Lovere, per la festa patronale addobbati anche i negozi

 

lovere negozi cuore patrone

Lovere omaggia le sue sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa con la tradizionale festa patronale in programma fino a domenica 21 maggio. Stasera, 18 maggio, giorno della ricorrenza, il Teatro Crystal ospita lo spettacolo “Il palco come il cielo” a cura dei Cori loveresi e della Compagnia dialettale “Du canù”. Il clou della manifestazione sarà sabato 20 maggio con il musical “Più in alto delle stelle con Peter Pan” (ore 20.45 sempre al Teatro Crystal) e a seguire, intorno alle 22.30, i fuochi d’artificio sul lago.

Per l’intera giornata giovedì e domenica e nel pomeriggio e sera di sabato, piazza 13 Martiri ospiterà colorate bancarelle con dolciumi, articoli regalo e oggetti di artigianato. La Festa è promossa dal Comitato delle Feste patronali, Amministrazione Comunale e Nuova Proloco di Lovere. Ma anche i negozi dell’associazione Asarco rendono omaggio alle due sante vestendo le loro vetrine con un cuore addobbato con fiori rossi.

Per tutta la durata della festa sarà possibile visitare il Santuario e le sue stanze e oggetti appartenuti alle sante.


Azzano San Paolo, dal Comune contributi e sconti per le imprese

azzano san paolo

Per gli imprenditori di Azzano San Paolo e per chi decide di aprivi un’attività arriva un pacchetto di misure di sostegno. L’Amministrazione ha infatti aperto un bando per dare una mano alle aziende locali con una serie di iniziative che comprendono contributi economici e riduzioni sugli oneri.

Lo scopo è promuove lo sviluppo economico cittadino, agevolare l’insediamento di nuove attività e sostenere le assunzioni.

Nel dettaglio, il bando prevede contributi favore di chi apre nuove attività, per le imprese che assumono  lavoratori a tempo indeterminato, per gli esercizi che rimuovono e non detengono apparecchi per il gioco d’azzardo lecito/lotterie automatiche e per le imprese che avviano l’attività su immobili inutilizzati.

L’iniziativa prevede anche incentivi per l’affitto di immobili a uso abitativo.

Gli imprenditori interessati possono presentare la domanda entro il 30 giugno 2017 al Comune di Azzano San Paolo. (Per informazioni: Serena Viola, Settore Entrate, tel.035 532281, email servizio.entrate@comuneazzanosanpaolo.gov.it).

Oltre ai contributi, gli imprenditori azzanesi possono godere dello sconto del 60% sugli oneri di urbanizzazione per  interventi di ristrutturazione non comportanti demolizione e ricostruzione (comma 10 art. 44 L.R. 12/2005 e s.m.i.) e del 50% sugli oneri di urbanizzazione  relativi a interventi di demolizione e ricostruzione (comma 10 bis art. 44 L.R. 12/2005 e s.m.i.). In questo caso, il referente è il Settore Servizi Tecnici (Rossano Consoli tel.035 532290, email: settore.servizitecnici@comuneazzanosanpaolo.gov.it).

 


L’Ascom conferma Malvestiti. «Per seguire l’evoluzione del commercio al via la scuola per dirigenti»

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Paolo Malvestiti è stato confermato presidente di Ascom Bergamo Confcommercio. L’elezione è avvenuta oggi nel pomeriggio durante la prima riunione del nuovo Consiglio direttivo, scelto dall’assemblea dell’Associazione svoltasi lunedì 8 maggio.

Il Consiglio ha nominato i due vicepresidenti. Al fianco di Malvestiti è stato riconfermato come vicepresidente Giovanni Zambonelli, presidente del Gruppo Albergatori, che assume il ruolo di vicario; l’altro vicepresidente è Giorgio Beltrami, presidente del Gruppo Caffè Bar. Beltrami subentra a Riccardo Martinelli, che rimane in Consiglio.

Malvestiti, classe 1947, titolare dei negozi “Pelletteria Luisa”, fa parte del Consiglio direttivo di Ascom dal 1985 ed è presidente dell’Associazione dal 2000. Attualmente ricopre la carica, oltre che di presidente della Camera di Commercio, di vicepresidente di Confcommercio Lombardia e di UnionCamere Lombardia; inoltre fa parte del Consiglio d’Amministrazione di Sacbo e del Consiglio delle Autonomi locali.

Zambonelli, 56 anni, sposato e con due figli, imprenditore del settore alberghiero e titolare insieme al fratello del “Best Western Cappello d’Oro di Bergamo” e del “Best Western Hotel Monza Brianza Palace”, dal 2005 rappresenta la categoria come presidente e dal 2013 ricopre la carica di vicepresidente dell’Associazione; siede inoltre nel Consiglio d’amministrazione di Fogalco, la cooperativa di garanzia di Ascom Bergamo, e nel Consiglio Camerale in rappresentanza del turismo. Giorgio Beltrami, presidente dal 2009 della categoria dei pubblici esercizi, è titolare del “Bar Centrale” di Lovere; fa inoltre parte del Consiglio d’amministrazione di Fogalco e del Consiglio Camerale in rappresentanza del commercio.

Nel Direttivo sono stati cooptati i presidenti delle tre associazioni aderenti: Roberto Capello, presidente Aspan Bergamo, Mauro Dolci, presidente di Fiva Bergamo, e Riccardo Martinelli, presidente di Fogalco.

«Con questo nuovo mandato punteremo in particolare sulla formazione della nostra classe dirigente – afferma Malvestiti -. A fine maggio diamo il via ad una Scuola di formazione realizzata con l’Università di Bergamo e rivolta ai nostri presidente di categoria. È un percorso che ci aiuterà a sviluppare e ad approfondire tematiche che ci permetteranno ad affrontare le evoluzioni del commercio. Inoltre lavoreremo insieme ai Comuni e alla Regione per la salvaguardia dei centri storici e delle attività di vicinato con un occhio di riguardo verso le nuove forme di vendita».


Borgo Palazzo si tinge di rosso. E sabato i negozi organizzano la “Sfilata al rovescio”

Borgo Palazzo si è accesa di rosso per “Bergamo in Fiore – Maggio un mese di colori”, la nuova manifestazione del Distretto urbano del commercio, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, che veste le vie dello shopping con fiori, piante e allestimenti a tema delle vetrine, richiamando l’attenzione sul piacere di fare una passeggiata in città e acquistare nei negozi.

È toccato a piazza Sant’Anna e dintorni aprire le danze di un calendario proseguirà in Borgo Santa Caterina dal 13 al 19, con il giallo scelto come colore dominante, in Città alta dal 20 al 26 (rosa, in perfetta nuance con il Giro d’Italia che passerà in quei giorni), per finire con un tripudio floreale del centro, che si tingerà di bianco con richiami di rosso, giallo e rosa, dal 25 al 28 maggio.

Ai commercianti è stato chiesto di partecipare acquistando la composizione coordinata realizzata per l’iniziativa, da posizionare all’esterno, del negozio e il materiale di comunicazione. Sono stati inoltre invitati ad interpretare il tema cromatico-floreale nell’allestimento delle vetrine. Le botteghe di Borgo Palazzo non si sono fatte attendere e sono spuntati abiti fiorati e accessori nelle più vivaci tonalità del rosso, mentre il Comune di Bergamo ha offerto delle foriere che resteranno posizionate fino a settembre.

borgo palazzo in fiore 2017 (2)La rassegna ha anche ispirato un originale evento, con la collaborazione di diverse attività del Borgo. Si chiama “Sfilata al rovescio” ed è in programma sabato 13 maggio, a chiusura della settimana in fiore. L’appuntamento è nello showroom di EsseCi cucine (al numero 100), a partire dalle 16. Sarà un pomeriggio rosso e floreale, ovviamente, con numerose attività. È “al rovescio” perché sarà il pubblico a sfilare davanti alle diverse postazioni, anziché assistere da fermo al succedersi delle proposte.

In campo ci sono il ristorante Ol Giopì e la Margì, che offrirà uno showcooking nelle cucine di design del salone insieme alle golosità della Pasticceria Sant’Anna. Tra un assaggio e l’altro sarà possibile vedere all’opera le hairstylist e le makeupartist di La dolce vita, che creeranno acconciature e trucchi ad hoc per le modelle, che indosseranno gli abiti di Pietra di Luna e gli eccentrici occhiali di Foto Ottica Skandia, accompagnate dai bambini vestiti da Gretel & Hansel. Un sabato pomeriggio all’insegna della moda, del design e della buona cucina a ritmo della musica del bar La Piazzetta. Nel corso dell’evento sarà presente Emiliano Amadei, campione italiano in carica di flower design, nonché curatore degli allestimenti di “Bergamo in Fiore”, che farà una dimostrazione live di composizioni.


Dolci (Fiva): «Con la crisi ce la giochiamo, ma contro politica e burocrazia dobbiamo arrenderci»

Mauro Dolci - assemblea Ascom 2017«Per superare la crisi ci stiamo dando da fare e arriva pure qualche risultato, ma contro politica e burocrazia dobbiamo arrenderci». La denuncia di Mauro Dolci, presidente provinciale della Fiva, la Federazione dei venditori ambulanti, nel corso dell’assemblea dell’Ascom è precisa e dettagliata.

Basta scorrere le tappe che dal 2006 ad oggi la categoria ha dovuto affrontare a seguito dell’approvazione della direttiva Bolkestein sul libero mercato dei servizi. «Il recepimento in Italia è avvenuto nel 2010 – ha ricordato -, è seguita una discussione impegnativa durata due anni per arrivare all’intesa Stato-Regioni che tutelasse le attività già avviate e poi cinque anni per l’adeguamento. E a pochi mesi dalla scadenza cosa succede? I politici hanno pensato bene di dare ascolto a qualche movimento di piazza e siamo di nuovo nel caos. Con il decreto Milleproroghe il termine per i rinnovi slitta al 2019 e ci troviamo di nuovo in una fase transitoria e così le aziende non investono più e il loro valore cala drasticamente.  Senza contare che ora si pensa anche a modifiche all’intesa…».

Sul piano locale l’approccio è considerato simile. «Per il mercato della Malpensata, il più importante appuntamento della città e della provincia – ha evidenziato Dolci -, ci aspettavamo una programmazione seria. D’accordo l’esigenza di rinnovare il parco ma occorreva prima di tutto pensare al mercato. Ora ci si chiede di spostarci, sacrifici ne possiamo fare ma a patto che dietro ci sia una linea chiara che ci dia prospettive e ci metta in grado di lavorare»


Rota (Quattoerre): «L’Associazione è un bene prezioso per supportare le aziende»

Enrico Rota - Ascom Assemblea 2017Ha sottolineato la capacità/necessità dell’Ascom di stare al passo con i tempi Enrico Rota, titolare con i fratelli della Quattroerre di Torre de’ Roveri, storica associata, intervenendo all’Assemblea. «Con la mia famiglia e la nostra azienda siamo sempre stati vicini all’associazione: un matrimonio felice che l’anno prossimo festeggerà i 35 anni – ha ricordato  -. Rispetto a qualche anno fa, le sfide, sia in ambito aziendale che in quello associativo, sono certamente aumentate. Di conseguenza, anche la nostra associazione ha dovuto far fronte ad un incremento delle richieste e delle esigenze degli associati che oggi si aspettano di ricevere informazioni puntuali e consulenze specifiche sulle diverse tematiche. Ritengo che la nostra Ascom abbia accettato, senza mai tirarsi indietro, tutte le sfide che si sono presentate nel corso degli anni, nello specifico i temi dell’innovazione, della formazione, della ricerca, della consulenza, dell’internazionalizzazione e dei servizi, che rappresentano ancora oggi la spina dorsale della nostra associazione».

L’invito alla platea è stato a continuare a guardare con fiducia, ottimismo e determinazione al futuro dell’associazione, «un’officina che ha forgiato persone capaci di anteporre il bene comune ai propri interessi, prerogativa senza la quale non avremmo oggi una realtà così solida e vitale». L’Ascom quindi come «bene prezioso, che tutti noi dobbiamo impegnarci a difendere e preservare, partendo dai valori umani e lavorativi che ci hanno sempre contraddistinto».


Commercio e servizi, a Bergamo l’anno parte con il freno a mano tirato

camera di commercio - targa

A Bergamo accelerano l’industria e l’artigianato manifatturiero, mentre commercio e servizi restano al palo e dovranno fare i conti con la ripresa dell’inflazione, che minaccia il potere di acquisto dei consumatori. È il quadro che emerge dall’indagine congiunturale al primo trimestre 2017 elaborata dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Bergamo.

Nei primi tre mesi dell’anno la produzione industriale ha registrato una crescita sia sul trimestre precedente (+1,1%) sia nel confronto su base annua (+2,5%): due risultati nettamente positivi e superiori a quelli verificatisi in tutti i trimestri degli ultimi due anni. Il momento congiunturale favorevole è ribadito dai dati dell’intera industria lombarda: +1,7% sul trimestre e +4% sull’anno, con variazioni tendenziali al di sopra dei cinque punti percentuali in settori trainanti come la meccanica e la chimica.

L’andamento delle vendite in valore, che riflette anche il surriscaldamento dei prezzi delle materie prime e dei prodotti finiti, conferma la fase di ripresa con un forte rimbalzo del fatturato estero, che torna a crescere dopo il rallentamento marcato registratosi sul finire del 2016, e con una buona tenuta delle vendite sul mercato nazionale. Il consolidamento della ripresa si delinea anche nelle indicazioni provenienti dagli ordinativi acquisiti nel trimestre, in marcata espansione sia per gli ordini interni che per quelli esteri.

L’occupazione industriale è in fase moderatamente positiva e le attese per il prossimo trimestre sono prevalentemente ottimistiche e in miglioramento su tutti i fronti.

Si muove nello stesso senso la congiuntura dell’artigianato manifatturiero che ha segnato una variazione della produzione del +0,5% nel trimestre, un aumento tendenziale del +3,4% (contro il +2,9% lombardo), un robusto progresso delle vendite e un lento miglioramento delle aspettative, anche se privo di progressi recenti in termini di addetti.

«Nonostante le molteplici incertezze del quadro geopolitico internazionale, pare quindi che il riattivarsi del canale del commercio estero e di un ciclo più favorevole agli investimenti stia sostenendo la crescita della produzione industriale e, più in generale, dell’intera manifattura in Lombardia e a Bergamo – evidenzia lo studio -. Concorrono a questa dinamica positiva la ritrovata vivacità della domanda di diversi mercati esteri di riferimento per il “made in Italy”, un cambio dell’euro ancora relativamente debole e il proseguimento, almeno nell’orizzonte temporale di breve e medio periodo, di politiche fiscali e monetarie ancora espansive. Allo stesso tempo è percepibile – anche dalla parallela indagine regionale sul commercio al dettaglio – una decelerazione dei consumi e la possibilità che, sommandosi all’incertezza originata dal quadro politico-istituzionale e alle eredità della lunga crisi, la ripresa dell’inflazione possa indebolire il potere d’acquisto dei consumatori».

Nel commercio al dettaglio, l’indagine regionale non registra significative variazioni: su base annua il volume d’affari a Bergamo è al +0,6%, ma come risultato medio di una flessione nell’alimentare (-5,1%), una stagnazione nel non alimentare (-0,1%) e un aumento nel commercio non specializzato (+2,4%). Il dato medio lombardo conferma l’assenza di spunti positivi del fatturato medio. Nel confronto sul trimestre precedente il settore segna invece un calo dello 0,5%.

Le vendite del largo consumo confezionato in ipermercati e supermercati, secondo una fonte diversa (IRI-Information Resources) dall’indagine congiunturale, risultano in crescita tendenziale a Bergamo del +1% in volumi e del +2,9% in valori.

Nei servizi l’aumento tendenziale del volume d’affari a Bergamo (+0,6%) è distante dal più positivo risultato della media regionale (+2,6%), soprattutto a causa della minor crescita nei settori del commercio all’ingrosso e dei servizi alle imprese. L’incremento sul trimestre si è fermato allo 0,1%.

L’occupazione risulta in aumento nel commercio e, più nettamente, nei servizi.

Infine, nell’edilizia un risultato positivo e in progressivo lento miglioramento emerge dall’intero campione regionale, con qualche segnale di relativo maggiore ottimismo sul prossimo trimestre anche a livello provinciale.


Stop ai fast food in Città alta, «una scelta che fa bene al commercio»

fish and chips - street food - cartoccio

All’Ascom piace lo stop al “cibo selvaggio” in Città alta, ossia la scelta del Comune di Bergamo di vietare l’apertura di alcune attività commerciali – a cominciare dal food “monotematico” che sta andando per la maggiore – per salvaguardare l’identità del borgo. Il provvedimento tiene conto del confronto con le associazioni di categoria e del Duc e trae la propria forza normativa dal “decreto Franceschini” che restituisce ai sindaci, di contro alla generale liberalizzazione, la possibilità di regolamentare il piccolo commercio nei centri di particolare pregio storico e artistico.

La novità dovrebbe entrare in vigore prima dell’estate, dopo il vaglio della Regione e della Soprintendenza e il passaggio in Giunta e Consiglio comunale, e farà del capoluogo orobico la seconda città in Italia, dopo Firenze, e la prima in Lombardia a mettere al bando fast food e negozi di chincaglierie varie. Per 18 mesi – tanto durerà la sperimentazione – le mura venete saranno off limits per self service, friggitorie, take away e tutti gli alimentari monoprodotto, dallo yogurt alle patatine fritte, ma anche sexy shop, solarium, centri massaggi, distributori automatici: in tutto una sessantina di attività individuate dai relativi codici Ateco.

«Il lavoro con l’Amministrazione è stato positivo – afferma il direttore dell’Ascom Oscar Fusini -. La scelta di definire per Città alta le attività che possono o non possono aprire da un lato favorisce la salvaguardia delle funzioni commerciali per i residenti, dall’altro permette di mantenere un livello alto nella qualità dell’offerta rivolta ai turisti». «La crescita delle insegne monoprodotto, spesso catene e in piccoli spazi – rileva –, è un’evoluzione che testimonia le difficoltà del commercio nei centri storici e che indebolisce l’offerta poiché non porta effettivi vantaggi all’appeal turistico come invece fanno insegne tipiche ed originali. Una limitazione non può perciò che fare bene». «Dal divieto – tiene a precisare – sono escluse le attività che hanno già aperto, vengono perciò salvati i diritti acquisiti e tutelati gli investimenti». Nessun veto nemmeno per ristoranti, pizzerie e pub con cucina.

In tema di decoro il Comune prevede inoltre norme – non solo in Città alta ma in tutte le aree del Duc, quindi anche centro, Borgo Palazzo e Borgo Santa Caterina – per rendere insegne, accessi, vetrine, illuminazione interna più armonici con il contesto. «La vetrina dovrà essere intesa in senso proprio – spiega il direttore Ascom – per presentare prodotti e sevizi e non, ad esempio, essere occupata da scaffalature. Si interviene anche sui negozi sfitti le cui vetrine dovranno essere oscurate con materiale che non produca un effetto negativo sull’immagine complessiva dell’area. Insomma, una serie di prescrizioni per aumentate il livello qualitativo dei negozi di Città alta e dei borghi». I negozianti avranno tre mesi di tempo per adeguarsi alle nuove disposizioni.


Nuovo centro di Bergamo, ecco il concorso europeo

presentazione concorso centro bergamoIl nuovo volto del centro di Bergamo passa dall’atteso concorso europeo di progettazione, le cui linee guida sono state approvate dalla Giunta e presentate oggi, anche ai rappresentanti del commercio, dal sindaco Giorgio Gori e dagli assessori Francesco Valesini (Riqualificazione urbana e Edilizia) e Stefano Zenoni (Pianificazione territoriale e Mobilità).

L’area è quella del centro piacentinano, i cui snodi principali sono stati individuati in Sentierone, Quadriportico, piazza Dante, piazza Cavour, largo Belotti e via Tasso. L’obiettivo è valorizzare gli spazi urbani, rilanciare le attività turistico-ricettive, recuperare e riutilizzare il patrimonio edilizio esistente, ma anche promuovere iniziative ed eventi socioculturali e migliorare l’accessibilità e la fruibilità.

Il bando si articola in due fasi, la prima basata sul concept plan dell’area, la seconda sui progetti di fattibilità tecnica ed economica, relativamente a piazza Dante e Quadriportico e al Sentierone. La pubblicazione avverrà il 5 maggio (i materiali saranno a disposizione sul sito concorsobergamo.it). Gli studi interessati avranno tempo fino alle ore 12 del 5 luglio per far pervenire curriculum e progetti. Entro il 25 settembre saranno proclamati i cinque finalisti, che accederanno alla seconda fase, aperta fino alle ore 12 del 28 dicembre. Entro il 9 febbraio 2018 si conoscerà il progetto vincitore e, quindi, come cambierà la passeggiata dei bergamaschi.

Oltre alla riqualificazione degli spazi, tra le volontà principali dell’Amministrazione c’è quella di rendere il centro più pedonale, ciclabile e sgombro dalle auto. In questo senso si inserisce la possibilità di realizzare un parcheggio interrato privato in largo Belotti dove saranno collocati posti auto pertinenziali ora su strada e posti auto per gli Uffici Comunali per liberare piazza Matteotti.

Quanto al rilancio commerciale, uno strumento strategico è considerata la variante al Pgt che prevede criteri meno rigidi e complessi per l’insediamento e lo sviluppo di nuovi esercizi, sia di piccolo che di grande formato, con regole e premialità che vogliono incentivare la funzione di attrattori che queste attività ricoprono in luoghi attualmente fuori dal centro cittadino.

Il montepremi del concorso è di 90mila euro. Al progetto vincitore andranno 30mila euro, mentre i piani selezionati per la seconda fase riceveranno 15mila euro ciascuno. Il Comune ha previsto la spesa di un milione di euro per il rifacimento di piazza Dante e del Quadriportico, altrettanto per il Sentierone (lato Est) e piazza Cavour.


Distribuzione automatica, in Italia il record di “macchinette”

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Il Made in Italy è da primato anche nella distribuzione automatica. Secondo uno studio realizzato da Accenture per Confida (Associazione Italiana Distribuzione Automatica), il mercato dei prodotti alimentari venduti attraverso i distributori automatici arriva a toccare circa 3,4 miliardi di euro tra le cosiddette “vending” (1,8 miliardi) e Ocs (il mercato di capsule e cialde). Ed è un settore nel quale l’Italia fa segnare un doppio record: siamo infatti il Paese con il maggior numero di macchine in funzione (800mila distribuite in uffici, scuole, ospedali, aeroporti, stazioni ecc) e di macchine prodotte, con un “cuore” nelle industrie meccaniche delle aree di Bergamo e Vicenza.

Una combinazione che oggi dà lavoro a circa 30mila persone in Italia. La crescita del mercato si deve soprattutto all’aumento dei consumi alimentari fuori casa (che rappresentano oggi il 35% del totale della spesa alimentare) e alla stagionalità: l’estate molto calda del 2015 ha infatti portando a un aumento (10,5%) della vendita delle bevande fredde. «Per il 2016, che invece ha avuto invece un’estate mite – spiega Piero Lazzari, presidente di Confida l’unica associazione di categoria che rappresenta i diversi comparti della filiera della distribuzione automatica – si prevede una chiusura in sostanziale pareggio, in un contesto in cui consumi alimentari delle famiglie italiane sono scesi dell’1%».

Il mercato delle macchine da vending vale circa 500 milioni di euro (escluso il mercato delle macchine da caffè per hotel, bar e ristoranti, un altro mercato in cui l’Italia è leader) di cui il 70% è esportato all’estero (stima Osservatorio Accenture per Confida). Alla fabbricazione vanno poi aggiunti il settore dei sistemi di pagamento, che vale 31 milioni di euro, e quello degli accessori: bicchierini (42 milioni di euro), palette (30 milioni di euro) e filtri (7,6 milioni di euro).

È ancora il caffè il prodotto più venduto alle “macchinette” (54,8% del totale), seguito dalle bevande fredde (19,6%) e tra queste si registra le crescita dei succhi di frutta (+4% nell’ultimo anno). C’è poi una crescita degli snack (+1,1%): sia salati (grissini, taralli, frutta secca ecc) sia dolci (prodotti da forno, biscotti) e anche degli snack a base di cioccolato. Crescono infine i prodotti freschi (+7,2%) in particolare panini e i pasti pronti (+18,8%), dati che mostrano che il settore si sta allargando la propria offerta alimentare.

In Italia operano circa 3.000 aziende che si occupano del servizio di distribuzione automatica (i cosiddetti “gestori”). Tra queste, i primi dieci grandi player rappresentano circa il 21% del mercato. Il restante 80% del mercato è composto da medie e piccole imprese che operano su base territoriale e che nelle proprie aree di attività possono avere anche un’importante quota di mercato in quanto la distribuzione automatica è un’attività che per la sua stessa natura opera in un mercato circoscritto.

Nella classifica europea per numero di macchine installate, l’Italia (800mila) è seguita da Francia (590mila), Germania (545mila), Inghilterra (421mila). I distributori automatici di cibi e bevande nel frattempo si evolvono e integrano funzioni “intelligenti”. Si parla oggi di smart vending in relazione a distributori automatici che integrano schermi touch, sistemi di telemetria, pagamento tramite mobile, controllo da remoto della macchina e dell’assortimento dei prodotti, incrocio tra i dati (“Big Data”) della macchina con dati esterni (ad esempio temperatura, numero di dipendenti dell’azienda ecc) fino a modelli di comunicazione interattiva col cliente e analisi delle sue preferenze. Le smart vending machine secondo i dati dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano sono già 80.000, circa il 10% dei distributori automatici.