L’allarme degli artigiani 
“Il fisco si mangia tutto”

L’allarme degli artigiani “Il fisco si mangia tutto”

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Le imprese italiane? Sembra che si faccia di tutto per spingerle all’estero per trovare condizioni normali: il fisco italiano pesa per il 68,3% degli utili lordi d'impresa, in Svizzera appena il 30,2%». Giorgio Merletti,  presidente della Confartigianato, lancia l'ennesimo allarme sul fisco che soffoca le Pmi. «Non ce la fanno più le nostre aziende a sopportare una pressione fiscale che nel 2013 toccherà il 44,6% del Pil, 2,4 punti in più sopra la media Eurozona» ha proseguito dal palco dell'assemblea dell'organizzazione. Appello raccolto dal ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato: “Sono al vostro fianco – ha assicurato – ma le cose non sono facili, non ci sono risorse e dobbiamo attivare meccanismi a costo zero per dare soddisfazione alle imprese”.
La realta è che «paghiamo 38 miliardi di maggiori imposte rispetto ai partner europei, 639 euro in più per abitante. Tra il 2005 e il 2013 l'incremento delle entrate fiscali è stato pari ai 132 miliardi di incremento del Pil. Così non si esce dal tunnel della crisi» ha incalzato Merletti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: nei 600 giorni da novembre 2011 a oggi si sono perse 60mila imprese, la disoccupazione giovanile è cresciuta di oltre 8 punti, il Pil calato del 3,4%, la pressione fiscale è aumentata di quasi 2 punti e il credito alle imprese è diminuito di 65 miliardi. Nel frattempo si sono avvicendati il governo tecnico supplente e poi lo «stallo alla messicana». Numeri da brivido, per questo le imprese non vogliono più promesse dalla politica. «Adesso tocca a voi, chi governa rispetti il mandato, fate il vostro dovere» ha detto il numero uno degli artigiani, particolarmente applaudito su fisco, burocrazia («ci costa 31 miliardi l'anno»), da spellarsi le mani sul «disastro Sistri». «Una amministrazione pubblica che non paga è una vergogna. Mi impegno al vostro fianco per il completo azzeramento dello stock dei debiti scaduti» ha assicurato Zanonato, consapevole di dover dare tempi certi alle Pmi artigiane, di cui ha lodato a più ripresa tenacia, talento, «qualità e materia grigia» ha detto citando Einstein. Revisione dell'Imu, perché «è contraddittorio tassare un tornio o una pressa, così gli immobili strumentali». Promette misure per la ripresa e semplificazioni entro giugno, via le complicazioni inutili, ha detto, e più risorse anche per il credito attraverso il Fondo centrale di garanzia, grazie al supporto di Cassa depositi e prestiti. Fino a una nuova legge Sabatini, in tandem con l'Economia, per dare il via a una misura per il rinnovo del processo produttivo e per acquisire beni strumentali. E anche i costi dell'energia (le Pmi pagano il 37,8% in più della media Ue) devono essere abbassati ai livelli degli altri paesi competitori europei. «Stiamo valutando misure di sostegno agli investimenti delle pmi che operi con modalità snelle».