Corrispettivi telematici. Ascom spiega le novità a Romano di Lombardia

Si avvia alla conclusione il tour di Ascom per fare chiarezza sull’obbligo di memorizzare e trasmettere in via telematica i corrispettivi giornalieri all’Agenzia delle Entrate, in vigore per tutte le imprese dal 1°gennaio 2020. I prossimi incontri sono: questa sera, 20 novembre, a Romano di Lombardia ore 20.30 Sala Palazzo Muratori via G. Rubini 19; lunedì 25 novembre a Zogno ore 20.30 Oratorio San Giovanni Bosco via XI Febbraio 7; e lunedì 2 dicembre a Bergamo ore 15 sede Ascom di via Borgo Palazzo 137. Gli incontri sono gratuiti, su prenotazione al sito www.ascombg.it. Per informazioni: 035.4120304.


Casse e vetrine diventano intelligenti E con il cliente parla anche il robot

Intelligenza artificiale, domotica, robot come assistenti digitali, casse e vetrine intelligenti e sensori per profilare il cliente. Il punto di vendita fisico si evolve e la tecnologia diventa alla portata anche delle piccole imprese, oltre a consentire un notevole risparmio di tempo e denaro e ad aiutare ad incrementare il proprio business. Il convegno Ascom sul retail 4.0, “Come sviluppare il tuo negozio. Le nuove opportunità per migliorare, innovare e raccontare la tua attività”, svoltosi oggi, 18 novembre, ha presentato alcuni strumenti concreti per trasformare i punti vendita, anche con piccoli investimenti. Dopo i saluti di benvenuto del direttore Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini e l’introduzione sui nuovi trend del Retail 4.0 di Massimiliano Mandarini, architetto e innovation manager, Francesco Rossi di Schneider Electric e Pietro Boselli di Modus Tecnologie si sono concentrati sull’efficienza operativa e il risparmio energetico: “La nostra piattaforma per i punti vendita consente di gestire e aggregare dati diversi, dalla refrigerazione di celle e banchi frigo al comfort ambientale, all’illuminazione delle vetrine. Ogni voce di spesa è sotto controllo anche tramite App dal telefonino, con un risparmio del 30% sulla bolletta”.

Anche la tecnologia usata dai colossi della distribuzione per profilare e fidelizzare i clienti, diventa accessibile a tutti, dai costi, alla gestione direttamente da smartphone: “La App su misura delle piccole imprese consente di aumentare le vendite, oltre a conoscere meglio le abitudini della clientela per creare promozioni personalizzate e liste clienti per campagne social” ha spiegato Luca Ferrando di Vodafone. Anche il wi-fi da servizio alla clientela diventa occasione per promuovere la propria attività: “Grazie a Social connect si possono dare informazioni e messaggi di benvenuto alla clientela che accede alla rete offerta dal negozio e grazie all’accesso tramite mail o facebook si possono indirizzare promozioni specifiche”.

Robot e assistenti digitali(chatbot) non sono più fantascienza per le attività tradizionali e i piccoli negozi: “I vantaggi sono enormi: si può contare tutti i giorni, senza orari, su un aiuto multilingua, pronto a chattare con la clientela, permettendo al personale di dedicarsi ad attività di maggior valore” ha sottolineato Alessandro Galanti di Teorema. I dati più recenti evidenziano, oltre ad una crescita a doppia cifra del mercato di chatbot- che segna +24%- una elevata propensione della clientela a “chattare” con robot: “Lo scorso anno il 38% degli utenti web ha contattato aziende attraverso chat e il 12% attraverso chatbot- continua Galanti-. Ma soprattutto: il 56% delle persone preferisce mandare messaggi piuttosto che chiamare e, ancora, il 53% propende per acquisti da compagnie ed aziende che hanno una chat”.

Anche la cassa del negozio e le vetrine diventano intelligenti e portano anche le piccole attività nel digitale: “Il sistema Bot-Boutique Original Tech collega con immediatezza all’on-line. Basta passare un articolo in cassa e lo si può vendere su market-place con tanto di recensione multilingua, foto, e organizzazione della logistica- ha illustrato Nicola Clauser di Seac-. E le vetrine intelligenti, dotate di schermo, aiutano a vendere: grazie al software di riconoscimento facciale, si ha una profilazione dell’utente e la proposta si adegua in base a chi si ferma davanti al negozio“. L’idea di creare casse intelligenti nasce dagli obblighi di fatturazione e corrispettivi telematici: “Sull’esigenza di ottemperare ai nuovi obblighi e sostituire i registratori di cassa, abbiamo pensato di costruire una nuova occasione di aumentare il fatturato per le imprese, creando la possibilità di fare e-commerce senza eccessivi sforzi- continua Clauser-. Gli articoli caricati a magazzino possono essere messi in vendita in Russia, per esempio, passando l’articolo in cassa. E anche la logistica è semplice: per ogni articolo il commerciante si vedrà recapitare dal corriere per ritiro e spedizione la scatola idonea e perfino l’etichetta con il destinatario”.

Per migliorare il comfort del negozio ed incrementare il fatturato a volte bastano piccoli accorgimenti: “La musica crea atmosfera e può far crescere le vendite anche del 9% – ha evidenziato Pietro Tonussi di Axis Communications-. Anche sensori, fragranze e luci giocano la loro parte, ma una musica inappropriata porta anche ad uscire dal negozio”. L’e-commerce sta cambiando le abitudini d’acquisto, ma oltre il 95% del business avviene nel mondo fisico, anche se dopo la ricerca di informazioni on-line, ha evidenziato Omar Fogliadini di Life Data AI: “L’innovazione digitale non è più un vezzo per le pmi, ma un’ opportunità di crescita, e di sopravvivenza per le aziende che non vogliono essere “Amazon-izzate”. Storia, tradizione e competenze restano sempre insostituibili: “Il contenuto è più importante della tecnologia- ha ricordato Giovanni Collinetti di Braindrain- L’azienda deve innanzitutto valorizzare la propria storia, raccontarla e valorizzare i suoi tratti distintivi”.


Corrispettivi telematici, il calendario degli incontri

Prosegue il tour di Ascom Confcommercio Bergamo per fare chiarezza sull’obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri all’Agenzia delle Entrate.
I prossimi incontri sul territorio, in provincia, sono in programma il 20 novembre, a Romano di Lombardia ore 20.30 Sala Palazzo Muratori via G. Rubini 19 e  lunedì 25 novembre a Zogno ore 20.30 Oratorio San Giovanni Bosco via XI Febbraio 7. Il tour si chiude lunedì 2 dicembre a Bergamo, alle ore 15, nella sede Ascom di via Borgo Palazzo 137.

Nel corso degli incontri  si farà il punto sulla nuova normativa in ogni suo dettaglio, a cominciare dalle opportunità legata allo sconto fiscale del credito d’imposta pari al 50% sulla spesa sostenuta per ogni dispositivo telematico, fino a un massimo di 250 euro in caso di acquisto di un nuovo registratore, o fino ad un massimo di 50 euro in caso di adattamento dell’attrezzatura in dotazione. Sarà inoltre presentata la convenzione stipulata da Ascom Confcommercio Bergamo che consente agli associati di usufruire di uno sconto sul prezzo di vendita del registratore telematico compreso tra l’8% e il 15%, a seconda della tipologia e tecnologia dell’apparecchio scelto.

La partecipazione è gratuita previo accreditamento sul sito www.ascombg.it.

Per maggiori informazioni: 035.4120304


Oggi al Salone del Mobile il convegno Federmobili per il futuro dei negozi d’arredo

I negozi di arredamento studiano nuove strategie per stare sul mercato ed incrementare il loro business. Nell’ambito del Salone del Mobile in Fiera a Bergamo, Ascom e Federmobili, la Federazione Confcommercio che rappresenta la filiera dell’arredamento e del design, organizzano oggi, lunedì 18 novembre, in Sala Colleoni dalle 16.15 alle 17.45, il convegno “Nuovi strumenti e nuove alleanze per sviluppare il business dei negozi di arredamento”. Nel corso dell’incontro saranno presentati i risultati dell’ultimo sondaggio, che fotografa la situazione della distribuzione indipendente di arredamento in Italia e saranno suggerite formule per fare business nel settore 4.0. Dopo i saluti istituzionali di Luciano Patelli, vicepresidente Ascom Confcommercio Bergamo, interverranno Lorenzo Cereda Presidente Gruppo Mobili e Arredamento Ascom, Mauro Mamoli, presidente nazionale Federmobili e Laura Molla direttore Federmobili.


La città del futuro si ridisegna con il commercio

Non esiste rigenerazione urbana senza commercio. Il concetto emerge chiaramente dall’edizione 2019 di Urbanpromo progetti per il paese  -, la tre giorni di lavori conclusasi venerdì 15 novembre a Torino, nello splendido recupero edilizio dell’ex fabbrica dismessa del centro Nuvola Lavazza. 

Il commercio è servizio, integrazione tra funzioni, e congiunzione di relazione sociale tra le diverse componenti che compongono il mix equilibrato del processo di recupero di un area in difficoltà.

Che il commercio sia vitale noi lo sosteniamo da decenni, solo che  prima eravamo i soli. Oggi questo pensiero è condiviso con ANCI, l’associazione dei Comuni e INU, l’Istituto Nazionale di Urbanistica che hanno incentrato l’edizione torinese di Urban Promo su rigenerazione e social housing.

La programmazione commerciale e urbanistica sono sempre stati complementari eppure fino a qualche anno fa erano mantenute separate, forse perché l’urbanistica produceva gettito mentre il commercio impiegava risorse.

Oggi commercio e urbanistica devono viaggiare a braccetto. D’altronde il tema della rivitalizzazione è centrale nelle politiche sociali, ambientali e di sostenibilità che oggi riempiono le agende delle pubbliche amministrazioni. Il commercio è determinante per queste scelte e per raggiungere questi obiettivi.

Le normative di Regione Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, oggetto di comparazione nella sessione della Rigenerazione urbana della manifestazione, confermano alcune direttrici comuni a cui si allineerà a breve anche la Regione Piemonte. Il primo passo comune è la riduzione del consumo di suolo, con l’esempio più pregnante di azzerarlo, con il “tasso zero” nel 2050 di Regione Emilia Romagna. Se la tendenza generale è lo spostamento degli attrattori nei centri urbani con l’appesantimento degli oneri per le medie e grandi superfici esterni, ad essere più rigida tra le Regioni è il Veneto. 

Aldilà delle pieghe delle norme, quello che appare a tutti evidente è che la rigenerazione sarà in futuro più difficile di prima. Perché l’assioma secondo cui la rigenerazione coincide con l’apertura di nuovo grande ipermercato non esiste fortunatamente più. Forse anche per le normative più rigide, come quella di Regione Lombardia per le grandi superfici di vendita, ma soprattutto per il venir meno degli investitori. Il commercio elettronico è  ora lo spauracchio per nuovi grandi progetti basati solo sul commercio.

Mancano quindi nuovi modelli di coinvolgimento degli imprenditori privati.

Regione e Comuni non potranno più limitarsi a dare le opportune autorizzazioni e delegare all’investitore privato la regia dell’intera operazione. Dovranno invece essere attivi nella costruzione e nella gestione di nuovi partenariati.

Quale sarà il ruolo dei piccoli e medi imprenditori del terziario? Anche per lo loro la sfida sarà cruciale Serviranno visione, capacità di investimento, innovazione per partecipare da protagonisti. Serviranno maggiore collaborazione tra operatori e quindi un deciso cambio culturale.  


Corrispettivi telematici, il 18 novembre le novità spiegate a Treviglio

Prosegue il tour di Ascom Confcommercio Bergamo per fare chiarezza sull’obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri all’Agenzia delle Entrate.
Il prossimo incontro è in programma lunedì 18 novembre alle 15 a Treviglio all’Auditorium del centro civico Largo Marinai d’Italia.

Nel corso dell’incontro si farà il punto sulla nuova normativa in ogni suo dettaglio, a cominciare dalle opportunità legata allo sconto fiscale del credito d’imposta pari al 50% sulla spesa sostenuta per ogni dispositivo telematico, fino a un massimo di 250 euro in caso di acquisto di un nuovo registratore, o fino ad un massimo di 50 euro in caso di adattamento dell’attrezzatura in dotazione. Sarà inoltre presentata la convenzione stipulata da Ascom Confcommercio Bergamo che consente agli associati di usufruire di uno sconto sul prezzo di vendita del registratore telematico compreso tra l’8% e il 15%, a seconda della tipologia e tecnologia dell’apparecchio scelto.

La partecipazione è gratuita previo accreditamento sul sito www.ascombg.it.

Per maggiori informazioni: 035.4120304


Digitale, solo un’impresa su tre si sente preparata. Il direttore Ascom, Fusini: “Serve una svolta culturale”

La digitalizzazione continua a rappresentare una sfida primaria per le piccole e medie imprese del commercio, del turismo e dei servizi. Se la trasformazione digitale permette alle imprese più piccole di incrementare la velocità di espansione del loro business e di individuare nuovi mercati, le pmi bergamasche dimostrano ancora di preferire i canali tradizionali. È quanto emerge dalla recente indagine che Ascom Confcommercio Bergamo ha affidato a Format Research per testare il rapporto e la dimestichezza delle imprese del territorio con web, e-commerce, social e app, presentata questa mattina nella sede dell’Associazione.

“Solo un’impresa su tre dichiara di sentirsi digitalizzata- commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Bergamo- ma essendo un’autovalutazione è considerevole ipotizzare che parte delle imprese sotto-stimi le proprie competenze. A preoccupare è il dato relativo agli investimenti che le imprese intendono sostenere nel prossimo biennio: solo il 27% ha in programma di investire in innovazione e tra il 73% che dichiara di non destinare alcuna risorsa alla digitalizzazione, il 49% motiva di non avvertirne l’importanza per il proprio business”. Un altro dato che stupisce è il ruolo rivestito dall’e-commerce per le imprese del terziario. “La quota percentuale media dei ricavi derivanti dall’attività di e-commerce delle piccole imprese rilevata nel 2018 è pari al 6%, con base minima al di sotto del 2% (è così per il 18% delle imprese) e valore massimo oltre il 10% (per solo il 9% delle aziende)- continua il direttore Ascom-. Segno che le vendite on-line rappresentano un’interessante integrazione per il fatturato delle nostre imprese, ma che evidenzia anche che il commercio tradizionale resta vivace e vitale”.

Il livello di digitalizzazione

Il Rapporto di ricerca, che prende in considerazione un campione rappresentativo di imprese del terziario con dati da aprile a settembre 2019, evidenzia che solo il 34% delle imprese del terziario della provincia di Bergamo si considera “molto” o “abbastanza” digitalizzata. La percezione del livello di digitalizzazione della propria attività è più accentuata presso le imprese più strutturate (oltre 9 addetti) e presso quelle del turismo (49%) e dei servizi (48%).

Il 67% è in possesso di un sito web aziendale e il 58% è presente sui social network.

Isolando le imprese che ne sono in possesso, il 53% ritiene “importante” il sito web aziendale per il proprio modello di business e tre quarti ritengono di averne tratto benefici in termini di visibilità. Elevata la quota di chi ha avuto un riscontro positivo dal punto di vista reputazionale (59%), mentre il 31% ha riscontrato un aumento delle vendite.

Analizzando le imprese del terziario della provincia di Bergamo presenti sui social network, quattro su cinque sono attive su Facebook e lo utilizzano principalmente per comunicare con la clientela (il 65%). È ancora esigua la percentuale di imprese che impiega i social per sviluppare l’immagine dell’impresa e dei suoi prodotti, moltiplicare la possibilità di business (solo il 16%) e raccogliere opinioni (13%).

E-commerce

Alto il potenziale di crescita per il commercio on-line, dato che l’83% delle imprese non svolgono alcuna attività di e-commerce. Il 17% delle imprese del terziario della provincia di Bergamo effettua attività di e-commerce (il 12% tramite il sito web aziendale, il 5% tramite le principali piattaforme). In media, la quota di ricavi derivanti dall’attività di e-commerce è pari al 6% del totale (per il 18% non arriva a coprire il 2% dei ricavi del 2018 e solo per il 9% supera un decimo del giro d’affari dell’anno scorso).

Le imprese meno strutturate si affidano al titolare o esternalizzano la cura delle piattaforme digitali aziendali. Quelle più grandi dispongono di figure apposite nell’organico (a volte di un intero team).

Uno sguardo al futuro

L’indagine mette in luce anche gli investimenti digitali che le imprese hanno in programma per il biennio 2020-2021. 1Il 27% delle imprese del terziario della provincia di Bergamo ha già in programma un qualche genere di investimento in tecnologie digitali per il prossimo biennio (2020-2021). A voler puntare su web e dintorni sono soprattutto le imprese del turismo (31%), seguite da commercio (27%) e servizi (22%). Nella metà dei casi, gli investimenti in digitale riguarderanno software gestionali (52%) e interventi sul sito web aziendale o legati ai social (51%). Preoccupa il dato che evidenzia che le imprese non intendono investire quando ritengono inutile l’innovazione digitale per il proprio business (è così per ben il 49%) o se non dispongono delle necessarie competenze in azienda (23%). Ben il 20% dichiara di non avere disponibilità finanziaria per gli investimenti e il 18% evidenzia il mancato accesso a finanziamenti nazionali o regionali. fidelizzata. “I finanziamenti in innovazione sono strategici e ci auguriamo siano al centro delle politiche di agevolazione della pubblica amministrazione- ha aggiunto Roberto Ghidotti, responsabile Territorio e Distretti Ascom Confcommercio Bergamo- . Siamo in attesa dei prossimi bandi regionali per i distretti per lo sviluppo del negozio 4.0. Ma il processo di trasformazione tecnologica deve coinvolgere anche le scelte di politiche amministrative dei singoli comuni del territorio”. 

 


A Zogno torna Sapori&Cultura, sagra della castagna

A Zogno torna Sapori&Cultura, rassegna che nei mesi di ottobre e novembre propone un fitto calendario di iniziative dedicate alle tradizioni gastronomiche dell’autunno con un protagonista indiscusso, la castagna. Concorsi, laboratori di cucina con dimostrazione degli chef, iniziative per bambini ed esposizione di prodotti locali. Gran finale domenica 1 dicembre con “CastagnAMO”. Info su www.saporiecultura.org


Dossena omaggia il cioccolato

Domenica 24 novembre a Dossena si terrà “CioccolanDossena”, sagra dedicata al cioccolato che si potrà assaggiare in tutte le sue più svariate e golose tentazioni. Oltre a bancarelle con prodotti tipici, sono in programma laboratori per bambini, fontane di cioccolato e tanti giochi a base di cioccolato.

 


C’era una volta il mescündit

Tra le vivande bergamasche a serio rischio di estinzione, quelle che si annoverano con maggior struggimento sono senza dubbio le minestre montane a base di erbe silvestri. Da un lato viaröl, mescündit e zuppa dei prati di Parre configurano probabilmente l’unica cifra gastronomica certa del territorio di Bergamo (sulla matrice autoctona di altre cibarie tipiche si può disputare all’infinito), dall’altro il loro salvataggio rappresenta un caso quasi disperato, dato che la perizia necessaria ad assicurare l’approvvigionamento delle materie prime per la loro preparazione è ormai quasi del tutto estinta.

Se viaröl e mescündit dovevano evidenziare, almeno alle origini, una chiara caratterizzazione monovarietale (le voci in vernacolo indicano rispettivamente le essenze spontanee note come borsa di pastore e bistorta), la zuppa dei prati di Parre – detta anche zuppa delle venti erbe – possiede da sempre un chiaro afflato miscellaneo, che nel tempo si è trasmesso alle consorelle. E così tra i germogli utilizzati si annoverano anche quelli di acetosa, achillea, aglio orsino, barba di becco, licnide, menta, malva, nontiscordardimè, ortica, parietaria, primula, salvia dei prati, silene rigonfia e tiglio. Il modesto apporto nutrizionale degli erbaggi viene irrobustito con l’aggiunta ad ogni porzione di minestra di una fetta di polenta cosparsa di cacio di monte grattato, ed arricchendo il brodo con uova sbattute e burro. Il mescündit mostra altresì tratti di più rustica opulenza, prevedendo il concorso tra gli ingredienti di pasta di salame e costine di maiale.

Per quanto di inequivocabili radici montane, è attestato che almeno il viaröl fece breccia anche nella cucina del capoluogo. Il suo nome compare infatti in un elenco settecentesco di approvvigionamenti del collegio Mariano di Bergamo, lasciando intendere che venisse acquistato già pronto al consumo assieme alle uova da incorporare al momento del servizio. E quanto grato sarebbe ritrovarlo, in luogo magari del profluvio di polenta taragna che assai meno giova alla salute delle coronarie quanto alla preservazione della nostra identità gastronomica, anche nella lista delle vivande di qualche locanda.