Sci, Val Seriana e Val di Scalve pronte per la stagione

Promoserio: “Grande ottimismo per tutti gli operatori dell’area”Manca poco meno di un mese alla riapertura della stagione invernale e la Val Seriana e la Val di Scalve si apprestano a presentarsi alla “prima” della stagione. Aspettative e prospettive sono improntate all’ottimismo: le aperture dei comprensori sciistici sono tutte previste la prima settimana di dicembre. I comprensori sciistici dell’area permetteranno a ciascuno di vivere la montagna invernale secondo la propria indole e le proprie passioni, dalla discesa al fondo, dallo scialpinismo allo snowboard, dal pattinaggio ad attività più slow.

Anche Promoserio si prepara all’inverno e per la stagione sciistica 2022/2023 punta a pacchetti promo hotel e skipass, con l’obiettivo di rilanciare i pernottamenti nelle Valli, e sull’acquisto dello skipass con tariffe agevolate nei giorni infrasettimanali.

Molti anche gli eventi previsti per la stagione invernale, a partire dall’appuntamento con la 20° edizione dei mercatini di Natale a Castione della Presolana, che inaugura il 19 novembre (ogni fine settimana fino al 18 dicembre). E poi laboratori per bambini, visite guidate, l’apertura della casa di Babbo Natale e molto altro: una vera fucina di idee per un inverno all’insegna di sport, paesaggio e attività di ogni genere.

“La prima neve è arrivata nei giorni scorsi e le piste si stanno preparando all’apertura. C’è grande fermento e molto ottimismo tra tutti gli operatori dell’area – dice Maurizio Forchini, presidente di Promoserio. Qui, a differenza di altri comprensori anche grandi che causa caro-energia stanno valutando lo stop per alcuni impianti, le aperture sono confermate e ci apprestiamo a vivere in pieno la stagione invernale. La gente ha voglia di sciare, tutti attendono la neve, le strutture sono pronte: l’augurio è che la stagione 2022/23 sia serena e spensierata.”

Dal Pora, che riaprirà ufficialmente il 3 dicembre, vengono segnalate molte novità e interventi su impianti e servizi. Sul piatto sono stati stanziati 2 milioni e mezzo di euro dedicati alla modernizzazione e implementazione della stazione in chiave invernale. Tra gli interventi, il miglioramento dell’innevamento artificiale, la sostituzione di tutti i tornelli di accesso, il rinnovo parco sci e scarponi e l’acquisto di un nuovo gatto delle nevi e di una trinciaerba, per riassestare il terreno.

Miglioramento dell’impianto di innevamento anche al Passo della Presolana: anche qui l’apertura è prevista a inizio dicembre e l’acquisto dello skipass stagionale e plurigiornaliero sarà in abbinamento al Pora. Fitto il calendario delle gare programmate a livello provinciale così come il calendario degli eventi. Torna anche nel 2023 la seconda edizione di Ski Splash, la competizione amatoriale che consiste nell’attraversare con gli sci o con la tavola da snowboard una piscina lunga 10 metri (in località Donico).

Anche per gli Spiazzi di Gromo, dopo l’attivazione nel 2021 del nuovo sistema di prenotazioni online, l’inverno 2022/2023 è caratterizzato da diversi interventi di miglioramento agli impianti di innevamento che garantiranno, in caso di poca neve, la piena copertura delle piste. Anche a Spiazzi, l’apertura è prevista dai primi di dicembre e proseguirà per tutta la stagione, con aperture della pista da fondo per ciaspolatori e scialpinisti tutti i martedì, giovedì e venerdì. Tutti i sabato sera, su prenotazione, è previsto l’appuntamento con il “Sabato del Vodala”, cena a base di tipicità montane. Per chi vuole godersi la cena senza fare fatica, è prevista la salita in Gattobus.

Selvino conferma l’apertura degli impianti e riconferma l’apertura a dicembre e gennaio della pista da ghiaccio; a Schilpario l’apertura della pista di fondo, al cospetto del Pizzo Camino, è programmata per dicembre e si presterà anche quest’anno ad ogni tipo di format e tecnica. Completata con una struttura adibita a ski room, offre la possibilità di fare la doccia negli spogliatoi e servizi adiacenti, come il noleggio, per garantire massimo supporto a tutti gli sciatori. Qui sono previste, tra fine gennaio e febbraio, diverse gare importanti.


La chiusura lampo dello sci? Una mancanza di rispetto di chi pontifica dall’alto

Schifo!!!!

Ecco quello che si prova dopo aver lavorato per settimane a preparare piste e impianti, aver assunto persone, cercato di dare un po’ di slancio alla nostra asfittica economia di montagna, predisposto prenotazioni online di skypass e metodi di distanziamento sociale per poter lavorare…. e, a poche ore dall’ apertura, un “luminare” ci viene a dire che abbiamo scherzato e non se ne fa più nulla.

No, questa è mancanza di rispetto verso gli altri. Questo è pontificare dall’alto completamente distaccati dalla vita reale. Certo, fare il consulente di un Ministro della salute che a febbraio asseriva che se il Covid fosse arrivato in Italia saremmo stati preparati – e i risultati li abbiamo visti – non può che portare a questi risultati.

Voglio sperare che questo sia il colpo di coda del governo Conte e nulla abbia a che fare con il nuovo Governo Draghi, altrimenti non ci resta che piangere e ricordarci quando andremo a votare.

Lo Yeti


Alla fine lo sky-non-pass. E la stagione ormai è finita

Eravamo già abituati alla tempestività del ministro Speranza nel dettare i tempi degli stop & go delle aperture-chiusure, ma quest’ultima ordinanza ha battuto tutti i record. Record nello scarso, per non dire inesistente, preavviso dato agli operatori del settore che l’indomani (oggi per chi legge) sarebbero dovuti ripartire con il loro lavoro ma, soprattutto, record dei danni economici legati anche agli investimenti degli stessi operatori effettuati negli ultimi giorni prima di essere fermati al fotofinish.

Viene da sorridere ma non c’è niente da ridere. La questione è grave.

E a questo punto ci aspettiamo anche un blocco della ristorazione…magari a mezzogiorno di domenica? Da segnare sul conto.

Ol Gigiàt

 


Ma allo sci non ci si poteva pensare prima?

Con una gelata dei consumi mai vista finora bisognava aspettare metà febbraio per riaprire gli impianti sciistici (seppur con le riduzioni del 30% delle presenze).

Non resta che sorridere anche se la sveglia è suonata un po’ tardi e ora gli operatori devono fare le corse per non perdere il “treno” dei turisti e dei tanti appassionati di sci, snowboard e sport di montagna che non vedono l’ora di salire e scendere sulle piste dei nostri comprensori sciistici. Ma non è solo un discorso di svago in alta quota: l’economia della montagna ha un peso importante che nel suo indotto include anche alberghi, rifugi, negozi e scuole di sci che sta provando a sopravvivere e che va messo nelle condizioni di poter ripartire.

Operatori che, guarda caso, già a novembre avevano proposto di aprire gli impianti in sicurezza suggerendo le misure che sono state definite solo nei giorni scorsi, a cominciare dall’acquisto degli skipass online per evitare code e assembramenti o ai percorsi che permettono agli sciatori di rimanere in coda ma distanziati l’uno dall’altro per accedere agli impianti di risalita.

Tutto questo ci fa riflettere sull’acume politico di chi nei mesi scorsi non ha saputo (o voluto) dare una lettura puntuale della realtà, segnale che forse il (fu) Governo Conte qualche ritardo (e responsabilità) nella comprensione dei problemi e nella scelta delle soluzioni l’aveva, alla luce del fatto che tra novembre e dicembre abbiamo avuto oltretutto montagne imbiancate come non succedeva da tempo.

Ci sia di insegnamento per il futuro e diciamo basta con gli slalom delle chiusure e dei provvedimenti lampo, veri e propri paletti pesanti per gli operatori e gli esercenti. Ora non ci resta che aspettare la neve copiosa sulle piste come nei mesi scorsi augurandoci che il nuovo Governo Draghi sia più veloce in una discesa libera che possa portare a un rilancio vero del turismo di montagna (e non solo).

 

Lo spirito della montagna

 


Impianti di sci, la riapertura slitta. Fusini: “Danno economico enorme”

Slitta al 18 gennaio l’apertura degli impianti scistici. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato un’ordinanza per rimandare di 11 giorni la riapertura degli impianti a causa dell’aumento di contagi che si è riscontrato nei giorni scorsi. Ovviamente l’apertura è vitale per le società che gestiscono gli impianti, gli albergatori, i ristoratori, gli esercenti delle località turistiche e per tutto il cosiddetto indotto di un settore che, nei mesi scorsi, è stato fortemente penalizzato dalle chiusure e restrizioni imposte dal Governo per limitare la diffusione del Coronavirus.

La condizione essenziale per poter aprire gli impianti sarà quella che la Regione Lombardia rimanga zona gialla. Se dovesse diventare, infatti, zona arancione o, ancora peggio, rossa, a causa di un innalzamento dei parametri tra i quali l’indice Rt, gli impianti non potrebbero aprire affatto e questo sarebbe un autentico disastro per un’economia come quella delle Valli bergamasche.

“Siamo di fronte a un blocco a oltranza camuffato – sottolinea Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo -. In attesa del prossimo Dpcm, infatti, il Governo ha già esteso la zona arancione fino al 17 gennaio, stabilendo quindi il blocco degli spostamenti e impedendo agli sciatori di raggiungere gli impianti. Ma non è solo un discorso di svago domenicale in alta quota: l’economia della montagna ha un peso importante che nel suo indotto include anche alberghi, rifugi, negozi e scuole di sci che sta provando a sopravvivere e che va messo nelle condizioni di poter ripartire, alla luce del fatto che quest’anno abbiamo montagne imbiancate come non succedeva da tempo. Sono scelte politiche che non rispecchiano la situazione che, di fatto, potrebbe essere gestita in modo intelligente: mi riferisco a quelle procedure che permettono di sciare in assoluta sicurezza, a cominciare dall’acquisto dello skipass on line per evitare code e assembramenti o ai percorsi che permettono agli sciatori di rimanere in coda ma distanziati l’uno dall’altro per accedere agli impianti di risalita”.


Impianti di risalita, aperto il bando che finanzia l’ammodernamento

seggiovia -CaronaPossono essere presentate da oggi – lunedì 11 gennaio – al 31 gennaio 2017 le domande per accedere al bando della Regione Lombardia a favore degli impianti di risalita e delle piste da sci. A disposizione ci sono 5,2 milioni di euro, destinati a soggetti pubblici o privati, proprietari e gestori di impianti presenti sul territorio regionale, in forma singola o aggregata mediante contratti di rete.

«I nostri obiettivi – ha spiegato l’assessore allo Sport e alle Politiche per i giovani Antonio Rossi a Lecco, nel corso dell’incontro di presentazione agli operatori, ai comuni e alle Comunità montane – sono il miglioramento, l’adeguamento e la messa in sicurezza degli impianti di risalita e delle piste con lo scopo finale di migliorare l’attrattività turistica dei comprensori sciistici, permettendone l’uso anche in periodi non invernali».

Il contributo regionale sarà concesso da un minimo di 40.000 euro fino a un massimo di 400.000 euro (500.000 euro per la forma aggregata) in base alla tipologia e al numero di impianti del comprensorio. «Queste risorse – ha proseguito – potranno servire ad ampliare l’offerta e i servizi che i comprensori sciistici mettono a disposizione dei turisti, aumentando l’utilizzo degli impianti. Stagioni particolari come questa, in cui la neve naturale è stata molto scarsa e le temperature sono state alte anche per la produzione di innevamento programmato, possono segnare in modo significativo il trend turistico invernale».

«Sono molto soddisfatto dell’incontro che si è tenuto questa mattina tra Regione e i gestori degli impianti di risalita, Anci, Comunità Montane, Anef, Federfuni, Finlombarda e numerosi sindaci – ha sottolineato ancora Rossi -. Tutti i protagonisti della montagna sono pronti a fare il massimo per rendere ancora più attrattivo il turismo in Lombardia e cercare di destagionalizzare il ruolo degli impianti di risalita». «L’iniziativa rientra in un percorso che la Regione sta portando avanti a favore della montagna. È al vaglio un progetto per uno skipass a tariffa agevolata per i ragazzi e nei mesi scorsi abbiamo stanziato 2.200.000 euro per i sentieri e 450.000 per le falesie. Mi rendo conto che possano sembrare risorse finanziarie irrisorie, ma, in questo particolare momento politico e sociale, sono il massimo che Regione può mettere a disposizione in relazione agli importanti tagli governativi».