Treviglio, anche i cani imparano le buone maniere al ristorante

Treviglio, anche i cani imparano le buone maniere al ristorante

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Japo Sei zampe a tavolaGli amici a quattro zampe danno una dimostrazione di buone maniere. Il ristorante giapponese Japo, di via Zanda a Treviglio, ha organizzato “Sei zampe a tavola”, iniziativa ideata con il veterinario Flavio Giardinelli. Domenica a mezzogiorno una dozzina di cani hanno accompagnato i loro padroni al pranzo sfilando per via Roma.

Una volta raggiunto il locale, si sono accomodati sotto ai tavoli, dove sono rimasti in modo educato e senza creare confusione anche mentre passavano davanti a loro portate succulente, dal sushi alle scaloppine. C’erano il bulldog francese Nespola, tre Jack Russell, ma anche Jack, adottato dopo il ricovero del suo padrone in ospedale, Luce, salvata da un canile di Besana Brianza, dove era finita come scarto di allevamento, e Duff. Japo Sei zampe a tavola1

I più tranquilli erano Ettore, carlino fin troppo calmo, che vive con Penelope, cucciola della sua stessa razza, Berry, splendido Golden Retriever e Asia, esemplare di Cavalier King. A far loro compagnia, anche il Rottweiler Kira, il barboncino Paco, il Chiwawa Gigio e due vispi meticci, Arturo e Bigné. Le regole sono fondamentali e vanno apprese a casa.foto 3 (1) “Occorre insegnare ai nostri fedeli amici a non ricevere nulla dalla tavola, senza fare eccezioni, per evitare che ci saltino addosso, né far conoscere loro i nostri sapori altrimenti il cane non mangerà più il suo cibo – spiega Giardinelli -. foto 3 Importante la socializzazione, in modo che se entri in un locale sai che il tuo animale sarà tranquillo al punto che non ci si accorgerà neppure della sua presenza”. Japo Sei zampe a tavola2Lo chef di Japo è Hiroaki Koga, i proprietari sono Silvia Tetoldini e Emanuele Giacomelli, che da sempre aprono le loro porte agli animali domestici. Ma cosa succede se si adotta un cagnolino già adulto e abituato male? “Va rieducato con pazienza e fermezza, se fosse un caso difficile si può sempre ricorrere agli esperti nell’educazione comportamentale”, suggerisce il veterinario.