Gori vince la sfida finale
E’ il nuovo sindaco di Bergamo

Giorgio Gori
Coalizione di Centrosinistra

“Ecco cinque buone ragioni per votarmi”

“Voglio accelerare il metabolismo di questa città, dare una svolta.  Bergamo ha bisogno di cambiare, di avere un programma ambizioso e una guida amministrativa compatta. Io ci metto il mio profilo personale e tanta passione”

La prima ragione che dovrebbe a mio avviso condurre gli elettori di Bergamo a votarmi come loro nuovo sindaco è quella che più frequentemente abbiamo ed ho cercato di rappresentare nel corso della campagna elettorale. Bergamo è una città di grandi potenzialità (ciascuno di noi le intuisce) che negli ultimi anni ha segnato il passo. Il tessuto economico è provato da sei anni consecutivi di difficoltà, le diseguaglianza sono cresciute,
lo stesso morale dei cittadini è intaccato dall’incertezza che continua a gravare sul futuro. Ci guardiamo attorno e capiamo che potrebbe non essere così: non ci mancano le intelligenze, la capacità di lavorare duro, la voglia di migliorare; non ci manca certo la bellezza, incarnata nella meraviglia del paesaggio e nel patrimonio di arte e cultura, che sappiamo potrebbe essere trasformata in ricchezza se solo ci si mettesse d’impegno, se solo fossimo capaci di farla conoscere, se solo non fosse tutto così complicato a causa della burocrazia e della difficoltà di fare squadra, se solo la leadership della città fosse interpretata con più determinazione e voglia di fare. Possiamo in questa situazione scegliere la continuità, il quieto vivere? Io dico di no. I cinque anni trascorsi ci hanno mostrato con chiarezza cosa possiamo attenderci dal sindaco uscente e dalla sua maggioranza politica. Franco Tentorio garantisce lo status quo, ma se Bergamo vuole uscire da questo torpore ha bisogno di cambiare. Se vogliamo cercare di accelerare il metabolismo della città, con l’obiettivo prioritario di recuperare posti di lavoro e di ricostruire un clima di fiducia, il cambiamento è necessario. Io rappresento questa possibilità.
La seconda ragione è strettamente collegata e riguarda il programma. Il progetto della coalizione di centrosinistra è il frutto di oltre un anno di lavoro, di capillare ascolto della città – delle realtà di quartiere e delle mille forme associative – e rappresenta di conseguenza un “cambio di passo” sin dal metodo con cui è stato elaborato. Cerca di mettere a fuoco i macro-problemi della città – a partire dalla questione demografica, la vera grande nube che incombe sul futuro di questa città invecchiata -; disegna una visione – che supera la tradizionale vocazione manifatturiera e mette in gioco la cultura, la conoscenza e la formazione come fattori identitari e leve di sviluppo -, ed arriva ad articolare i progetti per i prossimi anni con estrema precisione e concretezza. E’ la prova di un’applicazione seria, non rituale, che fa i conti con la realtà ma non rinuncia a indicare in ogni ambito quell’elemento di innovazione (spesso low-cost) che può fare la differenza. E’ la prospettiva di cambiamento che si traduce in precisi impegni di governo.
Come “terza ragione per votarmi” indicherei  la compagnia. Ciascuno dei due candidati si definisce anche per la composizione dello schieramento politico che l’accompagna. E anche qui la differenza è netta. Accanto a Tentorio c’è un’(ex) armata in rotta: ciò che resta del berlusconismo, sfibrato dalla mancanza di prospettiva e dalle liti intestine, frazionato in formazioni diverse e molto spesso contrapposte, e soprattutto ciò che resta della Lega dopo anni di cocenti disillusioni, trascinata su posizioni sempre più estreme, violentemente anti-europea, costantemente xenofoba, alleata dei peggiori movimenti di destra del continente. Rimane il gioco di prestigio del “non mi sento di nessun partito”, dopo esserlo stato di tanti, a giustificare una sorta di neo-civismo di destra, ma forse è un po’ poco. Con me viceversa c’è una formazione mai ampia come in questa occasione, all’interno della quale spiccano i blocchi rappresentati dal nuovo Partito Democratico di Matteo Renzi e dalle due formazioni civiche che, da sole, al primo turno hanno raccolto il 18% dei voti – il doppio della Lega. Insieme, PD, Patto Civico e Lista Gori, hanno il 42% dei consensi, quanto Matteo Renzi alle Europee. E qui sta il punto politico. Votare per me a Bergamo, nella dovuta riduzione di scala, assume lo stesso significato politico del votare per Renzi sul fronte nazionale ed europeo.
Poi c’è il profilo personale. Ormai credo che i bergamaschi di me sappiano tutto. Ho 54 anni, lavoro da quando ne avevo meno di venti, ho fatto il manager e l’imprenditore, ho portato a casa dei risultati, ho contribuito a creare tanti posti di lavoro. Sono una persona concreta, che sa guardare ai conti ma che non rinuncia a guardare avanti, consapevole che l’innovazione costante è la chiave del successo. Succede per le aziende, succede anche per i sistemi territoriali – anch’essi in competizione tra loro. Chi non innova va indietro (ed è quello che è successo a Bergamo in questi anni), e proprio quando le risorse sono poche – com’è stato e come probabilmente sarà nei prossimi anni – serve un sovrappiù di imprenditorialità, di fantasia, di capacità di fare squadra. Fare squadra, tirar fuori il meglio da ogni persona e da ogni collaboratore: credo sia forse la cosa che so fare di più. E anche questa può essere una ragione per votarmi.
Infine c’è la passione. Mi sono buttato in quest’avventura con entusiasmo e, credo, con una buona dose di coraggio. Avrei probabilmente potuto fare altre cose – come ha sottolineato anche Matteo Renzi nel suo discorso a Bergamo -: ho voluto impegnarmi per la mia città. So che il mio “antagonista” è stato a lungo incerto riguardo alla possibilità di ricandidarsi (e lo capisco, dopo 44 anni di consiglio comunale); io mi candido invece con una forte motivazione. Ho aperto una parentesi nella mia vita professionale proprio per questo, per restituire alla città in cui sono cresciuto una parte di ciò che sento di aver ricevuto, per mettere le mie energie a servizio della comunità, per cercare di migliorare le cose insieme a tanti uomini e tante donne capaci e ugualmente appassionate. Spero si sia capito e che anche questa possa essere una buona ragione per votare per me l’8 giugno.

Franco Tentorio
coalizione di centrodestra

“Voglio bene a questa città.
E di me vi potete fidare”

“Quel che ho in mente è una Bergamo solidale, sicura e ordinata”.
“Tanti i progetti in cantiere, con un’ attenzione particolare a ciascuna quartiere”

In questi cinque anni spero che i cittadini abbino potuto apprezzare, prima di tutto, la mia onestà e la diligenza da buon padre di famiglia con cui ho amministrato la nostra meravigliosa Città.
Conosco bene Bergamo e i suoi problemi perché ho da sempre i suoi colori nel sangue. Ritengo che di me ci si possa fidare perché voglio bene alla nostra Città, che ho sempre vissuto con rispetto, e non prenderei per nessuna ragione decisioni azzardate che possano metterla in pericolo. Sono orgoglioso di affermare che nel mio ruolo di Sindaco ho sempre agito per il bene della nostra Comunità.
Vivo da sempre a Bergamo con mia moglie Angela ed i nostri figli Ottorino e Francesca. Credo fermamente nei valori della famiglia e sono felice di poter condividere con le persone che amo la vita di ogni giorno, molte passioni e molti interessi. Sono cristiano praticante e ho avuto la fortuna di incontrare Papa Giovanni Paolo II durante la sua visita a Bergamo nel 1981.
Ho sempre sentito un marcato interesse civico e un forte desiderio di rendermi utile per la mia città, e proprio per questo la politica è sempre stata per me una grande passione e un impegno personale.
Abbiamo instaurato un ottimo rapporto con tutte le istituzioni del territorio, le associazioni di categoria e di volontariato che insieme al Comune hanno contribuito a far crescere Bergamo negli ultimi anni.
Nel prossimo mandato mi impegno sin d’ora a mantenere tutti i servizi, a partire da quelli sociali, senza aumentare imposte, tasse e tariffe. Mi impegno altresì a lottare con forza per liberare almeno in parte i 90 milioni di euro della nostra città sequestrati a Roma per fare opere e servizi a Bergamo e per dare lavoro alle nostre imprese e ai nostri lavoratori. Saranno interventi mirati per la sicurezza, le manutenzioni straordinarie di strade, parchi e scuole, nuove opere nei quartieri, iniziative culturali, iniziative per l’Expo e per l’ innovazione.
Grazie al lavoro fatto, già da ora sei grandi opere sono comunque possibili, perché abbiamo ottenuto finanziamenti anche tramite la disponibilità di fondazioni private e dell’università o perché abbiamo fatto ricorso a pubblici bandi.
Mi riferisco in particolare a:
1) Ex carcere di S. Agata e Carmine
Dopo aver definito gli impegni con il Circolino, è ormai pronto -e verrà emanato a breve – il bando per le manifestazioni di interesse sulla realizzazione dell’albergo di S. Agata e per l’utilizzo degli spazi del Carmine
2) Ex caserme Montelungo e Colleoni
L’immobile è stato rilevato dalla Cassa Depositi e Prestiti a dicembre 2013, dopo che l’Amministrazione comunale ha promosso – nell’ottobre dello scorso anno – un tavolo tecnico sul futuro dell’area, che ha visto la partecipazione dei tecnici comunali e dei rappresentanti di Ance, Ordine degli Architetti e degli Ingegneri e Demanio. Il nuovo progetto urbanistico prevede:
La valorizzazione dell’ex caserma Montelungo con destinazioni residenziali e terziarie
La demolizione di parte dell’ex caserma Colleoni in modo da realizzare il verde di connessione fra il parco Marenzi e il parco Suardi
La cessione al Comune della palazzina di maggior pregio dell’ex caserma Colleoni (circa 3.000 mq di s.l.p.) per realizzare spazi culturali e le associazioni.
3) Area degli ex Ospedali Riuniti – Accademia nazionale della Guardia di Finanza
Verranno a Bergamo tutti i 5 corsi, portando 500 studenti che vivranno in città. E’ importante che vengano anche realizzate opere al servizio del quartiere come il centro terza età, l’asilo nido, l’accesso agli impianti sportivi, oltre che alloggi per professori e studenti universitari.
4) Nuova sede della GAMeC in via Rovelli
Il progetto, a carico di Ubi Banca, è stato presentato la scorsa estate e successivamente si sono resi necessari una serie di documenti a completamento della pratica.
L’iter tecnico-amministrativo si è sostanzialmente concluso e siamo pronti a portare in Consiglio comunale la variante urbanistica subito dopo le elezioni.
5) Parco dello Sport
L’operatore privato ha presentato il progetto che prevede la realizzazione del Palazzetto dello Sport e di altri impianti sportivi a fronte di una congrua e non invasiva volumetria commerciale. Dovrà essere garantito tanto, tanto verde per le famiglie.
6) S. Agostino
Grazie alla collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo, verranno fatti i lavori di recupero della Chiesa di Sant’Agostino. Verrà realizzata l’aula magna dell’Ateneo, che sarà messa a disposizione anche della città. L’Università anticiperà il costo dei lavori, circa 2,7 milioni di euro, che verranno scalati dai canoni di affitto che l’ateneo versa al Comune di Bergamo. I lavori termineranno nel 2015
Oltre alle sei opere in programma, la mia agenda prevede un’attenzione particolare a ciascuna zona della città: ho inviato a ciascuno dei miei concittadini – naturalmente a mie spese – un libretto con gli impegni rispettati per ogni quartiere in questi 5 anni, cui si aggiungono alcune opere qualificanti che voglio realizzare nel prossimo quinquennio.
Noi condividiamo un grande amore per la nostra adorabile Bergamo, che vogliamo solidale, sicura, ordinata. Insieme possiamo farlo: Tu con il tuo voto, io con il mio impegno. Ti chiedo di darmi l’occasione di lavorare ancora e sempre meglio per Te.
Un abbraccio amichevole