Sul lago d’Iseo nasce “Libri sul lago”, festival diffuso per bambini, ragazzi e famiglie

Dal 19 giugno al 6 agosto il festival animerà alcuni dei luoghi più caratteristici e suggestivi del Lago d’Iseo con letture, presentazioni di libri e laboratori

Questa prima edizione ha come tema ‘Cipì e altre storie’ ed è dedicata al grande maestro, scrittore e insegnante Mario Lodi, di cui ricorre il centenario della nascita. Una dedica che compare già nell’illustrazione della locandina: il ritratto del maestro, realizzato in esclusiva per il festival, dal pittore Bruno Zoppetti con tecnica mista su carta.
Il tour letterario prenderà il via a Gandosso e farà tappa a Credaro, Tavernola Bergamasca, Castro, Marone e Sulzano.
I giovani partecipanti vivranno l’emozione di ascoltare storie di mistero, avventura, magia, amicizia e amore in angoli di natura degni loro stessi di un racconto: giardini affacciati sul lago, parchi nei boschi, cortili e addirittura una cascata.
Da un’idea di Roberta Martinelli che ne è la direttrice artistica e l’organizzatrice, Libri sul lago è promosso dall’associazione culturale Scenari di Iseo e dai Comuni di Castro, Credaro, Gandosso, Marone, Sulzano e Tavernola Bergamasca, in collaborazione con La Libreria del Lago di Sarnico, Mondadori Lovere, Storie di Schiribis e Puntoacapo di Pisogne, Edicola Consoli di Tavernola Bergamasca e Associazione Angelman onlus.
Il festival ha il patrocinio di Provincia di Bergamo, Provincia di Brescia, Comunità Montana Laghi Bergamaschi, Comunità Montana del Sebino Bresciano, Visit Lake Iseo, Legambiente Alto Sebino, Legambiente Basso Sebino, Gruppo Librai e Cartolibrai Ascom Confcommercio Bergamo, cooperativa sociale Clarabella e Comitato Centenario Mario Lodi e sarà realizzato con il sostegno di Grafiche Martinelli e la media partnership di Radio Bruno.
Il messaggio del maestro Lodi sarà il filo conduttore del festival. Gli incontri si apriranno con letture, a cura delle biblioteche locali, tratte dai suoi libri, a partire dal celebre romanzo “Cipì”.
Di seguito, saranno protagonisti le storie e i laboratori, con noti autori di libri per bambini e ragazzi di Bergamo, Brescia e dintorni.
Tutti gli incontri saranno accessibili a chi ha difficoltà linguistiche e cognitive grazie a schede di lettura realizzate in Comunicazione aumentativa alternativa dall’Associazione Angelman onlus.
“Libri sul lago nasce per offrire ai bambini, ai ragazzi e alle loro famiglie dei momenti di socialità, cultura e bellezza nella natura – spiega la direttrice Roberta Martinelli -. Sarà un doppio viaggio,
letterario e paesaggistico in cui l’emozione dei racconti sarà amplificato dall’emozione dei luoghi. I bambini conosceranno bravissimi autori e i loro ultimi libri e allo stesso tempo scopriranno angoli meravigliosi nella natura. Abbiamo scelto piccoli comuni del lago, lontani dal circuito degli eventi ma con scrigni di bellezza che meritano di essere conosciuti. Gli incontri potranno diventare così un’occasione per visite fuori porta inaspettate. Nel viaggio saremo accompagnati oltre che dagli autori, dai bibliotecari e i librai dei luoghi del festival”.
E per il 2023 c’è già l’idea di una edizione speciale per l’appuntamento Bergamo-Brescia Capitali della Cultura, con incontri dedicati anche ai lettori adulti, nuovi ospiti, nuovi libri e laboratori, ma
anche musica e visite nei dintorni.”

IL PROGRAMMA

Antonio Bonanno

Il festival si aprirà domenica 19 giugno alle 17 a Gandosso, nella cornice del Parco del Pitone. Antonio Bonanno, autore e illustratore di libri pubblicati in Francia e Italia (nato a Catania vive e
insegna a Bergamo) racconterà “Chapeau”, Orecchio Acerbo, 2021, un viaggio meraviglioso e visionario, pieno di ironia e di pelosi ladruncoli di cappelli con protagonisti un’isola, un bambino,
un vecchio stereoscopio e una notte di luna. Dai 4 anni.
Venerdì 24 giugno alle 20, nel giardino della Chiesetta di San Fermo a Credaro, Nicoletta Bortolotti, affermata autrice per adulti e ragazzi e redattrice editoriale per Mondadori (nata in
Svizzera, vive vicino a Milano) racconterà “L’accademia dei cacciatori di fantasmi”, Gribaudo 2021, la storia di una scuola che insegna a cacciare i fantasmi, per chi vuole sapere come
riconoscerli, incontrarli e cacciarli. Dai 6 anni.
Domenica 3 luglio alle 10 ai giardini sul lago di Castro, Giusi Quarenghi scrittrice di libri, racconti, testi di divulgazione, e autrice di cinema, cartoni animati, fumetti, pubblicità e televisione (nata a
Sottochiesa in Val Taleggio, vive a Bergamo) presenterà “Le parole sono come le uova”, laboratorio di poesia e gioco che invita i bambini ad essere ascoltati e gli adulti ad ascoltare e
accogliere, con tutta la cura possibile, affinché ‘le uova’ possano rimanere integre. Per bambini dai 4 a 7 anni.
Venerdì 8 luglio alle 20 nel giardino tra gli ulivi di Villa Capuani a Tavernola Bergamasca (aperto in esclusiva per il festival) Teresa Capezzuto, autrice di narrativa e poesie, insegnante e
giornalista bergamasca, presenterà “#Lovetutorial”, L’Orto della Cultura Editore 2021. Un coinvolgente romanzo web fantasy candidato al Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2022 nella
categoria +11, che intreccia tante storie e parla della forza dell’amore per stare bene nella cittadinanza digitale, oltre ogni pregiudizio e discriminazione.
Sabato 16 luglio alle 10 il festival si sposterà sulla sponda bresciana del lago, alla Cascata Petoi di Sulzano, un’oasi naturale suggestiva nascosta, nel cuore del paese. Qui Gisella Laterza, autrice,
giornalista e insegnante originaria della Valle Seriana, racconterà “Streghetta”, Salani, 2022. Un libro che parla dell’amicizia tra una ragazzina e la sua compagna di banco, che è appunto una
strega. Una storia originale per affrontare il tema dell’accettazione del diverso.
Sabato 6 agosto alle 10, ultima tappa di Libri sul lago, l’appuntamento sarà alla Cittadella della musica e dell’arte di Marone, un panoramico prato affacciato sul lago. Sonia Zapponi, maestra.
autrice e presidente dell’associazione teatrale “Il Carrozzone degli artisti” racconterà, in un emozionante dialogo a due, “Il Sarto delle Parole”, la storia di un sarto poeta che cuce parole. Il
laboratorio inviterà i bambini a partecipare e a raccontarsi in prima persona. Dai 4 anni.

Per maggiori informazioni e aggiornamento sugli incontri si possono visitare le pagine Facebook e Instagram @Associazione Scenari o scrivere a librisullago@gmail.com.


Villa Sant’Antonio, 50 anni di ospitalità e buona cucina a Lonno

Nasce negli anni Sessanta come colonia, nel 1972 rinasce come bar, albergo e ristorante con la gestione della famiglia Pellicioli 

Villa Sant’Antonio festeggia i 50 anni di attività con la famiglia Pellicioli. Il bar, albergo, ristorante e pizzeria di Lonno, frazione di Nembro, nasce in realtà prima, negli anni Sessanta, quando il parroco del paese don Giovanni Camozzi fonda una colonia per ragazzi. Nel giro di qualche anno il centro estivo diventa un locale Acli, con bar e trattoria, affidato in gestione. Nel 1972 il nuovo parroco don Giovanni Mologni propone ad Aurelio Pellicioli, che in quegli anni faceva l’imbianchino, ma che era stato addetto al bar durante il servizio militare, la gestione della struttura, con affitto alla parrocchia. Nasce così la storia di un’impresa familiare gestita con passione, tramandata di generazione in generazione, che ha saputo innovarsi e trasformarsi, cogliendo le esigenze del momento. Ad affiancare nell’avvio dell’attività Aurelio la sorella Romana e la mamma Teresina Carrara che, da casalinga viene catapultata in cucina, con ritmi e servizi cui non fatica poi ad abituarsi, tanto da tenere alta la ristorazione del locale, rinomato per le paste fresche, casoncelli e polenta taragna, fino al 1993. “Con le prime 5mila lire incassate con le caparre degli alberghi papà acquistò i cestini del pane del ristorante” ricorda il figlio del fondatore Matteo, che con la sorella Melania in sala e la mamma Agnese Pesenti in cucina gestisce la struttura, dove è cresciuto sin dalla culla, come i fratelli William e Vania. Villa Sant’Antonio con la gestione Pellicioli prende quota subito e negli anni Settanta lavora molto come albergo per lunghe estati di villeggiatura, favorita dalla posizione e dai 700 metri di altitudine, ideali per sfuggire il caldo senza i problemi dell’alta montagna. Ma il turismo cambia e con esso anche la struttura, per cui ormai l’albergo dalla fine degli anni Novanta assume ormai un ruolo più marginale, con 9 camere. E da altre esperienze lavorative tutti sentono prima o dopo il richiamo dell’attività di famiglia. Agnese Pesenti, dopo anni divisi tra lavoro in lavanderia e gestione di quattro figli, si trova a prendere il posto della suocera Teresina in cucina. Matteo, dopo aver lavorato per anni come operaio in un rotolificio, riparte da zero: impara a fare le pizze in Città Alta e nel 2009 decide di affiancare alla ristorazione tipica la pizzeria, una scelta che si rivela subito vincente. Come l’atmosfera familiare e accogliente che si continua a respirare tra i tavoli. È un ambiente molto semplice, dove però ci si sente a proprio agio – spiega Matteo Pellicioli-. Puntiamo molto sulla qualità delle materie prime e della cucina, che alla fine premiano sempre”. In tanti hanno voluto festeggiare questo importante traguardo del primo mezzo secolo di Villa Sant’Antonio, dal sindaco di Nembro Claudio Cancelli ai numerosi parenti, amici e fornitori, ai clienti di sempre. In tanti, da tutta Italia, hanno voluto festeggiare l’attività di un amico di sempre e della sua famiglia, come il fondatore Aurelio Pellicioli, scomparso nel 2013, per anni presidente diocesano e nazionale dell’associazione sacristi.


Lavoro, Istat: 120mila occupati in più rispetto al IV trimestre 2021

L’aumento dell’occupazione (+905 mila unità, +4,1% in un anno) coinvolge sia i dipendenti, a tempo indeterminato, a termine e gli indipendenti

Nel primo trimestre dell’anno si registrano 120 mila occupati in più rispetto al quarto trimestre 2021 (+0,5%), per effetto della crescita dei dipendenti a termine (+72 mila, +2,4% in tre mesi) e di quella, meno intensa, dei dipendenti a tempo indeterminato (+33 mila, +0,2%) e degli indipendenti (+15 mila, 0,3). Lo rileva l’Istat, spiegando che in termini tendenziali l’aumento dell’occupazione (+905 mila unita’, +4,1% in un anno) coinvolge sia i dipendenti, a tempo indeterminato (+369 mila, +2,6%) e soprattutto a termine (+412 mila, +16,3%), sia gli indipendenti (+124 mila, +2,6%). Rispetto a marzo 2022, i dati mensili provvisori di aprile 2022 segnalano la sostanziale stabilita’ del numero di occupati (-12 mila, -0,1%), un’ulteriore lieve diminuzione dei disoccupati (-17 mila, -0,8%) e l’aumento degli inattivi di 15-64 anni (+34 mila, +0,3%). Inoltre, l’aumento tendenziale dell’occupazione si riflette nella crescita del tasso di occupazione (+3,0 punti rispetto al primo trimestre 2021) che si associa alla diminuzione dei tassi di disoccupazione e di inattivita’ (-1,9 e -2,0 punti, rispettivamente). Nella fotografia scattata dall’Istat, nel primo trimestre l’input di lavoro utilizzato complessivamente dal sistema economico (espresso dalle ore lavorate di Contabilita’ Nazionale) registra un aumento rispetto al trimestre precedente (+1,5%) e una decisa ripresa rispetto allo stesso trimestre del 2021 (+6,7%). Il numero di occupati, stimati dalla Rilevazione sulle forze di lavoro al netto degli effetti stagionali, e’ pari a 22 milioni 948 mila, in crescita rispetto al quarto trimestre 2021 (+120 mila, +0,5%). L’aumento riguarda soprattutto i dipendenti a termine (+72 mila, +2,4%), ma anche i dipendenti a tempo indeterminato (+33 mila, +0,2%) e gli indipendenti (+15 mila, +0,3%). Prosegue poi la crescita sostenuta delle posizioni in somministrazione, pari a +4,8% in termini congiunturali e a +20,9% su base annua; entrambi i valori confermano la ripresa della domanda di lavoro, gia’ registrata nei trimestri precedenti. L’indice destagionalizzato del costo del lavoro per Unita’ di lavoro dipendente (Ula) e’ stabile in termini congiunturali, per effetto di un lieve calo delle retribuzioni (-0,1%) e del lieve aumento degli oneri sociali (+0,1%). Su base annua, invece, il costo del lavoro diminuisce dello 0,2%, a seguito della riduzione delle retribuzioni (-0,2%) e soprattutto degli oneri (-0,4%). Il tasso di posti vacanti, pari all’ 1,9%, nonostante il lieve calo (-0,2 punti percentuali rispetto al quarto trimestre 2021), si mantiene su livelli tra i piu’ elevati dall’inizio del periodo di osservazione; in termini tendenziali, la ripresa risulta ancora particolarmente marcata, pari a 0,8 punti percentuali. Nel primo trimestre dell’anno il tasso di disoccupazione scende all’8,6% (-0,5 punti in tre mesi) e quello di inattivita’ al 34,7% (-0,1 punti). Lo rileva l’Istat. Nel trimestre, il tasso di occupazione 15-64 anni aumenta di +0,4 punti in termini congiunturali, raggiungendo il 59,7%, e i tassi di disoccupazione e di inattivita’ 15-64 anni diminuiscono. Sui dati provvisori del mese di aprile 2022, il tasso di occupazione rimane stabile rispetto a marzo 2022, mentre alla lieve diminuzione di quello di disoccupazione (-0,1 punti in un mese) si associa la leggera crescita di quello di inattivita’ (+0,1 punti). Nel dettaglio, il tasso di occupazione nei primi tre mesi sale al 59,7%, +0,4 punti sul trimestre precedente. L’aumento e’ piu’ marcato tra gli uomini (+0,7 punti rispetto ai +0,2 punti delle donne), tra i 15-34enni (+0,6 punti, rispetto ai +0,5 punti dei 35-49enni e ai +0,3 punti dei 50-64enni) e tra i residenti nel Centro (0,6 punti rispetto ai +0,5 punti nel Mezzogiorno e ai +0,3 punti nel Nord. Nonostante nella ricerca di lavoro continui a prevalere l’uso del canale informale – rivolgersi a parenti, amici e conoscenti rimane la pratica piu’ diffusa (76,6%, +1,3 punti), spiega l’Istat – risultano in forte aumento le azioni di ricerca piu’ formali, come l’aver sostenuto un colloquio o una selezione di lavoro (24,9%, +7,7 punti), la risposta ad annunci o la pubblicazione di inserzioni (29,7%, +3,0 punti), l’essersi rivolti al Centro pubblico per l’impiego (20,8%, +3,5 punti).


Al Vittorio Emanuele II una targa e un’aula in ricordo del professor Pietro Nava

Venerdì la cerimonia di commemorazione del docente scomparso. Il direttore Ascom, Fusini: “Lui era la scuola e qui ha lasciato il segno”

Ci sono insegnanti che più di altri lasciano il segno. E il professor Pietro Nava, scomparso all’età di 81 anni il 3 febbraio scorso, è uno di quelli. All’Istituto Vittorio Emanuele II di Bergamo, dove il professore Nava ha insegnato per oltre 40 anni, venerdì pomeriggio si è tenuta una cerimonia di commemorazione davanti una platea di ex studenti e colleghi. “A ricordo di Pietro Nava, professore di matematica (25 ottobre 1941 – 3 febbraio 2022). Sempre grati per l’impegno profuso con passione e competenza per la crescita delle giovani generazioni” è il messaggio inciso sulla targa consegnata alla moglie Sandra e alla figlia Sonja, che hanno ringraziato commosse, da parte di Patrizia Giaveri, Dirigente scolastico del Vittorio Emanuele II di Bergamo, e Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo nonché ex alunno di Nava, da tutti ricordato e riconosciuto come una punta di diamante del corpo docenti dell’Istituto e un insegnante di matematica dal grande valore formativo e umano.

«Oggi questa celebrazione assume un significato particolare perché in questa scuola il professor Nava ha lasciato il segno – ha detto Fusini, tra i promotori dell’iniziativa che ha visto anche la presenza del vicepreside Mauro Arizzi -. Il mio è anche il pensiero dei tanti ex alunni e compagni di classe che hanno avuto la fortuna di incontrare il professor Nava lungo il loro percorso di studi.  Come studente lo ricordo come un docente oggettivo che dava voti sulla base solo del merito. Nel mio percorso il professore Nava è stato come un padre, capace di sgridare ma anche di rassicurare e, soprattutto, di aiutare nei momenti di difficoltà. È grazie anche a lui se sono diventato la persona che sono oggi”. “Nava era un insegnante di quelli veri che lasciano un ricordo indelebile – aggiunge Fusini -. Il nostro ringraziamento va quindi a un uomo che ha contribuito a fare la scuola. Per gli imprenditori, i giovani di oggi sono senza valori e credono che la colpa sia della scuola. Non è vero e con questo approccio non si risolve il problema: credo, infatti, che sia il mondo delle imprese che deve capire che il mondo del lavoro è cambiato e che la scuola deve continuare a fare la scuola: l’ambiente giusto per acquisire le competenze legate alle soft skills”.

Tra i promotori dell’iniziativa anche Antonio Criscuolo presidente Mathesis Bergamo, associazione cresciuta insieme a Nava, consigliere della sezione sin dagli anni ’80 che ha dato un rilevante contributo alla ideazione e alla realizzazione delle iniziative di Mathesis Bergamo nell’arco di quarant’anni. “Socio, collega e amico da sempre, il suo impegno per Mathesis è durato oltre 40 anni – ha ricordato il presidente Criscuolo -. Pietro ha donato all’associazione un carattere rigoroso nel segno della professionalità, pur senza rinunciare a momenti di convivialità e al sorriso. I suoi interventi erano acuti e puntuali e la sua grande esperienza nell’insegnamento della matematica e gli attestati di riconoscimento dei suoi ex alunni sono la testimonianza che se ne è andato un maestro, ma soprattutto un amico”.

La cerimonia è stata anticipata dal ricordo di docenti che con Nava hanno condiviso momenti di scuola e non solo. “Il suo modo di fare e intendere la scuola proiettava nel futuro gli studenti più capaci non i più fortunati, raccomandati o furbi – ha sottolineato Mario Pelliccioli –  Da questo derivava la sua severità, quasi assoluta e radicata nella severità con sè stesso. Da membro del consiglio di istituto ricordo che cassava ogni attività che non avesse un senso con il mondo della scuola. Non era rigidità mentale, anzi: la sua era una ferma volontà di preservare l’integrità della scuola”.
“Ognuno ha un suo Pietro da ricordare – ha aggiunto Claudio Cremaschi -. Ricordo quando portava i ragazzi in montagna per favorire la socializzazione. Partiva da Gromo, dove abitava, per portarli al Rifugio Calvo e poi scendere dalla Valle Brembana. Gli piaceva esagerare”. Nava, che adorava la montagna e la musica classica – la Barcarola di Offenbach era il suo brano preferito – è stato anche attento alla storia del nostro Paese, in particolare quella degli anni Trenta e Quaranta, raccogliendo e donando documenti e riviste sulla Resistenza. Ma non solo: “Nava ha contribuito a far riscoprire la figura di Ernesto Carletti, esponente chiave dell’antifascismo bergamasco in ambito scolastico, uno dei pochi docenti che rifiutarono di aderire ai dettami del fascismo” conclude Cremaschi.

Durante la cerimonia è stato anticipato che presto verrà intitolata un’aula al professor Nava, che ha lasciato un grande vuoto, dopo aver lavorato per decenni al Vittorio Emanuele II. Anche una volta andato in pensione, ha continuato a coltivare la passione per i numeri e la statistica, collaborando con diverse organizzazioni, associazioni e l’università.


Credito, la liquidità resta un problema per le imprese del terziario

A essere in affanno sono le micro e piccole imprese, oltre a pubblici esercizi, alberghi e locali da balloLa liquidità resta un problema per le imprese del terziario, nonostante i primi timidi segnali di ripresa. È questa una delle principali evidenze dell’Osservatorio su credito e liquidità affidato da

Ascom Confcommercio Bergamo a Format Research. Ogni semestre da due anni a questa parte quasi un imprenditore su tre è costretto a ricorrere a un nuovo prestito. Sono soprattutto le imprese del turismo, bar, ristoranti, alberghi e locali da ballo e le micro e piccole dimensioni a essere ancora in affanno. L’indebitamento è andato crescendo con il biennio della pandemia e questo grava già da ora sulle spalle delle imprese. Il bisogno di liquidità delle imprese bergamasche è in linea con quello nazionale, dopo essere stato ben peggiore nella prima fase della pandemia. Dopo il trauma del 2020 stanno normalizzandosi i rapporti banca impresa sia nel numero di pratiche accolte che nei tempi necessari per ottenere credito. Il rapporto banca- impresa è nettamente migliore e più efficace a Bergamo rispetto al territorio nazionale. La stragrande maggioranza dei richiedenti, il 91%, vede accolta la propria richiesta sostanzialmente in toto o con un ammontare leggermente ridotto. Resta preoccupante la difficoltà di una percentuale di imprese di ottenere credito. Il 6 % ha visto respingere la propria richiesta e il 2,4% degli imprenditori, che è in attesa di finanziamento, non presenterà più domanda al sistema bancario nel prossimo trimestre. Si tratta indicativamente di oltre 2.000 imprese del terziario orobico. In peggioramento i costi e le condizioni del credito: il giudizio degli imprenditori bergamaschi del terziario sui servizi bancari è in evidente peggioramento. Nonostante il dato sia migliore rispetto a quello nazionale chiedere credito sta diventando più oneroso. “L’aumento dell’Euribor, sempre negativo, ma passato da -0,6 a -0,3, sta facendo innalzare i tassi, con previsione di un ulteriore peggioramento a luglio e a settembre- commenta Cristian Botti, presidente Fogalco-. Le imprese sono già indebitate e con l’innalzamento dei costi e la fine delle moratorie, dobbiamo metterle in condizioni, attraverso il nostro Confidi Fogalco, di restituire il denaro. La consulenza in questo senso è fondamentale per assicurare le migliori condizioni e un piano finanziario su misura agli imprenditori. Di vitale importanza per le imprese l’accesso a bandi e fondi attraverso la finanza agevolata”.

Credito e liquidità

La liquidità continua a essere la reale criticità per le imprese del terziario di Bergamo. Secondo il giudizio degli imprenditori l’indicatore della capacità di far fronte al fabbisogno finanziario, rispetto al semestre precedente, è migliorata di 4 punti da un indice di 36 a 40 e in prospettiva salirà a 42 in autunno. Il dato è allineato a quello nazionale. L’indice a 40 è ancora troppo basso rispetto al livello pre Covid del II° semestre 2019 quando era a 59 (- 32,2%). Il dato è fortemente condizionato dai numeri ancora difficili del settore turismo, con indice a 30, mentre il commercio a quota 46 e i servizi a 52 hanno già in parte recuperato e stanno tornando ai livelli pre pandemia. A soffrire sono le micro e le piccole imprese fino a 5 addetti, nettamente sotto la media rispetto alle imprese più strutturate il cui recupero è stato elevato.

Domanda di credito

In leggera diminuzione la percentuale di imprese che ha chiesto un finanziamento negli ultimi 6 mesi. Sono il 30% contro il 32% del semestre scorso (- 6,25%). Di queste, il 60% ha vista accolta la sua domanda, il 31% accolta sì ma con ammontare inferiore, mentre il 6% non ha visto soddisfare la richiesta e il 3,0% è ancora in attesa. Rispetto al dato italiano cresce il numero delle imprese che hanno chiesto credito 30% contro il 25,6%. Più alta anche la percentuale delle istanze accolte (60% contro il 52,7% nazionale) e molto più bassa la percentuale delle istanze respinte 6% contro il 12,3%. Allo stresso tempo a Bergamo è molto più bassa la percentuale delle imprese che è in attesa dell’esito dell’istruttoria, solo il 3% contro il 20,9% nazionale.

Rispetto al semestre precedente è aumentata da 55 a 60 la percentuale delle pratiche accolte (+9,1%) ed è andato riducendosi il numero delle pratiche respinte, passando dall’ 8,3% a 6% (- 27,7%). Anche le istanze in sospeso sono scese da 4,7% a 3% (- 36,2%) così come quelle accolte con ammontare inferiore passate dal 32% al 31% (-3,1%).

Costo del finanziamento

Gli imprenditori del terziario bergamasco rilevano un peggioramento riguardo al costo dei finanziamenti. Da 52 di settembre 2019 a 49 di marzo 2022 (-5,8%). L’indice è comunque migliore di ben 13 punti rispetto al dato nazionale, dove è precipitato. Di fatto chiedere credito sta diventando più costoso. È questo il segnale di una maggiore consapevolezza degli imprenditori orobici o di un effettivo peggiore trattamento economico.

Costo dell’istruttoria

Il costo dell’istruttoria viene giudicato in miglioramento rispetto al semestre precedente. L’indice è salito da 38 a 40 (+5,3%) rispetto al II° semestre 2021. L’indice è in linea con quello nazionale che è fortemente migliorato rispetto all’autunno.

Durata dei prestiti

Per quanto riguarda la durata temporale del credito la situazione è in leggero miglioramento con un indice a 42, aumentato di + 1 (+2,4%) rispetto a settembre 2021.

Nella minore durata dei finanziamenti si registra il crollo del valore rispetto al 2019 quando era 50 con 8 punti in più (- 16%). Il dato è nettamente migliore di quello nazionale il cui indice è a 30: sebbene sia migliorato è di ben 12 punti inferiore rispetto a quello di Bergamo.

Garanzie richieste

In peggioramento il giudizio delle imprese bergamasche rispetto alle garanzie richieste, a quota 41 e con un calo di 2 punti (-4,7%) rispetto al II° semestre 2021. L’indice resta ancora leggermente più alto rispetto al pre-Covid ma è quasi tornato alla normalità. Nel biennio era cresciuto a seguito dell’estensione della garanzia del Fondo Centrale di garanzia con il decreto Legge liquidità (Legge 5/06/2020 n. 40). L’indice è migliore a quello nazionale che si attesta a 39.

Costo dei servizi bancari

In leggero peggioramento l’indice relativo al costo dei servizi bancari registrato presso le imprese di Bergamo che si porta a 43 con – 2 punti (-4,4%) rispetto al semestre precedente. L’indice è nettamente migliore di quello nazionale che si attesta a 39, pur avendo recuperato.

 

 

 

 


Dall’Alta Val Seriana il gusto della transumanza: nasce il gelato al fieno

Una novità che verrà presentata alla Festa del Fieno e dei Prati stabili in programma a Gradella di Pandino (Cr) dal 10 al 12 giugno

Viene proposto in pubblica degustazione il “gelato al fieno”, un’eccellenza sinora preparata solo da qualche chef in ristoranti prestigiosi.
Il fieno arriva da Nasolino (800 metri), una località della Valzurio (comune di Oltressenda Alta), che culmina nel “retro” della Presolana. Una di quelle valli che una certa retorica definisce “incontaminate” perché poco o nulla interessate dal boom dell’edilizia turistica. Il fieno di qui è figlio dell’erba morbida e sottile, trapuntata di fiori come salvia e centaurea.
Da Nasolino innumerevoli esponenti delle famiglie Baronchelli, Messa e Pedersoli hanno intrapreso, nei secoli, la transumanza verso le pianure, diffondendosi dal Lodigiano alla bassa bresciana, passando per il Cremasco. Si fa fatica a credere come da piccoli paesi e ancor più piccole contrade siano originate casate che sono si sparse per mezza pianura lombarda. Eppure è così. La transumanza con le mandrie bovine è durata cinque-sei secoli e le famiglie che si fermavano definitivamente in pianura venivano sostituite da nuove che entravano nel ciclo. Così hanno popolato le basse e hanno costruito le realtà zootecniche e casearie. Ricordiamo che anche a Crema vi era una grossa industria di latticini, la Angelo Arrigoni, famiglia della val Taleggio, che operò tra il 1922 e il 1954.
E proprio a Crema, città lungo il Serio, nasce il gelato del fieno. Unendo la passione di due personaggi: quella di Andrea Messa per la montagna e l’agricoltura e quella per il gelato da materie prime fresche e bio di Giovanni della Cremeria Unika di Crema. Messa da bambino ha fatto in tempo a fare a piedi la transumanza sino a Leno nella bassa bresciana e, da qualche anno, ha dato vita all’Associazione grani asta del Serio (che, tra l’altro, ha riscoperto il mais delle Fiorine di Clusone) e al progetto PanPrat (per rilanciare la pecora da latte nelle valli bergamasche). Andrea, inizialmente, era un po’ scettico riguardo al gelato al fieno, poi si è appassionato all’idea e l’ha attuata.
Oggi sale tanto fieno dal Cremasco verso le valli (prima scendevano le vacche a mangiarlo in inverno in pianura) ed è curiosa e bella la storia di qualche chilogrammo di fieno super selezionato, prodotto con cura amorevole, che fa il percorso inverso per diventare qualcosa di particolare: non essere consumato dalle mucche ma, sia pure nella sua essenza, dalle persone: dall’alta val Seriana al Cremasco. Si è aggiunto un tassello a questa storia di scambi ecologici e umani tra montagna e pianura fatta di latte, di acqua, di vacche, di fieno, di uomini intraprendenti e appassionati.
Qualche kg di fieno pulitissimo, profumatissimo, sceso lungo il Serio si è fermato a Crema per “fare il bagno” nel latte fresco bio locale. Latte, si badi bene, prodotto con foraggi irrigati con l’acqua dell’Adda e del Serio. Un matrimonio tra montagna e pianura più che simbolico, che ricorda i legami creati dalla transumanza lungo il Serio. Il fieno, lavato e sterilizzato è stato infuso nel latte cui ha donato i suoi aromi. E la storia è cominciata. Il primo risultato (la prima lavorazione è datata 5 giugno) è stato strepitoso. Il gelato al fieno è già in vendita alla Cremeria Unika, e, nel week end, alla Festa del fieno a Gradella di Pandino dove si troveranno anche tante altre cose buone da mangiare e interessanti e divertenti da vedere e da fare, soprattutto per i bambini.  Programma completo su www.festivalpastoralismo.org


Bergamo country, weekend western in fiera fino al 12 giugno

Dopo due anni segnati dalla pandemia, il padiglione A (6.500 mq) del polo fieristico di via Lunga torna a ospitare la manifestazione dedicata a musica, balli e cucina old west

Da venerdì 10 a domenica 12 giugno alla Fiera di Bergamo si accendono i riflettori sulla terza edizione di Bergamo Country, la kermesse nata nel 2018 per promuovere i balli, le musiche country e il western style. Dopo due anni di pausa forzata (causa pandemia), l’evento organizzato da Promoberg con il supporto di Monster country group Bergamo (Bergamo Eventi) tornerà ad animare il polo fieristico in via Lunga per la gioia degli appassionati del genere, in costante crescita e sparsi su tutto il territorio nazionale. In base al passaparola, si attendono a Bergamo gruppi di appassionati provenienti da tutto il Nord Italia; non mancheranno per altro anche gli arrivi dalle nazioni limitrofe.
Con un notevole sforzo organizzativo, l’evento è a ingresso gratuito. Facilitazioni anche in tema di parking, che costa tre euro al giorno per le prime due giornate, mentre il terzo è gratuito (stesso numero di targa). Gli orari d’apertura di Bergamo Country: venerdì dalle ore 15 alle ore 24; sabato dalle ore 10 alle ore 24; domenica dalle ore 10 alle ore 20.
Con Bergamo Country, per tre giorni, più che sotto le Mura Veneziane (patrimonio Unesco) sembrerà di essere in un tipico immenso saloon americano del Tennessee, con centinaia di fan pronti a scatenarsi in gruppo sulla pista (in legno) di oltre mille metri quadrati. Sul palco si alterneranno numerosi Dj set che proporranno musiche e coreografie già molto note o studiate per l’occasione dagli artisti del settore provenienti (così come il pubblico) da tutto il Nord Italia.
“In Promoberg – spiega Carlo Conte direttore operations Promoberg – ‘sempre in movimento’ è diventato un mantra, uno stile operativo che ci contraddistingue anche nell’attività e nella ricerca costante di nuovi mercati per i nostri espositori e di nuove tendenze apprezzate o attese dai nostri visitatori. Bergamo Country è un evento nato e sviluppato alcuni anni fa come iniziativa collaterale in Fiere da noi proposte, un’esperienza sperimentale voluta per intercettare e appagare la passione di alcune centinaia di persone appassionate di balli e musiche in westernstyle. L’evoluzione di questa iniziativa è stata rapida, tanto che in breve tempo ha coinvolto un gruppo corposo e coeso di migliaia di persone. Bergamo Country è un’esperienza positiva, al punto da evolvere in breve tempo per diventare oggi un evento indipendente, una Fiera a tema, nella quale sono migliaia le persone coinvolte, un popolo di linedancer’s provenienti perlopiù dal Nord Italia, che respirano western style”.
“C’è molta attesa per questa nuova edizione di Bergamo Country – spiega Ivan Fidanza, responsabile insieme ad Anna Beretta del Monster country group Bergamo -, lo capiamo dalle telefonate e dai messaggi che riceviamo sui social. Il movimento country a Bergamo è iniziato oltre dieci di anni fa. Me lo ricordo come fosse ieri quando insieme ad Anna e all’amico Stefano Biffi organizzammo il nostro primo corso: capimmo subito che la voglia di country era tanta. Negli anni la richiesta è aumentata sempre di più. Oggi abbiamo numerosi insegnanti diplomati e corsi sparsi in tutta la Bergamasca con centinaia di allievi. Ma siamo seguiti anche da gente di tutto il Nord e Centro Italia. Il bello del country è che coinvolge intere famiglie, bambini compresi, anche se sono soprattutto le donne a farsi avanti per prime, coinvolgendo poi anche i mariti. E così la passione si passa da famiglia a famiglia, e si finisce per diventare un gruppo a cui piace condividere dei momenti di allegria e serenità. Sono molti gli uomini che, spinti dalle mogli e/o fidanzate, dopo averle accompagnate una prima volta ad un corso di ballo country, ora sono più appassionati più di loro; e spesso, anche se non ballano, si divertono in compagnia parlando del più e del meno ascoltando in sottofondo una musica davvero travolgente.  Dopo quello che abbiamo passato negli ultimi anni, cresce da parte di tutti la voglia di tornare a stare insieme,  di passare delle ore in allegria, ballando e ascoltando della bella musica. E per molti operatori del settore, l’evento in fiera rappresenta una grande opportunità per ripartire con le attività>>.
Tra tanta musica e buona cucina, a Bergamo Country c’è spazio anche per l’arte e la cultura. E’ il caso delle opere di Marco Mayer, artista 50enne di Orzinuovi, che da una vita realizza sculture e dipinti dedicati al mondo equestre. Dopo essersi diplomato presso il liceo artistico statale di Bergamo e aver proseguito gli studi di architettura al Politecnico di Milano, ha esordito nel ’95 con una personale al Circolo artistico bergamasco. In fiera espone una ventina di opere, ma ne ha realizzate, dice oltre ottocento, tra dipinti ad olio, acquarelli, sculture in creta e bronzo, acqueforti.
<<Mi piace dipingere e scolpire tutto del cavallo, dalle teste ai mezzi busti, sino al corpo intero – spiega Mayer -, ma anche i cowboy e altre figure tipiche del mondo equestre: il country e il cavallo sono il mio mondo>>.
Elenco dj e coreografi.
Venerdì: Mr. Pino, Dj Daniel West, Dj Jenny, Dj Leo, Dj Uncle, Dj Dany Star, Mr. Roberto, Dj Matteo Buffoli.
Sabato: Dj Steve, Mr. Pino, Dj Daniel West, Alby Dj, Isa Jd, Diggei Dade, Dj Dany star, Mr. Roberto, Dj Uncle, Dj Franco, Dj Matteo Buffoli, Dj Bull.
Domenica: Mr. Pino, Mr. Dollaro, Dj Daniel West, Dj Davide Donati, Dj Uncle, Diggei Dade, Dj Antonio, Dj Matteo Buffoli, Alvaro Arienti (coreografo).
A completare la coinvolgente atmosfera country, il padiglione ospiterà anche un tipico Saloon con servizio di ristorazione sempre attivo e alcuni stand di prodotti del settore. Non poteva inoltre mancare il Toro meccanico per mettersi simpaticamente alla prova, assicurando il divertimento a piccoli e grandi.
Per i tanti appassionati attesi a Bergamo Conutry, raggiungere la Fiera di Bergamo è molto facile: con il servizio di trasporto pubblico (Atb, fermata direttamente in fiera durante le manifestazioni); su due e quattro ruote, a due passi dalla tangenziale di Bergamo; a una manciata di chilometri dai caselli autostradali (Bergamo e Seriate) della A4 Milano-Venezia, su rotaie (stazioni ferroviarie Bergamo e Seriate); e con i voli del confinante aeroporto internazionale di Orio al Serio (BGY).
Info e programma aggiornato: www.bergamocountry.it.
Bergamo Country insieme allo Spirito del Pianeta
In concomitanza con le tre giornate di Bergamo Country (pad. A), nel padiglione a fianco (B) e in una tensostruttura appositamente allestita sull’area esterna della Fiera di Bergamo è di scena ‘Lo Spirito del Pianeta’: il Festival dei popoli indigeni (a ingresso gratuito) fondato da Ivano Carcano prosegue sino a domenica 26 giugno. Orari, da lunedì a sabato: 19 – 24; Domenica: 12 – 24. Il parcheggio (così come per Bergamo Country) costa 3 euro/giorno per le prime due giornate: dalla terza e sino alla fine del festival, il ticket è gratuito (con la stessa autovettura, il sistema di parcheggio riconosce la targa). I tre giorni in contemporanea delle due manifestazioni rappresentano un’imperdibile opportunità per le tante migliaia di appassionati delle musiche e delle tradizioni multietniche proposte, di divertirsi, ma anche di conoscere, condividere e approfondire le tante tematiche e culture proposte dalle due manifestazioni.


Buoni pasto, stop all’accettazione dei ticket il 15 giugno

A Bergamo il mercato vale oltre 70,2 milioni, coinvolti 800 tra pubblici esercizi, alimentari, market e gdo e interessati 58.200 lavoratori 

Per tutta la giornata del 15 giugno i pubblici esercizi e i negozi di alimentari non accetteranno alcun pagamento tramite buoni pasto. Ascom Confcommercio Bergamo aderisce all’iniziativa, promossa a livello nazionale da Fipe- Federazione italiana pubblici esercizi, Fida- Federazione italiana dettaglianti alimentari, Federdistribuzione, Confesercenti, Coop e Ancd- Associazione nazionale cooperative dettaglianti Conad. Dal 9 giugno, saranno in distribuzione le locandine da esporre nei locali e negli esercizi che accettano i ticket, per dare notizia alla clientela della protesta. Un blocco necessario per far arrivare alle istituzioni l’appello, troppe volte ignorato, per una strutturale riforma di un sistema che, per via di commissioni al 20% (la media è di oltre il 18% del valore facciale del ticket), non è più economicamente sostenibile. A questa iniziativa aderiscono anche le imprese della distribuzione commerciale, dai piccoli esercizi di vicinato fino a supermercati e ipermercati della distribuzione organizzata.

“Con questa giornata di sospensione del servizio vogliamo sensibilizzare i lavoratori e più in generale i consumatori sulle gravissime difficoltà che le nostre imprese vivono quotidianamente a causa delle elevate commissioni che dobbiamo pagare sui buoni pasto. – dichiara Diego Rodeschini, presidente Gruppo Bar Caffetterie Ascom Confcommercio Bergamo-. Parliamo di una vera e propria tassa occulta che supera anche il 20% del valore del buono, in un momento di grande difficoltà, con consumi ancora decisamente sottotono in pausa pranzo”. A rischio è la stessa spendibilità dei buoni per chi ne dovrebbe beneficiare: “La nostra è una protesta che ha l’obiettivo di salvaguardare la funzione del buono pasto perché se si va avanti così sempre meno aziende saranno disposte ad accettarli, a discapito dei lavoratori che vedrebbero così perdere di ulteriore valore quello che dovrebbe essere un benefit. Insomma, il buono pasto rischia di diventare davvero inutilizzabile- continua Rodeschini- . C’è bisogno di una vera riforma che renda il sistema economicamente sostenibile anche per le nostre imprese che in fin dei conti sono quelle che danno il servizio ai lavoratori. Ma è

altrettanto urgente far si che la prossima gara Consip da 1,2 miliardi di euro non venga aggiudicata con la logica del massimo ribasso e gli sconti delle precedenti perché saremo sempre noi esercenti a pagarli”. Alla protesta aderiscono anche i negozi di alimentari e market e supermercati: “La situazione è diventata insostenibile ed è giusto dare un segnale in vista della prossima gara d’appalto- commenta Luca Bonicelli, presidente del Gruppo Gastronomi Salumieri e negozi alimentari Ascom Confcommercio Bergamo-. Bisogna sensibilizzare sulle difficoltà che l’accettazione di ogni singolo buono porta agli esercenti, tra commissioni sempre più insostenibili, difficoltà nei rimborsi e condizioni sempre svantaggiose per chi li accetta in un rapporto di forza che vede le aziende emettitrici dettare in modo unilaterale le regole di mercato. È un servizio che molti negozi vogliono fornire alla clientela, ma che mette a dura prova i nostri conti”.

I numeri dei buoni pasto a Bergamo

Il numero degli esercizi che accettano i buoni pasto a Bergamo e provincia, secondo la stima di Ascom Confcommercio Bergamo, supera quota 800 tra ristoranti trattorie, bar e negozi di alimentari e gdo. Il valore del mercato dei buoni pasto è in crescita anche a Bergamo come per il resto dell’Italia, grazie all’aumento dei lavoratori beneficiari (58.200, 1000 in più rispetto al 2021). e anche del valore medio del buono (1207 euro annuo per lavoratore pari a 5,36 euro medio al giorno). Il valore nominale dei buoni percepiti è di oltre 70,3 milioni ( in crescita di oltre 4 milioni rispetto al 2021). La spesa, secondo la stima Ascom Confcommercio Bergamo, avviene per un valore nominale di 52,7 milioni di euro nei pubblici esercizi e di 17,6 milioni di euro negli alimentari e gdo.


Pnnr, la sfiducia delle imprese del terziario. Solo il 17,8% lo conosce, per il 38,2% il suo impatto sarà irrilevante

Il divario Nord-Sud nella distribuzione dei fondi, l’impiego nel settore pubblico e la scelta di privilegiare l’edilizia gettano sconforto nel privato 

Pnrr, un acronimo ostico per le imprese del terziario. Solo il 17,8% delle imprese del terziario di Bergamo dichiara di conoscere il Piano nazionale di ripresa e resilienza- Pnrr ( tra queste, il 3,2% “molto bene” e il 14,6% “abbastanza bene”). La ragione è che, eccezion fatta per il bando alberghi, non vi sono in sostanza investimenti previsti per il settore privato. L’impatto del Piano è valutato come sostanzialmente irrilevante per la propria impresa per il 38,2% degli imprenditori. Queste le principali evidenze dell’indagine affidata da Ascom Confcommercio Bergamo a Format Research.

“Il piano punta molto sull’edilizia, settore che oggi sconta per effetto dei bonus l’eccessiva domanda, oltre a rincari delle materie prime, energia e gas- commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo-. L’impiego dei fondi del Piano nazionale nel solo settore pubblico sta mortificando le imprese, così come la ripartizione delle risorse che va a penalizzare il nostro territorio. La guerra in Ucraina e la burocrazia della retrovia amministrativa stanno già accumulando forti ritardi e sono sempre di più gli enti che chiedono tempi più lunghi per la realizzazione dei progetti”. Preoccupa la scarsa capacità di reazione delle imprese: “Il terziario di mercato, costituito quasi esclusivamente da micro e piccole e medie imprese del commercio, turismo e servizi, non sta reagendo agli sforzi del governo perché al settore sono destinati fondi irrisori- continua Fusini-. Consulenti e associazioni sono pronti ad aiutare le imprese. Non resta che confidare in un monitoraggio dell’avanzamento dei progetti finalizzato alla ridistribuzione delle risorse non spese alle imprese del nostro territorio”.

L’indagine

Un’impresa su tre (33,6% delle imprese) si aspetta un impatto positivo del Pnrr a lungo termine per l’economia in generale, il 18,3% delle imprese per l’effetto sul territorio. Quasi quattro imprese su dieci (38,2%) temono che il Piano non abbia alcun impatto rilevante sulla propria impresa.

Il 62% delle imprese non è consapevole del divario tra Nord e Sud nell’assegnazione dei fondi. A tal riguardo, oltre la metà delle imprese del terziario (50,4%), ritiene che la distribuzione delle risorse dovrebbe essere stabilita più sulla base della qualità dei progetti e meno sulla territorialità e addirittura ben l’81,7% richiederebbe una distribuzione più equa dei fondi. Solo il 4,6% è d’accordo che le risorse siano destinate al Sud per colmare il divario.

Il terziario di mercato non sta reagendo

Solo il 23% delle imprese, soprattutto del turismo, ha in programma di effettuare investimenti nelle aree di intervento previste dal Piano nel prossimo biennio. Elevate le percentuali degli indecisi (48%) e di coloro che non investiranno (29%).

Il 7,6% delle imprese ha richiesto il supporto di professionisti per informarsi in merito alle agevolazioni previste dal Pnrr; il 16,8% ha intenzione di farlo, mentre il 75,6% non lo farà.

Le imprese per effettuare gli investimenti ammessi si stanno rivolgendo, o hanno intenzione di affidarsi, alla consulenza di esperti e associazioni di categoria. Il 60,6% degli intervistati ritiene che l’associazione potrebbe supportare l’impresa nelle operazioni volte ad ottenere i fondi del Pnrr. Le consulenze richieste sono per la redazione delle pratiche burocratiche, supporto nell’accesso ai finanziamenti, preparazione linee guida e formazione.


Libri per sognare, premiazione in presenza nella sede Ascom

Buoni libro e attestato per i ragazzi che hanno scritto le migliori recensioni e realizzato gli elaborati più creativi

L’evento finale della scorsa settimana ha decretato in diretta web i vincitori della sesta edizione di Libri per sognare, ma Ascom Confcommercio Bergamo ha tenuto a organizzare un momento di premiazione in presenza. Ieri pomeriggio, nella sede di Via Borgo Palazzo, sono stati consegnati ai ragazzi vincitori di questa edizione con le loro recensioni ed elaborati, accompagnati dalle insegnanti, un attestato di partecipazione e un buono per l’acquisto di libri.

I premi: 3 recensioni top, 5 migliori per ogni libro, 6 migliori elaborati

Le tre recensioni top tra le 611 in concorso sono quella di Alessio Dianò (Istituto Comprensivo 1 B Secondaria di primo grado Statale “G. e A. Frattini” di Caravate (Varese), che ha letto “Un sogno sull’Oceano” di Luigi Ballerini, “analizzando, come un vero critico letterario in erba, la trama e la costruzione del romanzo”; Aurora Piccinelli (Classe 1 D Secondaria di primo grado – Istituto Comprensivo Fratelli d’ Italia – Costa Volpino) ha “raccontato e ripercorso in rima, con una poesia” il libro “La traversata” di Francesco d’Adamo; Elio Boni e Matteo Marzocca (5a Primaria – Istituto Comprensivo Dante Alighieri – Torre Boldone) hanno rappresentato con un cortometraggio con costruzioni e personaggi Lego il romanzo di Matteo Bussola “Viola e il blu”, “dimostrando un modo per abbattere il muro dei pregiudizi e valorizzare la diversità”.

Sono 5 le migliori recensioni, una per ogni libro, lette direttamente dagli autori in concorso:

Benjamin Cardoza (1 B Secondaria di Primo Grado Istituto Comprensivo Statale “G. e A. Frattini” di Caravate- Varese) per “Volovia” di Antonio Ferrara (Einaudi Ragazzi, 2021); Martina Consonni (5 A Primaria, Istituto Comprensivo Camozzi, Scuola Primaria Gabriele Rosa) per “Un sogno sull’oceano” di Luigi Ballerini (San Paolo Edizioni, 2019), Anna Villa (1 a Secondaria di Primo Grado, Istituto Maria Consolatrice di Sant’Omobono Terme)per “Viola e il Blu” di Matteo Bussola (Salani editore, 2021); Isabel Figaroli (1a Secondaria di primo grado, Istituto comprensivo Daniele Spada di Sovere) per “Viola Giramondo” di Teresa Radice e Stefano Turconi (Ed. Bao Publishing 2020); la classe 1C della Secondaria di primo grado Istituto Comprensivo Cesare Albisetti di Chignolo d’Isola ha recensito assieme “La traversata” di Francesco D’Adamo (Il Castoro, 2021).

Ardua anche la scelta dei 6 migliori elaborati. Sono stati premiati gli alunni della classe 5 A Primaria Pascoli (Istituto Comprensivo G.B Rubini) di Romano di Lombardia, che hanno composto i testi per una poesia cantata ispirata a “La traversata” di Francesco d’ Adamo e hanno realizzato una canzone Rap traendo ispirazione dal libro “ Viola e il Blu” di Matteo Bussola. Gli alunni della classe 1 D della Secondaria di primo grado dell’ Istituto Comprensivo Mille, Amedeo di Savoia di Bergamo hanno scritto una recensione su tre mega-dadi di “Volovia” di Antonio Ferrara. Gli alunni della 5^ Primaria (Istituto Comprensivo Mapello) di Prezzate hanno realizzato un ipertesto con bellissimi disegni digitali e un racconto sonoro su tutti e 5 i libri in concorso. Lucia Verzeroli (1 A Secondaria di Primo Grado – Istituto Comprensivo di Clusone) ha costruito un libro pop-up del Titanic che affonda, perché meglio rappresenta la storia e i sogni che si infrangono, ispirato al libro “Un sogno sull’oceano” di Luigi Ballerini. Marco Lodetti della 1 A Secondaria di Primo Grado- Istituto Compresivo di Clusone ha rappresentato e racchiuso in una scatola i sogni e le avventure di “Viola Giramondo” di Teresa Radice e Stefano Turconi. Giulia Negri (1b Secondaria di Primo grado, Istituto comprensivo di Cisano Bergamasco)ha realizzato un video ispirato alle pagine de “La traversata” di Francesco d’Adamo.