Corrispettivi telematici, il 13 novembre Ascom a Trescore Balneario

Prosegue il tour di Ascom Confcommercio Bergamo per fare chiarezza sull’obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri all’Agenzia delle Entrate. 

La “rivoluzione” degli scontrini entrerà in vigore il 1° gennaio 2020 e riguarderà tutte le imprese.

Il prossimo incontro è in programma domani 13 novembre alle 20.30 a Trescore Balneario nella sala dell’Oratorio San Giovanni Bosco, in Via Locatelli 108.

Nel corso della serata si farà il punto sulla nuova normativa in ogni suo dettaglio, a cominciare dalle opportunità legata allo sconto fiscale del credito d’imposta pari al 50% sulla spesa sostenuta per ogni dispositivo telematico, fino a un massimo di 250 euro in caso di acquisto di un nuovo registratore, o fino ad un massimo di 50 euro in caso di adattamento dell’attrezzatura in dotazione.

Durante l’incontro sarà presentata anche la convenzione stipulata da Ascom Confcommercio Bergamo che consente agli associati di usufruire di uno sconto sul prezzo di vendita del registratore telematico compreso tra l’8% e il 15%, a seconda della tipologia e tecnologia dell’apparecchio scelto.

La partecipazione è gratuita previo accreditamento sul sito www.ascombg.it

Per maggiori informazioni: 035.4120304

 

Gli altri appuntamenti:


Calano le imprese giovanili, cresce la richiesta di formazione

Sono 576mila su circa 6 milioni e 100mila, 122mila in meno rispetto al 2011 (-17,6%); di quelle nate nel 2011, dopo tre anni ne è sopravvissuto il 77% e a 5 anni il 68%; ma se  superano la fase di start up dei cinque anni, hanno più possibilità di sopravvivenza rispetto alle altre: sono le imprese giovanili  italiane di cui una bella fetta, più della metà, opera nel settore dei servizi di area Confcommercio. Sono i principali risultati  dell’indagine “Giovani imprenditori: competenze e formazione” realizzata da Confcommercio–Unioncamere sui fabbisogni formativi e i tratti distintivi dei giovani imprenditori del terziario, presentata a Firenze nell’ambito del dodicesimo Forum nazionale dei Giovani Imprenditori di Confcommercio.

Dallo studio emerge anche che, contemporaneamente alle imprese, si è ridotto il numero di giovani tra 18 e 34 anni nel nostro Paese (-6,1% rispetto al 2011), un calo che comunque non spiega la diminuzione della propensione all’imprenditorialità giovanile: il rapporto tra imprese giovanili e giovani è passato infatti da 57,2 per mille nel 2011 a 50,3 per mille nel 2018. L’età media dei giovani imprenditori è di 28,7 anni, e fra questi le donne rappresentano il 33% (nelle attività di alloggio si arriva al 45%), il 15% è rappresentato da stranieri. Tra i giovani imprenditori meridionali che operano al di fuori del Sud, quasi la metà è attiva in Lombardia o Lazio (26% in Lombardia, 22% nel Lazio). Quattro su dieci fanno impresa per voglia di valorizzare il proprio know-how e per inseguire il successo personale ed economico.

Riduzione della pressione fiscale e alleggerimento della burocrazia sono le richieste degli imprenditori, comuni sia agli under 42 che agli over, mentre i più giovani in particolare chiedono anche incentivi agli investimenti e servizi per sviluppare le capacità manageriali.

La potenzialità imprenditoriale rischia tuttavia di essere soffocata dalla carenza di know-how: se è alta nel nostro Paese la quota di popolazione che intende avviare un’impresa entro tre anni (seconda solo alla Francia tra i grandi Paesi europei), l’Italia scende all’ultimo posto, dopo Spagna, Regno Unito, Germania e Francia per possesso di conoscenze e competenze.

“I giovani hanno una grande voglia di contribuire all’imprenditorialità, alla crescita e all’innovazione collettiva, e nel mondo rappresentato da Confcommercio questo è ancora più eclatante: turismo, servizi, commercio sono settori ricchi di opportunità” ha detto Andrea Colzani, presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio . “La potenzialità dell’imprenditore rischia però di essere soffocata da un sistema Paese che non va alla giusta velocità ma anche dalla carenza di know-how individuale. La percentuale  di chi pensa di avere competenze e conoscenze per avviare un’impresa – ha concluso Colzani – è più bassa degli altri grandi Paesi europei (30%) e i giovani imprenditori più formati sono anche quelli che hanno più fiducia nel futuro. Non a caso il nostro Gruppo Giovani ha tre parole d’ordine: education, education ed education”. 

Secondo il  ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini: “Le botteghe storiche tipiche o in generale le attività commerciali nei comuni sotto i mille abitanti debbano essere sostenute dallo Stato, modello tax credit librerie, attraverso una serie di incentivi e sgravi fiscali che consenta di tenere aperto”. “In quel modo – ha sottolineato Franceschini – non aiuti soltanto il commerciante, aiuti la comunità in cui quel commerciante lavora, perché lasci un luogo di aggregazione e di incontro”.

Franceschini ha poi parlato del mondo dei giovani imprenditori: “Bisogna aiutare i giovani che hanno il coraggio di aprire un’attività commerciale, soprattutto se la aprono in zone magari più difficili. C’è una politica generale a favore delle startup: io credo a maggior ragione che le startup nel settore del piccolo commercio siano una cosa che ha un tale valore sociale e culturale che vanno sostenute convintamente con risorse, mezzi e regole da parte dello Stato”.

 
 


Per cambiare le competenze dobbiamo cambiare la scuola

Non importa arrivare pronti ma preparati.

È questo il messaggio forte che esce dal XII° forum dei Giovani imprenditori Confcommercio, tenuto nella splendida cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze.

Il titolo del resto già richiama il tema: pensiero in azione con sottotitolo formazione, competenza, crescita. A condurlo in postazione podcast Raffaele Tovazzi, primo “filosofo esecutivo”, che ha incalzato presidenti, politici e professori prima che diverse esperienze confermassero la necessità di cambiare

L’Italia, secondo una ricerca di Unioncamere sta perdendo imprese giovanili. Ben oltre il calo demografico dei giovani che ha caratterizzato gli ultimi otto anni.

Sta scemando la propensione al mettersi in proprio. Eppure la stessa ricerca evidenzia che in linea teorica per i giovani l’attività in proprio rappresenta per la stragrande maggioranza un ideale di grande soddisfazione.

Cosa sta avvenendo? I giovani vogliono fare altro oppure la paura di non farcela sta prevalendo. È vero che secondo la stessa ricerca le imprese giovanili riescono ad esprimere maggiore longevità solo dopo un periodo di otto anni. Troppi nel mondo di oggi e i giovani lo sanno. Pensare di andare a regime dopo un così lungo tempo è un’impresa titanica in un mondo che in tre o cinque anni cambia totalmente.

Questo seleziona i potenziali imprenditori lasciando campo solo a coloro che non hanno una reale alternativa, riducendo il potenziale d’impresa.

Il problema non è solo un fatto quantitativo, ma di sopravvivenza e sviluppo delle imprese, soprattutto delle più piccole. Perché se non si trova la chiave per competere difficilmente si invertirà la tendenza al disimpegno e abbandono, anche nel ricambio generazionale.

Serve competenza. Alzare il livello medio e puntare a nuove skill.

La scuola non risponde appieno a questa esigenza. È vecchia di impostazione, pesante e costosa.

Il messaggio non vuole essere uno schiaffo alla cultura, anzi. Senza cultura non si può nemmeno competere, impensabile anche progredire. Il colpo è alla teoria. La cultura deve farsi umile e porsi al servizio del saper fare. Un sano pragmatismo può aiutare tutti all’affermarsi nel lavoro. Nel mettersi in proprio innanzitutto come nel lavorare “sotto padrone”.

Deve cambiare il sistema dell’educazione.  Veniamo da un’era in cui si studiava a scuola, si lavorava e si andava in pensione. Preistoria. Si impara tutta la vita, se si vuole sopravvivere.

La formazione deve rispondere più e meglio alle mutate esigenze. Deve spingere in avanti e non rincorrere. Nessuna presunzione di conoscenza. Le nozioni diventano vecchie in un battibaleno. Serve metodo.

La macchina scuola non può essere funzionale solo a sé stessa ma deve esserlo rispetto al sistema. Altrimenti va smontata fin dalle fondamenta. Non è possibile che i giovani scontino al primo impiego l’assenza di competenze per lavorare. Quindi la non preparazione. I costi di apprendimento li deve sostenere l’imprenditore e in una fase come quella attuale questo è troppo costoso.

Se l’alternanza non funzionava non è con la riduzione delle ore che abbiamo migliorato la situazione. Se lo stage è un sistema rigido e non adatto alle piccole e medie imprese, allora va cambiato. Serve reale flessibilità in ingresso nel lavoro trovando le soluzioni che aiutino a crescere le professionalità. L’apprendistato è valido ma non basta perché costa ancora troppo per l’impresa.

Concentriamoci sulla formazione lavorando sull’autoimprenditorialità, insegnando le competenze e l’utilizzo delle nuove tecnologie a scopo professionale. Creando le premesse per una nuova generazione di aspiranti imprenditori in grado di competere.

Per farsi trovare preparati ancora prima che pronti.

 


Ascom, premiate oltre 80 attività con più di 25 anni di storia

Ascom Confcommercio Bergamo ha premiato, domenica 10 novembre, presso la sede di via Borgo Palazzo 137, le imprese che hanno aderito al circuito “Rete imprese storiche di Bergamo”: 85 attività, di cui 26 in città, con più di 25 anni di “vita”. Gli imprenditori premiati hanno ricevuto l’attestato e la vetrofania dedicata. Le loro imprese sono pubblicate sul sito www.reteimpresestoriche.it con una scheda informativa che racconta la loro storia e il loro lavoro.

La cerimonia è stata tenuta a battesimo da Giovanni Zambonelli e Oscar Fusini, rispettivamente presidente e direttore di Ascom Confcommercio Bergamo, insieme al vicesindaco del Comune di Bergamo Sergio Gandi, Ezio Deligios consigliere delegato al Marketing territoriale della Provincia di Bergamo, e Alessandro Riva, referente “Negozi storici” di Ascom Confcommercio Bergamo. 

Il progetto “Rete Imprese storiche di Bergamo” è rivolto a tutte le imprese del commercio, turismo e servizi bergamasche con più di 25 anni di attività ed è stato creato da Ascom Confcommercio Bergamo per tutelare e valorizzare le imprese longeve della città e della provincia.
Le attività che partecipano al circuito vengono segnalate sul sito con una pagina dedicata contenente recapiti, fotografie, presentazione dell’attività e in alcuni casi anche un video di presentazione. Le attività che ricevono il marchio, inoltre, possono richiedere servizi di assistenza e consulenza su misura.
Il riconoscimento di impresa storica e l’adesione al progetto sono gratuiti. È richiesta la continuità familiare e imprenditoriale nello stesso settore, pur con imprese diverse. Le aziende che sono interessate a aderire al progetto possono fare richiesta sul sito www.reteimpresestoriche.it.

 
“Siete la punta di diamante del commercio e del turismo bergamasco. Il fatto che siete stati capaci di affrontare i cambiamenti avvenuti con le piattaforme digitali, i centri commerciali, le difficoltà legate al passaggio generazionale, la crisi dei consumi lo dimostra. Continuate così. La competenza è il vostro valore più importante, trasmettetela ai vostri figli e nipoti che hanno voglia di fare impresa. Ascom è a vostra disposizione, vivete l’associazione sempre come oggi” – ha detto Giovanni Zambonelli presidente di Ascom Confcommercio Bergamo.
Sergio Gandi, vicesindaco di Bergamo, ha annunciato a breve l’apertura di un secondo bando dedicato ai negozi che fanno servizi per il quartiere e ha sottolineato l’importanza dei negozi per tenere viva la città e promuovere la sicurezza.
Ezio Deligios, consigliere della Provincia di Bergamo, ha invitato i commercianti a puntare sempre di più sul servizio, sulla consulenza e sulla relazione amicale con i clienti come elementi fondamentali per portare avanti l’attività e darle un futuro.
Oscar Fusini, direttore di Ascom, ha ricordato che Ascom è impegnata da molti anni nel valorizzare le attività storiche, è infatti da tempo centro di coordinamento per il riconoscimento regionale di ‘Negozio Storico’. Inoltre ha informato che “Regione Lombardia, anche su richiesta della nostra associazione, ha abbassato da 50 a 40 gli anni di attività necessari per avere il riconoscimento e sta definendo un bando di finanziamento regionale per i negozi storici. “È giusto – ha detto Fusini – che vengano previste misure conservative per sostenere le attività che sono sul mercato da tanto tempo, altrimenti gli incentivi – comunque positivi – previsti per chi apre nuovi negozi possono andare a creare una sorta di concorrenza sleale”.
Alessandro Riva, referente “Negozi storici” di Ascom Confcommercio Bergamo ha individuato 4 parole importanti che caratterizzano e qualificano le attività storiche: “passato”, “parenti”, “passione” e soprattutto “professionalità” intesa come competenze e capacità di innovare.
La cerimonia si è chiusa intorno alle 11.3 con un aperitivo finale.  La giornata è stata per tutti i premiati,le loro famiglie e tutti i presenti ricca di grandi emozioni e soddisfazione.
 

LE 86 IMPRESE PREMIATE

  1. Ae Alba Elettronic – Pedrengo

  2. Al Milano – Bossico

  3. Albergo Antica Locanda – Clusone

  4. Albergo Centrale – San Pellegrino Terme

  5. Alimentari e Tabacchi Scainelli – Parre

  6. Antica Osteria Dei Camelì – Ambivere

  7. Antignati Mariella – Treviglio

  8. Autosalone Epis – Scanzorosciate

  9. Bar 90 – Ponte San Pietro

  10. Bar Birreria del Belvedere – Bergamo

  11. Bar Borghetto Giornali e Tabacchi – Curno

  12. Bar Commercio – Osio Sotto

  13. Bar Europa 1916 – Spirano

  14. Bar Pizzeria La Fenice – Serina

  15. Beretta Il Fornaio – Spirano

  16. Bosio Lina Sport – Clusone

  17. C&D Elettronica – Bergamo

  18. Cafè Roma – Mozzanica

  19. Carminati Lucia – Romano Di Lombardia

  20. Casa Del Formaggio – Clusone

  21. Casa Gherardi – Ponte San Pietro

  22. Cornali – Bergamo

  23. Cornaro Gioielli – Bergamo

  24. Da Nasti Pizzeria Capri – Bergamo

  25. Del Rosso Vernici – Bergamo

  26. Donatella Sonzogni – Zogno

  27. Donazelli Gian Angelo Tabaccheria – Piazza Brembana

  28. Drago a 7 Teste – Oltre Il Colle

  29. Emporio Ferramenta Montanari – Bergamo

  30. Ferramenta & Casalinghi Gualini – Trescore Balneario

  31. Ferramenta Casalinghi Cottinelli – Lovere

  32. Foto Ottica Skandia – Bergamo

  33. Fuselli Sport – Almè

  34. Galleria Previtali – Bergamo

  35. Gastronomia Le Delizie – Osio Sopra

  36. Gelateria Biffi – Credaro

  37. Gioielleria Recalcati Davide e figlio – Bergamo

  38. Gioielleria Zanetti – Ciserano

  39. Gioielli Argenti Antichi Riva – Bergamo

  40. Giopì e la Margì – Bergamo

  41. Grc di Roberto Martinelli – Rogno

  42. Hotel Cappello d’Oro – Bergamo

  43. Hotel Centrale – San Pellegrino Terme

  44. Idea Regalo Facchinetti – Dalmine

  45. Il Pianone – Bergamo 
  46. Il Sole – Bergamo 
  47. Isola di Zio Bruno – Albino 
  48. La Bottega di Pepo – Caravaggio
  49. La Primavera – Lovere

  50. La Staletta – Zogno

  51. Longines Ruggieri Gioielleria – Bergamo

  52. Macelleria Gastronomia Carminati – Treviolo

  53. Merletti Fiori – Almenno San Salvatore

  54. Nocenti Pierino – Bergamo

  55. Omnia Language Solutions – Bergamo

  56. Orobie Alps Resort – Roncobello

  57. Ottica Claseri – Ponte Nossa

  58. Ottica Garufi – Bergamo

  59. Panificio Casati Francesco – Brembate

  60. Panificio Cornago – Dalmine

  61. Panificio Finazzi – Treviolo

  62. Panificio Fratelli Goisis – Cologno Al Serio

  63. Panificio L’antico Forno – Costa Valle Imagna

  64. Panificio Stuani – Caravaggio

  65. Panificio Testa – Treviglio

  66. Pasqualina – Almenno San Bartolomeo

  67. Ristorante La Romanella – Ranzanico

  68. Pub 2001 – Bergamo

  69. Puntogel – Bergamo

  70. Ristorante – Alzano Lombardo

  71. Ristorante Pizzeria Arlecchino – Bergamo

  72. Ristorante Pizzeria Gennaro e Pia – Bergamo

  73. Ristorante Pizzeria La Ciotola – Bergamo

  74. Ristorante Posta – Sant’Omobono Terme

  75. Ristorante Pizzeria Da Sandro La Busa – Alzano Lombardo

  76. Rota Commerciale – Ponte San Pietro

  77. Rota Commerciale – Brembate di Sopra

  78. Salumeria Rossetti Carlo Francesco – Caravaggio

  79. Spa Hotel Parigi 2 – Dalmine

  80. Taverna 800 – Sant’Omobono Terme

  81. Torri Angiolina Abbigliamento – Costa Volpino

  82. Trattoria La Conca Verde – Trescore Balneario

  83. Trattoria Pierì – Gandosso

  84. Verde Vivo – Bergamo

  85. Verderosa – Bergamo

  86. Vergani – Fara Gera D’adda

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Contro ogni forma di violenza sul lavoro a Bergamo una vetrofania come fattore distintivo per le imprese

Imprese e sindacati uniti contro la violenza sulle donne nei luoghi di lavoro: in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” del 25 novembre, Ascom Confcommercio Bergamo, Fipe e Federalberghi, insieme a Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Bergamo questa mattina hanno presentato alla sede Ascom di via Borgo Palazzo a Bergamo una vetrofania per la prevenzione e il contrasto delle molestie e della violenza sui luoghi di lavoro. La vetrofania raffigura una margherita rosa stilizzata, a ricordare che ‘le donne non si toccano nemmeno con un fiore’, con un petalo rosso che ricorda la violenza sulle donne.

La vetrofania sarà distribuita alle aziende bergamasche del terziario, commercio e turismo che aderiranno all’accordo sindacale. Per dare un segnale forte di attenzione, lunedì 25 e martedì 26 novembre Ascom promuoverà – in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” – una campagna in centro città e nelle delegazioni in procincia dove alcune ragazze, accompagnate da giocatori del Rugby Bergamo, proporranno le vetrofanie”.

L’accordo

Presentato ad agosto, l’accordo territoriale è la naturale conseguenza del recepimento dell’accordo europeo del 2007 che Cgil, Cisl e Uil hanno firmato a livello nazionale con Confindustria.
Gli ambiti previsti dall’intesa sindacale riguardano “quei comportamenti indesiderati, fondati sul sesso, aventi come oggetto o conseguenza la lesione della dignità di una persona e la creazione di un ambiente intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo; anche se solo espressi a livello fisico, verbale o non verbale”.

Nella consapevolezza che il settore del terziario (turismo e commercio) ha una elevata incidenza di lavoro femminile, tra il 50 e 60% sul totale, le parti si impegnano a promuovere una apposita campagna di informazione e sensibilizzazione e a favorire l’adozione di misure organizzative e procedurali volte alla prevenzione, gestione e cessazione delle molestie e della violenza, anche da parte di terzi. Ma non solo: l’accordo vuole essere un punto di partenza per informare, anche attraverso i canali della bilateralità, imprese e lavoratrici e lavoratori della presenza sul territorio di reti interistituzionali antiviolenza e dell’Ufficio della Consigliera di Parità, nonché delle opportunità fornite dallo strumento del congedo indennizzato per donne vittime di violenza di genere. In quest’ottica, l’adesione all’accordo viene definita come requisito essenziale per l’accesso al finanziamento alla Bilateralità di settore per le assunzioni.

“Imprese, lavoratori e lavoratrici hanno il dovere di collaborare al mantenimento di un ambiente di lavoro in cui sia rispettata la dignità di ognuno e siano favorite le relazioni interpersonali basate su principi di eguaglianza e reciproca correttezza. L’accordo contro le molestie sul lavoro ha il pregio di far riferimento non solo a datori di lavoro e colleghi ma anche ai clienti, in settori dove il lavoro femminile è molto presente. Si tratta di una piaga molto diffusa contro la quale è necessario promuovere informazione e formazione, soprattutto tra gli studenti e le studentesse che sono i lavoratori del futuro” dice Isabel Perletti, consigliera Parità della Provincia di Bergamo.

“L’obiettivo è valorizzare il lavoro femminile nelle aziende del commercio, turismo e servizi e sensibilizzare gli imprenditori e l’opinione pubblica su questo fenomeno terribile – spiega Enrico Betti, presidente Enti Bilaterali Terziario e Turismo di Bergamo e responsabile politiche del lavoro Ascom.

“La violenza sulle donne si realizza a livello fisico ma anche a livello psicologico e molte donne sono costrette a subirla in silenzio. La vetrofonia vuole ricordare loro che non sono sole e che vanno rispettate – dice Alessandra Cereda, presidente Gruppo Terziario Donne Ascom Bergamo.

“Nel 2019 è triste dover parlare di un accordo contro la violenza. Il rispetto per le donne va esteso a tutta la società e si realizza anche con la parità salariale, un tema sul quale si sta finalmente parlando a livello governativo – afferma Mario Colleoni, segretario generale Filcams Cgil Bergamo.

“Da sempre promuoviamo il lavoro dignitoso. L’iniziativa di oggi va ancora più in profondità e dà alle imprese un elemento etico distintivo. L’accordo territoriale prevede tanti strumenti di prevenzione – dice Alberto Citterio segretario Generale Fisascat Cisl Bergamo.

Per Maurizio Regazzoni, segretario Generale Uiltucs Uil Bergamo “Il fatto di mettere in evidenza una vetrofania con questo messaggio significa valorizzare la cultura del rispetto per la persona. Questo piccolo passo serve a diffondere la sensibilità verso questo tema non solo nella Giornata dedicata”.

 

 


Incontri sui corrispettivi telematici: l’11 novembre appuntamento ad Albino

Lunedì 11 novembre, alla ore 15.00, ad Albino si svolge l’incontro di approfondimento sull’invio telematico dei corrispettivi, che entrerà in vigore per tutte le imprese il prossimo 1 gennaio. L’incontro sarà anche occasione per presentare le convenzioni stipulate da Ascom con alcuni dei rivenditori della nostra provincia, che consentiranno di usufruire di uno sconto sul prezzo di vendita del registratore telematico compreso tra l’8% e il 15%, a seconda della tipologia e tecnologia dell’apparecchio scelto.
L’incontro si svolgerà nell’Auditorium M. e B. Cuminetti via Aldo Moro, 2/4.

La partecipazione è gratuita, previo iscrizione, cliccando qui.


Benzinai, impianti chiusi fino a domani mattina: alta l’adesione in provincia

Braccia incrociate e impianti chiusi ancora fino alle ore 6 di venerdì 8 novembre per i gestori dei benzinai. Prosegue infatti lo sciopero nazionale indetto dai sindacati e a cui aderisce oltre il 60% dei benzinai aderenti ad Ascom, con punte dell’80% nelle zone a sud ovest della provincia.
Lo sciopero, che è iniziato mercoledì 6 novembre alle ore 6, è stato indetto “contro l’illegalità “figlia delle liberalizzazioni selvagge” e il mancato intervento di compagnie, organizzazioni e governo per riformare il settore – sottolinea Renato Mora, presidente del Gruppo Gestori Carburante di Ascom -. Secondo le stime il fenomeno dilagante dell’illegalità nella distribuzione dei carburanti vale numerosi miliardi di euro ogni anno, frutto di evasione di Iva e accise: una quota che si aggira intorno al 15% di prodotti “clandestini” sul totale dei 30 miliardi di litri erogati. È necessario, quindi, che il Governo attui una riforma complessiva che metta riparo ad oltre un decennio di deregolamentazione e che tuteli la categoria all’interno di un sistema oggi facilmente aggirabile. Inoltre, ci auspichiamo che il Governo convochi un tavolo con le compagnie petrolifere per discutere le condizioni economiche che hanno bloccato i margini di guadagno della categoria, fermi di fatto da più di 7 anni”.
Categoria che è alle prese anche con nuovi adempimenti fiscali come la fatturazione elettronica e l’obbligo, dal 1 gennaio 2020, dell’invio telematico dei corrispettivi per i prodotti non-oil, ovvero beni e servizi extra rifornimento come vendita di accessori, bar, autolavaggio.

Tornando allo sciopero qualche disagio non è mancato, così come le sorprese legate ad alcuni prezzi “gonfiati”. ” Chi sta scioperando – sottolinea però Mora – sicuramente rappresenta la parte sana della filiera e lo fa con grande fatica nell’interesse di tuta la categoria. Anche se ci troviamo a far fronte a queste spiacevoli  situazioni, teniamo presente che la legge impone l’esposizione del prezzo e chiediamo di fare sempre segnalazioni precise a riguardo per poter intervenire anche come associazione”.


Guida Michelin: 374 i ristoranti italiani stellati. Dodici i bergamaschi

Sono 374 i ristoranti italiani stellati: la cerimonia di premiazione si è svolta ieri a Piacenza in occasione della presentazione della 65esima edizione della Guida Michelin Italia. La guida Michelin Italia 2020 ha premiato 11 ristoranti con tre stelle Michelin, 35 locali hanno ricevuto due stelle, e a 328 è stata assegnata una stella. Ecco tutti i premiati nell’ambito dell’appuntamento gourmet più atteso dell’anno.

Tre stelle
Nella Guida Michelin 2020, i ristoranti che propongono una cucina che “vale il viaggio”, e quindi le 3 stelle Michelin, sono: Piazza Duomo ad Alba (CN), Da Vittorio a Brusaporto (BG), St. Hubertus, a San Cassiano (BZ), Le Calandre a Rubano (PD), Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio (MN), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (AQ), Mauro Uliassi a Senigallia (AN) e Enrico Bartolini al MUDEC a Milano, new entry. 

Due stelle
Sono due le novità tra i 35 ristoranti che “meritano una deviazione”, e quindi le 2 stelle Michelin. La Madernassa, a Guarene in provincia di Cuneo e GLAM di Enrico Bartolini a Venezia.

Una stella
Sono 328 i ristoranti dalla “cucina di grande qualità, che merita la tappa”, dei quali 30 new entry: le regioni più ricche di novità sono la Lombardia, la Campania e la Toscana, alle quali sono state assegnate più del 50% delle nuove stelle.

Dodici le stelle bergamasche
Per la Bergamasca si confermano al top della Guida Rossa con tre stelle Michelin «Da Vittorio» dei fratelli Cerea ed entra il bergamasco d’adozione Enrico Bartolini (conosciuto in città per il Casual in San Vigilio) con il suo Mudec a Milano. Tra le new entry orobiche una stella Michelin va al ristorante Impronte di Cristian Fagone di via Baioni.
Conferme per il cittadino Casual di Enrico Bartolini (guidato da Marco Locatelli e Alex Manzoni), per l’Osteria della Brughiera (Villa d’Almè) di Stefano Arrigoni, il Frosio (Almè) di Paolo e Camillo Frosio, per il Florian Maison (San Paolo d’Argon) di Umberto De Martino, per il Loro (Trescore Balneario) di Francesco Longhi e Antonio Rocchetti, per il San Martino (Treviglio) della famiglia Colleoni, per Il Saraceno (Cavernago) di Roberto Proto e per l’Anteprima (Chiuduno) della famiglia Tallarini.

Chi perde
Perdono la stella Michelin, secondo il giudizio degli ispettori della guida n.65: i due buoi a Alessandria, San Marco a Canelli (At), Pomiroeu a Seregno (Mi), La Locanda del notaio a Pellio Intelvi, Locanda Stella D’oro a Soragna (Pr), Poggio Rosso a Castelnuovo Berardenga (Si), Winter garden by Caino a Firenze, Relais blu a Massa Lubrense, Mosaico a Ischia, Vairo del volturno a Vairano Patenora (Ce), Caffè Les paillotes a Pescara, Terra a Sarentino (Bz).  Perdono una delle due stelle Michelin “Al Sorriso” (Soriso, No), “Locanda Don Serafino” (Ragusa), Locanda Margon (Ravina, TN) e “Vissani” (Baschi, TR), il ristorante dello chef Gianfranco Vissani, storico volto televisivo, che ha fatto sentire il proprio dissenso.
Tutti assenti gli chef più televisivi oggi al Teatro Municipale di Piacenza, salvo Gennaro Esposito che porta invece a casa tre riconoscimenti. In una giornata che non ha visto brillare i cuochi e imprenditori più in voga sullo schermo televisivo. L’antesignano dei volti Tv, Gianfranco Vissani, ha perso una stella nella guida Michelin 2020 passando da due a una per il ristorante Vissani, a Baschi, nel cuore dell’Umbria. Cracco, il ristorante in Galleria Vittorio Emanuele II a due passi dal Duomo di Milano, mantiene una stella Michelin, senza recuperare la seconda persa nell’edizione 2018. La guida 2020 comunque segnala con un evidente “ci piace” il fascino della Galleria Vittorio Emanuele II “nelle sue migliori declinazioni gastronomiche da Cracco a Spazio Niko Romito”. 
Antonino Cannavacciuolo, dopo l’exploit dello scorso anno con le due stelle a Villa Crespi a Orta San Giulio (No) e la stella al Cafè Bistrot Cannavacciuolo a Novara e al Cannavacciuolo Bistrot a Torino, ad un passo dal Po e dalla Gran Madre, ha mantenuto le sue brillanti posizioni senza entrare nel top dei top, gli undici tristellati Michelin.
Nel Lazio Antonello Colonna ottiene la conferma di una stella Michelin per l’Antonello Colonna Labico. In controtendenza tra i cuochi mediatici un cuore grande del Sud, Gennarino Esposito che conferma le due stelle Michelin per il ristorante Torre del Saracino a Vico Equense/Marina Equa, fa un esordio eccellente al Nord con una stella Michelin a “IT Milano”, e ottiene il premio speciale come “mentor chef”, un faro per i giovani che vogliono intraprendere le professioni della ristorazione.

La 65a edizione della Guida Michelin Italia è disponibile a partire da giovedì 7 novembre in libreria, mentre dalla app Michelin Ristoranti è scaricabile gratuitamente per iOS e Android.


Fiere. Contributi a fondo perduto per le piccole e medie imprese

Regione Lombardia ha stanziato 4.200.000 €a sostegno della partecipazione delle micro piccole e medie imprese alle fiere internazionali che si svolgono in Lombardia. L’obiettivo è promuovere l’attrattività del “Sistema Lombardia” sui mercati globali incentivando le occasioni di incontro tra gli imprenditori italiani ed esteri.

INTERVENTI AMMISSIBILI:

Sono ammissibili le spese per la partecipazione a fiere con qualifica internazionale, inserite nel calendario fieristico regionale approvato annualmente con decreto di Regione Lombardia, che si svolgeranno in Lombardia e che avranno data di inizio nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021.

È ammessa la partecipazione ad una data fiera solo qualora l’impresa richiedente non vi abbia partecipato:

  • nelle precedenti 3 edizioni, per le fiere con cadenza annuale o inferiore;

  • nelle precedenti 2 edizioni, per le fiere con cadenza biennale o superiore.

Ogni domanda può prevedere la partecipazione ad una o a più fiere (intese come fiere distinte o come diverse edizioni della stessa fiera).

SOGGETTI BENEFICIARI:

Possono presentare domanda le MPMI che abbiano almeno una sede operativa attiva in Lombardia.

SPESE AMMISSIBILI:

Sono ammissibili le seguenti spese:

  1. Costi per la partecipazione alla fiera, quali:

  1. Affitto area espositiva;

  2. Quote di iscrizione, quote per servizi assicurativi e altri oneri obbligatori previsti dalla manifestazione;

  3. Allestimento stand;

  4. Allacciamenti (energia elettrica, acqua, internet, ecc.) e pulizia stand;

  5. Iscrizione al catalogo della manifestazione;

  6. Hostess e interpreti impiegati allo stand.

  1. Consulenze propedeutiche alla partecipazione alla fiera e consulenze per la gestione dei follow up (massimo 20% della voce di spesa 1), quali:

  1. Progettazione dello stand;

  2. Ricerca partner e organizzazione di incontri in fiera;

  3. Consulenze relative a: contrattualistica con l’estero, dogane e fiscalità estera, pagamenti e trasporti internazionali.

  1. Costi di personale (riconosciuti in maniera forfettaria nella misura del 20% delle voci di spesa 1 e 2).

  2. Costi generali (riconosciuti in maniera forfettaria nella misura del 7% delle voci di spesa 1, 2 e 3).

Sono ammissibili spese sostenute a partire dal 30/10/2019 (data di pubblicazione del Bando). Eventuali acconti per l’iscrizione e l’affitto dell’area espositiva sono ammissibili anche se sostenuti in data antecedente

AGEVOLAZIONE:

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto fino ad un massimo di € 15.000. Non sono ammissibili progetti con spese inferiori a € 8.000.

L’intensità di aiuto concedibile è pari a:

  • 50% delle spese ammissibili, nel caso di partecipazione ad una sola fiera;

  • 60% delle spese ammissibili, nel caso di partecipazione a due o più fiere, incluse diverse edizioni della stessa fiera;

  • Premialità di +5%, in caso di microimpresa;

  • Premialità di +5%, in caso di startup attiva da non più di 24 mesi.

L’intensità di aiuto massima concedibile risulta pertanto pari al 70% delle spese ammissibili.

Ogni impresa richiedente potrà presentare, per il biennio 2020-2021, una sola domanda relativa al programma di fiere a cui intende partecipare.

TIPOLOGIA DI PROCEDURA:

Il contributo è concesso a seguito di una procedura valutativa a sportello secondo l’ordine cronologico di invio della domanda.

TERMINI:

Sarà possibile presentare domanda a partire dalle ore 10 del 19 novembre 2019, fino a esaurimento delle risorse.

Per informazioni e assistenza è a disposizione lo Sportello del Credito di Fogalco. Chi è interessato può contattare Matteo Milesi al numero o35.4120210 – matteo.milesi@fogalco.it

 

 


Dal Comune di Bergamo contributi a fondo perduto per l’acquisto di veicoli e ciclomotori elettrici

Nei giorni scorsi il Comune di Bergamo ha pubblicato il Bando per la presentazione di domande finalizzate all’ottenimento di contributi per l’acquisto di veicoli, ciclomotori e motoveicoli commerciali a trazione elettrica da impegnare nella consegna di merci nelle aree ZTL della città di Bergamo.

SOGGETTI BENEFICIARI:

Possono presentare domanda gli esercizi commerciali, artigianali, imprese e a vettori di trasporto con sede legale nella Provincia di Bergamo che effettuano direttamente le proprie consegne o i propri prelievi di merce (sono escluse le attività o gli esercizi che non prevedono operazioni di carico e scarico merce) nelle zone a Traffico Limitato della città di Bergamo presidiate dai varchi elettronici.

AGEVOLAZIONE:

In base al riscontro ottenuto dal bando, la contribuzione per singolo beneficiario potrà essere compresa fra un minimo di €. 5.000,00 ed un massimo pari al 50% del valore di acquisto del veicolo (IVA esclusa) in relazione alla dotazione finanziaria disponibile.

In ogni caso il contributo complessivo è fissato per ciascun beneficiario in un massimo di €. 10.000,00.

Il contributo sarà erogato per l’acquisto di veicoli a trazione totalmente elettrica di massa a pieno carico inferiore o uguale alle 3,5 tonnellate con qualsiasi tipologia di allestimento (furgonati, telonati, cassonati, temperatura controllata, ecc.) immatricolati per il trasporto di merci.

Sono ammessi al finanziamento anche ciclomotori e motoveicoli a trazione elettrica.

TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA:

Le domande devono essere presentate entro le ore 12 del 29 novembre 2019 all’Ufficio Protocollo del Comune di Bergamo.

Per maggiori informazioni contattare Matteo Milesi di Fogalco soc. coop. allo 035/4120210 – matteo.milesi@fogalco.it.