Marco Paciolla alla guida del Gruppo rivendite di giornali e riviste Ascom

Subentrato ad Andrea Esposito il neo presidente non ha dubbi”: Il settore è in difficoltà e le edicole devono reinventarsi e trasformarsi in chioschi multiservizi”

 È Marco Paciolla il nuovo presidente del Gruppo Rivendite di giornali e riviste di Ascom Bergamo Confcommercio. Classe 1972, gestore dell’edicola di via Paolo Garfuri a Loreto, Paciolla subentra ad Andrea Esposito. L’assemblea, svoltasi oggi pomeriggio nella sede di Ascom, ha confermato Daliso Falamischia (classe 1966 di Azzano San Paolo) nel ruolo di vicepresidente ed eletto nel consiglio Rita Severgnini (classe 1964 di Treviglio).

Quello delle rivendite di giornali e riviste è un settore alle prese con un calo delle attività: il numero di edicole in città e provincia è infatti sceso da 225 a 183 unità in cinque anni, con una diminuzione del 18,7%. A queste si aggiungono gli esercizi che vendono giornali e riviste – compresi i supermercati – per un totale di 468 punti vendita, 47 dei quali in città

“Il nostro settore deve fare i conti con un calo della domanda perenne, soprattutto da parte delle nuove generazioni – spiega Marco Paciolla -. Ci dispiace constatare questo trend perché le edicole sono sempre state un punto di riferimento per la socialità di una via, una piazza o un quartiere, un punto di ritrovo dove scambiare due parole. Ecco perché è il momento di innovare e trasformare le edicole in strutture multifunzionali. Molte hanno già deciso di reinventarsi in chioschi multiservizi che affiancano al tradizionale business legato all’editoria anche una serie di servizi per il cittadino: punti Sisal e Lottomatica, pagamento bollette e multe, ricariche telefoniche, consegna sacchi extra per raccolta differenza, convenzioni con le aziende per il ritiro pacchi ma anche vendita bibite, snack, gadget e articoli di cartoleria”.




RIVENDITE DI GIORNALI, LE NOVITÀ IN SINTESI – Necessaria l’autorizzazione del Comune

Gli “Indirizzi regionali per il riordino del sistema di diffusione della stampa quotidiana e periodica” sono stati approvati all’unanimità dal Consiglio della Regione Lombardia nella seduta del 23 giugno ed entreranno in vigore con la pubblicazione sul Burl.

Tra i punti principali del provvedimento, proposto dell’assessore al commercio Mauro Parolini, c’è la possibilità – per i punti vendita esclusivi – di destinare una parte della superficie alla commercializzazione di prodotti diversi da quelli editoriali (che devono comunque rimanere prevalenti), includendo pastigliaggi confezionati, prodotti alimentari confezionati non deperibili che non necessitino di particolari trattamenti di conservazione, comprese bevande pre-confezionate e pre-imbottigliate, e prodotti non alimentari.

Rispetto alla proposta approvata dalla Giunta Regionale a marzo, anche con le audizioni e il lavoro in IV Commissione, sono state recepite le richieste di Snag Confcommercio e delle Organizzazioni Sindacali, in particolare per quanto riguarda la previsione di un regime di autorizzazione comunale (in luogo della Scia) sia per i punti vendita esclusivi che per quelli non esclusivi.

Il nuovo testo dà anche la possibilità di destinare una parte della superficie di vendita all’erogazione di ulteriori servizi, tra cui quelli inerenti all’informazione turistica. «Sono certo – ha commentato Parolini – che, con il supporto della Regione, le edicole potranno diventare anche in questo senso uno strumento di promozione dell’attrattività della Lombardia molto efficace, ampliando così le opportunità di crescita commerciale e le loro funzioni di utilità pubblica».

Il provvedimento stabilisce inoltre che la Giunta Regionale, in collaborazione con i Comuni e con il coinvolgimento delle Camere di Commercio e delle Associazioni di rappresentanza del comparto, può concedere contributi ed agevolazioni, in particolare alle rivendite esclusive. È prevista infatti la possibilità di promuovere progetti e accordi per favorire, tra l’altro, il mantenimento della rete distributiva sul territorio anche nelle aree svantaggiate, l’innovazione e la competitività delle imprese del settore, la formazione, l’aggiornamento professionale e l’accesso al credito.