L’Università di Bergamo piace sempre di più. Le matricole del nuovo anno accademico sono almeno il 10% in più rispetto allo scorso anno, che pure aveva già fatto segnare un balzo importante. I dati sono quelli presentati “in tempo reale” alla chiusura delle immatricolazioni – fissata l’8 settembre per tutte le facoltà e l’11 settembre per Ingegneria – cui andranno ad aggiungersi le iscrizioni fuori termine.
Ad oggi, quindi, i corsi di laurea triennale dell’ateneo cittadino hanno già raccolto poco meno di 4mila nuovi iscritti, 637 per la facoltà di Ingegneria (70 in più dello scorso anno a segnare un nuovo record), i 300 “fissi” di Psicologia che è a numero chiuso e i 3.001 delle altre facoltà: Scienze aziendali, economiche e metodi quantitativi (716 matricole, +5,4%), Giurisprudenza (207, +3%), Lingue e letterature straniere (1.177, +16,4%), Scienze umane e sociali (721, +2,12%), Lettere e Filosofia (180, +39,5%).
Stabili sono invece le preiscrizioni alle lauree magistrali, un totale di 1.627 studenti, tre in meno dell’anno scorso (-0,2%), ma ben 300 in più rispetto all’anno accademico 2013-14 per un +22,3% in due anni.
«Per la prima volta quest’anno – ha evidenziato il rettore uscente Stefano Paleari, in una conferenza stampa congiunta con il nuovo rettore Remo Morzenti Pellegrini che ha rappresentato una sorta di passaggio di testimone – non saranno possibili le iscrizioni fuori termine per i corsi di laurea in Lingue e Scienze della comunicazione, mentre per gli altri corsi la scadenza è stata anticipata al 30 settembre, quando in passato si arrivava anche al 30 novembre».
Significa che la capacità di accoglienza è già vicina al limite. «Un anno e mezzo fa – ricorda Paleari – ci siamo dati l’obiettivo di stabilizzarci entro il 2020 sulle 4mila immatricolazioni l’anno. Lo abbiamo centrato lo scorso anno e quest’anno andremo oltre, visto che le iscrizioni fuori termine sono solitamente 4/500. È una conferma importante. Perché quando si avvia un percorso si fanno delle stime che poi devono trovare riscontri. Ed essere in grado di ripetersi non è così scontato visto che “siamo sul mercato”».
Le ragioni di tanto successo sono da ricercare «in un’attrattività generale dell’Università, testimoniata dal fatto che tutti i corsi vanno bene – rileva Paleari – e nella capacità di rinnovare le proposte, anche nei corsi già avviati. È il caso di Lettere, ad esempio, che soffriva, ma che ha ricevuto nuovo impulso dall’introduzione della laurea in Arte e Desing».
Quanto all’attrazione generale esercitata dall’Ateneo, si deve a quello che Paleari definisce un buon rapporto qualità-prezzo e ad clima e un ambiente che fanno sentire seguiti gli studenti, «valori che le classifiche non considerano, ma gli studenti sì», rimarca memore di graduatorie che hanno penalizzato Bergamo. «Le azioni – spiega – messe in campo sul fronte delle esenzioni che, tra diritto allo studio e merito, arrivano ad interessare 15% degli studenti, su quello dei trasporti e della logistica e sulla riduzione contributiva studentesca stanno dando frutti. Ma ci stiamo già attrezzando per il futuro, anche perché tra due anni dovrebbe trasferirsi sulle lauree magistrali il boom delle triennali partito lo scorso anno».
A maggio-giugno del prossimo anno sarà consegnato l’immobile di via Pignolo, «12 aule e zone studio che rappresenteranno un grosso polmone per l’area umanistica, oggi sotto stress» e pure la bella aula magna frutto del recupero dell’ex chiesa di Sant’Agostino, a disposizione dal prossimo 21 settembre con l’apertura dell’anno accademico, accogliendo gli eventi libererà spazi per didattica e studio.
La novità più fresca la porta il nuovo rettore Morzenti Pellegrini, che ha seguito personalmente la questione. «Abbiamo ricevuto conferma dall’avvocatura di stato della legittimità dell’iniziativa – afferma –, sarà quindi approvata dal nostro Consiglio di Amministrazione la proposta di accordo con la Provincia per la cessione da parte dell’ente dell’immobile di proprietà in via Fratelli Calvi, a copertura dei mancati stanziamenti all’Università. Il complesso è attiguo al polo di via Dei Caniana, il che consentirà una riorganizzazione degli spazi e degli uffici centrali».
All’espansione nei numeri e nelle strutture si accompagna un cambio di passo sul versante del reclutamento dei docenti. «Per la prima volta ci riprenderemo un nostro “cervello” – ha annunciato Paleari -. Il Senato accademico ha infatti approvato la chiamata diretta del professor Fabio Martignon, attualmente a Parigi e già ricercatore nella nostra università. Insegnerà nel corso di Ingegneria informatica».
I dati
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