“Il contesto che le imprese del terziario affrontano è quello di un’ampia liberalizzazione del mercato: dal commercio con la deregulation degli orari ai servizi con la direttiva Bolkestein. Ecco perché le piccole e medie imprese del terziario lombardo hanno bisogno di un mercato del lavoro che sia rapido, capillare, efficiente e flessibile nella possibilità di reperire personale e collaboratori. I servizi al lavoro devono perciò avere queste caratteristiche”: lo ha rilevato Giovanna Mavellia, segretario generale di Confcommercio Lombardia, intervenendo questa mattina a “Cosa accade alla riforma delle politiche attive?”, l’iniziativa a Milano promossa da PLL, Patto Lavoro Lombardia, la rete che riunisce i principali centri privati accreditati per il lavoro. Fra di essi il Capac Politecnico del Commercio, ente di formazione e servizi al lavoro di Confcommercio Milano. “Le piccole e medie imprese – prosegue Giovanna Mavellia – rappresentano il 98% del tessuto imprenditoriale lombardo. Richiedono servizi al lavoro capillari, tailor made, ed è necessario che sia garantito un interscambio dei dati fra domanda e offerta sui profili lavorativi specifici. Quelle del terziario, in particolare, sono imprese che richiedono personale capace di assicurare flessibilità e disponibilità ed hanno la necessità di ricevere consulenza per rafforzare le competenze dei propri collaboratori. L’esperienza positiva della Dote Unica Lavoro di Regione Lombardia è una buona base di partenza che va affinata in relazione alla riforma e al ruolo dell’Anpal (Agenzia nazionale politiche attive per il lavoro). Tutto questo potrà essere sviluppato al meglio se le modalità di gestione delle politiche per il lavoro risponderanno sempre più a queste caratteristiche”.