A Nembro un centro per la tecnologia d’avanguardia

Inaugura ATC, l’Additive Technology Center, il centro all’avanguardia per la tecnologia additiva. DMG MORI, GFM e ITEMA sono le tre aziende promotrici di ATC, un progetto presentato a Nembro il 27 settembre scorso, al servizio delle imprese nel segno di innovazione, competitività e sviluppo.
Un concentrato di tecnologia e di progettazioni all’avanguardia in grado di stimolare un intero territorio con la sua economia avanzata. Un centro di livello internazionale dove sperimentare le tecnologie e le macchine più innovative in fatto di manifattura additiva e verificarne concrete applicazioni per l’industria. Un hub di sperimentazione e applicazione al servizio dell’industria manifatturiera dove esplorare nuovi percorsi di conoscenza e formazione. Un unico incubatore di idee e di imprese per la crescita del comparto meccanico nell’ottica della
sperimentazione, prototipazione, formazione, sviluppo di processo e innovazione.

DMG MORI è leader mondiale nella produzione di macchine utensili ad asportazione truciolo, con soluzioni tecnologiche complete; GFM è l’azienda che con oltre 40 anni di esperienza progetta, produce e assembla componenti meccanici di precisione per tutti i settori industriali avanzati; e ITEMA è l’azienda tra i leader
mondiali nella produzione di telai per la tessitura tecnologicamente avanzati che ogni anno vengono installati in più di 50 Paesi nel mondo.

L’Additive Technology Center nasce come un progetto ambizioso: il primo centro in Italia con la mission di potenziare la conoscenza e l’utilizzo delle tecnologie di additive manufacturing, tra cui l’hybrid technology. L’obiettivo è fornire alle aziende il necessario supporto tecnologico per la riprogettazione dei processi di produzione attraverso l’ideazione di soluzioni avanzate e l’expertise unica nel settore, grazie ad un team ingegneristico altamente specializzato.


Indagine sulle carte di credito e debito dell’Osservatorio del credito Confcommercio

E’ stata realizzata la nuova indagine sulle carte di credito e sulle carte di debito/bancomat dell’Osservatorio Credito Confcommercio, relativa alle imprese del terziario e riferita al primo trimestre del 2019.

I dati raccolti mettono in evidenza che due imprese su tre hanno ricevuto il POS in comodato d’uso gratuito, il 30% in locazione e solo il 4% l’ha acquistato. Di queste solo il 53% possiedono anche un POS con la funzione contactless.

Per il 61% delle imprese del terziario l’utilizzo del POS non è vantaggioso a causa degli elevati oneri economici; la percentuale si alza al 77% se si tratta di POS contactless. Il POS viene utilizzato per pagamenti con carte di credito nel caso di importi sopra i 50 euro, altrimenti si usano le carte di debito. Cresce comunque la quota delle operazioni effettuate tramite POS (+ 1,7% rispetto al 2018). Parallelamente aumenta la quota di ricavi realizzata tramite operazioni effettuare con il POS (+ 1% rispetto al 2018). Secondo gli imprenditori i clienti preferiscono pagare in contanti per avere innanzitutto un maggior controllo sulle proprie spese (34%), perché lo ritengono più sicuro (29,3%), perché non dispongono carte di pagamento (29,35) oppure perché non vogliono lasciare traccia degli acquisti (7,5%).

Il 66,8% degli imprenditori è al corrente che dal dicembre 2015 è entrato in vigore il nuovo Regolamento dell’Unione Europea che riduce le commissioni interbancarie sulle carte di credito e sui bancomat. E un imprenditore su due si è rivolto alla propria banca per trattare una riduzione sulle commissioni; in quasi la metà dei casi la banca ha concesso tale riduzione.

Per gli imprenditori del terziario l’utilizzo del POS resta oneroso. Sono onerose le commissioni a carico di ciascuna transazione effettuata, il costo per l’acquisto dell’apparecchio (circa 69 euro); il costo di installazione (circa 129 euro), il canone mensile del servizio (circa 19 euro), l’estratto conto mensile dei movimento su POS.

Per la stragrande maggioranza è prioritaria la riduzione dei costi per una spinta generale alla diffusione di carte di credito e di debito.

Se l’attenzione si sposta sui nuovi strumenti di incasso l’82% delle imprese non accetta pagamenti tramite smartphone e app, prevalentemente perché non ne sono a conoscenza o non li ritengono convenienti. Chi li utilizza lo fa per velocizzare le operazioni di pagamento (44%), perché lo ritiene più conveniente (30%), perché lo richiede il cliente (26%).


Avvio d’impresa: corso di formazione gratuito dalla Camera di Commercio

Al via la nuova edizione del corso per la creazione d’impresa, rivolto agli aspiranti imprenditori che desiderano acquisire conoscenze e strumenti utili a definire la propria idea imprenditoriale e a
progettare la fase di startup. Il percorso serale, con incontri dalle 18 alle 22 si terrà nelle aule formative di Bergamo Sviluppo e avrà un taglio pratico e interattivo.

In moduli della durata di otto ore verranno affrontati i seguenti argomenti:
– competenze per diventare imprenditori: analisi delle competenze per intraprendere correttamente la strada dell’autoimprenditorialità (es. risoluzione di problemi, capacità organizzative e relazionali, di comunicazione, ecc.); 
– validazione dell’idea e del modello d’impresa: presentazione di metodi e strumenti innovativi per studiare e definire la tipologia di clientela, validare il modello d’impresa individuato e raggiungere poi il mercato;
– pianificazione economico-finanziaria: approfondimenti relativi a piano degli investimenti, fonti di finanziamento e conto economico previsionale;
– strategie di marketing: analisi del contesto di mercato e delle esigenze della clientela, valutazione del proprio posizionamento e definizione delle leve operative di marketing.

Al termine del corso i partecipanti potranno usufruire anche di un percorso di assistenza individuale per la stesura del proprio progetto d’impresa. Il corso si svolgerà al Point di Dalmine nei giorni 27 giugno, 1, 3, 8, 9, 10, 15, 16, 17 luglio.

L’iniziativa è finanziata dalla Camera di commercio di Bergamo e realizzata da Bergamo Sviluppo nell’ambito del progetto LOGICA – Linea di Orientamento per Giovani e aspiranti Imprenditori per Creare Autoimprenditorialità.

Il corso è a partecipazione gratuita previa iscrizione, da effettuarsi entro giovedì 27 giugno su www.bergamosviluppo.it. Le candidature verranno raccolte in ordine cronologico sino ad
esaurimento dei 25 posti disponibili.

Informazioni sull’iniziativa e sui requisiti per l’iscrizione presso Bergamo Sviluppo (Francesca Raso, tel. 035.38.88.011, raso@bg.camcom.it).


È online il nuovo portale di Ascom dedicato alle imprese storiche bergamasche

È online il nuovo portale di Ascom Confcommercio Bergamo, “Rete Imprese Storiche di Bergamo”, dedicato alle imprese storiche bergamasche. L’obiettivo dell’associazione è quello di valorizzare tutte le imprese del commercio, turismo e servizi che hanno più di 25 anni di attività.

Con la rete delle imprese storiche, Ascom offre alle attività più longeve di Bergamo e provincia un marchio, un sito internet e servizi di assistenza e consulenza su misura per aiutarle nella promozione dell’attività.

Chi entra a far parte del circuito sarà riconoscibile da una vetrofania, da un attestato e dalla pubblicazione della loro storia e delle foto più significative sul sito www.reteimpresestoriche.it.

Ad oggi sono circa 30 le attività, suddivise per i settori Food & Wine, Alimentari, Strutture ricettive, Bar e intrattenimento, Moda e stile, Commercio no food, Arredo casa, Auto moto e bici, Servizi, che hanno aderito al progetto.

Aderire è molto semplice. Basta compilare un format predisposto sulla pagina del sito www.reteimpresestoriche.it, che richiede i dati e la storia dell’azienda oltre ad alcune foto significative recenti e/o storiche.

Il riconoscimento e l’adesione al progetto sono totalmente gratuiti. Il sito internet mette a disposizione di ogni attività una pagina dedicata con recapiti, fotografie, presentazione dell’attività e volendo un video di presentazione. Navigando tra le pagine il visitatore potrà così conoscere gli indirizzi, la storia, e il lavoro e la passione che c’è dietro ciascuna attività. Una volta all’anno è prevista anche l’organizzazione di una festa per tutte le aziende iscritte alle quali si consegneranno attestato e vetrofania.

All’iniziativa possono partecipare anche i panificatori iscritti ad Aspan.

Le imprese interessate ad aderire al circuito possono contattare Simona Nessi di Ascom Confcommercio Bergamo al tel. 035.4120183 e all’indirizzo simona.nessi@ascombg.it – www.reteimpresestoriche.it

 


I&T Innovation and technology Hub

Nel gennaio 2018 veniva formalizzato un Contratto di Rete tra tutti i Centri Servizi di riferimento delle associazioni che fanno capo a Imprese & Territorio. L’obiettivo era dar vita ad un Digital Innovation Hub dedicato (non esclusivamente) alle PMI bergamasche e denominato, non a caso, I&T – Innovation and Technology Hub, con sede all’interno dell’area del POINT di Dalmine.

A un anno di distanza è possibile dire che la scelta è stata giusta.

Il contratto di rete, infatti, ha rafforzato la capacità di collaborazione e scambio di risorse e competenze tra organizzazioni portatrici di specificità complementari: dall’ambito di intervento (come si sa Imprese & Territorio spazia con le sue aderenti dall’agricoltura al commercio passando per l’artigianato, la media impresa industriale e i servizi) agli stili e alle culture organizzative. Sotto questo punto di vista basta ricordare come in I&T si trovino piccole aziende che fatturano qualche centinaia di migliaia di euro e realtà dalle decine o centinaia di milioni di valore della produzione, imprese ordinarie e organizzazioni dell’economia sociale e non for profit, soggetti orientati al territorio e attori con forte vocazione all’internazionalizzazione, settori ad alta intensità di capitale e tecnologia e settori labour intensive.

Quanto precede è testimoniato da fatti molto concreti: non a caso I&T – Innovation and Technology Hub ha saputo valorizzare non solo le misure camerali, i voucher ministeriali, le perizie imprese 4.0, ma soprattutto la consulenza tecnica relativa alle innovazioni e digitalizzazioni da applicare alle diverse tipologie di attività.

Questo tipo di interventi richiede approcci integrati, capaci di coniugare una lettura accurata dei bisogni, una progettazione personalizzata, l’attivazione di consulenze di alto livello: non è l’introduzione di una tecnologia che di per sé fa innovazione, perché questa si nutre di cambiamenti nelle organizzazioni, nelle culture, nelle visioni.

Rispetto alle consulenze di alto profilo, la sperimentazione compiuta lungo questo primo anno di attività ha portato I&T – Innovation and Technology Hub all’identificare in Schneider Electric una partner strategico nell’ambito delle soluzioni Impresa 4.0. Schneider Electric è un gruppo industriale con un fatturato globale di oltre 25 miliardi di euro, 140.000 dipendenti presenti a livello globale in più di 100 paesi ma, soprattutto, con una storica, capillare e radicata presenza sul territorio italiano, che gli consente di gestire in modo affidabile le attività dalla fase di studio sin alla fase di supporto post vendita, lungo tutto il mercato.

Questa partnership strategica consentirà a chi si rivolgerà al DIH di I&T di accedere alle proposte di un gruppo leader che spende il 5% del suo fatturato in Ricerca&Sviluppo, ai suoi esperti tecnici applicativi, alla sua rete di partner e alle sue iniziative formative, oltre che alle sue applicazioni e ai suoi prodotti.

Kern-Liebers Italia, realtà storica del territorio bergamasco, ha scelto di avvalersi, tramite I&T Hub, dei servizi di Schneider Electric per dare ulteriore valore al proprio progetto di innovazione tecnologica. L’azienda, leader nella produzione di molle di altissima precisione per settori quali l’automotive, l’oleodinamica, l’elettromeccanica e la meccanica industriale, sta sviluppando grazie a questa collaborazione un ambizioso progetto di valorizzazione del proprio sito produttivo: dall’ammodernamento dell’impiantistica elettrica, alla connessione on-line del parco macchinari, all’efficientamento energetico dell’intero plant. Una scelta “elastica” e vincente e una partnership forte col territorio, per essere ancora più competitivi e restare leader di mercato.

Anche la rete d’imprese formata dalle imprese Zirafa Giacinto & C. Snc, Centro Ottico San Pietro di Bonacina Gianmario, Cimardi Bruno, Occhiali Srl, Ottica Foto Pirotta, Ottica Luiselli Snc di Luiselli Giuseppe e C., Ottica NF di Neviani Diana, Viewpoint di Pellicioli Sem hanno scelto di avvalersi del I&T – Innovation and Techonology Hub per presentare il progetto Ottici 4.0 che si propone di creare un hub digitale per raggruppare in modo strategico più imprese locali dello stesso settore operanti sul territorio che hanno espresso la necessità di ricevere consulenza strategica per emergere nel mercato.

Il progetto si propone come obiettivo finale di fornire strumenti di comunicazione digitale e analisi dei dati per migliorare le performance di vendita e la brand awareness del network e dei singoli punti vendita ottimizzando l’investimento di ciascuno.

Per operare al meglio il progetto dopo una fase iniziale di consulenza per misurare il grado di digitalizzazione dei singoli associati così da evidenziare e colmare eventuali lacune ha previsto la creazione di un’immagine coordinata che possa ben convivere con le identità delle aziende del network sia online che offline.

Successivamente si è provveduto alla creazione di un portale che dia visibilità al network ed ai singoli associati diventando il centro digitale per raccolta e analisi dati dei clienti (e dei potenziali) e per la promozione di offerte ed iniziative del network.

Sono stati infine adottati dalle aziende nuovi standard per la condivisione dei dati di contatto così da migliorare le performance delle campagne di comunicazione.
Il progetto è facilmente misurabile e replicabile sul territorio ed implementabile con l’inserimento di nuovi associati e contenuti.

 

 


Ascom studia il rapporto madre-figlia in azienda

Come è il rapporto madre e figlia in azienda? Come si rafforza il legame? Quali criticità emergono e quali punti di forza si evidenziano? Partendo da queste domande il Gruppo Terziario Donna di Ascom Confcommercio vuole indagare sull’aziende del terziario guidate da madre e figlia. E lo vuol fare attraverso il progetto “Madre e figlia. L’impresa tra le generazioni”.

Dopo la buona riuscita dell’iniziativa dello scorso anno, che ha visto protagoniste 30 imprenditrici nella mostra fotografica “Sguardi di donna, storie di commercio”, quest’anno vogliamo andare un po’ più a fondo del tema e cercare di capire quali sono le aziende bergamasche che vedono la presenza di madre e figlia all’interno di uno stesso ambito lavorativo. Vorremmo approfondire i punti di forza e di criticità di questo rapporto. Lo scopo è quello di conoscere meglio il nostro territorio, le nostre imprese e trovare insieme percorsi che permettano alle nostre imprese di rafforzarsi e di continuare a competere” afferma Alessandra Cereda, presidente del Terziario Donna bergamasco.

L’iniziativa di Ascom vuole analizzare il percorso di continuità dell’impresa “rosa” nelle sue dinamiche e diversità cercando fili conduttori comuni, fattori di successo e criticità.

Verranno selezionati i racconti e le testimonianze di due generazioni unite da un legame affettivo e impegnate nello stesso ambito lavorativo; 15 storie saranno pubblicate in un volumetto che verrà presentato al pubblico durante l’estate.

Nel nostro immaginario la mamma porta la conoscenza di un ambito ben definito e la figlia ci mette quel twist in più per innovare – afferma Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. Ma vorremmo verificarlo sul campo. Si fa presto a dire che la continuità di un’impresa dalla madre alla figlia è un percorso facile e di successo, come se il passaggio avvenisse in un mondo immobile, tra persone uguali e che conducono la stessa vita. Non è purtroppo così, perché il mondo cambia velocemente e in pochi anni si è letteralmente trasformato. Il modo di lavorare è ormai diverso, così come sono cambiate le aspettative e gli umori della clientela. Inoltre, le persone, anche se cresciute insieme e appartenenti alla stessa famiglia, non hanno le stesse attitudini, aspirazioni e talenti. Senza dimenticare i timori che le condizionano, in quanto ciascuna donna vive la sua vita in modo diverso dalle altre, a seconda delle esperienze che è chiamata a fare: lavoro, scuole, hobbies, famiglia, figli”.

L’invito a partecipare all’iniziativa è rivolto a tutte le imprenditrici del commercio, turismo e servizi associate ad Ascom. Le iscrizioni all’iniziativa si raccolgono fino al 6 marzo inviando una email a direzione@ascombg.it oppure chiamando la segreteria di direzione di Ascom Confcommercio Bergamo al numero 035 4120203.

 


Startup: Boom di nascite a Bergamo

Bergamo è quarta nella classifica nel lungo elenco di nascite di aziende nella prima settimana del 2019.

Già nei primi giorni del nuovo anno, secondo un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano, sono nate 76 attività nella bergamasca, in coabitazione con Cuneo.

Nei primi tre posti Roma, Milano e Torino, mentre complessivamente in Lombardia ogni giorno sono create 90 startup.

Commercio all’ingrosso e dettaglio, alberghi, ristorazione, costruzioni, manifatturiero, servizi sono tra i settori prevalsi delle attività appena formate.

 


Imprese & territorio: Convegno per il welfare delle piccole e medie imprese

Martedì 18 dicembre 2018 alle ore 10.00 presso la Sala Mosaico del Palazzo dei contratti e delle manifestazioni della CCIAA di Bergamo in Via Petrarca, 10, a Bergamo si terrà il convegno “Il welfare aziendale che fa grandi le Pmi”, organizzato da Imprese & Territorio all’interno dell’Azione di sistema del Piano di Conciliazione territoriale.

L’incontro si rivolge in particolare alle piccole e medie imprese (PMI), profit e non profit, che hanno interesse ad attivare percorsi di welfare aziendale e a tutti i soggetti aderenti alla Rete territoriale di Conciliazione vita-lavoro che in questi ultimi anni hanno già realizzato progetti di welfare aziendale e azioni orientate alla Conciliazione vita-lavoro.

A partire dalle esperienze realizzate, o in fase di realizzazione, si approfondiranno le opportunità, le modalità e possibili strumenti per l’attivazione e la realizzazione di piani welfare anche per le PMI, esplorando inoltre le possibilità di integrazione con il sistema di welfare territoriale.

In programma gli interventi di Mara Azzi, direttore generale ATS Bergamo, Alberto Brivio, presidente del Comitato Unitario Imprese & Territorio, Orazio Amboni, rappresentante organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL.


Tari, Bergamo una provincia virtuosa ma le criticità non mancano

La tassa rifiuti TARI continua a rappresentare un peso insostenibile e spesso ingiustificato, se si considerano le iniquità che la caratterizzano, per le imprese del nostro territorio.

I dati presentati oggi a Roma da Confcommercio Imprese per l’Italia in occasione dell’avvio del portale www.osservatoriotasselocali.it  confermano la continua crescita della Tassa sui rifiuti pagata da cittadini e imprese, nonostante una significativa riduzione nella produzione dei rifiuti e i divari di costo tra medesime categorie economiche, sempre a parità di condizioni e nella stessa provincia. 

In particolare si evidenzia come le categorie del settore alimentare e ristorativo siano le più sofferenti.

Il 62% dei Comuni capoluogo di provincia registra una spesa superiore rispetto ai propri fabbisogni (Fonte: www.opencivitas.it, sito promosso dal Dipartimento delle Finanze e dalla SOSE per determinare i fabbisogni standard delle varie amministrazioni locali).

Bergamo si colloca in una posizione buona con riferimento allo scostamento tra spesa storica e fabbisogno standard. In base ai dati dello studio, è una città virtuosa e tra le più efficienti in Lombardia e in Italia; ciò abbassa il carico della TARI su residenti e imprese

Applicando il criterio dei costi standard la città, con la popolazione di quasi 120.000 abitanti, ha una spesa complessiva storica di oltre 16 milioni (16.371.529) a fronte di un fabbisogno stimato di quasi 20 milioni (19.988.377).

Ha quindi una differenza positiva del 18,53%, si posiziona al secondo posto in Lombardia dopo Brescia (-28,42%; ultima Sondrio con una spesa effettiva molto alta + 55,98%).

Il valore Tari pro capite per Bergamo è di 77,64 euro, contro i 111,57 della media lombarda e i 134,29 della media nazionale.

Anche le aliquote medie Tari per metro quadrato per lo smaltimento dei rifiuti, per le diverse tipologie di attività economiche, vedono valori a Bergamo inferiori sia alla media lombarda che a quella nazionale per ogni categoria.

“Il buon risultato della nostra città è dovuto ad un mix di più elementi – afferma il direttore Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini –, tra cui una maggiore responsabilità dei cittadini e dei nostri imprenditori, che sono più performanti nel riciclo, l’efficienza dell’impresa che effettua la raccolta e il lavoro fatto delle amministrazioni che negli ultimi anni si sono succedute che hanno garantito di fatto un’imposizione più bassa”.

Esistono però delle criticità che derivano dall’applicazione della legge, come rileva il direttore Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini: “Alcune categorie sono eccessivamente penalizzate rispetto ad altre, per effetto innanzitutto degli spazi su cui si sviluppano che non sono necessariamente correlati alla quantità di rifiuti prodotti”. 

Hotel senza ristorante interno e fioristi sono alcune tra le categorie penalizzate: “Nel comune di Bergamo gli alberghi senza ristorante si vedono applicare un coefficiente fisso di € 2,11 e variabile di 0,90 euro al metro quadrato che risulta essere molto più alto di talune produzioni artigianali (aliquota fissa 2,17 euro al metro quadrato e variabile 0,89 euro al metro quadrato). Oppure i fioristi con un’ aliquota fissa di 8,28 euro e 4.57 euro variabile al metro quadrato, equiparato alle pizzerie al taglio, attività che per loro natura producono inevitabilmente più rifiuti”. 

Un’altra problematica con cui ogni giorno si scontrano le imprese è la differente applicazione di comune in comune della tariffa. “Ci sono casi- aggiunge il direttore Ascom Confcommercio- in cui a parità di rifiuti prodotti e con la stessa categoria merceologica, le imprese pagano molto di più di concorrenti posizionati a poche centinaia di metri, ma in altro territorio comunale”. Ciò comporta anche che imprese con più punti vendita si vedano applicati costi diversi a seconda del comune e dell’efficienza del sistema di raccolta.

“Sono sempre di più i nostri imprenditori che ci interpellano per verificare la modalità di calcolo delle aliquote definite dalle singole amministrazioni comunali e la loro corretta applicazione”afferma Andrea Comotti, responsabile Area Gestionale di Ascom Confcommercio Bergamo.

Per Ascom Confcommercio Bergamo è necessaria quindi l’introduzione di un metodo che rispetti il principio europeo “chi inquina paga”, così che paghi di più chi produce più rifiuti e l’equiparazione almeno dell’aliquota fissa tra i vari comuni della provincia.


Accordo sulla detassazione nel terziario fino a 2 milioni di euro in più per i lavoratori

Ascom Confcommercio Bergamo, Fipe e Federalberghi Bergamo e le organizzazioni sindacali bergamasche dei lavoratori Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs hanno raggiunto anche quest’anno un’intesa quadro territoriale per la detassazione, importante vantaggio fiscale per i lavoratori delle imprese del terziario.
Nelle tasche dei lavoratori bergamaschi si stima che potranno rimanere quasi 2 milioni di euro.
Le imprese aderenti a Confcommercio, che applicano integralmente il Contratto del terziario (distribuzione e servizi) e quello del Turismo (alberghi e pubblici esercizi), hanno la possibilità di erogare ai propri dipendenti, con reddito annuo fino a 80 mila euro, premi di produttività, applicando un’aliquota agevolata che riduce il cuneo fiscale. Il risparmio è significativo: l’imposta applicata sui premi di produttività si riduce di circa 17 punti, passando da un’aliquota media del 27% ad una del 10%, comprensivo delle varie addizionali fiscali. Nel caso di conversione dei premi in servizi di welfare la detassazione è totale.

“La detassazione dei premi di produttività, convertibile anche in servizi di welfare, è un importante strumento a disposizione dei nostri imprenditori- commenta Giovanni Zambonelli, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo-. Grazie all’accordo è possibile sfruttare tutti i vantaggi fiscali offerti dalla rinnovata normativa”.
“L’intesa raggiunta riafferma e rafforza l’importanza e l’efficacia della contrattazione realizzata dalle organizzazioni sindacali più rappresentative sul territorio- dichiara Enrico Betti, responsabile politiche del lavoro Ascom-. Nelle tasche dei lavoratori bergamaschi potranno rimanere circa due milioni di euro. I premi sono collegati al raggiungimento di performance significative per l’azienda e per massimizzare i vantaggi ci si può avvalere della facoltà di fruire degli incentivi sotto forma di prestazioni di welfare”.
Per Mario Colleoni, segretario generale Filcams CGIL “con questi accordi riusciamo a raggiungere numerosi lavoratori in settori frammentati come quelli del commercio e del turismo. Il valore dell’intesa sta soprattutto nello spazio che viene dato alla contrattazione territoriale e dallo stimolo introdotto, finalizzato alla partecipazione di tutti alle scelte. Da non sottovalutare poi i vantaggi fiscali consequenziali all’accordo che potranno far aumentare il potere di acquisto dei lavoratori. Questi accordi, pur positivi, rappresentano una goccia nel mare. Per aumentare i salari nominali di molti, che sono il nodo per la crescita, la prima leva sulla quale agire è definire una diversa redistribuzione del reddito rispetto a quella attuale, fondamentale in questa fase è lavorare per diminuire le disuguaglianze salariali e lo si potrà fare semplicemente rivedendo la progressività fiscale, che ricordiamo essere un principio di uguaglianza, in un Paese, il nostro  dove l’indice di disuguaglianza risulta essere tra i più elevati a livello europeo”.
Alberto Citerio, segretario generale Fisascat-CISL sottolinea: “Terziario, commercio e turismo sono i settori che producono la maggior parte della ricchezza del Paese. Queste intese riconoscono vantaggi economici per i lavoratori e premiano la produttività delle imprese. Vanno estese le previsioni di legge sulla detassazione di produttività per spingere la crescita e la creazione di posti di lavoro. Il lavoratore può optare per l’erogazione sotto forma di welfare con ulteriori vantaggi fiscali e contributivi”.
Anche per Maurizio Regazzoni, segretario generale Uiltucs-UIL “è un accordo frutto di un percorso importante intrapreso nelle relazioni sindacali sul territorio bergamasco, che consentirà di poter instaurare un dialogo fra sindacato e imprese, in particolare quelle di piccole dimensioni (la maggioranza nei settori del turismo e del commercio), garantendo maggior salario ai lavoratori rappresentati”.