Alberghi, il nuovo credito d’imposta non è cumulabile

Il nuovo credito d’imposta del 30% sulle spese sostenute nel triennio 2014-2016 per interventi edilizi, risparmio energetico e arredamento degli alberghi non è cumulabile con la detrazione Irpef e Ires del 55-65% sul risparmio energetico, con quella Irpef del 36-50% sulle ristrutturazioni edilizie o con quella del 50% su acquisti di mobili e grandi elettrodomestici.

È, infatti, un credito d’imposta alternativo e non cumulabile con ogni altra agevolazione fiscale.

L’incumulabilità vale solo per le medesime voci di spesa. Quindi si può scegliere di beneficiare del credito d’imposta per alcuni interventi e di una delle altre detrazioni per altre spese, se sono rispettati i relativi requisiti.

Sono agevolate con il nuovo credito d’imposta manutenzioni straordinarie, restauri e risanamenti conservativi, ristrutturazioni edilizie, eliminazioni di barriere architettoniche e incrementi di efficienza energetica di strutture ricettive turistico-alberghiere.

Sono incentivate anche le spese per acquisti di mobili e componenti d’arredo destinati esclusivamente agli immobili oggetto di interventi (articolo 10, commi da 1 a 4 e 7, Dl83/2014).

Sono interessate al bonus solo le imprese alberghiere esistenti al primo gennaio 2012. L’effettività del sostenimento delle spese deve risultare da un’apposita attestazione rilasciata dal presidente del collegio sindacale, da un revisore legale, da un dottore commercialista, da un esperto contabile, da un consulente del lavoro o da un responsabile del centro di assistenza fiscale.

Per struttura alberghiera si intende una struttura aperta al pubblico, a gestione unitaria, con servizi centralizzati che fornisce alloggio, eventualmente vitto ed altri servizi accessori, in camere situate in uno o più edifici. Questa struttura non può avere meno di sette camere per il pernottamento degli ospiti. Tra le strutture alberghiere, vi rientrano gli alberghi, i villaggi albergo, le residenze turistico-alberghiere, gli alberghi diffusi, nonché quelle individuate come tali dalle specifiche normative regionali.

Nel triennio 2014-2016, le spese massime agevolabili sono pari a 666.667 euro per ciascuna impresa alberghiera (credito d’imposta massimo complessivo non superiore a 200.000 euro). Il credito è riconosciuto fino a esaurimento dei fondi disponibili (20 milioni di euro per il 2015 e 50 per gli anni dal 2016 al 2019).

La modalità telematica per l’invio della domanda del nuovo bonus dovrà essere definita dal ministero del Beni Culturali entro il 15 agosto 2015. A regime, dovrà essere presentata dal primo gennaio al 28 febbraio dell’anno successivo a quello di effettuazione delle spese ed entro il 29 aprile si riceverà la comunicazione del credito effettivamente spettante. Solo per le spese sostenute nel 2014, la domanda dovrà essere inviata entro 60 giorni dalla definizione della predetta modalità telematica.

Il bonus dovrà essere riportato in Unico, verrà ripartito in tre quote annuali di pari importo e potrà essere solo utilizzato in compensazione in F24, dal primo gennaio dell’anno successivo a quello di sostenimento delle spese.

Il bonus è riconosciuto nel rispetto dei limiti degli aiuti cosiddetti de minimis (regolamento Ue n. 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013 relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea).

La fruizione del credito d’imposta non comporta la sua tassazione né ai fini Ires o Irpef né ai fini Irap.

(Da Il sole 24 ore del 6 agosto 2015 – La guida pratica per la famiglia – Pagina a cura di Luca de Stefani)


Arredamento, «il bonus mobili ha dato una svolta»

Il bonus mobili funziona. Lo evidenzia la Federmobili Confcommercio che, insieme a FederlegnoArredo, ha lavorato per ottenere la detrazione fiscale finalizzata al rilancio dei consumi del settore, introdotta nel giugno 2013 e prorogata a tutto il 2015.

L’associazione ha analizzato i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze relativamente a tutti i contribuenti italiani, da quali emerge che oltre 170mila persone fisiche nel solo 2013 (anno in cui il bonus di fatto è stato attivo ​praticamente negli ultimi quattro mesi) hanno fatto acquisti di mobili ed elettrodomestici sfruttando il bonus, con una spesa di quasi 5.000 euro ciascuno per un totale oltre 835 milioni di euro. La Lombardia è stata la regione dove si è perfezionato il maggior numero di acquisti con detrazione. Ne hanno beneficiato 38.500 persone per una spesa di oltre 192 milioni e una detrazione annuale di 9 milioni e 600mila euro. A seguire Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Lazio.

In attesa dei dati sul 2014, che emergeranno dalle dichiarazioni in corso, la Federazione ha già fatto alcune proiezioni, stimando un raddoppio delle cifre. Il trend si è infatti mantenuto anche per tutto l’anno successivo al varo della misura, che nel 2013 aveva coinvolto solo i mesi finali.

Lorenzo Cereda 2013Anche a Bergamo l’andamento è stato in linea con quello generale. «L’impatto è stato positivo – commenta Lorenzo Cereda, presidente del gruppo Mobili e arredamento dell’Ascom -. Il bonus ha agito soprattutto da stimolo psicologico, facendo decidere all’acquisto chi magari era incerto. Anche quest’anno c’è un buon movimento, un po’ limitante è semmai la spesa massima detraibile, fissata a 10mila euro».

«I report del Mef – afferma la Federmobili – ribadiscono che il bonus ha contribuito in maniera decisiva ad arrestare il crollo dei consumi registratosi nel nostro settore a seguito della grave recessione economica. Crollo ancora più pesante se consideriamo che ha investito un mercato la cui domanda interna era in crisi strutturale ormai da oltre 15 anni». «L’utilizzo del bonus si è concentrato principalmente sui contribuenti con reddito compreso tra i 15.000 e i 50.000 euro, confermando la bontà della misura per agevolare la fascia di popolazione maggiormente colpita dalla crisi economica», rileva inoltre la Federazione, che sottolinea anche come si tratti di «acquisti che probabilmente sarebbero stati rimandati in assenza di bonus fiscali e grazie ai quali hanno avuto benefici diretti ed indiretti non solo per il settore dell’arredamento, ma anche per settori ad esso collegati quali ad esempio i trasporti oltre all’edilizia».

E l’intervento non ha portato costi immediati per lo Stato. «Nel solo 2013, infatti, è stato calcolato un maggiore gettito Iva legato al bonus mobili di oltre 150 milioni di euro, che porta a un saldo positivo per i conti pubblici – è la notazione -. Di fatto la misura si sta completamente autofinanziando per i primi anni di vigenza».

mauro_mamoli_w«I dati Mef del 2013 ci permetto di stimare una proiezione per il 2014 di ulteriori 1.500 milioni di euro di acquisti di mobili ed elettrodomestici legati al bonus, che portano così un totale di oltre 2.300 milioni di euro raggiunti – dichiara il presidente di Federmobili Mauro Mamoli -. A fronte di questi risultati ci auguriamo che l’impegno del Governo non venga meno e che le detrazioni fiscali per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici vengano prorogate anche oltre il 31 dicembre 2015».

Sempre insieme a FederlegnoArredo, la Federazione sta proponendo al Governo di mantenere la detrazione del 50% e di farla rientrare all’interno del tetto di 96mila euro di spesa attualmente previsto per interventi di ristrutturazione edilizia.

La guida al bonus mobili dell’Agenzia delle entrate


“Tax free shopping”, l’Ascom incentiva i consumi dei turisti extra Ue

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Una città sempre più a portata di turista, anche extraeuropeo; negozi aperti e acquisti agevolati per Russi, Americani, Cinesi, Giapponesi e tanti altri. È ciò che Bergamo vuole diventare grazie al servizio “Tax Free Shopping” presentato oggi nella sede di via Borgo Palazzo da Ascom e promosso in collaborazione con la società Global Blue a seguito del lavoro svolto congiuntamente a Federazione Moda Italia.

Il Tax Free Shopping è la procedura che consente ai turisti provenienti da Paesi Extra Ue, non residenti in Italia, di recuperare l’Iva pagata sugli acquisti effettuati nei negozi italiani convenzionati (il rimborso Iva è previsto per spese superiori a 154,94 euro). Si tratta di un servizio offerto in diversi Paesi del mondo che agevola, e quindi incentiva, gli acquisti da parte dei turisti internazionali.

Ascom Bergamo, in collaborazione con Global Blue, società specializzata nei servizi connessi allo shopping dei turisti stranieri, propone un servizio che fa leva sul recupero dell’imposta sul valore aggiunto in modo agile e sicuro. Con la stipula del contratto di convenzione con Global Blue, i commercianti riceveranno tutto il materiale per poter espletare le pratiche connesse al servizio di Tax Free Shopping; le attività ulteriori, relative al rimborso Iva al cliente, verranno gestite direttamente da Global Blue.

Il servizio è rivolto a brand ed esercenti del centro città e della provincia (o comunque vicini ai centri turistici e ai grandi alberghi) e ai centri commerciali presenti sul territorio e sarà illustrato agli operatori giovedì 28 maggio alle ore 15 presso la sede di via Borgo Palazzo 150 (sala corsi). Le categorie interessate sono abbigliamento, calzature, pelletteria, valigeria, oreficeria, orologeria, elettronica e casalinghi. L’incontro, che sarà gratuito, spiegherà i passaggi che i negozianti dovranno conoscere per proporre ai clienti stranieri la procedura di rimborso dell’Iva sugli acquisti effettuati presso i loro punti vendita.

L’iniziativa intende far conoscere a brand ed esercenti del territorio bergamasco le opportunità offerte dal servizio di Tax Free Shopping, soprattutto in previsione dell’arrivo di un ampio flusso di visitatori internazionali diretti a Expo e per supportare il flusso di passeggeri extraeuropei in transito nell’aeroporto di Orio al Serio, che coglieranno l’occasione per visitare Bergamo e fare acquisti nei negozi della città.

«Negli ultimi mesi a Milano c’è stata una corsa all’adesione al tax free da parte dei commercianti e credo che anche Bergamo possa incrementare il numero dei negozi che offrono questa possibilità alla clientela straniera – dice Paolo Malvestiti, presidente di Ascom Bergamo -. È sufficiente osservare nelle vie principali della città la presenza di stranieri con pacchetti e acquisti per capire come i turisti siano già oggi un segmento molto interessante per il commercio, in particolare di articoli di pelletteria, calzature, oggetti di orologeria e gioielleria. È quindi necessario che le nostre attività commerciali non perdano tempo e si dotino di tutto quanto è necessario per diventare interessanti per chi ama viaggiare e fare acquisti di un certo livello».

Nei giorni scorsi, in occasione dell’Assemblea annuale, l’associazione commercianti ha annunciato il lancio di una serie di servizi innovativi per accompagnare gli imprenditori bergamaschi ad affrontare nel modo adeguato tutte le opportunità che Expo offre. Il servizio Tax free è uno di questi. «Si tratta di una importante misura di stimolo del commercio internazionale e quindi di un incentivo al consumo – sottolinea Malvestiti – una formula attrattiva che serve ad avvicinare i turisti che non risiedono nella Comunità Europea».

«Con Expo e grazie al flusso di passeggeri extraeuropei in transito nell’Aeroporto di Orio al Serio, Bergamo mira a diventare meta dei “globe shopper”, clienti redditizi che si trasferiscono da un Paese all’altro non solo per viaggiare – afferma Luigi Trigona, presidente di Turismo Bergamo -. Incrementare il flusso di turisti extra europeo, grazie anche alla possibili rotte di collegamento che l’aeroporto propone, è uno degli obiettivi di Turismo Bergamo. La presenza alle fiere estere, la promozione del territorio attraverso gli educational tour e i press trip sono strumenti che ci permettono di raggiungere i turisti che giungono non solo dalla Comunità Europea. Inoltre, il sito visitbergamo.net, rivisitato e ampliato nella sua offerta, è uno strumento importantissimo per attirare e far innamorare di Bergamo anche i più lontani».

«Negli anni – ricorda Trigona – abbiamo avuto ospiti giornalisti e tour operator provenienti da Cina, Giappone, Corea, Stati Uniti, America del Sud e tutti sono rimasti entusiasti della nostra città. Oggi avere il sito e i vari social con immagini stupende ed emozionali sono un valido supporto per far conoscere e valorizzare la nostra terra anche negli angoli più remoti del mondo».

Emilio Bellingardi, chief operating officer di Sacbo, ha evidenziato il forte impulso che l’aeroporto di Orio al Serio sta fornendo in maniera crescente alla presenza turistica nella città e nella provincia di Bergamo. «L’evoluzione della procedura di rimborso Tax Free rientra nella politica di servizi sempre più efficienti, finalizzati a mantenere nella più alta considerazione i benefici che l’aeroporto produce a favore del sistema socioeconomico del territorio» ha dichiarato Bellingardi, sottolineando che nel 2014 all’aeroporto di Orio al Serio sono state gestite oltre 40mila pratiche di rimborso dell’Iva gravante sui beni acquistati sul territorio nazionale da soggetti domiciliati o residenti fuori dalla Ue.

Sacbo ha da poco realizzato nell’area partenze un nuovo desk dedicato alle attività viaggiatori dell’Agenzia delle Dogane, in vista della realizzazione del progetto O.T.E.L.L.O. una nuova procedura che digitalizza e semplifica il processo per ottenere il rimborso dell’Iva sui beni acquistati in Italia. Il progetto è in fase di sperimentazione a Milano Malpensa Terminal 1 ma Sacbo ha già avviato le procedure per poter essere tra i primi scali italiani ad adottare il nuovo sistema non appena saranno terminate le fasi di test, probabilmente a fine estate.

I servizi di Global Blue

Nell’ottica di fornire ai visitatori internazionali un servizio di Tax Free Shopping ancora più efficiente, Global Blue sta utilizzando all’aeroporto in Malpensa il nuovo sistema elettronico di validazione delle fatture Tax Free che permetterà di semplificare i controlli doganali sui beni acquistati in Italia per i quali si applica il diritto al rimborso dell’Iva. Grazie a questa nuova modalità automatizzata di servizio, i turisti internazionali in partenza dallo scalo di Malpensa potranno così ridurre l’attesa presso l’agenzia delle dogane e procedere direttamente alla richiesta di rimborso, con notevole risparmio di tempo.

Si tratta di una novità importante per il sistema, che consentirà una gestione più rapida delle pratiche, evitando il formarsi di lunghe code in aeroporto. Da Milano potrebbe in futuro essere esportata anche in altri scali nevralgici del territorio italiano.


Verso un fisco più semplice e meno vessatorio

di Vincenzo De Luca*

Il Governo ha ascoltato ed ha compreso le buone ragioni delle imprese. Nello schema di decreto sull’introduzione della fatturazione elettronica tra soggetti privati e la trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate – approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri lo scorso 21 aprile, in attuazione della Legge Delega di Riforma fiscale – sono state accolte, infatti, tutte le proposte portate da Confcommercio sul tavolo delle Istituzioni competenti. Fin dal primo incontro abbiamo sostenuto con determinazione che, affinché il Fisco assuma quel ruolo di soggetto “amico” che aiuta le imprese e semplifica loro gli adempimenti, il processo di “Fisco telematico” dovesse essere introdotto nel nostro Paese su base opzionale e non obbligatoria, lasciando, quindi, agli imprenditori la libera scelta di aderire o meno all’innovazione.

L’adozione della fattura elettronica “B2B” e dello scontrino telematico, inoltre, doveva essere incentivante per le imprese, riducendo loro sia i costi diretti, in termini operativi, sia i costi indiretti, in termini di adempimenti amministrativi e contabili. “Last but not least”, la maggiore trasparenza delle imprese che avessero deciso di adottare la fatturazione elettronica e trasmettere telematicamente i corrispettivi doveva portare alla riduzione dei termini di accertamento ed all’abbandono, graduale, dei controlli dell’Agenzia delle Entrate presso le imprese, riducendo, in pratica, l’invasività del Fisco e non ostacolando l’attività economica.

Ebbene, tutto ciò è stato recepito nel decreto del Governo a dimostrazione che il dialogo aperto ed il confronto continuo tra Imprese ed Istituzioni pagano e vanno a vantaggio degli interessi generali del Paese. Fatta questa breve premessa, ed entrando nel merito del provvedimento, a decorrere dal 1° gennaio 2017, per le imprese sarà possibile optare per la fatturazione elettronica tra soggetti privati e la trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate, beneficiando della eliminazione o della riduzione di una serie di adempimenti ed obblighi. In sintesi, con riferimento alla fatturazione elettronica, viene previsto che l’Agenzia delle Entrate metta gratuitamente a disposizione dei contribuenti un servizio di “generazione” e “trasmissione” delle fatture elettroniche, nonché del “sistema di interscambio” attraverso il quale i contribuenti potranno trasmettere e ricevere le fatture attive e passive. Per i soggetti che sceglieranno di avvalersi della fatturazione elettronica verranno meno una serie di adempimenti amministrativi quali, ad esempio, lo “spesometro”, la comunicazione delle operazioni con i Paesi “black lists”, gli elenchi Intrastat servizi.

Beneficeranno, inoltre, di rimborsi Iva più veloci che dovranno essere effettuati entro tre mesi dalla presentazione della dichiarazione. Analogamente, i commercianti al minuto potranno optare per la trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate. In tal caso – oltre ad essere eliminati i medesimi adempimenti previsti per i soggetti che adottano la fattura elettronica – verranno meno gli obblighi di emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale e di registrazione dei corrispettivi. Per alcune tipologie di imprese di minori dimensioni, infine, la scelta di inviare le fatture elettroniche emesse e ricevute, ovvero, di trasmettere telematicamente i corrispettivi all’Agenzia delle Entrate, consentirà di usufruire di un programma di assistenza ed ottenere ulteriori benefici quali, ad esempio, l’esonero dall’obbligo di registrazione delle fatture emesse e ricevute e dell’apposizione del visto di conformità sulla dichiarazione Iva per il rimborso dei crediti.

Con l’approvazione di questo provvedimento è stato fatto un primo passo verso un Fisco premiale, più semplice e meno vessatorio. Continui, ora, il Governo su questa strada, emanando, in tempi rapidi, tutti gli altri decreti che danno attuazione ai principi della Legge Delega di Riforma fiscale e che stanno a cuore alle imprese.

*responsabile fiscale “Confcommercio-Imprese per l’Italia”


730 precompliato, a Bergamo richiesti oltre 22mila pin

Sono oltre 22mila i Pin rilasciati in Bergamasca dall’inizio dell’anno per accedere ai servizi online dell’Agenzia delle Entrate, una vera e propria impennata – comunica la Direzione regionale dell’Agenzia – per la quale ha giocato un ruolo di primo piano il 730 precompilato, disponibile in rete dal 15 aprile. Per accedere alla precompilata tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate sono infatti necessari il codice  Pin e la password rilasciati dall’Agenzia (da richiedere in un qualsiasi ufficio dell’Agenzia, attraverso il sito web, per telefono tramite il call center o con la Carta Nazionale dei Servizi). È inoltre possibile accedere alla precompilata tramite il portale dell’Inps, inserendo il Pin dispositivo rilasciato dall’ente di previdenza.

«Grazie all’intensa campagna informativa effettuata presso tutti gli uffici delle Entrate della Lombardia, il numero dei contribuenti che nei primi mesi del 2015 ha richiesto le credenziali per accedere al proprio 730 precompilato ha raggiunto la soglia dei 250mila – evidenzia la Direzione della Lombardia -. I contribuenti hanno espresso una spiccata preferenza per l’utilizzo del canale informatico: quasi 220mila, infatti, si sono collegati al sito dell’Agenzia, più di 30mila contribuenti lo hanno chiesto negli uffici dell’Agenzia e circa 1,600 hanno utilizzato il call center. Il picco di richieste di rilascio del codice Pin si è registrato a marzo 2015 con oltre 137mila (con l’avvicinarsi del giorno della disponibilità del precompilato online). Più di 57mila richieste sono arrivate nei primi 12 giorni di aprile».

Questi i numeri delle richieste ricevute dalle Direzioni provinciali della Lombardia dal primo gennaio (dato aggiornato al 13 aprile 2015)

clicca sull’immagine per ingrandire

pin agenzia entrate gennaio - aprile 2015

Come funziona il 730 precompilato

Dal 1° maggio al 7 luglio sarà possibile accettare, integrare o modificare il modello e trasmetterlo all’Agenzia direttamente dal proprio computer o delegando il proprio sostituto d’imposta, un Caf o un professionista abilitato. Già da ora, però, l’Agenzia mette a disposizione dei contribuenti coinvolti la dichiarazione precompilata, proprio per consentire loro di consultare i dati presenti e di verificarne l’esattezza e la completezza.

I contribuenti che non hanno ancora chiesto la password e il Pin personali di accesso a Fisconline possono farlo collegandosi al sito dell’Agenzia delle Entrate www.agenziaentrate.gov.it, telefonando al n. 848.800.444 oppure recandosi presso un qualsiasi ufficio delle Entrate (anche tramite delegato). Se la richiesta è effettuata allo sportello dal diretto interessato, vengono subito rilasciati la prima parte del codice Pin e la password di primo accesso. La seconda parte del Pin sarà in questo caso immediatamente fornita al contribuente via internet. Se la richiesta è invece effettuata online, per telefono, o tramite un soggetto delegato, la prima parte del codice viene rilasciata immediatamente, mentre la seconda parte e la password di primo accesso saranno inviate, a garanzia del contribuente, per posta al domicilio registrato in Anagrafe tributaria.


Scontrini, ecco come cambia il fisco

ScontriniIl fisco punta sulla svolta digitale. La fattura elettronica, ora obbligatoria per chi tratta con la Pubblica Amministrazione, diventerà una scelta possibile anche nelle transazioni tra privati. L’avvio, opzionale, è previsto dal gennaio 2017 e gli effetti potrebbero essere dirompenti. In pratica chi aderisce invia al fisco, in modo telematico, le fatture e anche gli incassi di giornata, cancellando molti strumenti burocratici. Per le imprese ci sono anche altri incentivi: i principali riguardano l’accorciamento dei tempi per i controlli e la priorità sui rimborsi Iva. Per il fisco, ovviamente, è una rivoluzione sul fronte dei controlli. Saranno fatti ”da remoto”, senza necessità di disturbare l’impresa durante la sua attività. Ovvio, poi, che la selezione di controllare sarà decisamente più mirata. Ecco che l’impatto concreto per i cittadini è quello della possibile sparizione dello scontrino fiscale. Il tagliando cartaceo non scomparirà del tutto e potrà essere richiesto per certificare un acquisto, anche ai fini della garanzia. Ma non avrà valore fiscale, cancellando anche tutto l’armamentario di multe che l’accompagna. In alcuni casi, poi, la trasmissione telematica permetterà di ‘contabilizzare’ la spesa direttamente sul 730 precompilato. L’opzione della fattura telematica ha effetto per cinque anni e si estende di quinquennio in quinquennio. Per i gestori dei distributori automatici la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati è obbligatoria.