Lavoro, la ripresa c’è. “Ma a Bergamo non si vede”

Lavoro, la ripresa c’è. “Ma a Bergamo non si vede”

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lavoro-scintill.jpg“Non si vedeva da 36 mesi un saldo positivo tanto consistente nelle previsioni di assunzione del settore privato. Sono 83mila i posti di lavoro aggiuntivi che le imprese dell’industria e dei servizi intendono creare tra aprile e giugno 2015, 82mila dei quali destinati a lavoratori alle dipendenze. L’effetto Jobs Act si fa sentire nei programmi occupazionali delle imprese, corroborato però dal vento di ripresa che sta attraversando il sistema produttivo”. UnionCamere e Excelsior lodano l’operato del Governo Renzi e leggono i dati di una ripresa altrimenti difficile da intuire. Ma, sorpresa, Bergamo non partecipa alla festa. “Le uniche province nelle quali ancora alcune decine di posti di lavoro potrebbero andare persi – conclude infatti la nota Excelsior – sono quelle di Modena, Bergamo, Alessandria, Asti e Pavia”. “I dati sull’occupazione – dice Giacomo Meloni, segretario Cisl Bergamo – risentono della volatilità legata al mercato del lavoro e alla stagionalità tipica di alcuni settori come i servizi turistici e della ristorazione. Sono evidenti alcuni segnali incoraggianti che necessitano però di conferme e incrementi nel corso dei prossimi mesi, e nel primo periodo dell’anno il saldo complessivo tra nuove assunzioni e uscite in provincia di Bergamo è positivo. Purtroppo a fronte di un incremento delle assunzioni a tempo indeterminato, fa da contraltare il calo dell’apprendistato. Se possiamo affermare che in questa fase la parte più acuta della crisi e della perdita di posti di lavoro è terminata, non possiamo purtroppo con altrettanta certezza affermare che si sia avviata la fase della ripresa”.