L’assemblea dell’Ascom / Malvestiti: «Orizzonti più larghi col nuovo statuto. Pronti a guidare il cambiamento per sostenere le nostre imprese»

L’assemblea dell’Ascom / Malvestiti: «Orizzonti più larghi col nuovo statuto. Pronti a guidare il cambiamento per sostenere le nostre imprese»

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Lunedì 8 maggio, alle 15, s’è tenuta l’assemblea generale di Ascom Bergamo Confcommercio, chiamata a rinnovare gli organi dell’Associazione per il quinquennio 2017-2021. La parte pubblica s’è aperta con la relazione del presidente Paolo Malvestiti. Ecco il suo intervento

di Paolo Malvestiti*

Assemblea Ascom2017
Il tavolo dei relatori all’Assemblea dell’Ascom (Foto G.V.Frau)

Il mandato appena terminato ha attraversato un periodo tra i più difficili dal punto di vista politico ed economico, nazionale e internazionale. L’Osservatorio mensile sui consumi di Confcommercio conferma una situazione altalenante che rispecchia un quadro di incertezza. Infatti le famiglie non hanno ancora abbandonato l’atteggiamento di prudenza. I consumi a livello nazionale hanno però registrato negli ultimi mesi una leggera crescita, che, anche se in modo discontinuo e con toni non particolarmente brillanti, riflettono le debolezze e le incertezze che gravano sull’economia e sulla situazione politica italiana e internazionale. La sensazione è che stiamo risalendo gradualmente la china. Ciò è confermato anche dal miglioramento, per il terzo trimestre consecutivo, del sentiment delle imprese, sintesi delle diverse aspettative degli operatori nei vari settori economici: miglioramenti significativi si rilevano nel manifatturiero, nell’esportazione e nei servizi di mercato, in forma più contenuta nel commercio. Stando alle stime di Confcommercio, la tendenza al recupero, anche se non in modo accentuato, dovrebbe proseguire nei prossimi mesi. Ma per crescere, come sempre sottolinea il nostro presidente Sangalli, c’è bisogno di tre condizioni: stabilità politica, riforme economiche e fiducia, indispensabile per stimolare i consumi delle famiglie. La riduzione generale della pressione fiscale e del costo del lavoro diventano misure urgenti per ricreare un clima favorevole ai consumi e agli investimenti, superando le logiche dei bonus e degli interventi spot. Anche sul tema del mercato del lavoro, dopo la vicenda dell’abolizione dei voucher, voglio sottolineare che noi non siamo per la precarietà ma per la flessibilità. Le sforbiciate dal chiaro sapore ideologico non creano posti di lavori, semmai ne uccidono i presupposti.

Quadro locale

Paolo MalvestitiAnche il quadro d’insieme a livello locale mette a segno un risultato congiunturale che, visti i tempi, possiamo definire positivo. Industria, artigianato e commercio hanno chiuso il 2016 con una leggera crescita su base annua. Il terziario nella nostra provincia continua a mantenere occupazione e a crescere. Nel 2016 sono nate circa 1.500 attività, quasi il doppio rispetto agli anni prima della crisi. Chiaro che in un tale contesto anche le chiusure tendono a raddoppiare, ma il saldo rimane sempre positivo. Questo turnover è segno di debolezza, perché c’è dispersione di competenze e molta precarietà imprenditoriale. A muovere aperture e chiusure sono in particolare bar e ristoranti, con continui passaggi di gestione. Mentre continuano a chiudere, per cause diverse, le attività tradizionali e i negozi di vicinato dei centri storici e delle valli. Negli ultimi anni, nelle agende degli amministratori locali e regionali è tornata la lotta alla desertificazione commerciale, forse come frutto dell’impegno e del fermento dei distretti del commercio e dell’attrattività, a partire da quello cittadino. La collaborazione tra pubblico e privato, non sempre facile, rappresenta l’unica strada da intraprendere per dare risposta a problemi sempre più complessi. Con il Comune di Bergamo, nell’ambito del Distretto urbano del commercio, stiamo collaborando per la salvaguardia dei negozi e la rivitalizzazione del centro.  Così come siamo attivi nei 28 Distretti del commercio, urbani e diffusi, che rappresentano strumenti di pianificazione per i comuni bergamaschi, grazie anche alla stretta collaborazione con Regione Lombardia. Su questi temi, come sempre, siamo aperti al confronto per portare dentro la Pubblica Amministrazione anche il nostro contributo, in quanto anello di congiunzione tra imprenditori e territorio.

Il valore della rappresentanza

Assemblea Ascom_2017 (servizio fotografico G.V.Frau)Il valore della nostra rappresentanza nei vari settori è capace di generare imprenditori in continuo cambiamento che riempiono e popolano i territori, le periferie, i centri storici, e che con le loro attività li rendono vivi. Noi vogliamo diventare sempre più la casa in cui commercianti, albergatori, ristoratori, professionisti, possano riconoscersi, sentirsi protetti e aiutati. Insieme vogliamo essere attivi e protagonisti dei cambiamenti, perché la sopravvivenza dei nostri centri passa anche dalla nostra vitalità.

Cambio di statuto

Dentro questa logica, il lungo lavoro che è giunto a compimento all’inizio dell’anno sulla modifica del nostro Statuto è stato dettato dal processo di cambiamento ed evoluzione della rappresentanza. Con l’approvazione della nuova carta statutaria la nostra Associazione sta allargando i suoi orizzonti riflettendo il cambio radicale che attraversa l’economia produttiva del territorio: abbiamo esteso la rappresentanza all’ambito dei servizi alle imprese e alle persone, coinvolgendo il sistema delle professioni, e cercando di proiettare la tutela dell’organizzazione verso un numero sempre crescente di imprese nuove, diverse da prima e indirizzate al settore dei professionisti. C’è bisogno di rispondere ad esigenze nuove, fiscali, previdenziali, assistenziali e di dare voce a nuovi modi di lavorare. La nostra tradizionale separazione settoriale tra commercio, turismo e servizi, non esiste più. Al centro c’è l’impresa e i suoi bisogni e prima ancora le persone che ci lavorano, titolari, collaboratori e dipendenti. Anche i confini amministrativi della provincia non rispondono più alle dinamiche dell’attrattività che genera flussi diversi nello stesso territorio. I nostri settori si sono profondamente trasformati negli ultimi anni e nel cambiamento sono nate grandi opportunità. La sfida è passata dalla competizione tra piccole medie strutture e grandi imprese alla battaglia tra commercio elettronico e tradizionale e, in alcuni settori, alla concorrenza spesso sleale tra attività di impresa ed economia condivisa. Noi dovremo continuare a difendere le imprese, sostenere la necessità di uno sviluppo equilibrato della distribuzione, aiutando i piccoli a crescere nelle competenze e nella professionalità, nella loro capacità di sostenere i cambiamenti tecnologici e di mercato.

Il bilancio del mandato

Il questa direzione, quindi, è andato il nostro impegno nel consolidare e ampliare i servizi di informazione, assistenza e consulenza. Il compito principale resta quello della rappresentanza delle nostre categorie svolta in maniera diretta e in forma mediata attraverso la partecipazione ai distretti urbani e diffusi del commercio, ai Dat, ai Gal e alle Agenzie di promozione. Nei servizi, accanto a quelli tradizionali amministrativi, abbiamo rafforzato i percorsi di assistenza e consulenza in campo dell’igiene alimentare, sicurezza sul lavoro e qualità. Stiamo sviluppato ulteriormente il settore della formazione, per favorire la qualificazione dei nostri imprenditori, nel quale c’è rinnovamento e la cui età media si sta abbassando. I giovani sono certamente portatori di maggiore cultura, di propensione all’innovazione e di capacità tecnologica, ma spesso sono molto più deboli di preparazione tecnica e di competenze imprenditoriali e, in un contesto dove la competizione è serrata, il rischio di insuccesso è molto cresciuto. Per questo la formazione resta la chiave di volta per la crescita imprenditoriale, anche attraverso modalità sperimentali che uniscano formazione a consulenza, come ha dimostrato il successo del recente Speed Date del turismo organizzato in Ascom per i settori dell’accoglienza e della ristorazione.

La formazione resta un valore assoluto anche verso i nostri collaboratori e la nostra classe dirigente. Da tre anni prosegue infatti il percorso di formazione dei dipendenti Ascom, che quest’anno ha toccato la crescita delle competenze informatiche; mentre sta per partire la formazione dei presidenti e dirigenti dell’Associazione in un progetto che vede la collaborazione dell’Università di Bergamo. Anche sul versante del credito restiamo attivi e rispondiamo alle esigenze delle imprese grazie alla nostra Fogalco che, con Asconfidi Lombardia, ha iniziato il suo percorso di integrazione regionale. Il credito per sostenere gli investimenti e la finanza agevolata come volano restano alla base della crescita delle nostre imprese. Infine voglio ricordare gli sforzi che stiamo facendo per migliorare la nostra comunicazione perché sia sempre più capillare e rispondente alle richieste degli associati. Non posso di certo dimenticare l’ottimo lavoro svolto con gli altri partner in Promoberg nell’organizzazione di fiere, eventi e spettacoli.

Assemblea_Ascom_2017Oltre alle attività associative tradizionali, ricordo tre passaggi fondamentali avvenuti durante questo ultimo mandato: la ristrutturazione della sede, fatta in tempi brevi e secondo gli investimenti pianificati. Il cambio di direzione con la nomina del nuovo direttore da luglio 2015 che ha intrapreso una politica che sta portando ad alcuni cambiamenti, ma che si muove dentro il solco della tradizione e continuità.

Infine, la mia riconferma a presidente della Camera di Commercio di Bergamo nel 2015. Esperienza che è stata purtroppo segnata dalla prematura scomparsa dell’amico Segretario Generale Emanuele Prati. Anche per l’Ente camerale sono anni difficili. Prima, con il decreto Renzi che ha tagliato il diritto camerale fino al 50%; poi, con il riordino delle Camere di Commercio, che ha visto Bergamo restare da sola senza accorparsi ad altri enti, ma che oggi deve affrontare la sfida importante della salvaguardia delle funzioni e dell’azienda speciale Bergamo Sviluppo.

L’aggiornamento dell’esame Ocse sul territorio, dal quale sono partiti 5 tavoli tematici e ai quali anche la nostra associazione sta partecipando, ha messo in luce la necessità, per il nostro sistema, di un maggior raccordo tra associazioni, istituzioni e imprenditori. Secondo il rapporto Ocse, le leve di sviluppo della provincia devono essere applicate in modo coordinato seguendo una visione comune che possa portare i maggiori benefici possibili. È urgente, quindi, la necessità di pensare ad una riposizionamento strategico del nostro territorio alla luce dei grandi cambiamenti che si stanno verificando. Per questa scelta dovremo sempre di più ragionare per piattaforme produttive e territori allargati e reggere così alle sfide dell’innovazione e dell’attrattività, rispetto proprio alla città metropolitana e agli altri territori che con la globalizzazione sono sempre più vicini. Questo è anche l’obiettivo che condividiamo in Imprese & Territorio, nel quale abbiamo rafforzato la nostra presenza e che ha recentemente festeggiato l’anniversario dei dieci anni dalla sua costituzione. Progetti e collaborazione non solo tra imprese ma tra istituzioni pubbliche e private, per trovare nuovo sviluppo per il territorio e le sue imprese. Voglio chiudere questa mia relazione con una frase dello scrittore francese Daniel Pennac, che evidenzia bene il nostro ruolo sociale: “All’interno di una comunità dove il commerciante non esiste più, si spegne la comunicazione e c’è la desertificazione dell’umanità”.

L’impresa di ogni settore economico resta cruciale per il lavoro e la vita delle nostre comunità.

*presidente di Ascom Confcommercio Bergamo