Arredamento, «il bonus mobili ha dato una svolta»

Il bonus mobili funziona. Lo evidenzia la Federmobili Confcommercio che, insieme a FederlegnoArredo, ha lavorato per ottenere la detrazione fiscale finalizzata al rilancio dei consumi del settore, introdotta nel giugno 2013 e prorogata a tutto il 2015.

L’associazione ha analizzato i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze relativamente a tutti i contribuenti italiani, da quali emerge che oltre 170mila persone fisiche nel solo 2013 (anno in cui il bonus di fatto è stato attivo ​praticamente negli ultimi quattro mesi) hanno fatto acquisti di mobili ed elettrodomestici sfruttando il bonus, con una spesa di quasi 5.000 euro ciascuno per un totale oltre 835 milioni di euro. La Lombardia è stata la regione dove si è perfezionato il maggior numero di acquisti con detrazione. Ne hanno beneficiato 38.500 persone per una spesa di oltre 192 milioni e una detrazione annuale di 9 milioni e 600mila euro. A seguire Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Lazio.

In attesa dei dati sul 2014, che emergeranno dalle dichiarazioni in corso, la Federazione ha già fatto alcune proiezioni, stimando un raddoppio delle cifre. Il trend si è infatti mantenuto anche per tutto l’anno successivo al varo della misura, che nel 2013 aveva coinvolto solo i mesi finali.

Lorenzo Cereda 2013Anche a Bergamo l’andamento è stato in linea con quello generale. «L’impatto è stato positivo – commenta Lorenzo Cereda, presidente del gruppo Mobili e arredamento dell’Ascom -. Il bonus ha agito soprattutto da stimolo psicologico, facendo decidere all’acquisto chi magari era incerto. Anche quest’anno c’è un buon movimento, un po’ limitante è semmai la spesa massima detraibile, fissata a 10mila euro».

«I report del Mef – afferma la Federmobili – ribadiscono che il bonus ha contribuito in maniera decisiva ad arrestare il crollo dei consumi registratosi nel nostro settore a seguito della grave recessione economica. Crollo ancora più pesante se consideriamo che ha investito un mercato la cui domanda interna era in crisi strutturale ormai da oltre 15 anni». «L’utilizzo del bonus si è concentrato principalmente sui contribuenti con reddito compreso tra i 15.000 e i 50.000 euro, confermando la bontà della misura per agevolare la fascia di popolazione maggiormente colpita dalla crisi economica», rileva inoltre la Federazione, che sottolinea anche come si tratti di «acquisti che probabilmente sarebbero stati rimandati in assenza di bonus fiscali e grazie ai quali hanno avuto benefici diretti ed indiretti non solo per il settore dell’arredamento, ma anche per settori ad esso collegati quali ad esempio i trasporti oltre all’edilizia».

E l’intervento non ha portato costi immediati per lo Stato. «Nel solo 2013, infatti, è stato calcolato un maggiore gettito Iva legato al bonus mobili di oltre 150 milioni di euro, che porta a un saldo positivo per i conti pubblici – è la notazione -. Di fatto la misura si sta completamente autofinanziando per i primi anni di vigenza».

mauro_mamoli_w«I dati Mef del 2013 ci permetto di stimare una proiezione per il 2014 di ulteriori 1.500 milioni di euro di acquisti di mobili ed elettrodomestici legati al bonus, che portano così un totale di oltre 2.300 milioni di euro raggiunti – dichiara il presidente di Federmobili Mauro Mamoli -. A fronte di questi risultati ci auguriamo che l’impegno del Governo non venga meno e che le detrazioni fiscali per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici vengano prorogate anche oltre il 31 dicembre 2015».

Sempre insieme a FederlegnoArredo, la Federazione sta proponendo al Governo di mantenere la detrazione del 50% e di farla rientrare all’interno del tetto di 96mila euro di spesa attualmente previsto per interventi di ristrutturazione edilizia.

La guida al bonus mobili dell’Agenzia delle entrate