L’analisi / Su Montichiari,  i veneti spiazzati dagli asset di Sacbo

L’analisi / Su Montichiari, i veneti spiazzati dagli asset di Sacbo

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Aeroporto_di_Brescia-MontichiariCos’è il know-how è qualcosa che ogni imprenditore e manager che si rispetti dovrebbe sapere. Così come quanto possa valere, e pesare, nella valutazione di un asset. La lunga trattativa per arrivare a un accordo sulla gestione dell’aeroporto di Montichiari, avviata dopo che l’a.d. veneziano Enrico Marchi ha preso praticamente il controllo della Catullo, sembrava aver messo al cospetto di SACBO un interlocutore concreto e determinato. Miro Radici ha creduto, e crede, che ci siano le condizioni per una joint-venture paritetica (mai e per nessuna ragione al di sotto del 50%), ma soprattutto conosce bene le regole del mercato. Il punto di forza di SACBO è rappresentato proprio da quel polo della logistica delle merci courier che da 40 anni è attestato sullo scalo bergamasco. Un attore di primo piano come DHL Express Italy, che ha sempre riconosciuto l’importanza della base a Orio al Serio e con il contratto in scadenza a dicembre 2016, non poteva starsene alla finestra in attesa che qualcuno a est sciogliesse il nodo al fazzoletto e ha ottenuto da SACBO le certezze per pianificare le proprie strategie operative, prolungando di due anni l’accordo contrattuale senza cambiare di una virgola le condizioni in essere.

Un atto formale, consumato tre settimane dopo la scadenza di una lettera d’intenti che impegnava gli interlocutori, Save e Catullo da una parte e SACBO dall’altra, fino al 28 febbraio scorso. Enrico Marchi è sembrato spostarsi dalla pista del Marco Polo al vicino velodromo di Portoguaro per un surplace prolungato che nulla di buono lasciava presagire. In gioco c’era la continuità dell’accordo tra SACBO e DHL Express Italy e i bergamaschi, in un mare di sirene pronte ad abbordare gli aerei a tinte gialle e rosse del vettore courier, hanno fatto ciò che aziendalmente era dovuto. E aggiungendo a chiare lettere di aver voluto salvaguardare il know-how e avvalersi delle condizioni ottimali per proseguire il percorso intrapreso con altri interlocutori. Che hanno reagito adducendo scorrettezza ma in realtà utilizzando il passaggio come pretesto per nascondere le proprie difficoltà a realizzare un piano comune con SACBO, forte del peso di un asset fondamentale.

di Flyng

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