“Connettersi al cambiamento. La sfida della ripartenza”. Il 14 giugno l’assemblea di Ascom

Tra gli interventi anche il contributo del professor Roberto Ravazzoni, ordinario di Marketing distributivo all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

“Connettersi al cambiamento. La sfida della ripartenza”: è questo il tema dell’assemblea generale 2021 di Ascom Confcommercio Bergamo in programma lunedì 14 giugno, alle ore 15, presso la sala Conferenze della sede in via Borgo Palazzo 137. L’assemblea si svolgerà in presenza ma con capienza ridotta nel rispetto delle attuali normative sanitarie. Sarà possibile seguire la parte pubblica collegandosi alla pagina Facebook o al canale Youtube dell’Associazione.
All’ordine del giorno, la relazione del presidente Giovanni Zambonelli, gli interventi delle autorità e il contributo del professor Roberto Ravazzoni, ordinario di Marketing distributivo all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. A seguire si terrà la parte associativa e straordinaria che prevede l’esame e approvazione del bilancio 2020, del conto preventivo 2021 e la modifica dello Statuto Associativo (art.17).

IL PROGRAMMA

Ore 15,00 – Relazione di Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo

Ore 15,30 – Intervento delle autorità

Ore 15,45 – “Connettersi al cambiamento. la sfida della ripartenza”
Roberto Ravazzoni, Ordinario di Marketing Distributivo – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

Ore 16,30 – Interventi

Ore 17,00 – Parte Associativa e straordinaria


Credito, bene la moratoria fino a fine anno ma la pianificazione finanziaria deve essere un must

Riccardo Martinelli, presidente Fogalco: “Sei mesi passano veloci e occorre riprogrammare la tenuta finanziaria della propria azienda in vista del nuovo anno”

“Bene la proroga al 31 dicembre del termine della moratoria sui prestiti bancari ma attenzione a non farsi trovare con le spalle scoperte perché la proroga non riguarda la sospensione dell’intera rata ma della sola quota capitale. Inoltre, il Decreto Sostegni Bis prevede la possibilità di allungare i finanziamenti, a fronte però di una riduzione della copertura statale delle garanzie statali. Quindi se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno possiamo essere soddisfatti e gli imprenditori possono tirare il fiato, ma sei mesi passano veloci e occorre quindi pianificare e riprogrammare la tenuta finanziaria della propria azienda in vista del nuovo anno”. A suonare la sveglia sul tema dell’accesso al credito è Riccardo Martinelli, presidente di Fogalco, Cooperativa di Garanzia di Ascom Confcommercio Bergamo che favorisce l’accesso al credito degli imprenditori del settore del commercio, terziario e turismo attraverso Asconfidi Lombardia, intermediario finanziario che riunisce altre 14 realtà regionali oltre a Fogalco.

Il 31 dicembre rappresenta quindi una data spartiacque per rivedere il proprio orizzonte finanziario: tra rate più o meno sostenibili, contributi pubblici e rinegoziazioni dei piani di ammortamento, in questo scenario Fogalco si pone come un vero e proprio ente facilitatore per l’accesso al credito. “Le banche hanno bisogno di garanzie, oggi ancora di più di prima – prosegue Martinelli -. La priorità per le imprese è la liquidità ma l’allungamento della durata dei finanziamenti garantiti si accompagna alla riduzione della copertura della garanzia pubblica a seguito del negoziato, in via di definizione, tra l’Italia e l’Europa che, di fatto, apre la strada a minori garanzie statali. In quest’ottica, noi di Fogalco siamo pronti a entrare in gioco per implementare la garanzia statale e consentire alle imprese di mantenere l’operatività necessaria per la ripresa ormai alle porte”.

Pensare oggi alla liquidità del domani

Pensare oggi alla liquidità del domani per garantire la salute finanziaria della propria impresa è quindi il must da seguire per il terziario come conferma anche il Rapporto di ricerca (Osservatorio sulle imprese del terziario) realizzato da Format Research per conto di Ascom Confcommercio Bergamo: l’offerta di credito erogata dalle banche alle imprese del terziario in provincia di Bergamo è cresciuta del 9% da quando è scoppiata la pandemia, con 607 milioni di euro erogati e una media di 25 mila euro ad azienda, a fronte di uno stock di credito di circa 7 miliardi di euro. I prestiti erogati da parte delle banche alle imprese del terziario di Bergamo, circa 24 mila in tutta la provincia, sono stati necessari per sostenere i costi fissi e non per gli investimenti.

Il rapporto conferma il trend in atto da ormai più di un anno e cioè che la liquidità continua ad essere la reale criticità per il terziario – prosegue il presidente di Fogalco che ha chiuso il 2020 con circa 4,5 milioni di finanziamenti erogati, di cui 450 mila euro di finanziamenti diretti -. Per ottenere un prestito, inoltre, ci vogliono in media 45 giorni e bisogna fare attenzione anche ai tempi di preammortamento che tra qualche mese porteranno l’imprenditore a pagare sia la quota capitale sia la quota interessi, con un esborso molto alto a fronte magari di volumi di fatturato ancora lontani dai livelli pre-covid”.

Una situazione da tenere sotto controllo e che chiama in causa Fogalco, vero e proprio braccio finanziario di Ascom ma non solo: il consorzio, che il 22 giugno si riunirà in assembla elettiva per la presentazione del bilancio e il rinnovo cariche, svolge infatti un’attività molto importante di assistenza e consulenza finanziaria. “Si parte sempre dall’esigenza dell’impresa, che sia una start up o un’azienda navigata poco importa, poi si studia la soluzione giusta cercando anche di cogliere le opportunità legate ai bandi pubblici. Ricordo che a giugno arriveranno dalla Regione Lombardia nuovi contributi interessanti come quello a fondo perduto per la patrimonalizzazione dell’azienda e per l’abbattimento del tasso di interesse applicato ai finanziamenti bancari. Inoltre, in merito ai finanziamenti diretti per piccoli importi, Asconfidi sta rinforzando il proprio patrimonio per poter allargare il servizio alla platea dei nostri imprenditori più meritevoli. L’obiettivo è quello di continuare a essere a fianco delle imprese per aiutarle a ottenere credito alle migliori condizioni e supportare nuovi investimenti”.


“Libri per sognare”, vince la “Voce di carta” Premiati autori, alunni e classi della provincia di Bergamo

Si è chiusa la edizione di “Libri per Sognare”: la diretta streaming di stamattina con le premiazioni delle migliori recensioni e dell’autore del libro più recensito

È “La voce di carta” di Lodovica Cima (Mondadori 2020) il libro più votato dagli studenti che hanno partecipato a “Libri per sognare”, la manifestazione nata nel 2017 e ideata dal Gruppo Librai e Cartolibrai di Ascom Confcommercio Bergamo, organizzata in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo e con il sostegno di Intesa Sanpaolo.

Oltre 660 recensioni, di cui 13 video, 66 disegni e 36 elaborati sono i numeri della quinta edizione di “Libri per Sognare” che si è chiusa questa mattina con le premiazioni delle migliori recensioni degli studenti delle scuole aderenti e dell’autore del libro più recensito. All’evento in diretta streaming (trasmesso sul canale YouTube di Ascom Confcommercio Bergamo e sulla pagina Facebook di Libri per sognare) hanno partecipato a distanza anche le classi e gli alunni, i veri protagonisti – insieme ai loro insegnanti – della manifestazione il cui obiettivo è quello di promuovere la lettura tra i ragazzi delle scuole primarie e secondarie della città e della provincia di Bergamo.

Quest’anno hanno partecipato 15 Istituti comprensivi, 55 classi e 1.088 alunni che hanno avuto anche la possibilità di incontrare via web (11 incontri tra febbraio e aprile in dad con la partecipazione di oltre 150 ragazzi per volta) gli autori dei libri selezionati dalle librerie organizzatrici: “La voce di carta” di Lodovica Cima, “Factory” di Tim Bruno, “Libera. Un’amica tra le onde” di Daria Bertoni, “Il bambino Nelson Mandela” di Viviana Mazza, “Mustang” di Marta Palazzesi.

 

L’evento finale e i saluti delle autorità

La diretta dell’evento finale si è aperta alle ore 10 con i saluti iniziali di Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo, e Cristian Botti, presidente gruppo Librai e Cartolibrai Ascom Confcommercio Bergamo, che ha ribadito l’impegno della categoria per fare crescere le nuove generazioni con la passione per la buona lettura, attraverso la proposta di titoli importanti per riflettere. Ad anticipare le premiazioni, con gli autori che hanno assistito alla lettura delle migliori recensioni dei ragazzi dei loro libri, i saluti delle autorità e di chi ha sostenuto l’iniziativa, a cominciare da Patrizia Graziani, Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo: “Abbiamo ritenuto fondamentale avere parte attiva in questa importante e pluriennale esperienza culturale, sensibilizzando le scuole bergamasche. Così si appassionano le giovani generazioni alla lettura, anche per la costruzione di persone libere e pensanti. Deve essere chiaro, infatti, quale sia l’alto valore della letteratura, la sua rilevanza e la ricaduta formativa all’interno dei percorsi scolastici”.

“Il sostegno di Intesa Sanpaolo – dichiara Tito Nocentini, direttore regionale Lombardia Nord – si inserisce nella lunga e consolidata tradizione della Banca a favore dell’editoria italiana, del valore del libro e della letteratura, nella convinzione che il ruolo di una banca radicata nel territorio sia quello di concorrerne allo sviluppo non solo economico, ma anche culturale e civile, con una particolare attenzione verso le nuove generazioni”.

Hanno portato il loro saluto anche il direttore dell’Eco di Bergamo, Alberto Ceresoli, che ha sottolineato che “Libri per sognare contiene due parole importanti per la nostra vita, perché i libri sono uno strumento prezioso che ci consente di migliorare la conoscenza, il vocabolario, la memoria, il pensiero. E sognare ci rende liberi e leggeri: un binomio fantastico da coltivare fin dalla giovane età”.

“Libri per Sognare è un’iniziativa che offre la possibilità di incontrare anche gli autori che un giorno potreste essere voi – ha ricordato Melania De Nichilo Rizzoli, assessore alla Formazione e lavoro della Regione Lombardia -. Non si può fare a meno di cultura, conoscenza e letteratura. Leggere vuol dire crescere e arricchirsi e invito i ragazzi a entrare nelle librerie più spesso”.

Per Nadia Ghisalberti, assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, “iniziative come questa tengono legate le nuove generazioni alla lettura grazie a un coinvolgimento diretto. Sono loro, infatti, a recensire e a porre in primo piano la loro prospettiva”. Gianfranco Gafforelli, presidente della Provincia di Bergamo ha ribadito “quanto i libri restino immortali nella loro capacità di stimolare creatività e indipendenza del pensiero. Fiore all’occhiello di Libri per Sognare è aver reso i ragazzi protagonisti e non solo fruitori, stimolandone lo spirito critico”.

A confermare il successo dell’iniziativa, che dalla prima edizione ad oggi ha visto la partecipazione di circa 4.000 ragazzi, 100 classi, 20 istituti scolastici e 11 autori per ragazzi, è Cristian Botti: “Quest’anno sono aumentate le classi coinvolte e, per la prima volta, ha partecipato anche una scuola di Brescia. Lo scopo dell’evento è avvicinare i ragazzi alla lettura e di renderli protagonisti ed è stato difficile selezionare le migliori recensioni. Adesso stiamo già pensando alla prossima edizione che speriamo di organizzare in presenza: l’idea è di estendere Libri per Sognare oltre i confini provinciali in attesa di un grande evento nel 2023, quando Bergamo e Brescia saranno capitali italiane della cultura”.

Le tre recensioni premiate e non solo

Linda Papetti (Istituto Comprensivo Valnegra “F. Gervasoni”-Scuola primaria di Olmo Al Brembo) ha ottenuto il premio per la sua recensione di “Libera. Un amica tra le onde” per la sintesi e l’immedesimazione con le scene del libro. La recensione di Maya Mondini (Scuola secondaria di Primo Grado “P. Gelpi” di Mapello) de “La Voce di Carta” ha convinto la giuria per la riflessione e gli insegnamenti nati dalla lettura del libro. Infine, la recensione di  Factory a cura di Marta Geromin, (Istituto Comprensivo “D. Spada“-Scuola secondaria di primo grado di Sovere), è stata premiata per la curiosità che introduce e che invoglia alla lettura del libro.
Premiato anche il video di Tommaso Lovecchio (Istituto Sant’Angela Merici-Scuola Primaria Bergamo Munstang), il disegno di Nour Chiba (Istituto Comprensivo Ciserano-Libera) e l’elaborato della classe 5^ di Endenna-IC Zogno (maestra Ruggieri).

Ecco, infine, le 5 più belle recensioni, una per libro, lette dagli autori: “Libera” di Martina Giardini (Scuola secondaria di 1 grado – Istituto Maria Consolatrice di Sant’Omobono Terme); “La Voce di Carta” di Barbara Ricci (Scuola secondaria di 1° grado – IC Bonafini di Cividate Camuno); “Factory” di Lorenzo Bettineschi (I C Vilminore di Scalve –Scuola primaria di Schilpario); “Mustang” di Livia Soldani (IC Camozzi – Scuola Primaria Rosa di Bergamo); “Il Bambino Nelson Mandela” di Elisa Bugliaro Goggia (IC Mapello Scuola Primaria di Prezzate).

L’iniziativa ha il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Bergamo, Comune di Bergamo e L’Eco di Bergamo ed è sponsorizzata da Intesa San Paolo.


Terziario, un’impresa bergamasca su tre è pronta a investire sul digitale e la formazione

Presentati i risultati del nuovo rapporto di ricerca (Osservatorio sulle imprese del terziario) realizzato da Format Research per conto di Ascom Confcommercio Bergamo sulle imprese

Da una parte la piena consapevolezza del cambiamento degli stili di consumo in atto, accelerato dalla pandemia, dall’altra la volontà di reagire investendo in innovazione. Nel mezzo un dato confortante e cioè che una impresa su tre è pronta per fare il salto tecnologico e affrontare le sfide legate all’evoluzione digitale. Come? Introducendo metodologie e strumenti di innovazione e investendo in figure nuove e con competenze ad hoc da inserire in organico, soprattutto per le attività legate all’e-commerce. È quanto emerge dal nuovo Rapporto di ricerca (Osservatorio sulle imprese del terziario) realizzato da Format Research per conto di Ascom Confcommercio Bergamo sulle imprese del terziario.

I cambiamenti dei modelli di business

Crescono ancora le imprese che si sono attivate per modificare i propri modelli di business: rispetto all’inizio della pandemia, passano dal 15% al 37,7% le imprese (+152%) che utilizzano il canale e-commerce o lo hanno intensificato. Boom anche del delivery: le imprese bergamasche del terziario che utilizzano la modalità delle consegne a domicilio – o l’hanno intensificata – passano dal 7% al 24% (+242%).
Queste innovazioni hanno consentito di minimizzare le perdite (38%), evitare di chiudere l’attività (28,4%), mantenere lo stesso livello di ricavi rispetto al periodo precedente la crisi (24,1%), crescere e migliorare (9,5%).

La formazione e il ricorso a nuove figure professionali

È in aumento rispetto al secondo semestre 2020 la percentuale di imprese che si sono dotate di nuove figure professionali (dall’8% al 9,3%). Tra coloro che hanno fatto ricorso a nuove competenze emergono i servizi (12,1%) seguiti dal commercio (10%) e dal turismo (5,8%). Il 90,7% delle imprese, invece, non si è ancora dotato di nuove figure professionali: a livello settoriale emerge il ritardo del turismo (94,2%) seguito dal commercio (90%) e dai servizi (87,9%).
Delle imprese che non hanno fatto ricorso a nuove figure professionali il 12% ha intenzione di farlo entro i prossimi due anni: un trend che dovrebbe portare ad un cambiamento di un’impresa su cinque. Anche in questo caso, la spinta è delle imprese dei servizi (15%), contro il 14% del commercio e il 7,4% del turismo.
Delle imprese che non hanno fatto ricorso a nuove figure professionali il 22,2% ricorrerà a corsi di formazione. In questo ambito sono più sensibili i servizi (24,7%) e il turismo (22,6%), seguiti dal commercio (19,6%).

Strumenti di innovazione digitale

Il 30,1% delle imprese del terziario bergamasco sono interessate ad introdurre entro il prossimo anno metodologie e strumenti di innovazione digitali. Il settore più attento è quello dei servizi (+31,6%) seguito, dal commercio (29,3%) e dal turismo (27,9%). Coloro che investiranno nel digitale si rivolgeranno alle associazioni di categoria (23%), formeranno una o più persone (22%), si appoggeranno a fornitori e consulenti (21%), assumeranno una o più persone con le skills adeguate (12%). Il 2,8% non ha ancora un’idea chiara in merito e il 19,2% non ritiene servano interventi particolari perché crede di avere già le competenze necessarie.

Infine, secondo una ricerca condotta sempre da Format Research e commissionata dagli Enti Bilaterali del Terziario di Bergamo – presentata a gennaio 2021 – le figure considerate chiave sono quelle commerciali (35,7% sales assistant, 17,8% marketing consultant, 16% agenti di commercio con competenze digitali evolute), seguite da figure con skill specifiche nell’innovazione digitale (14,3% informatici programmatori e sistemisti, 7,1% digital strategist/social media specialist, 7,1% data analyst).

Per Ascom Confcommercio Bergamo mentre nella quasi totalità degli imprenditori del terziario è noto il cambiamento degli stili di consumo in atto, accelerato dalla pandemia, solo un terzo degli stessi ha cercato di reagire con l’innovazione. Il problema non è nella volontà ma nelle competenze di titolari e dipendenti: servono skills nuove e figure professionali ad hoc e non solo nelle imprese che hanno attivato l’e-commerce. La sfida dell’evoluzione digitale è quindi aperta su più fronti e sono sempre di più le competenze digitali oggi necessarie per poter gestire nel migliore dei modi la propria attività e il business. A riguardo, il termine del blocco dei licenziamenti aprirà nuovi scenari occupazionali: le imprese avvertiranno, infatti, un cambiamento molto marcato del personale, collegato proprio all’acquisizione di queste nuove competenze.

L’Osservatorio sul terziario delle imprese di Bergamo

L’Osservatorio sul terziario delle imprese di Bergamo è basato su un’indagine continuativa, a cadenza semestrale, effettuata su un campione statisticamente rappresentativo dell’universo delle imprese del terziario (commercio, turismo e servizi) della provincia di Bergamo (n. 700 interviste a buon fine ogni semestre). L’obiettivo dell’indagine è quello di rilevare, descrivere e analizzare il clima di fiducia (sentiment), l’andamento dell’impresa e i livelli di occupazione delle imprese del terziario di Bergamo sia a livello congiunturale (ultimi sei mesi rispetto ai sei mesi precedenti) sia a livello prospettico (situazione nei sei mesi successivi alla rilevazione rispetto ai sei mesi precedenti).


Turismo in timida ripresa, per il weekend e il ponte del 2 giugno male la montagna, bene il lago

Mancano ancora gli stranieri ma sul Sebino le prenotazioni sono in aumento. E l’estate è ormai alle porte

Bene il lago, male la montagna. In vista del weekend e del ponte del 2 giugno il turismo in Bergamasca non spicca il volo a differenza di quanto rilevato da Federalberghi, secondo la quale saranno quasi nove milioni gli italiani in viaggio per il 2 giugno, il 99,3% dei quali resterà entro i confini nazionali. Sulla base, infatti, di una indagine effettuata da Ascom Confcommercio Bergamo intervistando alcuni alberghi delle principali località turistiche della provincia, emerge che le prenotazioni latitano ancora, soprattutto nelle valli dove  il tempo instabile e le temperature ancora poco miti frenano i turisti, in particolare gli over 60.

Chi invece può già sorridere sono gli albergatori del Sebino dove cresce la voglia di trascorrere un weekend sul lago d’Iseo. A Sarnico e a Lovere già dai primi di maggio si sono visti dei segnali di ripresa e anche in questo fine settimana gli alberghi contano diverse camere prenotate da famiglie o coppie, provenienti soprattutto dalla Lombardia. Si tratta di un turismo mordi e fuggi e le prenotazioni arrivano all’ultimo momento ma la tendenza in atto è positiva e non a caso sono sempre di più le richieste di informazioni anche per l’estate alle porte.

L’unica nota dolente è la mancanza di stranieri, tedeschi e olandesi soprattutto, ma le riaperture dei ristoranti al chiuso e il coprifuoco posticipato alle 24 fanno ben sperare per la ripresa del comparto, soprattutto per ciò che riguarda la stagione estiva.

A continuare fare i conti con il perdurare dell’emergenza sanitaria e l’assenza di turismo straniero è invece la città: escludendo, infatti, la clientela business, le prenotazioni negli alberghi di Bergamo si contano sulle dita di una mano.


All’Edonè c’è l’International Hamburger Day Una maratona di 10 ore tra super panini e dj set

Sabato dalle 11 alle 23 cucina aperta e musica live. L’obiettivo è battere il record di hamburger cucinati in un singolo giorno, ovvero 560 nell’edizione del 2018

Sabato, all’Edoné di Redona, si celebra l’International Hamburger Day, all’undicesima edizione, ricorrenza onorata in tutto il mondo dagli appassionati dell’iconico panino americano. Per l’occasione la cucina del locale resterà aperta, in via eccezionale, per 10 ore consecutive, dalle 11 alle 23, accompagnate da altrettante ore di musica non stop, con 10 diversi deejay. L’obiettivo è battere il record di hamburger cucinati in un singolo giorno, ovvero 560 nel 2018.

Ce ne sarà per tutti i palati e gusti musicali. La cucina è curata da Pony Burger che gestisce il servizio di delivery: ogni panino sarà incartato proprio come per le consegne a casa. Tra le proposte (dal costo che varia dagli 8,50 agli 11 euro) il “Guaca bomb”, burger vegetariano di melanzane, cheddar, avocado, cipolla rossa, pomodorini e guacamole, il “Tuna tartare” con tartare di tonno fresco, burrata, olio al cappero e pesto di basilico, il “Big fat Joe” con costine cotte a bassa temperatura, senape al miele e cipolle rosse caramellate e il “Wipe”, vero cavallo di battaglia di Pony Burger, con la pregiata carne bovina di Black Angus, cheddar, bacon croccante, cipolle rosse grigliate, insalata, pomodori e salsa bbq. Ci sarà anche una linea per bambini con un hamburger di carne o pollo in panatura croccante.
Tra gli stuzzichini, spiccano le polpette di pesce, i nuggets di pollo e le patatine Wavy Fries, ideate dalla Lambweston che ha studiato una tecnologia per creare ogni singola patatina con un taglio diverso, con poca polpa e la giusta croccantezza.

Panini a volontà ma anche tanta musica. Ad alternarsi, live sul palco saranno Brown Barcella con le sue sonorità rockn’n’roll oldies, Supergattotoro con l’indie italiano, BergamoReggae, Kanye Sciolte con le hits al femminile, All Blacks con miscela roots e hip hop, Franco Limone per l’elettronica, Utopia per techno e ambient, G9 e Punk Rock Raduno. Durante la giornata sono previsti gadget esclusivi dai palloncini Pony Burger per i bambini alle penne personalizzate con logo per gli adulti.


Dal Parco della Trucca a Piazza Vecchia: l’11 giugno aprono i cinque spazi estivi all’aperto della città

Definiti i locali che gestiranno il Parco Sant’Agostino, Piazza Vecchia, Parco della Trucca, Parco di Campagnola e Parco Goisis: massima priorità alle attività senza dehors

Il Comune di Bergamo ha assegnato ieri gli spazi di somministrazione all’aperto messi a bando nelle scorse settimane: tutti definiti i nomi dei locali che gestiranno le aree del Parco Sant’Agostino, di Piazza Vecchia, del Parco della Trucca, del parco di Campagnola e del parco Goisis, messi a disposizione con priorità alle attività senza dehors e all’aggregazione di più soggetti.

Nelle ultime settimane, sulla spinta del decreto con cui il governo ha consentito la riapertura delle sole attività di ristorazione e somministrazione che si svolgono all’aperto, la città si è riempita di dehors con sedie e tavolini, incentivati anche dalla gratuità dell’occupazione del suolo pubblico e dalla disponibilità di spazi aggiuntivi appositamente disposta dall’amministrazione comunale. Ciò nonostante, diversi esercenti non hanno potuto riprendere l’attività perché privi di spazi idonei adiacenti ai loro locali o anche solo nelle vicinanze.

Per questo, e per distribuire il più possibile l’utenza che nei mesi caldi cercherà ristoro ai tavoli di bar e ristoranti – evitando così il rischio di assembramenti -, il Comune di Bergamo ha deciso di mettere a bando la disponibilità di aree dedicati alla ristorazione e alla somministrazione, riservandole preferibilmente proprio agli esercenti che per mancanza di spazi all’aperto ancora non hanno potuto riprendere il loro lavoro. Non i tradizionali “estivi”, dunque, ma luoghi dove poter mangiare e bere all’aperto, purché rigorosamente seduti al tavolo, in numero quindi contingentato e nel rispetto delle normative anti-Covid.

Gli assegnatari degli spazi per l’estate 2021

Parco Sant’Agostino: società Mura 2020 Srl  composta dall’aggregazione delle ditte: Antica Osteria del vino buono – Pozzo Bianco – Birreria Fly pub – Birreria Elav Kitchen – Ristorante da Mimmo

Piazza Vecchia, spazio antistante ex Taverna Colleoni: società Trust S.r.l. partecipante con le insegne presenti in Città Alta – Papageno -Pub dell’Angelo

Parco della Trucca: società Bar Haiti S.n.c. in aggregazione con le seguenti ditte: Bar Haiti – Il Circo Srl – Pontida Srl – Food Pontida Srl

Area esterna al parco Goisis: società Tassino Eventi S.r.l. composta dall’aggregazione delle ditte: Tassino Eventi srl – Mille Baby Srl – Caffè dei portici – Sweet Irene – La Schiaccia – Borghetto -Sturipizza – Tandem

Parco Brigate Alpine: ditta Caso Srl proprietari della pizzeria Portofino

(In tutti i casi, tranne per l’area esterna al Parco Goisis, è pervenuta un’unica domanda)

Si apre l’11 giugno. Chiusura il 30 settembre

I luoghi individuati dal Comune di Bergamo saranno disponibili per il periodo dall’11 giugno al 30 settembre 2021. Differenti gli orari di chiusura degli spazi, ovviamente al netto delle attuali e future disposizioni in materia di coprifuoco: mentre piazza Vecchia e il Parco Brigate Alpini chiuderanno i battenti a mezzanotte, il parco di Sant’Agostino rimarrà aperto fino all’una, così come lo spazio adiacente al parco Goisis e quello al parco della Trucca, con la possibilità per questi ultimi, di arrivare alle due nei fine settimana.


Lavoro, nei bar e ristoranti bergamaschi mancano oltre 4 mila camerieri e addetti in sala

La situazione paradossale in vista della riapertura totale dei ristoranti: i posti ci sono ma le candidature mancano anche a causa della fuga verso altri settori

Allarme camerieri e addetti in sala in Bergamasca. I posti di lavoro ci sono ma le candidature mancano anche a causa della fuga verso altri settori. Nonostante il blocco dei licenziamenti, infatti, il numero degli addetti è calato di 4.146 dipendenti (-18,7%) nel corso del 2020. Mentre hanno tenuto gli occupati delle imprese che producono pasti preparati (-2,3%) sono crollati i dipendenti dei ristoranti (-25,4%) e dei bar -(26,2%), categorie in cui sono andati persi oltre 3.485 dipendenti. Un crollo pesante a cui però non corrisponde un aumento delle candidature in un settore che in provincia conta circa 3.900 imprese tra bar, ristoranti, alberghi con ristorante, mense e imprese catering, in cui sono occupati più di 5.200 addetti indipendenti (titolari, coadiuvanti e soci) e oltre 22.100 dipendenti.

“Stiamo assistendo a una situazione paradossale proprio in questi giorni in vista anche della riapertura dei ristoranti al chiuso – sottolinea Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. Per i ristoratori questo problema c’è sempre stato per mancanza di profili idonei più che di candidature. Oggi, invece, il crollo è anche delle candidature ed è specchio della fuga verso altri settori, in primis logistica, trasporti ed edilizia, senza contare chi è ancora coperto dagli ammortizzatori sociali. A riguardo va valutato anche un ripensamento dello stesso sistema degli ammortizzatori che deve essere modificato per motivare il lavoratore alla ripresa dell’impiego più che al godimento della Naspi”.

Occupazione pesante, incertezza del lavoro nel lungo periodo e sostegni al reddito troppo deboli sono i motivi secondo cui camerieri e addetti in sala sono “scappati” verso altri settori come conferma Giorgio Beltrami, presidente del Gruppo Bar Caffè di Ascom e vicepresidente regionale del coordinamento di Fipe Lombardia: “Anche la Fipe sta manifestando preoccupazione in merito alla carenza di figure professionali in tutta Italia. In Ascom abbiamo investito molto in formazione perché, di fatto, ci vogliono anni a formare personale qualificato. E adesso non solo dobbiamo ripartire da capo ma dobbiamo trovare persone volenterose, soprattutto tra i giovani, che però non rispondono all’appello. A riguardo nel 2018 avevamo lanciato il progetto ‘Formati e Occupati’ perché eravamo già in allerta e avvertivamo questo pericolo all’orizzonte che poi la pandemia ha accelerato”.

“Non è facile ripartire in questo modo – aggiunge Petronilla Frosio, presidente del Gruppo Ristoratori Ascom Confcommercio Bergamo -. Nel settore della ristorazione in un anno i dipendenti sono calati di oltre il 18% e quindi ci sono migliaia di posti vacanti e altrettante persone sul mercato del lavoro pronte al reimpiego ma che non rispondono alla chiamata. I motivi sono forse da ricercare nel tipo di lavoro che non è più allettante: fare il cameriere, infatti, comporta diversi sacrifici, dal lavoro in orari serali all’impiego il sabato e la domenica”.

Il problema è ancora più evidente nelle zone turistiche dove è partita la caccia allo “stagionale”: “In questo momento, nel quale le imprese preferirebbero puntare al lavoro a chiamata piuttosto che in assunzione per via delle restrizioni, le difficoltà nell’assumere i profili richiesti è molto alto – ribadisce Fusini -. Se il problema sta montando nelle grandi località turistiche, come la Romagna dove è già in atto la ‘caccia allo stagionale’, è molto probabile che il disagio si riscontrerà con la riapertura anche per le valli bergamasche, augurandoci che l’afflusso di turisti sia tale da portare nuova occupazione”.


Imprese & Territorio: firmata la convenzione per le vaccinazioni anti-Covid delle Pmi bergamasche

Alla Fiera di Bergamo 4 specifiche linee dedicate alle imprese. La conclusione delle somministrazioni, prima dose ed eventuale richiamo, è prevista per il 31 luglio

È stata siglata il 20 maggio tra l’ASST Papa Giovanni XXIII, le organizzazioni datoriali e sindacali delle Pmi bergamasche e i relativi enti Bilaterali, la “Convenzione per la messa a disposizione di linee vaccinali presso il centro vaccinale presidio Fiera di Bergamo” che consentirà di vaccinare al più presto contro il Covid-19 gli imprenditori titolari delle Pmi bergamasche e i loro dipendenti.
I firmatari della convenzione, insieme all’ASST Papa Giovanni XXIII, sono le 9 organizzazioni aderenti a Imprese & Territorio (Confartigianato Imprese Bergamo, Ascom Bergamo- Confcommercio Imprese per l’Italia, Confimi Apindustria Bergamo, Federazione Provinciale Coldiretti Bergamo, Confcooperative Bergamo, Unione Autonoma Esercenti – Confesercenti, CNA Federazione Artigiani Bergamo, FAI Federazione Autotrasportatori Italiani, L.I.A. Liberi Imprenditori Associati), l’Associazione Compagnia delle Opere di Bergamo, i sindacati bergamaschi (CGIL, CISL e UIL) e gli enti bilaterali (Eba – Ente Bilaterale Artigiano di Bergamo, Edilcassa Artigiani di Bergamo e CPTA).
La firma porta all’operatività il percorso iniziato lo scorso 5 maggio, quando era stato sottoscritto tra ATS Bergamo e le Parti Sociali un “Protocollo d’intesa provinciale per l’estensione della campagna vaccinale anti Covid-19 alle aziende bergamasche” nel rispetto dei principi contenuti nel “Protocollo nazionale” del 6 aprile 2021.

La convenzione

La convenzione prevede la messa a disposizione da parte di ATS Bergamo delle dosi di vaccino e da parte dell’ASST Papa Giovanni XXIII, degli spazi dell’hub della Fiera di Bergamo per la realizzazione di 4 specifiche linee vaccinali dedicate alle imprese. L’intero percorso vaccinale (prenotazione, accettazione sul portale dedicato, raccolta anamnesi, informazione e acquisizione del consenso, somministrazione, registrazione, osservazione post-somministrazione) verrà coordinato da un Ente Sanitario incaricato dalle organizzazioni firmatarie e partirà nei prossimi giorni con le prenotazioni che, nelle prossime settimane, saranno seguite dalle somministrazioni in base alla disponibilità dei vaccini.
La conclusione delle somministrazioni, con la prima dose e l’eventuale richiamo, è prevista per il 31 luglio, data di scadenza della concessione della Fiera di Bergamo: “Dopo la lunga emergenza imposta dalla pandemia, ritengo importante restituire al sistema delle piccole e medie imprese del territorio il pieno diritto di adeguare la forza lavoro alle proprie necessità e strategie – sottolinea Maria Beatrice Stasi, Direttore Generale ASST Papa Giovanni XXIII -. Con l’auspicato ritorno alla normalità negli scambi di merci e servizi sul territorio locale, italiano e anche estero è fondamentale, attraverso il vaccino, impedire efficacemente la diffusione dei contagi. Sottoscrivere l’accordo è stato un percorso naturale avviato sin dall’inizio della pandemia con interlocutori solidi e concreti con cui, al Presidio in Fiera, abbiamo trovato soluzioni per poter attivare le cure che, di mese in mese, la pandemia rendeva urgenti, superando qualsiasi ostacolo. Una sinergia che oggi registra un nuovo tassello, non solo nella condivisione degli spazi. Sarà infatti il personale del Papa Giovanni a fornire il necessario tutoraggio alle equipe che, non appena arriveranno i vaccini, potranno procedere con la somministrazione nelle linee dedicate”.

“Si tratta di un passo importante per il sistema associativo bergamasco delle Pmi – conferma il presidente di Imprese & Territorio Alberto Brivio -. Fin dall’inizio le nostre Organizzazioni si sono poste come obiettivo prioritario quello della vaccinazione dei titolari e dei lavoratori delle piccole imprese del territorio provinciale, con l’obiettivo di tutelare la loro salute e rendere più sicura la prosecuzione delle attività commerciali e produttive contro il rischio di interruzioni dovute ai contagi Covid e, allo stesso tempo, con il proposito di facilitare l’accelerazione della campagna vaccinale nella nostra provincia”.
Nei prossimi giorni verrà comunicato a tutte le aziende, che nelle scorse settimane hanno aderito alla campagna vaccinale mediante l’Organizzazione di riferimento, un link attraverso il quale titolari e dipendenti potranno confermare la prenotazione presso la struttura sanitaria incaricata.


Il Green Pass è valido 9 mesi. Un’occasione per rilanciare anche il turismo di prossimità

 Giorgio Beltrami, presidente Visit Bergamo: “Il mondo dell’accoglienza dovrà cogliere le nuove esigenze adattando l’offerta con nuove regole in una logica di governance condivisa”

Il green pass, il certificato verde che fungerà da passepartout per spostarsi tra regioni di colore diverso, ma anche per partecipare a eventi, convegni, eventi civili e religiosi, avrà una validità di 9 mesi e non sei quindi, come inizialmente ipotizzato. Ma non solo: un’altra novità rispetto a quanto previsto è che sarà rilasciato già dopo la prima dose. È quanto prevede il Dl Covid pubblicato in Gazzetta Ufficiale e in vigore da oggi. Il pass (su cui è ancora in corso la discussione a livello europeo per varare un documento comune che consenta di spostarsi anche tra Paesi) verrà rilasciato “anche contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino e ha validità dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale”.

Una buona notizia per il settore turistico, di fatto tra i più colpiti dalla crisi, e chiamato a seguire un processo di rinnovamento importante come ricorda Giorgio Beltrami, presidente di Visit Bergamo e e presidente del Gruppo Bar, Caffè e Pasticcerie di Ascom Confcommercio Bergamo, intervenuto alla tavola rotonda del 17 maggio “Partiamo dai luoghi e facciamo rete. La rivincita dei territori per un turismo responsabile” di Bergamo Next Level, la rassegna organizzata da Università degli studi di Bergamo e Pro Universitate Bergomensi: “Nel mondo dell’ospitalità non èaffatto vero, come spesso si sente dire, che a fine pandemia, tutto tornerà come prima. Sono convinto, infatti, che questa maledetta esperienza modificherà i comportamenti del turista per lungo tempo, cambierà le sue abitudini e determinerà nuove aspettative che chiamano in causa noi operatori turistici ma anche enti e istituzioni. Per questo si deve guardare al futuro turistico con occhio diverso e innovativo come suggerisce anche la Fipe-Confcommercio che si sta orientando verso un nuovo modello di società turistica improntata sull’adattamento dei servizi alle nuove esigenze, partendo da percorsi diversi improntati principalmente alla sicurezza per l’utente. In questi ultimi anni stiamo assistendo ad un continuo mutare della fruizione turistica conseguenza anche del maggior tempo libero e le modalità di lavoro legate allo smart-warking, determineranno per molte persone una rivoluzione nell’utilizzo dello spazio-tempo in una sorta di lavoro itinerante. Tutto ciò coinvolgerà inevitabilmente il mondo dell’accoglienza che dovrà cogliere per tempo le modificate esigenze adattando l’offerta al nuovo che avanza. Se questa visione è condivisibile allora, tutti questi cambiamenti non possiamo subirli, dobbiamo saperli leggere per tempo e soprattutto governarli attraverso nuove regole”.

Cogliere i segnali del cambiamento

La condizione indispensabile nell’affrontare una tale sfida rimane la capacità, da parte degli attori in campo, di cogliere per tempo i segnali del cambiamento. Chi saprà interpretare prima degli altri competitors le nuove aspettative del visitatore godrà di un vantaggio sull’attrattività dei propri territori. Ecco perché’ dobbiamo fare squadra in modo che tutte le notizie riguardanti le aspettative del turista confluiscano il più rapidamente possibile ad una sorta di cabina di regia, agile e reattiva che possa mettere subito in campo tutti gli accorgimenti utili allo scopo e potrà essere di grande utilità – prosegue Beltrami che riveste anche il ruolo di vicepresidente regionale del coordinamento di Fipe Lombardia -. Le associazioni di categoria, proprio grazie a questo vantaggio, sono i primi soggetti a poter cogliere il mutamento della richiesta e pertanto devono riuscire ad attivare forme di stretta e agile collaborazione con gli enti turistici del territorio e con le amministrazioni comunali, in modo da concretizzare rapidamente azioni che soddisfino queste nuove richieste che ci troveremo a dover governare. Probabilmente non basterà più pensare alla sola destagionalizzazione ma, approfittando della maggiore discrezionalità di utilizzo del tempo libero, all’alleggerire, attraverso adeguate promozioni, sia nel campo dell’accoglienza che nel campo degli spostamenti, la pressione delle presenze dei fine settimana a favore delle altre giornate infrasettimanali. Tutto questo avrebbe il merito innanzitutto di ridurre gli assembramenti del week-end”.

L’altro importantissimo risultato sarebbe di migliorare l’offerta dei servizi  e terzo, ma non ultimo per importanza, la trasformazione della qualità occupazionale da precaria a indeterminata, grazie alla costanza del lavoro. “Abbiamo all’orizzonte nel breve due appuntamenti che porranno i nostri territori all’attenzione del mondo intero e cioè nel 2023 Bergamo e Brescia capitali della cultura e nel 2026 le olimpiadi invernali. Saranno questi gli eventi che segneranno la vera ripartenza turistica del dopo pandemia e rappresenteranno il ritorno alla cosiddetta normalità ma, credo, sarà una normalità diversa”.