Infortuni sul lavoro in leggero calo a Bergamo

lavoro-scintill.jpgSono stati 5 gli infortuni mortali nel 2016 a Bergamo. Il totale sale a 9 se si contano i bergamaschi coinvolti in incidenti fuori dai confini provinciali. Un dato, purtroppo, in linea con gli anni precedenti, in spregio alla politica del “non si può abbassare la guardia” contenuta in dichiarazioni e documenti successivi alle tragedie. “Un infortunio o una morte sul lavoro sono una sconfitta per il tessuto sociale del territorio, non sono mai frutto della casualità e per evitarli vanno moltiplicati gli sforzi verso la formazione, la prevenzione, gli investimenti tecnologici e in ergonomia. Il lavoro è ragione di dignità per la persona e non può diventare causa di dolore o morte”.  Giacomo Meloni, segretario della Cisl di Bergamo, commenta così i dati forniti da Inail Lombardia e dalle Ats della Regione sugli infortuni accaduti nel 2016.“Il dato che riguarda Bergamo e che anche quest’anno è il peggiore degli ultimi tre anni –  sostiene Meloni -, impegna tutti a moltiplicare gli sforzi sulla prevenzione e la cultura della sicurezza, innanzitutto nei luoghi di lavoro con efficaci percorsi di formazione e una costante informazione, non occasionale ma strutturata. Impegna altresì le parti sociali ad operare in una forte logica di partecipazione perché la lotta agli infortuni non è e non può essere di parte ma va affrontata con una azione comune”.

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Sul totale dei dati regionali, spetta ancora a Brescia il triste primato del numero di incidenti mortali, 9, seguita da Milano e dall’area di Como e Varese. Gli infortuni complessivamente denunciati a Bergamo nell’anno appena trascorso sono stati 13.956 (di cui il 30% riguarda le donne lavoratrici): un calo continuo rispetto al passato ma troppo lento (nel 2015 la differenza è stata dell’1,4%, l’anno scorso solo dello 0,99):” gli infortuni denunciati restano un’enormità”. Purtroppo il dramma degli infortuni e degli infortuni mortali, malgrado gli sforzi messi in campo a Bergamo tramite gli enti bilaterali, l’azione coordinata con Asl, Inail e degli Rls e Rlst, “ci impone di rafforzare l’azione anche contrattuale sia territoriale che nei luoghi di lavoro. L’azione formativa deve coinvolgere sempre più anche in età scolastica, come la sperimentazione avviata negli istituti scolastici, Mascheroni, Natta e Pesenti a Bergamo a seguito dell’accordo “Scuola Sicura” firmato ad inizio novembre 2015 e che vede il coinvolgimento – oltre che del sindacato Cisl,Cgil,Uil – di Confindustria, Unione Scolastica Territoriale, Inail, Asl, ANMIL”.