“Io voglio fare della Lombardia una Regione a Statuto Speciale. In questo sono confortato da un sondaggio molto interessante fatto da Swg. Su questo obiettivo, nel 2013 il consenso era il 41%, nel 2014 è passato al 58%. Questo per un motivo molto concreto: ogni anno vantiamo un credito nei confronti dello Stato di 54 miliardi, cioè la differenza fra quanto paghiamo di tasse e quanto riceviamo indietro. Lombardia a Statuto speciale vuole dire che ci terremo i nostri soldi”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo alla diretta streaming del quotidiano online ‘Affaritaliani’.. “Nessun passo indietro sulla questione del 75% delle tasse. Ma se vado a Roma a chiedere di concedercelo, il governo si mette a ridere. Per questo ho deciso di fare ricorso al popolo sovrano. Perché se vado a trattare avendo alle spalle il consenso di 10 milioni di lombardi, le cose cambiano. Per questo abbiamo deciso di fare il referendum consultivo su questo tema”. Il Governatore ha osservato che non si tratta “di una battaglia di una sola parte politica”, ricordando che il Consiglio regionale, la consultazione è stata approvata “anche con il sostegno di un importante movimento politico di opposizione”. Posto che “sentire l’opinione del popolo, non è un costo, ma un esercizio democratico che sta alla base della Costituzione repubblicana, Maroni ha garantito che il referendum sull’autonomia verrà fatto risparmiando rispetto al costo inizialmente preventivato. Lo faremo, ha spiegato, “in due modi: introducendo il voto elettronico e saremo la prima Regione a fare una sperimentazione del genere in Italia. Inoltre – ha aggiunto – porteremo i lombardi al voto insieme ad una tornata amministrativa, quando già sono allestiti i seggi. In totale – ha concluso – spenderemo molto meno dei 30 milioni previsti”.