A Curno apre “Il Ristoro”. I piatti? Si pagano a peso

il_sole_e_la_terraApre il 31 marzo “Il Ristoro” della cooperativa “Il Sole e la Terra” di Curno. La novità è che i piatti si pagano a peso. Più si mangia più si spende e viceversa. Il sistema permette al cliente di acquistare solo quello che gli serve. Chi vuole, può bere anche l’acqua pubblica. Tutti i piatti inseriti nel menù saranno serviti a 19 euro al kilo. Prezzo, dicono alla cooperativa all’interno del Centro commerciale Zebra, studiato per andare incontro ai soci, proponendoli ad un costo finale alla portata di tutti, ma anche per dare il giusto valore alle materie prime di alta qualità e offrire un fattivo contributo alla lotta contro lo spreco alimentare. In carta figureranno ricette classiche abbinate a piatti innovativi e originali con gli ingredienti che la coop seleziona dal 1980. Quindi largo al Km0 e valorizzazione della filiera corta, dei piccoli produttori del territorio. La scelta sarà varia: lasagne, insalate di cereali, piatti ricchi a base di legumi, proteine vegetali, verdure cucinate in mille modi. “Puntiamo soprattutto su ingredienti vegetariani e vegani – dicono a Il Sole e la Terra -. Al Ristoro si potranno assaggiare pietanze semplici e specialità tradizionali, locali ed esotiche. Tutti i piatti sono preparati con prodotti provenienti da agricoltura biologica o biodinamica, gli stessi che si trovano sugli scaffali”. La cucina de Il Sole e la Terra è riservata ai soci che condividono con la tessera i valori e le scelte della Cooperativa: tutti i giorni al banco gastronomia per portare a casa i piatti pronti o dal martedì al venerdì dalle 12 alle 14 e sabato dalle 12.30 alle 14.30 nel Ristoro.


Rapporto Ocse, la presentazione dei risultati

A quasi 15 anni dalla prima indagine realizzata nel 2001, l’Ocse, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha presentato un aggiornamento sui punti di forza e debolezza del territorio bergamasco, indicando nella formalizzazione di una governance il passo fondamentale per realizzare politiche coordinate di sviluppo. Lo studio, commissionato dalla Camera di Commercio, è stato presentato questa mattina all’ex Borsa Merci dagli esperti internazionali che lo hanno realizzato.


Il contratto di rete «Verso Expo 2015» fa tappa in Bulgaria

Confcooperative BergamoUna delegazione bergamasca ha partecipato alla quarta edizione della fiera europea delle imprese e delle cooperative nell’economia sociale tenutasi a Plovdiv, Bulgaria, dal 26 al 29 marzo scorsi. Alla manifestazione era presente Confcooperative Bergamo per promuovere il contratto di rete “Verso Expo 2015” sipulato tra più di trenta cooperative del territorio e coordinato dal direttore di Confcooperative Bergamo, Pieralberto Cangelli. Il network, in rappresentanza del quale hanno partecipato Emidio Panna, presidente della cooperativa sociale La Ringhiera di Albino, e Naima Guzzinati, funzionaria di Confcooperative Bergamo, è nato per favorire il turismo sui nostri territori e il conseguente sviluppo di servizi in vista del prossimo Expo 2015. Presenti alla fiera anche il Consorzio Conast di Brescia e due cooperative sociali bresciane (Tempo libero soc. coop sociale e La nuvola soc. coop. sociale). Lo scopo della manifestazione, oltre alla promozione delle attività dei singoli partecipanti e alla valorizzazione delle buone prassi, era quello di favorire nuove prospettive di business e la creazione di sinergie tra cooperative provenienti da tutta Europa e partner istituzionali. Tra gli enti finanziatori dell’evento Cecop (Confederazione europea delle cooperative di produzione), l’Agenzia per le persone disabili, il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali bulgaro e la Commissione Europea.


L’Ocse su Bergamo: «Più lavoro di squadra e meno meeting e relazioni personali»

«È di fondamentale importanza che gli stakeholder di Bergamo creino una visione comune per lo sviluppo. E tra questi vanno inclusi il sindaco di Bergamo, gli altri sindaci della provincia, i leader del settore privato e delle istituzioni accademiche, oltre alle associazioni imprenditoriali, ai sindacati e alla Camera di Commercio». È chiaro e netto il messaggio che l’Ocse lancia a Bergamo nel Rapporto sull’economia e il territorio presentato oggi in Camera di Commercio. Si parla, nel Rapporto – al termine di una approfondita analisi dei punti di forza e di debolezza del territorio – di «una visione che dovrebbe cristallizzare le azioni a breve, medio e lungo termine. Sforzi di cooperazione che dovrebbero essere istituzionalizzati, piuttosto che dipendere da meeting ad hoc o relazioni personali. Ciò aiuterà a promuovere la continuità negli obiettivi e nei programmi politici». «La piattaforma formale – continua l’Ocse – dovrà essere bilanciata dalla partecipazione di rappresentanti del settore pubblico e privato, oltre che della società civile, per aumentare il senso di appartenenza. Inoltre, dovrebbe essere collegata a risorse e leve politiche. La visione e breve termine dovrebbe dare luogo a un quadro politico comune con linee guida chiaramente articolate che identifichino gli obiettivi chiave delle politiche e i parametri di azione e valutazione, e siano supportati da un impegno politico». «Una visione condivisa per lo sviluppo di Bergamo non gioverà solo agli stakeholder della provincia – avverte l’Ocse -. Al contrario, aumenterà anche il loro potere di contrattazione nei confronti di altre provincie e del governo regionale e nazionale, e migliorerà la loro capacità di influenzare le politiche regionali e nazionali». In conclusione, gli analisti dell’Ocse fanno due raccomandazioni chiave a Bergamo. La prima: creare una piattaforma strutturata di discussione tra tutti gli attori locali, compresi i rappresentanti del settore pubblico, del settore privato e della società civile, per elaborare una strategia di sviluppo comune. La seconda: creare gruppi di lavoro per sostenere la piattaforma nella concezione e implementazione di aspetti specifici della strategia di sviluppo regionale. Sarà capace Bergamo di far tesoro di queste indicazioni?


Federmotorizzazione, il bergamasco Loreno Epis nel consiglio nazionale

Loreno EpisIl bergamasco Loreno Epis, presidente del gruppo autosalonisti Ascom, è stato eletto nel consiglio nazionale di “Federmotorizzazione”, la federazione nazionale commercianti della motorizzazione che associa aziende commerciali nel settore auto, moto e ricambi. Presidente è stato riconfermato Simonpaolo Buongiardino che rimarrà alla guida della federazione per il quinquennio 2015-2020. Insieme a Epis, nel consiglio direttivo sono stati eletti Klaus Algieri (Cosenza), Michele Biselli (Perugia), Claudio Borzi (Roma), Vincenzo Cozzolino (Napoli), Vittorio Graziani (La Spezia), Giovanni Innocenti (Caserta), Sergio Iovino (Napoli), Saul Mariani (Lecco), Gianluca Mascagni (Bologna), Mario Palazzo (Foggia), Luigi Pucciarelli (Bologna), Oscar Zorgniotti (Gorizia). Le nomine sono state fatte il 25 marzo scorso a Roma.
Con il rinnovo del consiglio Federmotorizzazione ha deciso di fare un passo in avanti in direzione di una grossa realtà associativa che raggruppi in un’unica sigla tutte le realtà legate all’automobile.
“Sono molto soddisfatto – dice il neoeletto Loreno Epis – Come autosalonisti siamo l’unico gruppo tecnico in Italia. A livello di auto usate non esiste in Italia un gruppo specifico. Eppure siamo una realtà significativa. Basta pensare che nel nostro Paese ci sono 1.300mila auto nuove e 4.500 usate e che le concessionarie d’auto nuove sono 3000 contro gli 8mila autosalonisti. A differenza dei concessionari che agiscono sotto la bandiere delle case automobilistiche, noi abbiamo solo il nostro portafoglio”. “Con la nomina nazionale – afferma Epis – è stata riconosciuta e valorizzata, anche grazie ad Ascom Bergamo, la specialità del nostro settore. Il primo obiettivo in agenda per la Federazione sarà quello di affrontare le problematiche del settore automobilistico in un meeting in Confcommercio invitando il ministro dello sviluppo economico: all’ordine del giorno come primo punto, spiega Epis, “ci sarà la richiesta di sgravare il  settore auto dagli aspetti fiscali e burocratici che lo opprimono”.

 


Touring Club, bandiera arancione a Clusone e Gromo

bandiera arancione“Un riconoscimento importate che conferma da un lato la grande varietà e qualità della nostra offerta turistica, dall’altro l’eccellenza che sono in grado di esprimere anche questi piccoli gioielli, grazie all’impegno degli operatori e delle comunità”. Lo ha detto Mauro Parolini, assessore al Turismo, Commercio e Terziario di Regione Lombardia, commentando la notizia del rinnovo a dieci comuni lombardi della Bandiera arancione, il marchio di qualità turistico ambientale del Touring Club Italiano rivolto alle piccole località. In Lombardia, hanno avuto la conferma della Bandiera arancione : Bienno, Gardone Riviera e Tignale, in provincia di Brescia; Castellaro Lagusello (frazione del Comune di Monzambano) e Sabbioneta, in provincia di Mantova; Chiavenna, in provincia di Sondrio; Clusone e Gromo, in provincia di Bergamo; Menaggio e Torno, in provincia di Como. “Valorizzazione delle tipicità, sostenibilità delle scelte, attenzione e tutela della bellezza, formazione e cordialità degli operatori, integrazione tra vari settori come commercio, artigianato ed enogastronomia – ha sottolineato Parolini – sono elementi che, tutti insieme, concorrono a definire l’attrattività turistica e che, fondendosi con l’arte e la natura di queste piccole località, offrono al turista un’esperienza di viaggio completa e profonda”.

 


Associazione Cuochi, Benussi confermato alla presidenza

Associazione CuochiNei giorni scorsi, si tono tenute le elezioni del nuovo Consiglio dell’Associazione Cuochi Bergamaschi. Alla presidenza è stato riconfermato Roberto Benussi. Successivamente, nel corso di una serata organizzata al ristorante da Giò di Seriate il nuovo direttivo ha assegnato le cariche ai nuovi membri. Gaetano Verri: vicepresidente e delegato per la pianura bergamasca; Fabrizio Camer, vicepresidente e segreteria; Valter Cervi, tesoriere; Gianfranco Lazzaroni, delegato Val Seriana; Santo Manetta, responsabile sviluppo Creattiva e concorsi scuole alberghiere; Pippo Lavelli, delegato Isola e Val San Martino; Fabio Sanga, responsabile corsi e concorsi; Alessandro Pilatti, responsabile corsi e concorsi; Elvio Beretta, responsabile contatto con le scuole e Andrea Ragazzoni, delegato Bergamo e Valbrembana.


Lo scenario / Grandi spazi di sviluppo per il turismo

La ripresa è finalmente cominciata, ma si può consolidarla e rafforzarla con interventi in vari campi, a partire dal fisco e dal turismo. E’ il senso della “Nota sullo scenario economico 2015-2016” realizzata dall’Ufficio Studi di Confcommercio e presentata dal responsabile, Mariano Bella, in occasione della conferenza stampa di apertura del Forum 2016 di Cernobbio. Eccola in dettaglio.

Effetto crisi  – Tra la fine del 2007 e la fine del 2014, e in particolare tra il 2008 ed il 2013, sono andati distrutti più di 1 milione e 700mila posti di lavoro, mentre i volumi di spesa delle famiglie hanno registrato un calo record superiore all’8% e gli investimenti sono calati addirittura intorno al 28%.

Previsioni macroeconomiche – La proiezione dell’Ufficio Studi di Confcommercio è “prudentemente ottimistica tanto per il 2015 quanto per il 2016”. Il Pil dovrebbe crescere dell’1,1% quest’anno e dell’1,4% nel 2016, mentre la spesa delle famiglie residenti è vista in aumento dello 0,9% nel 2015 e dell’1% nel 2016 grazie al modesto recupero del reddito disponibile in termini reali generato dai primi segnali positivi sul fronte dell’occupazione. E’ infatti prevista una crescita degli occupati di circa 83mila unità nel 2015  e di 96mila nel 2016. I prezzi dovrebbero rimanere stabili quest’anno e crescere dell’1,1% l’anno prossimo, mentre i consumi aumenterebbero dell’1,2% nel 2015 e dell’1% nel 2016.

Consumi, ritorno alla crescita – Secondo l’Ufficio Studi, il reddito disponibile delle famiglie dovrebbe crescere sia nel 2015 che nel 2016: il miglioramento del potere d’acquisto pro capite dovrebbe assestarsi sui 300 euro circa. Nel biennio ci dovrebbe essere un saldo netto positivo del valore della ricchezza complessiva pari a 400 euro per abitante, per effetto della riduzione di 2.700 euro per la ricchezza immobiliare e a fronte dell’incremento di 3.100 euro di quella finanziaria. Tutto ciò favorirà una ripresa dei consumi di oltre il 2% cumulato, che continuerà a riguardare le telecomunicazioni, soprattutto l’elettronica di consumo e l’informatica domestica. Ma, per effetto dell’Expo, anche l’alimentazione fuori casa, gli alberghi, i trasporti e i viaggi. La novità sarà il rafforzamento della crescita nell’ambito della mobilità, ma il miglioramento del clima di fiducia dovrebbe riportare il segno più anche per consumi tradizionalmente declinanti come l’abbigliamento e le calzature (+0,3% medio annuo nel 2015- 2016).

Ridurre le tasse è possibile – La discesa dello spread intorno ai 100 punti base può generare un risparmio sulla spesa per interessi tra i 2 e i 3 miliardi di euro. Addirittura, la Corte dei Conti ritiene che il risparmio potrebbe essere tra i 4 e i 6 miliardi quest’anno e tra i 10 i 14 nel 2016. E’ dunque possibile abbassare la pressione fiscale tagliando l’Irpef agendo sulle aliquote relative agli scaglioni di reddito: una riduzione generalizzata di un punto percentuale di tutte le aliquote determinerebbe infatti una riduzione di gettito Irpef di circa 7,7 miliardi. In ogni caso, i 6,3 miliardi di risparmi stimati dalla Corte dei Conti consentirebbero almeno la riduzione di un punto percentuale delle prime due aliquote (dal 23% al 22% e dal 27% al 26%). Se, invece, ci si attiene alla stima prudenziale della Corte, un risparmio di circa 4,3 miliardi di euro, si potrebbe limitare l’abbassamento alla sola prima aliquota, quella del 23%, che, scendendo di un punto, comporterebbe una perdita di gettito appena superiore a quell’ammontare, circa 4,6 miliardi di euro. Per l’Ufficio Studi, “laa cosa fondamentale è che l’Italia non deve lasciarsi sfuggire l’opportunità di intraprendere il sospirato percorso di riduzione della pressione fiscale, conditio sine qua non per una crescita significativa dei consumi e quindi dell’economia nel complesso”.

Expo – La manifestazione in programma tra maggio e ottobre prossimi dovrebbe produrre un impatto aggiuntivo sulla crescita “normale” del 2015. I circa 29 milioni di presenze turistiche aggiuntive previste comporteranno una maggiore spesa turistica degli stranieri per oltre 2,5 miliardi di euro con un impatto positivo pari allo 0,2% sul Pil e allo 0,3% sui consumi totali.

Il turismo, questo incompreso – Nel 2014 i principali settori del made in Italy attivi con l’estero (alimentari e vino, abbigliamento, arredamento, apparecchiature e macchinari) hanno ha generato un saldo positivo di oltre 5 punti di Pil. Da parte sua il turismo, da solo, vale circa quanto alimentare e abbigliamento insieme: c’è quindi una forte sottovalutazione di un’attività economica in grado invece di generare grandi opportunità di sviluppo e di crescita, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno, che viene sistematicamente dimenticato e trascurato in sede di scelte generali di politica economica. L’Italia, rispetto ai suoi principali competitors turistici dell’area mediterranea, ha il saldo turistico più modesto in rapporto al Pil, che da anni resta fermo ad un non certo esaltante 1% del Pil. E le note dolenti vengono soprattutto dal Sud e dalle Isole, dove si orienta soltanto il 12-13% della spesa dei non residenti.

 


Consumi, i commercianti intravedono il ritorno alla crescita

consumi - Copia“Vogliamo aprire il Forum all’insegna di un cauto ottimismo perché finalmente, dopo tanti, troppi anni, di previsioni negative e di revisioni al ribasso, registriamo alcuni segnali di risveglio dell’economia e ci sono anche tutti i presupposti per una ripresa che non sia solo statistica”. Così Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, nel suo intervento in occasione della conferenza stampa che ha aperto i lavori della sedicesima edizione del Forum Confcommercio di Cernobbio. Una novità positiva dopo lungo tempo, insomma, che però va accolta con prudenza. Per Sangalli, infatti, “siamo di fronte a un bivio: accontentarci di quello che passa il convento, cioè lo scenario internazionale, mutevole e incerto, oppure valorizzare al massimo e subito le opportunità che si stanno presentando per indirizzare il Paese lungo un sentiero di crescita robusta”. Peraltro, ha quindi sottolineato il presidente di Confcommercio, in questi ultimi anni gli italiani “hanno fatto i compiti a casa e ora aspettano il legittimo riconoscimento”. A partire dalle imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti che “vivendo prevalentemente di domanda interna, hanno particolarmente sofferto in questa lunga crisi”, ma “non si sono arresi mantenendo fortissima la voglia di fare impresa” e ora “reclamano il pieno riconoscimento del loro ruolo per una crescita che non sia episodica bensì strutturale”. Il presidente di Confcommercio ha citato in particolare il turismo, “risorsa strategica su cui puntare, anche a partire dalle potenti leve rappresentate dall’Expo 2015 e dal Giubileo straordinario che vanno azionate in modo organico”. Si tratta di “un comparto che non può essere relegato in posizione subalterna, ma deve essere trattato e considerato nelle politiche economiche come un driver potente, da sostenere e valorizzare adeguatamente, per una maggiore produttività dell’intero Paese e, in particolare, del Mezzogiorno, vera nota dolente rispetto a una prospettiva di crescita”.

Un Sud più dinamico, infatti, “sarà il segnale concreto che una nuova stagione si apre per la nostra economia e per la nostra società”, ha evidenziato Sangalli. Tornando al “legittimo riconoscimento” che il Paese attende da tempo, il presidente di Confcommercio ha quindi ribadito che questo può venire solo da “una riduzione della spesa pubblica improduttiva e una politica fiscale distensiva che allenti la morsa delle tasse su famiglie e imprese. Bisogna abbassare tasse e spesa pubblica affinché il 2015 possa essere ricordato come l’anno della ripartenza”. E se davvero si vuole la crescita, “si deve scacciare lo spettro dell’attivazione delle clausole di salvaguardia riducendo la spesa pubblica improduttiva e destinare i risparmi degli interessi sul debito a beneficio di tutti i contribuenti in regola attraverso la riduzione delle aliquote legali dell’Irpef”. Insomma, è la proposta di Confcommercio, “ogni euro, ogni centesimo recuperato dalla lotta all’evasione e da una vera e profonda spending review, da oggi deve essere utilizzato per avviare finalmente un percorso certo e progressivo di riduzione della pressione fiscale”. Meno tasse e fisco più semplice e più equo, dunque, per far ripartire la domanda interna: “e con maggiori consumi – ha concluso Sangalli – migliorerà tutta la nostra economia e dalla ripresa statistica passeremo alla crescita reale”.


Addio a Cicerone. Lunedì i funerali del segretario generale della Uil

Si terranno lunedì, alle 15, nella chiesa parrocchiale di Albino, i funerali di Marco Tullio Cicerone, segretario generale della Uil di Bergamo, spentosi nella notte tra venerdì e sabato nella sua abitazione di via Perola ad Albino, il paese della Valle Seriana dove viveva con la famiglia. Cicerone è mancato dopo una breve malattia i cui primi sintomi si erano manifestati nello scorso dicembre. Lascia la moglie Anna e i tre figli Mara, Cristina e Mauro. La camera ardente è stata allestita nella chiesetta di San Bartolomeo in via don Cristoforo Rossi, accanto alla parrocchiale di Albino.

Cicerone avrebbe compiuto 62 anni il prossimo 20 settembre. Un diploma di programmatore alle spalle, era entrato nel sindacato nel 1974 occupandosi della categoria dei tessili. Dal 1977 al 1979 aveva lavorato alla Giampiero Crespi Industrie Riunite Foderami per poi tornare a dedicarsi a tempo pieno alla Uil nella Fenela, l’organizzazione di categoria dell’edilizia che ha guidato come segretario provinciale diventando anche vicepresidente della Scuola Edile di Seriate, della Cassa Edile e di Edilcassa. Nel maggio scorso, a conclusione del Congresso provinciale, era stato confermato alla guida della Uil di Bergamo per il terzo mandato quadriennale consecutivo (era stato eletto per la prima volta nel 2006). Nonostante la malattia, aveva continuato con la dedizione di sempre ad occuparsi delle questioni sindacali. Il suo impegno civico era rimasto immutato, tanto da fargli guadagnare anche la candidatura e l’elezione nell’appena rinnovata Giunta della Camera di Commercio di Bergamo. Di Cicerone sono state sempre apprezzate la capacità di ascolto e le doti di  “mediatore”. Per il presidente della Camera di Commercio di Bergamo, Paolo Malvestiti si “tratta di una grande perdita”. “Il 9 aprile, in occasione della prima Giunta camerale – ha commentato –  sarà un dovere ricordare la figura di Cicerone: la sua scomparsa lascia un grande vuoto».