La durata massima è di 60 giorni. In Lombardia blocco delle vendite promozionali un mese prima dell’inizio dei saldi
Al via sabato 3 luglio i saldi estivi 2021 in quasi tutta Italia, Lombardia compresa. Da sabato pronti, quindi, ad approfittare di sconti interessanti nei negozi di abbigliamento. I saldi termineranno il 31 agosto. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 171 euro– pari a 74 euro pro capite – per un valore complessivo di 2,6 miliardi di euro. Sempre secondo l’Ufficio Studi saranno più di 15 milioni le famiglie che acquisteranno in saldo.
Per i negozianti però c’è una novità: rispetto all’anno precedente non sarà più possibile effettuare le vendite promozionali (30 giorni prima dell’inizio dei saldi): la Regione Lombardia ha deliberato il divieto, sulla base dell’articolo 116, comma 2 della l.r. n. 6/2010 (“Testo unico delle leggi in materia di commercio e fiere”). A partire, dunque, da giovedì 3 giugno 2021 non saranno consentite le vendite promozionali (per maggiori informazioni “Date e regole dei saldi” della Regione Lombardia).
“Dopo un lungo periodo di restrizioni, i saldi rappresentano un’occasione importante per la nostra categoria che soffre di riflesso la crisi di tutta l’industria tessile – sottolinea Diego Pedrali, presidente del Gruppo Abbigliamento, calzature e articoli sportivi Ascom Confcommercio Bergamo e vicepresidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio -. Ci aspettiamo consumi in crescita rispetto allo scorso anno ma, soprattutto, una conferma del trend degli acquisti nei negozi di prossimità dopo il forzato ricorso agli acquisti sul web. Per chi cerca un prodotto di media-alta qualità, infatti, il negozio rappresenta la scelta più affidabile e sicura dove poter provare il capo, osservare con attenzione il colore senza il filtro di uno schermo e ovviamente toccare con mano il tessuto. Per questo oggi è ancora più necessaria l’introduzione di un’imposta minima globale sui ricavi dei colossi del web nei Paesi in cui operano: tassazione che, di fatto, rappresenterebbe la chiave di volta per il rilancio del nostro comparto. D’altro canto riteniamo indispensabile anche un intervento governativo per sostenere la filiera della moda, dalla produzione alla distribuzione, sul tema delle eccedenze di magazzino, a cominciare dal contributo sotto forma di credito d’imposta del 30% delle rimanenze. Solo così potremo affrontare il presente con il giusto coraggio e la predisposizione e propensione agli acquisti della prossima collezione”.
Saldi chiari e sicuri
Come per lo scorso anno, nel rispetto delle linee guida per le attività economiche e produttive, sono confermate le modalità di svolgimento delle vendite di fine stagione, che dovranno avvenire secondo una serie di regole sintetizzate nel decalogo dei “saldi chiari e sicuri”.
In vista del periodo estivo dedicato ai saldi, Federazione Moda Italia e Confcommercio forniscono, in un decalogo aggiornato, una serie di indicazioni fondamentali, sia per gli esercenti che per i clienti, per effettuare gli acquisti in saldo seguendo norme di sicurezza e trasparenza. Prima fra tutte il rispetto del distanziamento sociale, l’obbligo di mantenere la mascherina nel negozio e la disinfezione delle mani, includendo informazioni utili per cambiare i capi danneggiati o favorire i pagamenti digitali.
Saldi, liquidazione e vendite promozionali: qual è la differenza
Infine, è opportuno ricordare che c’è differenza tra vendite di fine stagione (i cosiddetti saldi), vendite promozionali e vendite di liquidazione. Queste ultime si differenziano dalle prime due perché possono essere effettuate solamente se sussistono determinate condizioni, quali la cessione dell’azienda; la chiusura dell’attività commerciale; la ristrutturazione o rinnovo dei locali; il trasferimento dell’azienda in altro locale. Occorre, inoltre, informare il Comune di competenza prima di svolgere una vendita di liquidazione. È il Comune stesso, infatti, che dovrà verificare se l’attività che ha avanzato richiesta di liquidazione si trova nelle condizioni sopra elencate per poter procedere alla vendita correttamente.
Le vendite promozionali, invece, a differenza dei saldi che hanno carattere stagionale e riguardano i prodotti invenduti, non sono vincolate a particolari mesi dell’anno, seppur il loro svolgimento deve avvenire per un periodo di tempo limitato. Le direttive che riguardano le vendite promozionali sono dettate dalle Regioni, che ne disciplinano lo svolgimento con lo scopo di distinguerle dai saldi. Sono le Regioni, infatti che, in accordo con le organizzazioni locali delle imprese del commercio e dei consumatori, possono eventualmente porre il divieto di effettuare le vendite promozionali tra i 15 e i 40 giorni prima dei saldi.
Per ulteriori informazioni consulta la pagina dedicata “Guida ai saldi”.
Il calendario completo dei saldi
Abruzzo: da sabato 3 luglio a martedì 31 agosto
Basilicata: da venerdì 2 luglio a giovedì 2 settembre
Calabria: da sabato 3 luglio a mercoledì 1 settembre
Campania: da definire
Emilia Romagna: da sabato 3 luglio a martedì 31 agosto
Friuli Venezia Giulia: da sabato 3 luglio a martedì 31 agosto
Lazio: da sabato 3 luglio a venerdì 13 agosto
Liguria: da sabato 3 luglio a lunedì 16 agosto
Lombardia: da sabato 3 luglio a martedì 31 agosto
Marche: da sabato 3 luglio a mercoledì 1 settembre
Molise: da sabato 3 luglio a martedì 31 agosto
Piemonte: da sabato 3 luglio a sabato 28 agosto
Puglia: da sabato 3 luglio a mercoledì 15 settembre
Sardegna: da sabato 3 luglio a venerdì 3 settembre
Sicilia: da giovedì 1 luglio a mercoledì 15 settembre
Toscana: da sabato 3 luglio a martedì 31 agosto
Trentino Alto Adige: a Trento e provincia i commercianti determinano liberamente i 60 giorni di saldi, nella maggior parte dei comuni dell’Alto Adige i saldi estivi iniziano venerdì 13 agosto e terminano venerdì 10 settembre
Umbria: da sabato 3 luglio a martedì 31 agosto
Valle d’Aosta: da sabato 3 luglio a giovedì 30 settembre