Assicurazione auto, da domenica addio al contrassegno. Ecco cosa c’è da sapere

Assicurazione auto, da domenica addio al contrassegno. Ecco cosa c’è da sapere

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Dopo aver salutato il “bollo”, il parabrezza delle auto (e di tutti gli altri veicoli) si libera anche del contrassegno dell’assicurazione. Da domenica 18 ottobre cesserà l’obbligo di esporlo perché i controlli vengono ormai effettuati dalle forze dell’ordine attraverso la targa, accedendo alla banca dati dei veicoli assicurati istituita presso la Motorizzazione Civile e alimentata dal sistema Sita creato dall’Ania, l’Associazione nazionale delle imprese assicuratrici.

Potranno così tirare un sospiro di sollievo i distratti o i disordinati, che pur avendo pagato il premio hanno lasciato il tagliando chissà dove, mentre si stringe il cerchio su chi circola senza assicurazione ed espone un contrassegno scaduto o contraffatto. Non solo la verifica durante un posto di blocco è infatti immediata, ma la mancanza della copertura obbligatoria può essere segnalata anche da dispositivi elettronici di rilevazione a distanza come Autovelox, Tutor, Telepass e telecamere delle Ztl, anche senza aver commesso un’infrazione al codice della strada. E chi circola senza aver stipulato una polizza per la responsabilità civile auto rischia, è bene ricordarlo, una multa da 841 a 3.287 euro e il sequestro del veicolo.

Il nuovo sistema di controlli è già in vigore. Dal 18 ottobre decadrà semplicemente l’obbligo di esporre il contrassegno, ma, come tutte le novità, qualche accortezza è necessaria. «Sì – conferma Agnese Mazzoleni, presidente dello Sna di Bergamo, il sindacato degli agenti di assicurazione, e componente dell’esecutivo nazionale –, da domenica si potrà stracciare il contrassegno. Andrà invece conservato e tenuto in auto il certificato di assicurazione, l’altra parte del documento che viene rilasciato al pagamento del premio. È infatti questo che attesta di essere assicurati quando si viaggia all’estero, dove non c’è l’accesso alla banca dati italiana, ed è da qui che si possono rilevare ora e data del pagamento nel caso, per qualche disguido elettronico, non sia stato possibile aggiornare il database». Il certificato è necessario anche in caso di incidente, per identificare la compagnia e i dati della polizza, in alternativa si può ricorrere alla polizza stessa e alla quietanza di pagamento.

«Della novità si parlava da tempo e il sistema è già rodato, da almeno sei mesi – prosegue Agnese Mazzoleni -, e funziona. Per le agenzie non c’è nessuna complicazione operativa, l’aggiornamento della banca dati avviene infatti in tempo reale, non appena si registra la messa a copertura della polizza. L’unico avvertimento da fare ai clienti è per i pagamenti tramite bonifico o vaglia postale. Occorre infatti tenere conto dei tempi tecnici per l’accredito e quindi effettuare il pagamento qualche giorno prima dei 15 giorni oltre la scadenza consentiti». «Vale soprattutto per chi fa un bonifico – spiega -. La copertura infatti non scatta nel momento in cui si dà la disposizione del versamento, ma quando l’importo viene effettivamente accreditato sul conto dell’agenzia e se c’è di mezzo un fine settimana l’incasso, e la conseguente comunicazione alla banca dati, avviene anche tre o quattro giorni dopo l’operazione. Il rischio è perciò di circolare per qualche giorno senza la registrazione e di incorrere nelle relative sanzioni».

«Al momento i documenti che le agenzie consegnano ai propri clienti sono gli stessi e presentano ancora il contrassegno e l’automobilista può decidere se esporlo o meno – rileva -, in futuro probabilmente il modello cambierà. Le compagnie – precisa – rispondono delle multe dei propri assicurati dovute a errori o ritardi nella comunicazione alla banca dati».

La dematerializzazione del contrassegno mette fine alla compravendita di contrassegni falsi, un fenomeno molto diffuso nel nostro Paese, e grazie alla maggiore efficienza dei controlli conta di ridurre il numero di veicoli non assicurati in circolazione, secondo una stima dell’Ania circa 3.900.000, pari all’8,7% del totale, nel 2104, da un trend di continua crescita. «Il tutto a maggiore tutela del cittadino che circola», riflette Agnese Mazzoleni.

Per quanto riguarda la Bergamasca, la polizia stradale ha rilevato nel 2015 quasi il doppio di auto senza assicurazione. I dati aggiornati all’agosto di quest’anno parlano di 436 veicoli contro i 227 dello stesso periodo del 2014. Un incremento che si spiega con le difficoltà economiche di famiglie e cittadini, ma anche con la maggiore efficienza dei controlli.