Potenza dei social (e delle idee originali). Da qualche giorno Ivan Tiraboschi, 44 anni elettricista di Selvino, sta sperimentando in prima persona gli effetti della “viralità”.
Quello che ha fatto, del resto, un bel po’ di curiosità lo suscita. Ha recuperato una cabina dismessa della funivia Albino-Selvino (quelle rosse, per tanti anni parte integrante del paesaggio della vallata) e vi ha ricavato, lavorandoci personalmente, un alloggio del tutto fuori dagli schemi: la cabina, al primo piano, ora tinteggiata di bianco, sormontata da una camera da letto con pareti in vetro e poi mini veranda e piscina a completare la suggestione di “un piccolo posto tutto speciale dove passare la notte”. In pratica una versione nostrana delle case sugli alberi o delle dimore più alternative e stravaganti che tanto piacciono ai siti di viaggi e ai viaggiatori più trendy.
Le immagini presenti sulla pagina Facebook “Cablewayroom” hanno fatto il resto ed è partita una catena di condivisioni che ha preso in contropiede l’ideatore. «La pagina è aperta da gennaio e racconta le fasi della realizzazione del progetto dall’arrivo della funivia in poi – dice Tiraboschi -. Non so cosa sia successo, ma negli ultimi due giorni siamo passati dal centinaio di “mi piace” a 1.500, cresciuti in poche ore, con 25mila persone coinvolte e richieste di informazioni che non riesco più a seguire. La stessa cosa è capitata con il sito che, sebbene ancora in fase di costruzione, ora conta una quarantina di contatti ogni giorno, da tutta Italia».
Un tale riscontro lo ha reso felice (vedi i post commossi) ma lo ha anche spiazzato. La struttura infatti non è ancora aperta e, con l’aiuto del Comune e delle autorità competenti, l’intraprendente elettricista si sta occupando della parte relativa alle autorizzazioni e conformità, non così immediata data l’eccezionalità della location.
Per mettersi al riparo da un assalto di curiosi che da virtuale potrebbe diventare concreto e non gestibile (il caso delle Maldive di Milano è un ammonimento) Tiraboschi preferisce non dare troppi dettagli su dove sorge la cablewayroom, assicura però una vista incantevole sulla Val Seriana, un po’ come quella che si gode appesi ai cavi della funivia.
L’idea di realizzare un alloggio turistico un po’ pazzo l’aveva già da tempo. Abbandonata, per le difficoltà di realizzazione, quella della stanza sull’acqua, si è messo sulle tracce della vecchia cabina della funivia, che per un certo periodo era stata utilizzata a Selvino come ufficio di informazione turistica e poi abbandonata. L’ha ottenuta attraverso un bando pubblico del Comune e in sette mesi ha dato vita al suo pezzo unico.
Il primo piano è dato la cabina stessa, che conserva tanto di pali e quadro di comando. Vi si trova lo spazio per sistemare i bagagli e quello per la colazione, con altalene in legno al posto delle sedie. Attraverso una scaletta si accede al piano superiore dove si apre la stanza da letto panoramica, con l’arcata della funivia, ossia il blocco che collegava la cabina alle funi, che è diventata testata del letto.
Entrambi i piani hanno riscaldamento a pavimento, la piscina è riscaldata per poter essere utilizzata anche d’inverno, il materasso è ad acqua e il tetto-lucernario permette di godersi la vista del cielo. Unico neo: il bagno è staccato dal piccolo nido, ma il progetto prevede di ovviare anche a questa scomodità. Tiraboschi ha già fissato anche le regole per l’accesso: non sono ammessi animali e bambini, ci si può stare solo in due ed è vietato fumare.
Ha scelto Facebook per condividere da subito tutte le fasi verso la realizzazione di quella che lui stesso definisce “folle idea”, mostrando l’arrivo della cabina, il procedere dei lavori, chiedendo consigli per la scelta del logo e persino sui prezzi. La rete ha risposto!