“Certi produttori di latte non vengano a piangere in Regione”

“Certi produttori di latte non vengano a piangere in Regione”

image_pdfimage_print

latte“Prendo atto che una parte del mondo agricolo lombardo, attraverso due organizzazioni di produttori situate nel Cremasco e in provincia di Bergamo, ha scelto di sottoscrivere i contratti di conferimento con Lactalis, accettando prezzi sotto la soglia di sopravvivenza delle imprese agricole e parametri di indicizzazione legati all’andamento del mercato europeo. La libertà d’impresa è sacra, ma visto che la scelta di campo che hanno compiuta è netta, gli imprenditori non vengano poi a piangere con l’assessore all’Agricoltura della Lombardia”. E’ una posizione netta e intransigente quella di Gianni Fava, assessore all’Agricoltura della Lombardia, in merito ai contratti che ieri sera sono stati sottoscritti da due organizzazioni di produttori, di cui una bergamasca, con il gruppo francese Lactalis, alla vigilia di un Tavolo sul latte che Regione Lombardia ha convocato, estendendo l’invito non solo alle organizzazioni agricole e all’industria di trasformazione, ma anche alla cooperazione e al Consorzio di tutela del Grana Padano. “Ho pensato di convocare il Tavolo di filiera con l’obiettivo di assicurare un futuro alla prima regione per vocazione lattiero casearia Made in Italy – prosegue Fava – ma devo amaramente constatare che non tutti gli imprenditori agricoli sono interessati a raggiungere un accordo dignitoso per le proprie imprese e che preferiscono legare il futuro del latte lombardo non alle Dop che tutto il mondo ci invidia, ma ai mercati tedesco o europeo, che seguono logiche differenti”. “Come assessore all’Agricoltura della Lombardia – aggiunge Fava – intendo proseguire sulla strada che la maggior parte dei produttori di latte mi chiede di seguire, a difesa del futuro degli allevamenti, delle cooperative agricole e delle grandi Dop”.