Ascom, i primi dieci 
anni del Gruppo Giovani

Ascom, i primi dieci anni del Gruppo Giovani

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L’entusiasmo del Gruppo Giovani dell’Ascom torna in campo nell’ormai tradizionale evento benefico, capace ogni anno di coniugare incontro, divertimento e impegno sociale. La nona edizione è in programma venerdì 13 giugno nel chiostro della parrocchia delle Grazie in viale Papa Giovanni, spazio storico recentemente recuperato, che, anche grazie al Gruppo, ha iniziato a riprendere vita ed è pronto per tornare ad essere un punto di riferimento per il centro cittadino. La serata ha per titolo “Sport & Solidarietà” e i fondi raccolti saranno destinati all’Usvs – Unione Sportiva Villaggio degli Sposi e all’Olimpia di Borgo Palazzo, che stanno sviluppando sezioni che favoriscono l'incontro tra persone con disabilità e normodotati in un’ottica di inclusione sociale.
L’appuntamento segna anche il decimo anniversario della nascita della rappresentanza under 40 all’interno dell’Ascom, occasione quindi per un bilancio del cammino compiuto e per inquadrare le nuove sfide. «Partivamo da zero – ricorda il presidente Luca Bonicelli, in carica dallo scorso anno, dopo i primi due mandati del fondatore Ettore Coffetti – e fa piacere constatare che nel tempo siamo riusciti ad ottenere considerazione all’interno dell’Associazione. Non deve però essere un traguardo, semmai una spinta ulteriore. Mi piace pensare ad una continua evoluzione, ad un gruppo di persone sempre presenti e capaci di dare il proprio contributo al mondo del terziario e dell’impresa. Il Gruppo Giovani vuole essere soprattutto una palestra che offre l’opportunità di crescere dal punto di vista umano e professionale e che prepara i dirigenti di domani in ambito associativo».
Scambio e messa in rete delle esperienze sono le parole d’ordine. «Non sono concetti così immediati da realizzare – rileva Bonicelli -. Condividere punti di vista, idee e progetti resta difficile sia tra le imprese sia tra le categorie, ma è la vera chiave per crescere singolarmente e nell’insieme». Ma non si può dire che i Giovani Ascom non si siano messi in gioco. «Una collaborazione significativa – evidenzia il presidente – è quella con l’Università di Bergamo. Da due anni partecipiamo con un convegno alla manifestazione Unibergamorete, portando in ambito accademico il confronto su temi che ci stanno particolarmente a cuore come il commercio di vicinato, il suo valore sociale e le strategie per il rilancio. Molto stimolante è anche il Tavolo di lavoro creato lo scorso anno insieme con i gruppi provinciali dei Giovani di Confindustria, Confartigianato e Ance, che ci ha già permesso di approfondire altri aspetti importanti come il passaggio generazionale, le sinergie e l’internazionalizzazione attraverso attività formative condivise e trasversali».
A questi si aggiunge l’incontro con le nuove generazioni, con interventi nelle scuole per raccontare cosa significa lavorare nel commercio, nel turismo e nei servizi. «Abbiamo cominciato con gli istituiti alberghieri di Clusone, Nembro e San Pellegrino – afferma – e l’obiettivo è ampliare le collaborazioni con le scuole superiori. Più in generale, puntiamo ad aprirci sempre più all’esterno, a realizzare, magari anche con il Tavolo di coordinamento e le istituzioni, dei progetti a favore dei giovani». Perché nonostante i problemi (dalle scarse prospettive occupazionali alla fuga all’estero, alla sfiducia che spinge a rinunciare anche alla formazione), il messaggio di cui il Gruppo si fa portatore non può essere che positivo. «Non mi va di parlare di crisi – dice chiaramente Bonicelli -. I problemi ci saranno sempre, ciò che conta è saperli affrontare. A volte basta cambiare atteggiamento o prospettiva per cogliere una soluzione e questo è ciò che guida il nostro impegno. Siamo una generazione che non può contare sulle stesse garanzie di quelle precedenti, ogni giorno siamo chiamati a scrivere il nostro futuro e quello dei nostri figli e non possiamo di certo farci sopraffare dallo sconforto o dalla rassegnazione».
Se in questi dieci anni il Gruppo è cresciuto ed ha sviluppato il raggio di azione, ciò che non è cambiato è l’impegno solidale, su cui è attivo sin dall’esordio. «Organizzare ogni anno una raccolta fondi per sostenere realtà che operano nel sociale è stato uno dei nostri primi obiettivi – spiega Ettore Coffetti -. È un ambito al quale tengo personalmente, ma che è stato condiviso con passione. In particolare, le prime iniziative sono state tutte indirizzate alla cura e all’assistenza dei bambini malati. Ricordo ancora il discorso fatto al primo evento benefico, raccontavo di come tutti noi fossimo genitori di piccoli di quell’età e, quindi, del nostro particolare coinvolgimento su questi temi. Penso che sia fondamentale non rimanere chiusi nel proprio negozio, ma prendere a cuore il proprio territorio, la comunità in cui si vive, soprattutto chi è più indifeso ed ha più bisogno».
«Il primo mandato – prosegue Coffetti sfogliando l’album dei sue due incarichi – è stato quello dell’apprendimento, della costruzione del Gruppo e del farci conoscere. Il secondo quello del consolidamento e dello sviluppo delle idee e dei progetti. Tra questi è doveroso ricordare il servizio Formimpresa, in collaborazione con la Camera di commercio, che fornisce supporto allo start up. Aprire un’impresa rappresenta un’opportunità per i giovani, ma è anche un percorso impegnativo: lo sportello permette di informarsi ed essere accompagnati nei primi passi, che sono anche i più importanti e spesso determinano il successo o meno di un’iniziativa». Lui che ha fondato e guidato il Gruppo Giovani nei primi otto anni non può infine mancare di ribadirne il valore: «In ogni settore il futuro è nei giovani – conclude – e lo è anche per la vita associativa, dove hanno il compito di portare entusiasmo e nuove idee in un costruttivo dialogo con i senior».