“Tre milioni di euro per finanziare 68 progetti ‘no slot’ sul territorio lombardo. Un segnale forte, che Regione Lombarda lancia a livello nazionale sul tema del gioco d’azzardo patologico, una piaga sociale sempre più diffusa in Italia, che stiamo combattendo con una legge coraggiosa e con il coinvolgimento concreto degli Enti locali e del mondo dell’associazionismo e del volontariato”. Lo ha detto l’assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi nel corso della conferenza stampa dopo Giunta, presentando i risultati del “Bando per lo sviluppo di azioni di prevenzione e contrasto alle forme di dipendenza dal gioco d’azzardo lecito”. I tre milioni di euro, messi a disposizione dal Bilancio regionale, serviranno per premiare i migliori progetti con un importo massimo di 50.000 euro, cifra che non potrà essere superiore all’80 per cento del costo complessivo del progetto. “Al nostro appello – ha detto l’assessore – hanno risposto decine di Comuni da tutta la Lombardia, che, insieme ai loro partner di progetto, hanno dimostrando di voler lavorare con noi per contrastare e limitare gli effetti di questa malattia del nuovo millennio. Le richieste sono pervenute da tutte le province, con un valore di circa cinque milioni di euro, superando quindi ampiamente le nostre aspettative”.
“L’impegno della Lombardia – ha aggiunto – non deve essere vanificato da provvedimenti statali, che promettono colpi di spugna sulle nostre norme. E’ già una buona notizia che il Governo non abbia impugnato la riforma lombarda sulla ludopatia e non abbia presentato nei giorni scorsi il Decreto sui giochi. Se dovesse davvero trattarsi di un ripensamento, la notizia e’ indubbiamente positiva. Mi posso solo augurare che questo ulteriore periodo di riflessione possa servire per approfondire il tema in tutti i suoi aspetti, a partire dal coinvolgimento delle Regioni, finora escluse da qualsiasi possibilita’ di confronto e dialogo”. “I progetti presentati – ha continuato Viviana Beccalossi – sono veramente molto ricchi di idee e azioni, a partire dalla valorizzazione dei locali che rinunciano alla presenza di macchinette, attraverso i notiziari comunali, con convenzioni per il pasto dei dipendenti comunali, oppure organizzando flash mob con aperitivi o degustazioni di prodotti tipici nei bar che promuoveranno giochi da tavolo tradizionali”. “Un altro aspetto sul quale hanno puntato molti Comuni – ha concluso Beccalossi – riguarda le azioni di prevenzione indirizzate soprattutto alle categorie più esposte al rischio ludopatia: si passa dalla formazione dagli educatori degli oratori agli animatori dei centri anziani, dal personale comunale agli operatori, agli assistenti sociali, al fondamentale coinvolgimento degli insegnanti e dei loro studenti e utilizzando teatro, animazione di piazze, convegni, orientamento, sportelli di ascolto mobili”. Altri progetti finanziati hanno puntato sulla mappatura del territorio comunale in base alle distanze minime di 500 metri dai luoghi sensibili, che consentono quindi di individuare tutte le aree sul territorio in cui, per vicinanza a chiese, scuole, ospedali, oratori e centri di aggregazione, non sarà più possibile installare macchinette.
Questi i progetti bergamaschi ammessi al bando
Bergamo 50.000
Albino 49.000
Bolgare 49.500
Clusone 16.000
Comunità Montana Laghi bergamaschi 50.000
Comunità Montana Val Brembana 18.981
Dalmine 50.000
Lurano 27.410
Paladina 50.000
Palazzago 50.000
Presezzo 40.700
Romano di Lombardia 27.410
Seriate 49.900
Trescore Balneario 49.500
Villongo 46.500