Bergamo, crescono le attività commerciali in città: sono 6.822

I dati del Comune al 31 dicembre 2021: aumentano i negozi di vicinato e calano b&b e case vacanze.
Bene anche il processo di digitalizzazione 

Il numero delle imprese commerciali in città, dopo aver tenuto nel travagliato 2020, riprende la sua crescita nel 2021: se il 2020 non aveva evidenziato grossi contraccolpi sul tessuto commerciale della città, che, anzi, aveva dimostrato la propria solidità, i dati aggiornati al 31 dicembre 2021 evidenziano che il numero di imprese attive registra un confortante segno positivo, ovvero +148 attività commerciali attive in città. Il numero complessivo delle attività commerciali si attesta quindi a quota 6.822, record per la città nella storia recente. Incide la crescita delle attività di vendita online, che fanno registrare un importante +119 rispetto all’anno precedente, ma la possibile chiusura di molte attività, paventata a inizio 2021 per via del perdurare dell’emergenza pandemica e delle conseguenti limitazioni imposte da Governo e Regioni, non sembra essersi verificata nel capoluogo.

Oltre all’incremento delle attività di vendita online – che in alcuni casi sono state connesse a negozi di vicinato che hanno deciso di incrementare la propria offerta, sfruttando le nuove tecnologie e dimostrando la prosecuzione di un progressivo processo di digitalizzazione del commercio – la notizia principale è rappresentata dall’incremento degli esercizi di vicinato, sia di vendita di prodotti alimentari sia di prodotti non alimentari: rispetto all’anno scorso, a Bergamo si registrano +17 attività commerciali di quartiere. Complessivamente si contano quindi 385 negozi di alimentari, 1558 non alimentari, 247 attività cosiddette miste. Il comparto si dimostra anche di una particolare vitalità, con 210 nuove attività che si sono insediate al posto delle 193 che hanno chiuso nel 2021: quando un negozio ha chiuso, se ne è sempre, quindi, insediato più di uno nuovo.

Le attività ricettive extra alberghiere (bed & breakfast, case vacanze) sono quelle che subiscono il maggior calo, seppur più contenuto rispetto al 2020 (-50 rispetto allo scorso anno), anche se qualcuno ha aperto comunque scommettendo sul futuro, anche alla luce del riconoscimento di Bergamo e Brescia Capitali italiane della cultura 2023. Va rimarcato il numero ancora altissimo di queste attività in città nonostante il calo degli ultimi due anni, a dimostrazione del verificarsi di una “bolla” in questa categoria prima della pandemia: sono attualmente 725, in linea con il valore 2018, un centinaio in più del 2017, quasi il doppio di quelle attive a Bergamo nel 2016 (486).

Aumenta il numero di artigiani alimentari attivi in città (+12), di estetisti (+12), di acconciatori, ma anche di attività di noleggio di biciclette, di auto e di moto (+15 rispetto all’anno precedente). Calano le rivendite di giornali e riviste (si parla di punti vendita non esclusivi, quindi non parliamo di edicole) e c’è una leggera contrazione di bar, ristoranti e trattorie, che a fine 2021 sono 693 in tutta la città, una decina in meno rispetto al record di fine 2020. Crescono (+18) invece le attività di somministrazione di bevande e alimenti collegate ad associazioni e circoli o che si configurano come mense. Interessanti anche altri dati: non varia il numero delle medie strutture di vendita e delle grandi strutture di vendita, a dimostrazione che i nuovi insediamenti hanno pareggiato il numero delle strutture che hanno abbassato la saracinesca. In città si è insediato un mercato in più (ora sono 18 in città), quello dei produttori agricoli della Malpensata.


Il Ponte dell’Immacolata fa tornare i turisti sulle montagne bergamasche

Dalla Valle Seriana alla Valle Brembana il trend delle prenotazioni è positivo. Male invece la città

Il Ponte dell’Immacolata fa tornare i turisti sulle montagne bergamasche. Dalla Valle Seriana alla Valle Brembana il trend delle prenotazioni è infatti positivo e fa ben sperare gli albergatori anche in vista delle festività natalizie. È quanto emerge da un’indagine effettuata da Ascom Confcommercio Bergamo intervistando alcuni alberghi delle principali località turistiche della provincia.
Le prenotazioni negli alberghi fino al prossimo fine settimana fanno finalmente sorridere gli albergatori dopo mesi difficili. Complici il bel tempo, i mercatini e l’apertura della stagione sciistica, i turisti – quasi tutti italiani, in prevalenza lombardi – non si sono fatti attendere: da Foppolo a Castione della Presolana passando per Clusone e San Pellegrino Terme gli alberghi stanno registrando una capienza di oltre il 60%, con picchi fino al 90%.

Bene anche il turismo a bassa quota. Il lago d’Endine si conferma meta ideale per una sosta di ristoro o un soggiorno mordi e fuggi per i turisti diretti alle località sciistiche di Ponte di Legno-Tonale, e il lago d’Iseo continua a godere di un bel trend: dopo un ottobre-novembre molto positivi, infatti, anche dicembre sta facendo registrare negli alberghi della cittadina diverse prenotazioni e non mancano le prime conferme per Natale e Capodanno.
E proprio le festività in arrivo si configurano come il vero banco di prova per la stagione invernale ormai alle porte, soprattutto in montagna. Come conferma Federalberghi, anche se le misure di per contenere la risalita dei contagi allontanano le ipotesi di nuove ulteriori restrizioni, la situazione del settore turistico rimane complicata e molti preferiscono aspettare a prenotare, se non a rinunciare al viaggio programmato. Un atteggiamento attendista che riflette la situazione di incertezza del momento e che sta portando gli alberghi a gestire prenotazioni last minute o a proporre la cancellazione gratuita entro i 3 giorni dalla prenotazione, piuttosto che a calendarizzare fino all’Epifania come in tempi precovid.

Male il turismo a Bergamo dove dopo un ottimo weekend che ha portato in città appassionati di Donizetti, in questi giorni le prenotazioni latitano e, in particolare, gli albergatori si chiedono il motivo dell’assenza degli spagnoli in vista della partita di Champions League di mercoledì. A questo si aggiunge un clima di sfiducia più generale che non consente di fare previsioni certe in vista di Capodanno.
“Adesso ci auguriamo che l’arrivo della neve previsto nei prossimi giorni completi un quadro già positivo che ha potuto beneficiare di un calendario favorevole – sottolinea Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. In vista delle festività possiamo dire che il turismo in Bergamasca deve convivere con due effetti contrastanti: da una parte la paura e l’incertezza che rallentano le prenotazioni, dall’altro il vantaggio che la Bergamasca è una meta facilmente raggiungibile in auto e, soprattutto, da un turismo regionale. Preoccupa invece la città dove le disdette fioccano”.

 


Far fiorire la legalità, l’Ascom comincia dai semi

Anche l’Ascom scende in campo per la legalità. L’Associazione partecipa alle iniziative di sensibilizzazione di cittadini e imprese che l’Accademia della Guardia di Finanza promuove in occasione del trofeo “Bergamo conCorre per la legalità… e la disabilità”, la staffetta che si svolge in parallelo alla mezza maratona dei Mille, domenica 24 settembre, e che vede correre insieme alle forze dell’ordine i rappresentanti delle istituzioni, degli ordini professionali e delle associazioni di categoria.

Nel fine settimana l’Ascom sarà presente con una propria postazione nel “villaggio” allestito sul Sentierone per l’accoglienza degli atleti e del pubblico. In piazza Vittorio Veneto, il sabato dalle 14 alle 19 e la domenica dalle 7.30 alle 14, saranno distribuiti speciali gadget di legalità. A grandi e bambini, l’Associazione regalerà infatti piccole buste di semi, da piantare e curare per ricordare che il rispetto delle regole si coltiva giorno per giorno, anche con semplici gesti.

semi della legalità - locandinaSi tratta di 3mila confezioni personalizzate di semi di girasole, i cui colori una volta fioriti – giallo e verde – si intonano alla perfezione con quelli della manifestazione. Chi avrà la curiosità e la pazienza di metterli a dimora avrà la soddisfazione di veder crescere un bel fiore ornamentale con un significato in più.

Giallo e verde si ritroveranno anche tra le vetrine dei negozi. L’Ascom ha infatti distribuito trenta magliette ufficiali della staffetta invitando i commercianti a caratterizzare i propri allestimenti in occasione dell’evento, rilanciando tra chi passeggia in città il messaggio di legalità.

Non poteva nemmeno mancare una squadra dell’associazione al via della corsa. La terna è composta da Andrea Artina e Carlo Garzetta, impegnati rispettivamente nei settori Amministrazione e Ata, e da Alessandro Pagnoni di Promoberg, ed è decisa a difendere il bel risultato dello scorso anno.

«Le iniziative – commenta il direttore dell’Ascom Oscar Fusini – coronano un percorso di collaborazione con la Guardia di Finanza che ci vede già da tempo impegnati nel promuovere, con azioni di informazione e sensibilizzazione, la legalità in tutte le sue forme, presupposto indispensabile per fare impresa. I “semi della legalità” – aggiunge – hanno per noi anche un altro valore simbolico, sono auspicio di crescita, prosperità, investimenti per il mondo dell’impresa».

«Abbiamo scelto un gadget “interattivo” – evidenzia Giorgio Lazzari, responsabile marketing – che richiede cioè l’azione delle persone, l’impegno a prendersi cura dei semi della legalità che regaleremo. È il rispetto delle regole, insomma, che fa fiorire una società più giusta per tutti». «La nostra campagna è rivolta tanto alle aziende quanto ai cittadini, tutti, infatti, concorrono a creare un contesto di legalità. Tra i temi che stanno più a cuore alle nostre categorie ci sono sicuramente l’abusivismo e la contraffazione, sui quali è fondamentale coinvolgere anche i consumatori».


Mercato, nuova area lungo via Autostrada. Gli ambulanti: «Sventato il peggio»

via pietro spino nuova area mercato ok

Alla fine l’intesa c’è stata. Il Comune di Bergamo ha individuato l’area dove trasferire il mercato della Malpensata del lunedì mattina, per lasciare spazio al parco e alla riorganizzazione urbanistica del quartiere, trovando l’appoggio degli ambulanti.

Le 242 bancarelle non si sposteranno di molto. Per loro sarà attrezzata la superficie, oggi verde, compresa tra la zona artigianale di via Spino e via delle Canovine da una parte e da via Autostrada dall’altra, nel tratto compreso tra la rotonda della Coop e quella la A4. Zona Carnovali, un’area di 12mila metri quadrati di proprietà pubblica.

La soluzione – che l’assessore all’Urbanistica Valesini ha affermato essere «definitiva» – non è sgradita agli operatori, che invece avevano avanzato forti preoccupazioni sulle precedenti ipotesi, la zona delle piscine-ex Ospedali Riuniti e quella della Croce Rossa, a Loreto. «Ci rendiamo conto che trovare spazi in città pienamente rispondenti alle esigenze del mercato non è semplice – commenta il presidente della Fiva Ascom di Bergamo, Mauro Dolci -. Diciamo che la nuova collocazione, se non altro, non ha gli inconvenienti che presentavano le altre: banchi in strada, spezzettamento del mercato e difficile coordinamento con le esigenze dei residenti. Certo, quanti più servizi possono essere messi a disposizione degli operatori e della clientela, a cominciare dai parcheggi, meglio è. Il luogo e le intenzioni del Comune promettono tuttavia di garantire i requisiti fondamentali perché il mercato si svolga senza problemi, con i giusti spazi, gli allacciamenti e tutti banchi riuniti».

«La nuova posizione – ricorda Dolci – è il risultato di un confronto partito circa due mesi fa con il sindaco Gori e l’assessore Valesini con le associazioni di categoria e il comitato dei residenti che si opponeva al trasferimento del mercato a Loreto. Gli aspetti che abbiamo sempre voluto fossero tenuti in considerazione sono l’informazione e la programmazione, non ci andavano per niente le soluzioni posticce. Il Comune ha capito la situazione, ha trovato un’alternativa e ci siamo detti disponibili a ragionarci su. Ora continueremo a seguire l’iter per arrivare ad un progetto condiviso».

L’investimento per attrezzare l’area, che negli altri giorni della settimana sarà un parcheggio, è di 1,5 milioni. Il verde sottratto con l’asfaltatura sarà compensato, nel bilancio della sostenibilità ambientale cittadina, dall’ampliamento del parco della Malpensata. Per offrire un migliore collegamento con i mezzi pubblici si pensa anche ad una modifica del percorso della linea 6 nel giorno del mercato. L’intervento si colloca inoltre all’interno del piano più ampio di riqualificazione del quartiere e di revisione della viabilità, con la previsione di rendere via Autostrada un viale alberato che segna l’ingresso in città. Il trasferimento di banchi è previsto nel 2018. «E fino a quando l’area non sarà pronta – avverte Dolci – non ci muoveremo».

Se Comune e ambulanti hanno trovato la quadra, sono ora i residenti a sentirsi tagliati fuori. L’annuncio del progetto, presentato ieri dall’assessore alla maggioranza e alla rete sociale, ha avviato le proteste social. Sulla pagina Facebook “Sei del Carnovali (Bergamo) se…” sono cominciati i commenti negativi, da chi contesta il fatto che non siano stati consultati gli abitanti a chi lamenta la perdita della barriera verde contro l’inquinamento dell’arteria stradale e chi prevede problemi di traffico e parcheggi.


A maggio i commercianti vestono Bergamo di fiori

bergamo in fiore locandinaPerché vestirsi a festa solo a Natale? I commercianti di Bergamo hanno scelto di farlo anche a maggio, celebrando la bella stagione e la voglia di godersi la città e i suoi negozi attraverso quanto di più coreografico ci sia: i fiori.

Nasce così “Bergamo in Fiore – Maggio un mese di colori”, la nuova manifestazione del Distretto urbano del commercio, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, che regala alle vie dello shopping fresche atmosfere tutte da scoprire.

L’evento si articola in quattro diversi momenti nei quali ogni area del Distretto fa spazio ad un colore. Si comincia da Borgo Palazzo, che si vestirà di rosso dal 6 al 12 maggio, per proseguire con il giallo di Borgo Santa Caterina dal 13 al 19, il rosa di Città alta dal 20 al 26 (è anche il periodo nel quale passerà il Giro d’Italia, in perfetta nuance), per finire con un tripudio floreale del centro, che si tingerà di bianco con richiami di rosso, giallo e rosa, dal 25 al 28 maggio.

Il Comune di Bergamo offrirà installazioni floreali nelle aree di verde pubblico. Ne sono previste due in Borgo Palazzo, tre in Borgo Santa Caterina e in Città alta e una decina in centro. I negozianti, invece, sono invitati a dotarsi dello speciale kit (al costo di 50 euro) che comprende una composizione da posizionare all’esterno del negozio, vicino all’ingresso, la vetrofania e la locandina della manifestazione. Sono inoltre chiamati a dare libero sfogo alla creatività interpretando il tema cromatico-floreale della propria area anche nell’allestimento delle vetrine.

Il progetto è coordinato e supervisionato da Emiliano Amadei, vicepresidente del Gruppo Fioristi dell’Ascom di Bergamo, campione regionale e nazionale d’Arte Floreale e rappresentante dell’Italia alla Coppa Europa d’Arte Floreale. Come accaduto con le luci di Natale, anche questa iniziativa promette scorci originali e suggestivi da immortalare in selfie e scatti fotografici, che potranno essere condivisi sulla pagina Facebook del distretto e con l’hastag #BergamoInFiore.

«Bergamo in Fiore è una nuova iniziativa all’interno della strategia di eventi e comunicazione del Duc per promuovere e valorizzare il tessuto commerciale della città – afferma il presidente Roberto Ghidotti -. La manifestazione prende spunto dalla positiva esperienza realizzata dai commercianti del centro nel 2016 ed è stata pensata in un’ottica integrata che coinvolga e valorizzi tutte le aree del Distretto: centro, Città alta, Borgo Palazzo e Borgo Santa Caterina. È una formula che vuole cementare l’unione tra le quattro zone, con una modalità semplice e colorata, ma di grande effetto». «L’evento – prosegue – si inserisce all’interno di un calendario annuale del Duc ricco di appuntamenti tra i quali spiccano la seconda edizione, a giugno, del Bergamo Shopping Master ossia il concorso a premi per i clienti dei negozi della città, un nuovo e speciale evento sul tema della moda, a settembre, e il progetto delle luminarie nel periodo natalizio».

Nessun problema per la collocazione sul suolo pubblico delle composizioni floreali. In occasione della manifestazione, il sindaco Gori ha infatti autorizzato il posizionamento delle fioriere all’esterno degli esercizi commerciali nelle quattro aree coinvolte. Invitando i titolari dei negozi a partecipare secondo le modalità previste dal progetto, il provvedimento ricorda che dovranno essere rispettate le norme del codice della strada, in particolare, non potranno essere collocati nastri o decorazioni sui semafori e su ogni altro tipo di impianto segnaletico. Le composizioni floreali all’esterno delle attività commerciali dovranno, inoltre, garantire uno spazio libero di almeno 1,5 metri per non intralciare il transito dei pedoni.


Al Lazzaretto debutta Alimus: tutto quanto nutre mente e corpo

alimus lungo
C’è un evento tutto nuovo a Bergamo dedicato al benessere e alla crescita personale. Si chiama “Alimus” ed è in programma domenica 12 giugno al Lazzaretto.

È organizzato da tre realtà cittadine, la scuola di shiatsu LaFonte, Arti Marziali Khawam e cooperativa La Terza Piuma, amici e ora partner di un progetto che intende valorizzare il significato di salute attraverso la conoscenza e la consapevolezza di ciò che nutre.

Alimus è infatti parola latina che significa nutrire, alimentare, far crescere, promuovere e la manifestazione offre una panoramica delle cose buone da cui trarre nutrimento: non solo cibo, ma anche tutto ciò che può favorire la salute fisica, emotiva, sociale e spirituale.

La lunga giornata, dalle 10 alle 23.30, «permetterà di conoscere, in modo più completo e raffinato rispetto alla classica “fiera del benessere” – evidenziano gli organizzatori -, le varie proposte del territorio. La formula è infatti quella dell’open day, in cui i visitatori potranno avvicinarsi in modo interattivo alle tante discipline e proposte culturali».

L’ambiente sarà suddiviso in cinque aree, legate ad un elemento della medicina tradizionale cinese, che dà il tema.

LEGNO

È l’elemento che rappresenta la nascita, la crescita, l’evoluzione. È quindi l’area dedicata ai bambini e a tutto ciò che ruota intorno all’infanzia e all’educazione. Ospiterà associazioni che si occupano di temi legati all’infanzia; piccole aziende con prodotti dedicati come fasce portabebè, pannolini lavabili, detergenti per bambini; scuole e altre realtà che propongono attività educative per bambini.

FUOCO

Rappresenta la vitalità dell’uomo, l’espressione, la potenzialità. Saranno presenti tutte quelle attività legate ad una espressione fisica, ad una manifestazione dinamica ed energetica che permetta la comunicazione con il proprio spirito. Saranno perciò presenti in questa sezione scuole di formazione di discipline bio-naturali (shiatsu, ayurveda, thailandese, massaggi), associazioni di arti marziali, biodanza, yoga, tai ji quan, qi gong, pilates.

TERRA

È l’elemento che rappresenta il cibo, il nutrimento. In quest’area sarà posizionata la zona ristorazione e i prodotti alimentari. Cibo naturale, biologico, a chilometro zero, vegano e vegetariano, abbigliamento e cosmesi naturale, aromaterapia.

METALLO

È l’elemento che rappresenta la costruzione, la protezione, le strutture. Zona quindi dedicata ai diversi materiali, alle pietre, alla bioedilizia, giardini zen, feng shui, metalli, cristalli.

ACQUA

È l’elemento che rappresenta la profondità, la ricchezza interiore, le emozioni. L’area è perciò dedicata al nutrimento dello spirito, delle emozioni e della ricchezza interiore e ospiterà teatro, musica, cultura, arte.

Il programma delle attività è fittissimo. Spazia dai trattamenti gratuiti di shiatsu, craniosacrale, massaggio thailandese e aiyurvedico alle lezioni aperte di arti marziali, dai laboratori di riciclo per bambini allo showcooking di cucina naturale. E ancora rappresentazioni teatrali, letture, laboratori di scrittura, di modellazione, di decorazione con il fuoco e persino di impagliatura, suoni, biomusica e mantra.

Chiuderà la giornata il concerto della “Giorgio Khawam Band” con James Thompson, cantante e musicista statunitense che ha lavorato con Zucchero, Paolo Conte e gli Stadio.

 


Gandi: «Lavoriamo insieme sulla rigenerazione urbana»

Dopo i tagli alle tasse (216 euro in meno per ogni cittadino dalla riduzione della Tari e dell’Imu e dall’abolizione della Tasi), il rafforzamento della condivisione («a volte c’è un po’ di ritardo ma non c’è progetto che non venga discusso anche con voi»), gli sforzi per rendere la città più attrattiva, testimoniati da una crescita del turismo del 20%, e quelli per migliorare l’efficienza delle infrastrutture (dai parcheggi alla grande copertura wifi), della mobilità, con il progetto qualificante del metrobus, e della sicurezza, è la rigenerazione urbana la sfida alla quale è chiamato il Comune di Bergamo.

Ricorre ad un concetto caro al mondo del commercio tradizionale, sviluppato da Confcommercio, il vicesindaco Sergio Gandi, nell’intervento all’Assemblea dell’Ascom. «Conosciamo bene il problema nei negozi sfitti, che rappresentano il 10% del totale – ha detto – e poi c’è quello dello svuotamento di grandi contenitori, dal Teatro Nuovo agli Uffici statali che saranno liberi tra poco, alla sede di Confindustria. È qui che davvero serve mettere in campo l’innovazione», ha sottolineato utilizzando la parola chiave della giornata di lavori. «L’Amministrazione è chiamata ad intervenire sugli strumenti urbanistici, a ridurre i vincoli e offrire più flessibilità, ma occorre anche un rinnovato protagonismo da parte delle attività commerciali, come quello che abbiamo visto sabato nella splendida iniziativa in centro di Bergamo Vive». E se un ingrediente fondamentale per guardare al futuro è la fiducia, «a livello locale la si costruisce condividendo un’idea comune di città e lavorando insieme».

Anche la Provincia ha portato il proprio saluto con Perlita Serra, che è anche sindaco di Curno, uno dei Comuni a maggiore densità di centri commerciali. «La nuova Provincia – ha ricordato – sta faticosamente cercando un assetto che permetta di essere quell’ente che favorisce il trasferimento dell’attrattività della città su tutto il territorio e di continuare a mantenere alta la capacità di innovare».


Centri storici, «per il rilancio cedolare secca sugli immobili commerciali»

affittasi-negozio rit ritIl rischio della desertificazione commerciale dei centri storici è sotto gli occhi di tutti, recentemente rilanciato dallo studio di Confcommercio che ha analizzato l’evoluzione delle attività nei principali capoluoghi di media dimensione negli ultimi sette anni, tornando ad avanzare, contemporaneamente, una proposta concreta, quella di introdurre la cedolare secca sulle locazioni commerciali per calmierare il prezzo degli affitti.

«Bisogna mettere in condizione i centri storici di produrre ricchezza» la sintesi del presidente Carlo Sangalli, la cui posizione è stata subito sposata da Santino Taverna, presidente della Fimaa, Federazione italiana mediatori agenti d’affari. «Condividiamo in toto la proposta d’introdurre la cedolare secca per le locazioni commerciali per dare nuovo slancio al mercato e calmierare il prezzo degli affitti – ha detto -. Una soluzione propositiva per il mercato immobiliare, che potrebbe giovarsi del recupero edilizio dei tanti locali commerciali in disuso o peggio ancora abbandonati, a vantaggio del decoro delle città. È un modo efficace per combattere la desertificazione aiutando nel contempo la ripresa immobiliare».«Oggi, paradossalmente, proprio a causa della chiusura dei locali commerciali nei centri storici- ha aggiunto -, gli stessi cittadini sono costretti a lunghe maratone in mezzo al traffico per raggiungere i centri commerciali ubicati nelle periferie. Inoltre, la desertificazione dei centri storici riguarda anche il tema della sicurezza. Le vetrine spente e le saracinesche abbassate dei negozi dei centri storici delle piccole e medie città sono spesso l’anticamera della criminalità, che alimenta l’insicurezza dei cittadini. Favorire il recupero attraverso la riqualificazione energetica del già edificato, permetterebbe molteplici vantaggi per la comunità, contribuendo nel contempo alla ripresa del mercato immobiliare».

E pure Confedilizia si è unita alla richiesta. «L’allarme di Confcommercio sulla desertificazione dei centri storici a causa della crisi del commercio coglie nel segno – ha rilanciato il presidente dell’associazione Giorgio Spaziani Testa -, così come la ricetta proposta, quella di estendere agli immobili non abitativi la cedolare secca sugli affitti». «Il fatto che gli operatori del commercio individuino nell’eccesso di tassazione sugli immobili locati la causa della crisi, è illuminante della gravità della situazione. Attendiamo dal Governo un segnale di risposta. La cedolare secca su negozi e uffici affittati sarebbe la mossa giusta per far sì che il 2016 sia, come evocato dal presidente Renzi, l’anno del rilancio dell’immobiliare».

Anche a Bergamo l’intervento è visto con favore. Il direttore dell’Ascom Oscar Fusini lo ha inserito tra i punti del “Patto per la città” per la rigenerazione urbana e pure gli agenti immobiliari valutano positivamente la proposta. «In teoria, l’ostacolo potrebbe essere il fatto che con contratti 6+6 anni i proprietari rinuncerebbero alla rivalutazione dei canoni – afferma il consigliere della Fimaa provinciale Carlo Baretti -, ma con le difficoltà del mercato dei tempi attuali credo che sia una valutazione che passa in secondo piano rispetto alla possibilità di trovare affittuari con più facilità. Una minore tassazione permetterebbe infatti di contenere i prezzi degli affitti, agevolando chi vuole aprire un’attività commerciale e rilanciando il mercato». A confermare la bontà della misura il fatto che «la cedolare secca sugli immobili residenziali funziona», chiude Baretti.


Sette anni di commercio a Bergamo. Ecco cosa è cambiato

Offerta turistico-ricettiva in crescita e negozi di vicinato stabili. È quanto emerge dall’analisi fatta dall’Ascom su come è cambiata la città di Bergamo e il centro città tra il 2008 e il 2015. L’analisi nasce dall’approfondimento con dati locali di uno studio presentato oggi in conferenza stampa a Roma da Confcommercio Imprese per l’Italia sull’evoluzione dei centri storici di 39 medie città italiane, tra cui è compresa anche Bergamo.

Dai dati analizzati dall’Ascom risulta che Bergamo è una realtà in crescita. Dal 2008 al 2015 il commercio è aumentato del 3,2% (+ 62 unità). Il boom si è registrato nelle attività di somministrazione e nella ricettività con un +9,2% (49 attività in più). Mentre restano stabili il commercio fisso alimentare (+ 1,1%) e il commercio fisso non alimentare (+0,9%).

Il terziario cittadino è composto per il 56,9% da negozi non alimentari, per il 29,4% da pubblici esercizi, ristoranti e alberghi e per il 13,7% da negozi alimentari.

Il rapporto tra densità demografica e attività è di 60 abitanti per esercizio commerciale nel 2015 e 61 nel 2008. I dati relativi al 2015 dicono che c’è un bar o ristorante ogni 204 abitanti, un negozio alimentare ogni 440 abitanti e un negozio non alimentari ogni 106 cittadini.

«Nei sette anni analizzati i numeri sono per lo più invariati – spiega Oscar Fusini, direttore Ascom Bergamo –, questo è dovuto in particolare all’aumento del numero di attività registrato nel 2015, anno in cui si sono colmate quelle perdite avute negli anni precedenti. L’analisi svolta a livello locale conferma i dati nazionali per quanto riguarda la crescita dei pubblici esercizi e la maggiore vocazione turistica di Bergamo, mentre presenta sensibili differenze rispetto ad altre città italiane per quanto riguarda il commercio in sede fissa alimentare e non alimentare».

Secondo lo studio di Confcommercio sui centri storici di 39 medie città italiane emergono sostanzialmente tre elementi: negli ultimi 7 anni, tutti i comuni analizzati, fatta qualche rara eccezione, hanno subito una perdita di esercizi commerciali più o meno significativa; nello stesso periodo, cresce l’offerta turistico-ricettiva; la riduzione dei negozi nei centri storici è quasi doppia rispetto alle periferie. «La differenza con le altre città è dovuta al fatto che a Bergamo l’avvento della grande distribuzione organizzata è iniziato un decennio prima rispetto alle altre realtà provinciali, che si sono trovate ad affrontare l’impatto della gdo solo in questi ultimi anni», spiega Fusini.

I dati

  • Ricettività e somministrazione

Pubblici esercizi e ristoranti sono aumentati in 7 anni del 9,2%, in particolare nel centro città sull’asse piazzale Marconi – porta Nuova e nella zona piazza Pontida – via Sant’Alessandro – Sant’Orsola. La crescita è l’esito delle liberalizzazioni totali che hanno interessato il settore. Fuori dai centri storici sono nati alcuni pubblici esercizi nella periferia cittadina.

  • Commercio fisso alimentare

Nel commercio fisso alimentare c’è stato un piccolissimo incremento di attività, pari all’1,1%. Il settore aveva già pagato pesantemente la perdita di attività nel decennio precedente a tra il          2000 e il 2010. Oggi questa stabilità è dovuta in particolare alla nascita di nuove attività che offrono consumo sul posto.

  • Commercio fisso non alimentare

Anche in questo settore si registra una stabilità. È avvenuta una trasformazione del settore con la riduzione di negozi di abbigliamento e calzature tradizionali, la cui offerta era particolarmente alta negli Anni 80 e si è andata ridimensionando anche per via del cambiamento degli stili di vita e di consumi; il calo dei negozi tradizionali è stato compensato da altre proposte, in particolare negozi etnici.

Le proposte

Confcommercio pone come elemento strategico per la crescita del Paese la rigenerazione dei centri urbani, nei quali confluiscono il maggior numero di abitanti e di imprese attive nel terziario. Nelle maggiori 100 città italiane si concentra il 67% della popolazione, l’80% del Pil e il 75% delle imprese attive. La Confederazione ha sottoscritto nei mesi scorsi un “Patto per le città” insieme al Consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Ance e Unioncamere.

Ascom, prendendo spunto da Confcommercio, si propone di stringere un Patto per la città che riunisca i diversi attori presenti in città con l’obiettivo di sostenere e sviluppare il rilancio del territorio urbano. «Serve quindi un piano coordinato di interventi di riqualificazione e di rigenerazione urbana attraverso il quale necessario puntare sull’offerta culturale, turistica e commerciale – spiega Fusini-. Infine è fondamentale integrare le competenze anche di innovazione e di visione digitale della città (smart city e sostenere le reti d’impresa tra cui il nostro Distretto urbano del commercio».


Monterosso, il ponte riapre a fine maggio. È in anticipo

ponteSi chiuderanno con 15 giorni di anticipo sulle previsioni i lavori per la riapertura del ponte di Monterosso, danneggiato più di un anno fa da un camion che trasportava un’escavatrice.  Il 20 maggio sono infatti previste le prove di carico e la riapertura, al termine della fase di elaborazione e acquisizione dei dati statici, dovrebbe essere possibile con ogni probabilità entro la fine di maggio, in anticipo quindi sulla previsione della metà di giugno.

Il 19 maggio scadono i 28 giorni richiesti dalla legge per il consolidamento della struttura, la cui costruzione è di fatto ultimata. Il 20 maggio sarà chiusa la Circonvallazione nel tratto sotto il ponte dalle ore 9 alle 21 (saranno percorribili le bretelle laterali): «Abbiamo deciso di anticipare al mercoledì la chiusura della strada sottostante – spiega l’Assessore ai Lavori Pubblici Marco Brembilla – perché stiamo cercando in ogni modo di accelerare le operazioni e riaprire finalmente il ponte in anticipo rispetto alla scadenza indicata del 15 giugno.»

Il 20 maggio è il primo giorno possibile per effettuare le prove di carico, decisive per l’effettuazione del collaudo e per stabilire l’apertura del ponte. «Le prove di carico dovranno poi essere elaborate e saranno acquisiti i dati necessari alla definizione del collaudo da parte dell’ingegnere incaricato: – continua Brembilla – la previsione è quella di aprire il ponte prima della fine di maggio. Un’accelerazione non solo per consentire finalmente agli abitanti di Monterosso e Redona di riappropriarsi dell’importante collegamento con il centro cittadino, ma anche per consentire un tranquillo svolgimento dell’ultima gara di campionato di Serie A tra Atalanta e Milan, che prevede un notevole afflusso di pubblico verso lo stadio Atleti Azzurri d’Italia.»