente Ente bilaterale turismo -. Per quanto riguarda il turismo, Pubblici Esercizi e Alberghi, la situazione è particolarmente grave; gli aspetti congiunturali legati alla pandemia distorcono qualunque ragionamento di prospettiva legato anche ai nuovi stili di consumo. I dati ricavabili dalla ricerca dicono, per il turismo, che solamente il 3.5% delle imprese (contro il 9.5% del terziario) si è dotata di nuove figure professionali che possano gestire il cambiamento e che il 12.5% (contro il 28.5% del terziario) ha intenzione di mettere in campo formazione sulle innovazioni. Questi dati meritano di essere approfonditi e compresi al netto della congiuntura attuale. Qualificazione del personale attraverso la formazione, rimane elemento centrale dell’azione che l’Ente del turismo bergamasco intende intraprendere per dare risposte a Imprese e Lavoratori in questo difficile momento”.

“Questa indagine è una delle prime in Italia a proporre una doppia prospettiva (consumatori e imprese) di lettura – spiega Pierluigi Ascani, presidente di Format Research -. È stata infatti utile non solo per esplorare le tendenze di consumo e quindi le esigenze del commercio e dei pubblici esercizi per rispondere all’impatto della crisi ma anche per capire come le imprese si siano strutturate per fronteggiare un anno orribile come quello appena concluso. Esigenze legate al modo di fare impresa, alle prospettive di business e di occupazione: il mondo del terziario è infatti sempre più complesso e da questa ricerca emerge che la provincia di Bergamo è stata molto attenta a cogliere le dinamiche legate alla vendita di servizi e prodotti, dimostrando quindi un’ottima resilienza e una propensione a trovare nuove soluzioni in una logica di cambio di prospettiva nella relazione coi consumatori”.

La ricerca in sintesi

Il cambiamento degli stili d’acquisto
Il 53% dei consumatori di Bergamo ha dichiarato che sulla totalità dei costi sostenuti nel corso del 2020, oltre il 50% è stato destinato a spese obbligatorie (affitto, manutenzione e riparazione casa, bollette, sanità, spese mezzi di trasporto esclusi i combustibili, assicurazioni, servizi finanziari).
Oltre il 45% dei consumatori hanno sostenuto «spese obbligatorie» in misura maggiore rispetto all’anno precedente. Le restrizioni subite e la necessità di risparmiare hanno sicuramente influito sulle spese non necessarie e, infatti, solo il 23% dei consumatori, una percentuale esigua, ha sostenuto in misura maggiore «spese non obbligatorie».

L’acquisto online dei beni di prima necessità
Elevato il ricorso al canale online da parte dei consumatori bergamaschi per l’acquisto di beni di prima necessità nel corso dell’ultimo anno: oltre il 56% ha acquistato online generi alimentari e più del 78% prodotti per l’igiene personale e per la pulizia della casa.
Oltre il 75% dei consumatori di Bergamo ha speso di più rispetto all’anno precedente allo scoppio dell’emergenza sanitaria per acquistare beni di prima necessità online.

I canali per l’acquisto online dei beni di prima necessità
Le catene della Gdo (52,2%) e Amazon Prime (48,4%) sono risultati i canali online più utilizzati per l’acquisto dei generi alimentari. Il 31,1% dei consumatori si è rivolto anche ai negozi che si erano organizzati con le consegne a domicilio.

I beni acquistati nel corso dell’ultimo anno
Prodotti farmaceutici, abbigliamento e articoli per la casa ma anche prodotti elettronici, elettrodomestici e articoli sportivi sono risultati i prodotti maggiormente acquistati dai cittadini bergamaschi nel corso del 2020. 

I canali per l’acquisto dei beni non alimentari
Le piattaforme marketplace e i siti web dei rivenditori sono stati i canali maggiormente utilizzati (85,6%) per effettuare acquisti di prodotti non alimentari. Il 35,5% ha acquistato direttamente dal sito web di un negozio fisico.
Tra coloro che hanno acquistato anche presso i negozi fisici, il 75,2% ha utilizzato i punti vendita presso i centri commerciali. Il 52,2% ha acquistato nei punti vendita tradizionali.

I motivi per i quali si acquista online o in negozio
Il processo di acquisto è diventato «circolare» e la ricerca mette in luce come oggi il consumatore vuole essere parte «attiva» del processo, comparando i prezzi, informandosi. Comodità del servizio online, possibilità di comparare i prezzi e risparmio di tempo sono infatti le motivazioni più comuni. Al contrario, il negozio tradizionale viene preferito perché permette di trovare subito i prodotti, di capire se sono i prodotti giusti e perché svolge una funzione sociale di evasione e aggregazione per i consumatori.

I driver alla base dell’acquisto
Il 54,1% dei consumatori si è informato sull’acquisto più importante (in valore) con il desiderio di acquistarlo online, come poi ha fatto. Il 22,6%, invece, lo ha desiderato ma poi non lo ha fatto.

L’attività dei negozi tradizionali sul web 
Oltre il 66% dei consumatori che hanno effettuato acquisti anche presso i negozi tradizionali, hanno ricevuto assistenza sul web e/o sui social. Questo mette in luce come a Bergamo il consumatore abbiamo trovato assistenza online da parte dei negozi tradizionali.

La resilienza delle imprese di Bergamo
Le imprese di Bergamo hanno vissuto grandi difficoltà durante la pandemia e oltre il 61% ha visto un peggioramento dei propri ricavi. Il 32% ha dichiarato di avere cercato di fronteggiare il calo dei ricavi adottando un qualche genere di soluzione e oltre il 90% delle imprese sono certamente consapevoli del fatto che gli stili di consumo sono cambiati nel corso degli anni (il 65% attribuisce tale cambiamento alla pandemia).  Tra le imprese che hanno ravvisato un cambiamento il 55% ritiene che il proprio personale non abbia le competenze giuste ma è disposto a erogare formazione sul tema.

Nuove figure professionali e formazione ad hoc
Anche se solo l’8% delle imprese di Bergamo si è dotato di nuove figure professionali, pronte a cogliere il cambiamento in atto, il 10% ha intenzione di dotarsene nei prossimi due anni. Si tratta in particolare di imprese dei servizi e del commercio. Tra le «nuove figure professionali» le imprese hanno introdotto (o stanno introducendo) in prevalenza assistenti alle vendite, consulenti di marketing e figure legate all’innovazione digitale. Tra le imprese che nei prossimi due anni vogliono introdurre nuove figure professionali, il 24% attiverà anche dei corsi di formazione.

Nuovi modelli di business
Le imprese di Bergamo non si sono fermate durante la pandemia e il 35% delle imprese ha iniziato ad utilizzare l’e-commerce dall’avvento del Covid. Una variazione percentuale del +134% rispetto al periodo pre-pandemia. Solo il 14% delle imprese che svolgono attività di e-commerce hanno figure preposte alla gestione di tale attività. Inoltre, a seguito dell’esigenza di aggiornare le competenze dei collaboratori e avere del personale dedicato al commercio elettronico, il 42% delle imprese ha fornito formazione apposita ai propri dipendenti. In prevalenza in promozione e comunicazione.

 

La ricerca completa:

I nuovi comportamenti di acquisto dei consumatori bergamaschi e i nuovi fabbisogni formativi delle imprese


Rotary Food Box, il progetto di solidarietà continua a crescere

Continua a crescere «Rotary Food Box», il progetto promosso dal Rotary Club Bergamo Sud in collaborazione con il Comune di Bergamo e altre istituzioni del territorio e che ha preso il via lo scorso dicembre con l’obiettivo di mettere in rete gli operatori economici e le istituzioni bergamasche per dare sostegno alle famiglie che sono in situazione di particolare difficoltà a causa del Covid-19.
L’iniziativa sta attirando l’attenzione di nuove aziende, anche fuori della provincia di Bergamo. Il mondo delle imprese ha risposto alla chiamata, sentendo fortemente la necessità di essere vicino al territorio, e ha cercato attraverso «Rotary Food Box» di dare il proprio contributo per far fronte ad una sfida complessa che la società attuale sta vivendo.

Prodotti alimentari alle famiglie

Attraverso una rete di aziende, enti e associazioni, vengono realizzate delle box, principalmente composte da prodotti alimentari, da destinare a 100 famiglie in modo continuativo per 6 mesi: la prima consegna è stata effettuata ad inizio dicembre 2020 e l’ultima è in programma per maggio 2021.
Il progetto è realizzato in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo, che si è occupato dell’individuazione delle famiglie, in particolare quelle con minori a carico. A livello istituzionale Confindustria Bergamo, Confartigianato Imprese Bergamo, Confcooperative Bergamo e Aspan Bergamo hanno confermato la partnership, divulgando ai propri soci l’iniziativa e raccogliendo adesioni. La consegna della box vede in prima linea i volontari della rete «BergamoXBergamo» e i giovani del Rotaract, coordinati da Confcooperative Bergamo.

Nel progetto anche aziende fuori regione

La raccolta e consegna di prodotti alimentari ha coinvolto sin da subito diverse aziende primariamente della provincia di Bergamo, ma con il passare delle settimane il progetto ha incontrato la sensibilità anche di aziende fuori regione, che hanno aderito con generosità ed entusiasmo offrendo i propri prodotti, in particolare segnaliamo l’adesione di Nestlé Italia, che ha offerto i cioccolati dei suoi marchi più noti, e Moser Speck, azienda alto atesina che contribuisce donando speck di alta qualità. Tra le nuove aziende territoriali troviamo infine Salumificio Fratelli Beretta, Caseificio Defendi e Pasticceria La Marianna.
La fornitura gratuita di prodotti e servizi di oltre 30 aziende ha raggiunto complessivamente un valore di circa 100.000 euro, e ciascuna delle box consegnate contiene prodotti pari ad un valore di 150 euro. L’intento del Rotary Club Bergamo Sud è che queste box possano sostituire, almeno in parte, la spesa mensile per la famiglia, che a causa della pandemia si è ritrovata più fragile e vulnerabile.


Turismo e terziario respirano: dagli Enti bilaterali oltre 1 milione di euro

Oltre un milione di euro ai lavoratori bergamaschi del terziario e del turismo: è quanto hanno erogato gli Enti Bilaterali con la prima tranche del Progetto Covid, promosso a maggio da Ascom Confcommercio Bergamo e dalle organizzazioni sindacali (Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs Uil). L’iniziativa ha messo a disposizione un fondo a favore dei lavoratori sospesi in Fondo d’integrazione salariale (Fis) o Cassa integrazione guadagni in deroga (Cigd) e alle imprese per il rimborso dei dispositivi di protezione individuale.
Hanno fatto richiesta 1828 lavoratori del turismo e 2275 del commercio per un totale di 1,126 milioni di euro (509 mila euro al turismo e 617 mila euro al terziario). Le aziende interessate sono state invece 138, per circa 60 mila euro, su un milione di euro stanziati.

«Dopo la donazione fatta all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di quattro respiratori di ultima generazione, a maggio abbiamo promosso un progetto a sostegno dei lavoratori e delle imprese e oggi siamo soddisfatti del risultato ottenuto con la prima tranche di sussidi, sia per numero di lavoratori coinvolti che per importo speso» afferma Enrico Betti, presidente dell’Ente Bilaterale del Terziario. 
«Il successo di questa iniziativa è fotografato da questi numeri davvero eccezionali. La Bilateralità di settore è una grande risorsa a sostegno delle imprese e delle lavoratrici e lavoratori del territorio. Siamo orgogliosi di quanto fatto; questa iniziativa da ristoro al comparto turistico bergamasco, il più duramente colpito» dichiara Alberto Citerio, Presidente dell’Ente Bilaterale del Turismo.

A settembre in arrivo un altro milione di euro
A settembre parte la seconda tranche del Progetto che stanzia un altro milione di euro.  L’importo sarà così suddiviso: 500.000 euro a lavoratori e aziende del turismo (250.000 euro per le aziende e 250.000 euro per i lavoratori) e 500.000 euro al terziario (250.000 euro per le aziende e 250.000 euro per i lavoratori). Alle aziende verranno rimborsati, con un massimale di 500 euro, i Dpi Covid acquistati dal 1 aprile al 31 agosto 2020: mascherine, guanti, dispositivi per protezione oculare, indumenti di protezione, dispositivi per la rilevazione della temperatura corporea, detergenti, soluzioni disinfettanti/antisettici, barriere antibatteriche e sanificazione ambientale.
Mentre la misura degli importi erogabili ai singoli lavoratori dipendenti sarà pari a 1,50 euro per ogni ora di sospensione in Fis/Cigd per un massimo di 360 ore. Potranno fruire del sussidio coloro che sono stati sospesi per l’equivalente orario di almeno 2 settimane a zero ore di lavoro nel periodo che va dal 1 marzo al 30 aprile 2020, se non già richiesto, e dal 1 maggio al 30 giugno 2020. Il bando si apre il 7 settembre e si chiude, salvo esaurimento fondi, il 30 settembre 2020.

Per informazioni: info@entebilcombg.it


Il lockdown annulla le ferie di agosto: commercianti, baristi e ristoratori non si fermano

Il lockdown annulla le ferie di commercianti, baristi e ristoratori. In città e nei centri della provincia nel mese di agosto le attività commerciali resteranno aperte. Secondo un sondaggio fatto da Ascom Confcommercio Bergamo il 90% di bar e ristoranti e l’80% dei negozi alimentari e non alimentari non chiuderà per ferie, sia in provincia che in città. «Non è tempo di fermarsi – afferma Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo – È questo quello che dicono i nostri associati, che sono stati segnati dall’emergenza sanitaria che ha stravolto il nostro territorio».Commercianti, baristi e ristoratori non si fermano nonostante la presenza limitata di turisti.

Chi chiude lo farà nella settimana dal 15 al 22 agosto e per molti le ferie si restringeranno ad fine settimana lungo: da sabato 15 a lunedì 17 agosto. «È un agosto diverso da quello degli anni precedenti – prosegue il direttore di Ascom Confcommercio Bergamo – non solo per ragioni climatiche ma anche perché sono molte le persone che non sono o non andranno in ferie e molte sono ancora al lavoro. Questo significa che le attività commerciali saranno per lo più aperte e non ci sarà il pericolo di serrate. Otto negozi su dieci non chiuderanno e per quanto riguarda il mondo della ristorazione nove bar e ristoranti su dieci resteranno aperti. Tutti sono impegnati a cercare di recuperare quei mesi di inattività che hanno fiaccato i bilanci delle imprese».

 


Food Film Fest Bergamo, al via la settima edizione: quando il cinema racconta il cibo e il suo territorio

È stata presentata la settima edizione del Food Film Fest di Bergamo, l’unico evento in Italia che coniuga le migliori produzioni cinematografiche provenienti da tutto il mondo dedicate al food e i preziosi prodotti enogastronomici del territorio bergamasco.​ Dopo 6 anni dedicati ad affermare la propria identità, radicarsi sul territorio e fidelizzare un attento pubblico, Food Film Fest è pronto a dare il via a un’ambiziosa edizione ricca di contenuti che si terrà dal 20 al 24 agosto in Piazza Mascheroni, in Città Alta. In cabina di regia come sempre c’è l’Associazione Culturale Art Maiora e l’evento è promosso dalla Camera di Commercio di Bergamo in collaborazione con Coldiretti Bergamo e Slow Food Valli Orobiche Bassa Bergamasca, con il sostegno di ASM, Ubi Banca e Provincia di Bergamo.

I film in concorso        
Protagonisti come sempre i film provenienti da ogni parte del mondo. Non è stato un compito facile per la Direzione Artistica quest’anno valutare i 626 film candidati alla VII edizione di Food Film Fest. Documentari, film di animazione, movie e da quest’anno anche short pubblicitari, sono da sempre i veri protagonisti e il cuore della manifestazione. I 49 ritenuti i più compatibili per tematica rispetto al programma sono stati selezionati e si contenderanno la finale sul palco del Food Film Fest Village.
Accanto ai film in concorso, un fitto calendario di appuntamenti e nuove importanti collaborazioni con realtà del territorio e non. Durante le serate saranno presenti esponenti del Comitato Italiano per il World Food Programme, della Onlus Fondazione Banco Alimentare, geologi e scienziati e rappresentanti del festival cinematografico umbro Gecko Fest.

Le eccellenze della ristorazione: incontri con gli chef
Tra le novità di questa edizione l’occasione per il pubblico di incontrare alcune eccellenze nel campo del food; da Enrico e Roberto Cerea del ristorante Da vittorio a Roberto Proto chef de il Saraceno fino al giovane Cristian Fagone del ristorante Impronte, stelle Michelin del territorio che il nostro comitato artistico ha incontrato e osservato all’opera nelle loro cucine mentre realizzano piatti dedicati a Food Film Fest reinterpretando alcuni prodotti come il caffè, il peperoncino e il pesce, prodotti protagonisti di questa edizione.       
Tra gli appuntamenti da non perdere i Laboratori del gusto organizzati da Slow Food Bergamo Valli Orobiche e Bassa Bergamasca, dei veri e propri percorsi sensoriali in compagnia di esperti per conoscere meglio il mondo dell’olio e del miele. Oppure ancora l’aperitivo Letterario Vicende, avventure e personaggi nel cuore di Bergamo alla scoperta dei segreti e aneddoti legati allo storico hotel il Cappello D’oro e l’intervista a Claudio Cecchinelli per approfondire il ruolo di Bergamo come Città Creativa della Gastronomia Unesco. 
Ogni sera troveranno spazio sul palco del Food Film Fest gli approfondimenti tematici, a moderare gli interventi il direttore artistico del festival, nonché giornalista ed esperto di cinema, Luca Cavadini che ci condurrà in un viaggio fatto di interviste, video esplorazioni e incontri. Accanto a questo le proiezioni dei 49 film finalisti ma anche le degustazioni di prodotti locali offerte da Coldiretti Bergamo.

Per i bambini    
Ai più piccoli saranno dedicati, oltre ad una selezione di film d’animazione, anche due laboratori ludico educativa numero chiuso organizzati dalla Fondazione Accademia Carrara e due incontri ideati dall’Orto Botanico di Bergamo Lorenzo Rota. A chiusura della manifestazione una serata musicale Tributo a Ennio Morricone con Guido Bombardieri e Fabio Piazzalunga che eseguiranno alcune delle più celebri opere del maestro accompagnati dalla proiezione di scene di food tratte da film famosi e un tour guidato in compagnia dell’Associazione culturale guide turistiche della città di Bergamo alla scoperta dei luoghi dell’acqua della città.

Per il programma completo degli incontri e delle proiezioni: www.foodfilmfestbergamo.it