Studi di settore, i nuovi correttivi tengono conto dell’efficienza produttiva

Studi di settore, i nuovi correttivi tengono conto dell’efficienza produttiva

image_pdfEsporta in PDFimage_printStampa

studi-di-settoreGli studi di settore saranno sempre più rispondenti ad ogni attività imprenditoriale. E’ questo quanto emerso dalla riunione tenutasi il 9 aprile  dalla Commissione degli Esperti sugli studi di settore, che ha espresso parere favorevole in merito ai correttivi anticrisi per 204 studi di settore relativi al periodo d’imposta 2014 inviati dalle associazioni di categoria. Tali correttivi, varati dal Sose con il placet degli esperti, tengono conto della particolare e difficile congiuntura economica dello scorso anno. Per raggiungere questo scopo, sono state analizzate numerose informazioni provenienti da diverse istituzioni: il Ministero dello Sviluppo Economico, la Banca d’Italia, l’Istat, le Associazioni di Categoria- tra cui Confcommercio-  gli Osservatori Regionali ed altri istituti di ricerca. «Su questo ricco patrimonio informativo si è concentrata l’attenzione della Commissione, ricorrendo ad una nuova metodologia basata sui modelli lineari misti, al fine di stimare l’effetto della crisi economica sui ricavi/compensi tramite la componente “random” – spiega Vincenzo De Luca, responsabile dell’area fiscale della Confcommercio-  . Tra i vantaggi della nuova metodologia vi è una maggiore robustezza sul piano statistico, nonché la possibilità di analizzare e scartare i soggetti anomali». La riunione della Commissione ha evidenziato come, in base ai dati 2013 esaminati,  oltre  il 70% delle imprese risulti congrua: «Anche quest’anno sono risultati naturalmente congrui 7 contribuenti su 10 – continua De Luca-.  A livello nazionale, infatti, è emerso che il 71,4% dei contribuenti interessati dagli studi di settore 2013 risulta naturalmente congruo (per l’anno precedente la percentuale era del 73,3%), mentre il 9,5% è risultato congruo per adeguamento. Il dato dei contribuenti che hanno utilizzato, per il 2013, il campo annotazioni per motivare casi particolari di non congruità ammonta a 338.445, mentre sono 63.484 i soggetti che lo hanno adoperato in relazione alla crisi economica».
Sono quattro i correttivi per la crisi 2014, approvati dalla Commissione. Le modifiche interessano quattro categorie: i correttivi congiunturali di settore, quelli territoriali, quelli individuali e gli interventi relativi all’analisi di normalità economica. La prima categoria (congiunturali di settore) prende in considerazione la contrazione dei margini e del minor utilizzo degli impianti. La seconda categoria, invece, prevede l’introduzione di un fattore di correzione applicato al ricavo/compenso teorico per singola area territoriale. La tipologia dei congiunturali individuali ha l’obiettivo di adattare la funzione di ricavo/compenso in presenza di una contrazione del livello di efficienza produttiva riferibile al singolo soggetto e tiene conto della ritardata percezione dei compensi a fronte delle prestazioni rese. L’ultima categoria di correttivi (relativi all’analisi di normalità economica), infine, fa riferimento all’indicatore “durata delle scorte” ed è applicabile nel caso di aumento di merci e prodotti invenduti in magazzino e contrazione delle vendite.
Sono interessati dalle prime tre categorie di correttivi tutti gli studi di settore, con l’esclusione dei professionisti che utilizzano il modello a prestazioni. La quarta categoria, invece, riguarda i contribuenti che, seppur coerenti rispetto alla gestione delle esistenze iniziali, hanno subito una situazione di crisi, nel periodo, tale da presentare una contrazione dell’efficienza produttiva nel 2014 rispetto al triennio 2011-2013.
L’attività di monitoraggio dell’andamento dei settori economici effettuata sul territorio nazionale ha esaminato, oltre alle informazioni fornite dalle Associazioni di Categoria, anche i dati relativi alle comunicazioni ed alle dichiarazioni annuali Iva 2014. Le elaborazioni sono state realizzate su un panel di circa 2,1 milioni di contribuenti che hanno applicato gli studi di settore nel quadriennio 2010-2013.
Ora non resta che attendere l’applicazione concreta dei correttivi per valutare l’impatto dei nuovi studi di settore e il loro trasferimento nel mega software Gerico.

image_pdfEsporta in PDFimage_printStampa