Black friday, anche in Lombardia “legali” i supersconti

black fridayDa quest’anno anche in Lombardia il black friday sarà “legale”. La Regione Lombardia ha approvato ieri, su proposta dell’assessore allo Sviluppo Economico Mauro Parolini, una modifica alla normativa sulle vendite straordinarie che abolisce il divieto di vendite promozionali nel periodo dal 25 novembre al 31 dicembre, mantenendo esclusivamente la disposizione che le vieta nei trenta giorni antecedenti i saldi. Per quanto riguarda il 2017 lo stop agli sconti dovrebbe scattare (perché sia ufficiale la modifica deve essere approvata dal Consiglio regionale) perciò il 6 dicembre, lasciando campo libero alle superofferte del black friday, la corsa allo shopping in uso negli Stati Uniti che sta prepotentemente prendendo piede anche in Italia e che interessa anche i giorni precedenti e successivi all’evento.

L’appuntamento – lo si ricorda – cade il venerdì dopo il Giorno del Ringraziamento, a sua volta mobile, poiché si celebra il quarto giovedì di novembre. E così è capitato che nel 2016 la giornata risultasse “fuorilegge” per la disciplina lombarda. «Ora la normativa è la stessa presente in quasi tutte le regioni d’Italia – spiega il direttore dell’Ascom di Bergamo Oscar Fusini – ed è la stessa in vigore per i saldi estivi, che prevede il divieto alle vendite promozionali nei trenta giorni precedenti, senza ulteriori limitazioni».

https://www.youtube.com/watch?v=UYLyEaAEprg

«Anche la Lombardia, come praticamente tutte le altre regioni d’Italia, potrà  avere il suo black friday – commenta il presidente di Federazione Moda Italia Renato Borghi -. Un evento in cui si potrà offrire per un solo giorno sconti eccezionali al fine di stimolare le vendite, ma anche un’occasione per creare un pacchetto di proposte con i settori della cultura, del food e del design. Di fronte ad un ciclone come è stato il “Black Friday” da un punto di vista commerciale, non  si poteva rimanere indifferenti. Il dettaglio indipendente è stato di fatto discriminato rispetto alle multinazionali che hanno bypassato le regole a fronte di un basso rischio di sanzioni. Il divieto di effettuare promozioni partirà, come già previsto dalla legge regionale e una volta concluso l’iter di approvazione in Consiglio Regionale, nei trenta giorni antecedenti i saldi sia invernali sia estivi. Chiediamo ora alle Istituzioni locali controlli più efficaci contro i trasgressori che faranno sconti nei periodi non consentiti e sanzioni proporzionate alle superfici del punto vendita».

 

 


Look perfetto, Carla Gozzi in cattedra con Ascom Formazione

 

carla gozzi 2Per chi desidera migliorare il proprio look e avere un guardaroba perfetto, c’è un’occasione da non perdere.

Sabato 4 febbraio Ascom Formazione propone un incontro con Carla Gozzi, la style coach conosciuta al grande pubblico come conduttrice del programma tv  “Ma come ti vesti?”. Il corso si intitola “Trova il tuo stile personale con Carla Gozzi”, si tiene nelle sede di Osio Sotto  (piazzetta Don Gandossi 1) e dura 4 ore (dalle 9.30 alle 13.30). Carla Gozzi metterà a disposizione tutta la sua esperienza nel mondo del fashion. Si potrà così imparare a trovare ed esprimere il proprio stile, conoscere le linee e i colori adatti alla propria fisicità; e ancora, quali sono i capi che non possono mancare nel guardaroba e i grandi classici che regalano un look sempre curato ed adatto alle occasioni.

Per informazioni e iscrizioni: Ascom Formazione tel. 035 4185706/707 – info@ascomformazione.it (www.ascomformazione.it).


Sui social o nel vestire, in Ascom due corsi per migliorare l’immagine

instagramI social network diventano ogni giorno più strategici per la comunicazione, il marketing e la vendita. Ascom Formazione martedì 17 gennaio mette in campo un corso di un pomeriggio che insegna a usare Instagram, il social che punta sulle immagini e che proprio per questo motivo è tra quelli più di successo e strategici per chi ha un’attività.

Il corso si svolgerà all’Accademia del Gusto dalle ore 15 alle 18.30. Si imparerà a gestire un account Instagram, come essere seguiti da più follower (le persone che decidono di seguire il profilo e tramite questo possono essere aggiornati sulle attività dell’azienda). Il seminario è aperto a aziende e agli appassionati che vogliono essere presenti e farsi conoscere in modo efficace su Instagram.

Per chi desidera migliorare il proprio look e avere un guardaroba perfetto, sabato 4 febbraio Ascom Formazione propone un incontro con Carla Gozzi, la style coach conosciuta al grande pubblico come conduttrice del programma tv  “Ma come ti vesti?”. Il corso si intitola “Trova il tuo stile personale con Carla Gozzi”, si tiene all’Accademia del Gusto di Osio sotto e dura 4 ore (dalle 9.30 alle 13.30). Carla Gozzi metterà a disposizione tutta la sua esperienza nel mondo del fashion. Si potrà così imparare a trovare ed esprimere il proprio stile, conoscere le linee e i colori adatti alla propria fisicità; e ancora, quali sono i capi che non possono mancare nel guardaroba e i grandi classici che regalano un look stiloso.

Per informazioni e iscrizioni: Ascom Formazione tel. 035 4185706/707 – info@ascomformazione.it (www.ascomformazione.it).


Saldi al via, si spera in un ponte lungo di shopping

Dopo un Natale così così, la speranza dei commercianti passa ora per i saldi. A Bergamo i saldi invernali avranno inizio ufficialmente, come in tutta la Lombardia e nella maggior parte del resto d’Italia, giovedì 5 gennaio, e dureranno sei settimane.

I negozi potranno mettere in vendita la loro merce a prezzi scontati, permettendo ai clienti di fare affari. Non saranno saldi col botto ma di galleggiamento. La stima, euro più euro meno, è che i bergamaschi, in linea con il resto d’Italia, spenderanno mediamente come nell’anno precedente. Secondo le previsioni dell’Ufficio Studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2017, avrà a disposizione un budget medio di 344 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature ed accessori per un valore complessivo, a livello nazionale, di 5,3 miliardi di euro.

Nella nostra provincia è stato un dicembre freddo dal punto di vista dei consumi: stando alle rilevazioni di Ascom, le vendite nel settore dell’abbigliamento, rispetto a Natale 2015, sono calate del 10% in media. La campagna dei ribassi è attesa quindi dagli operatori come una boccata d’ossigeno, nonostante il crescente ricorso a promozioni, vendite private e la concorrenza sempre più decisa delle vendite on-line.

«I saldi continuano a rappresentare un’opportunità per i consumatori, per cui restano un evento, ma anche per gli esercenti che, in una giungla di sconti e svendite sottobanco, hanno la certezza di muoversi in un contesto di norme definite» sottolinea Paolo Malvestiti, presidente Ascom. Le occasioni non mancano: «L’offerta di prodotti tra cui scegliere è davvero ampia quest’anno dopo un Natale sottotono – continua Malvestiti -. Ci auguriamo che il ponte lungo dell’Epifania incentivi lo shopping e favorisca una partenza positiva delle vendite di fine stagione, dato che l’avvio dei saldi è sempre decisivo per stabilirne la fortuna».

Improbabile però che le vendite di fine stagione possano sollevare le sorti di un anno difficile, come sottolinea anche Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vice presidente di Confcommercio: «Le vendite di fine stagione saranno sempre una straordinaria opportunità per i consumatori ma, per noi commercianti, non saranno sufficienti a colmare un gap di consumi fortemente condizionato da un andamento sempre più incerto ed altalenante».

Le regole dei saldi

In questi due mesi di saldi cinque sono i principi base da seguire, cinque regole di trasparenza e di correttezza pensate per la tutela della concorrenza e del cliente: cambi, prova capi, pagamenti, tipologia dei prodotti in vendita e indicazione sui prezzi.

1Cambi

La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi

Non c’è obbligo. È rimessa alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti

Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione. Inoltre è previsto l’obbligo di accettazione dei pagamenti tramite banconat e carte di credito sopra i 30 euro.

4. Prodotti in vendita

I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

5. Indicazione del prezzo

Obbligo del negoziante di indicare il prezzo iniziale di vendita e lo sconto in percentuale. È facoltà, ma consigliabile, indicare anche il prezzo di vendita ribassato, mentre è vietato indicare qualsiasi altro prezzo.

Le violazioni alla norma sulle vendite straordinarie saranno punite con sanzioni amministrative da 500 a 3.000 euro, secondo la legge regionale 9/2009


Abbigliamento/ La crisi pesa e le promozioni compromettono le Feste

Il “Black Friday” ha guastato il clima natalizio, in una stagione già contraddistinta da un calo dei consumi pesante per l’abbigliamento. È il quadro di Diego Pedrali, presidente del Gruppo Abbigliamento e Calzature dell’Ascom di Bergamo: «Gli sconti e promozioni della Gdo penalizzano i negozi tradizionali già in difficoltà e che da anni auspicano di fare slittare i saldi. La categoria spera in maggiori tutele, in un contesto di promozioni sottobanco e senza regole e di sconti da volantino. Il bilancio è ogni anno più pesante: i negozi segnano nel 2016 un ulteriore calo del 5-10 % rispetto al 2015, già col segno meno. Dal 2008 ad oggi i consumi sono calati anche del 50% e la crisi non interessa solo i negozi tradizionali, ma anche i centri commerciali, dove ormai la gente va per lo più a fare due passi e a guardare le vetrine».

Anche se sarà un Natale di crisi, poco vivace per consumi e spesa media, ai regali non si rinuncia: «Cala il budget destinato agli acquisti ma per i familiari si fa qualche sacrificio in più per acquistare capi di moda: giubbotto di montone o lana e scarpe a doppia fibbia per lui, completi rigorosamente neri, pantaloni a palazzo corti e anfibi per lei».

I negozi di abbigliamento esprimono la propria preoccupazione per la possibile estensione dello scontrino digitale anche agli esercizi commerciali: «L’invio telematico in tempo reale alle Agenzie delle Entrate comporterebbe ulteriori costi di gestione per i commercianti, obbligati ad investire nel nuovo registratore di cassa», spiega Pedrali. 


Moda, acquisti con segno “più”. «Ma manca slancio alla ripresa»

 

È una fotografia in chiaroscuro quella scattata da Federazione Moda Italia in occasione dell’assemblea di FederModaMilano. L’andamento delle vendite in valore registrato sulle aziende associate nei primi otto mesi del 2016 fa segnare -1,8% in Italia rispetto al 2015. Va meglio a Milano e in Lombardia con un +0,3% rispetto al dato medio nazionale. Il dato sugli acquisti degli italiani con carta di credito nei negozi moda rilevato dall’Osservatorio Acquisti CartaSi nei primi otto mesi del 2016 è invece migliore, con un incremento di circa l’1,3% in Italia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e a Milano un +3,2%. Valori diversi che tengono conto della diversa composizione del mercato analizzato. I punti vendita associati da FederModa sono, infatti, soprattutto i multi-brand mentre nei dati CartaSi sono compresi anche i mono-brand.

Dal “Fashion & High Street Report”, illustrato sempre durante l’incontro, emerge invece l’andamento settore per settore, con il segno sia positivo per abbigliamento (+1,7%), accessori (+5,4%), articoli sportivi (+3,3%) e pelletterie/valigerie (+0,7%). Negativo per calzature (-5,2%) dove è forte per il dettaglio tradizionale la concorrenza del canale di vendita online, e pellicceria (-8,1%).

«I dati dell’andamento del nostro settore – commenta Renato Borghi, presidente di Federmoda Italia – sono in linea con un contesto economico in cui l’elemento predominante continua ad essere la mancanza di slancio della ripresa, nonostante qualche timido segnale sembri arrivare dall’incremento, nell’ultimo trimestre, dello 0,3% del Pil. Un segnale positivo che, se confermato a fine anno, vedrà presumibilmente una crescita dello 0,8% per il 2016. Il dettaglio, tuttavia, beneficerà dei presumibili effetti positivi soltanto in un secondo momento».

Nell’attesa il saldo delle imprese è negativo. Al 30 giugno erano 125.569  rispetto alle 137.001 nel 2012 (- 8,3%). «Sette negozi al giorno in meno – rileva FederModa – nelle nostre strade. Un dramma anche sul piano occupazionale, con oltre 2.600 posti di lavoro persi. Tuttavia il nostro Paese mantiene, rispetto al resto d’Europa, la sua peculiarità con una percentuale di penetrazione del dettaglio tradizionale multibrand di qualità (27,7%) superiore a quella degli altri Paesi (più vicina all’Italia è la Spagna con il 27%)».

In discesa anche gli acquisti degli stranieri. Le transazioni tax free (dati Global Blue) nei primi 6 mesi del 2016 in Italia sono in calo del 7% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Anche Milano non è immune, pur con un segno negativo inferiore (- 5%). Un trend che preoccupa FederModa: «Lo shopping straniero – afferma Borghi – rappresenta, infatti, una boccata d’ossigeno a fronte di un mercato interno che stenta a ripartire. È un dato che, però, va letto anche alla luce dell’effetto Expo nel 2015». Lo shopping extraUe è prevalentemente cinese (28%) e russo (12%) con i top spender per spesa media che provengono dal Sud-Est asiatico, dai Paesi del Golfo e dagli Usa: Hong Kong (con uno scontrino medio del valore di 1.118 euro), Paesi del Golfo (994 euro), Thailandia (973 euro), Cina (891 euro) e Stati Uniti (882 euro).


Moda, i consigli dei negozi bergamaschi per un autunno-inverno di tendenza

abbigliamento uomo

Anche i più nostalgici dell’estate, di fronte al freddo degli ultimi giorni, avranno capitolato. Dopo aver terminato il cambio-armadi, il passo successivo per molti è un giro nei negozi alla ricerca di capi nuovi. Abbiamo pensato quindi di chiedere ad alcuni tra i protagonisti della moda a Bergamo quali sono le tendenze per questo autunno inverno e alcune dritte per fare gli acquisti “giusti”. Ecco cosa ci hanno risposto.

«Per l’uomo c’è un ritorno all’eleganza con abiti moderni, giacche più corte e pantaloni meno asciutti rispetto agli anni scorsi per una maggiore vestibilità, e un filone country-chic ispirato al militare, con parka, fit jacket e giacche che richiamano quelle da caccia. Un trend iniziato l’anno scorso e quest’anno esploso», dice Dario Salvi di Petronio in via Locatelli. «Poi sono di tendenza tutto il mondo dei tessuti tecnici e lana cotta, i pantaloni cargo con tasconi in fustagno o velluto, le camicie a quadrettoni. La maglieria è più girocollo che con scollo “a V” ed è molto colorata: tantissimo verde, arancio, rosso, indaco, ma soprattutto il blu in tutte le sue tonalità, dal blu marino al blu notte sia negli abiti dallo stile classico che in quelli sportivi, e il colore mastice, lanciato da Cucinelli, che sostituisce il beige classico, anche sul capospalla».«E vanno ancora gli abiti in piccole fantasie e i montgomery» dice Monica Volpi di Carom in via Matteotti.

Nella scarpa c’è il ritorno dello scarponcino simil montagna in versione città, del polacchino, della scarpa alta allacciata.

«Sempre per l’uomo – dice Mariagrazia Biffi, della omonima boutique in via Tiraboschi – cappotti fitted e corti sia in tinta unita sia con pattern. E in quanto a colori, i toni del verde, dall’oliva al kaki al petrolio. Per la donna pellicce e parka di ogni genere, dallo sportivo all’elegante. Il parka infatti è un pezzo sempre giovane e duttile. Da non dimenticare i cappelli». E poi stivali bassi, da quelli alla cavallerizza ai bikers, fino ai cruissardes a quelli più classici poco sotto il ginocchio; cappotti dal taglio maschile di colore cammello, a quadretti o verde militare, da portare lunghi e con scarpe rasoterra.

In quanto a capi spalle «sarà la stagione del cappotto – nero a fare da passepartout o rosso per chi osa di più – asserisce Volpi – e per le giovanissime ritorna in voga il bomber rivisto in versione elegante.  Tra i colori di punta, moltissimo grigio, rosa, verde, grandi fantasie».

Per l’ufficio l’oufit uomo perfetto per Salvi è «abito nelle tonalità blu e grigio gessato con riga marcata, camicia bianca, cravatta in lana colori uniti o falsi uniti, scarpa inglese nera o testa di moro, ma anche francesina o la scarpa con lavorazione coda di rondine, sempre colore nero o moro». Mentre Biffi consiglia «tutto slim, giacca, pantalone».

La donna anche in ufficio ha più margine di scelta: «Non ne esiste uno perfetto – dice Biffi – dipende dal ruolo che si riveste e dal contesto di riferimento».


Negozi di moda, finanziamenti su misura grazie all’accordo nato in Ascom

Parte da Bergamo l’accordo di collaborazione tra la Federazione Moda Italia e il Gruppo Ubi Banca che mette a disposizione di tutte le imprese commerciali lombarde dei settori abbigliamento, calzature, pelletteria e accessori uno specifico plafond di finanziamenti.

Realizzato in sinergia con Fogalco, la cooperativa di garanzia dell’Ascom di Bergamo, va a beneficio delle imprese che avviano entro la fine del 2016 programmi e progetti di investimento – riqualificazione, ristrutturazione, ampliamento, ammodernamento delle strutture o dei processi – o di sostegno nell’ambito della gestione ordinaria.

Il requisito per accedere è che l’impresa sia iscritta alla Federazione Moda Italia, la più importante organizzazione di rappresentanza del dettaglio e ingrosso dei settori abbigliamento, tessile per arredamento, tessuti per abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, articoli sportivi con oltre 35mila imprese commerciali piccoli e medie associate.

Il finanziamento proposto è di tipo chirografario a medio termine per un importo massimo di 100mila euro, con la possibilità di condividere eventuali deroghe. L’importo del finanziamento potrà essere al massimo pari a quattro volte il volume delle transazioni del Pos annuo, che sarà interamente canalizzato sul conto di regolamento del prestito. La durata massima è di 48 mesi, con rimborso in rate mensili posticipate costanti.

Il tasso proposto per la finalità investimenti è variabile indicizzato all’Euribor 3 mesi maggiorato di uno spread compreso tra il 2,65% e il 3,50%, a seconda del rating assegnato dalla banca. Per altre finalità gli spread vanno dal 3,15% al 3,95%.

Le spese di istruttoria sono ridotte nella misura dello 0,90% dell’importo del finanziamento, con un minimo di 300 euro e un massimo di 600 euro. Qualora intervenisse un Confidi, è previsto un ulteriore abbattimento del 50% delle spese di istruttoria con un minimo di 300 euro.

L’accordo riguarda le imprese del settore operanti in Lombardia e le banche del Gruppo Ubi Banca operanti sul territorio: Banca Popolare di Bergamo, Banco di Brescia, Banca Popolare Commercio &Industria, Banca di Valle Camonica.

«Sono soddisfatto per l’accordo che abbiamo stipulato – afferma Diego Pedrali, presidente del Gruppo abbigliamento di Ascom Confcommercio Bergamo e membro di Giunta della Federazione Moda Italia -, soprattutto perché è un accordo che ha una valenza lombarda ed è indirizzato a tutte le imprese del settore. Inoltre le condizioni offerte sono particolarmente vantaggiose e vanno a beneficio di una importante categoria che, nonostante le difficoltà del contesto economico, continua a svolgere un importante ruolo nell’economia del paese. L’accordo è frutto della collaborazione in atto tra Ascom Bergamo, Ubi Banca e FedermodaItalia, che ha scelto la nostra città per portare avanti e concludere un progetto così importante, la cui valenza potrebbe diventare nazionale. Dopo una primo rodaggio l’accordo potrà essere indirizzato alle 98 associazioni provinciali e alle 35mila imprese che fanno parte della nostra Federazione. È un aiuto che vogliamo offrire all’intero settore che nel 2014 ha visto chiudere 3.378 negozi e nel primo trimestre di quest’anno 1.749 attività. Per superare il momento di crisi attuale abbiamo pensato di mettere in campo un progetto che potesse dare ossigeno alle nostre imprese, coinvolgendo Ubi Banca che è presente su tutto il territorio nazionale. Vogliamo stimolare i nostri commercianti facendo loro conoscere questa nuova opportunità, che è un punto di forza del nostro sistema».

«Attraverso la società partecipata AsconfidiLombardia, soggetto intermediario finanziario vigilato, siamo nelle condizioni di prestare al sistema bancario una garanzia qualificata che consente all’imprenditore di ottenere risorse a condizioni agevolate – evidenzia Antonio Arrigoni, direttore di Fogalco -. Questo accordo consente inoltre di fornire all’impresa una consulenza mirata e personalizzata sulla propria situazione economica e creditizia, che permette di conoscere in maniera più approfondita la propria capacità e solidità finanziaria».

«La firma di questo accordo – dichiara Osvaldo Ranica, direttore generale di Banca Popolare di Bergamo – è importante sia per la nuova collaborazione attivata con una Federazione particolarmente rappresentativa di settori economici significativi per la nostra economia sia per la rinnovata sinergia con Ascom e la sua cooperativa di garanzia Fogalco, che si traduce in un quotidiano e reciproco essere al fianco delle aziende del territorio di cui siamo Banca di riferimento».

«L’accordo raggiunto con FedermodaItalia – aggiunge Luca Gotti, direttore territoriale di Banca Popolare di Bergamo – ci consente di mettere a disposizione di tutte le aziende iscritte una forma di credito, quella del finanziamento chirografario, con condizioni dedicate e finalizzato a sostenere sia l’avvio di programmi e progetti di investimento sia le più ordinarie esigenze della gestione operativa tipiche delle imprese del settore del commercio».

Per informazioni: Fogalco tel. 035 4120321.


Borgo Palazzo, Alba Abbigliamento in festa per i 50 anni

alba abbigliamento- via Borgo Palazzo Bergamo

In tempi di rapidi turn over di insegne e serrande abbassate, un traguardo come i cinquant’anni di attività vale probabilmente ancora di più. Non stupisce, quindi, la grande soddisfazione con la quale Giovanni Mangili e la moglie Marilena Pesenti si apprestano a festeggiare il mezzo secolo del loro negozio, Alba abbigliamento, al numero 39 di via Borgo Palazzo, a Bergamo. Lo faranno offrendo un piccolo rinfresco ai clienti sabato 28 maggio, in mattinata.

La bottega è una delle certezze del Borgo. Ha preso il nome dalla signora che prima di loro gestiva l’attività ed ha conservato il carattere “di una volta”: niente effetti speciali o capi all’ultima moda, ma quello che serve sì, classico e scelto con cura per donna, uomo e bambino, compresi intimo e calze. «Sul nostro biglietto da visita c’è scritto “Non tutto, ma di tutto” – racconta il figlio Angelo, che li affianca in negozio dal ’91 – ed è ciò che ci ha contraddistinto negli anni e che ancora oggi ci fa andare avanti. Qui, ad esempio, le persone anziane, che magari sono spaesate nei centri commerciali, possono trovare i capi che fanno per loro, soprattutto per quanto riguarda l’intimo, e siamo un riferimento di fiducia anche per le case di riposo».

La storia commerciale di Giovanni e Marilena è andata di pari passo con quella familiare, si sono infatti sposati nello stesso anno, il ’66, in cui hanno aperto il negozio (è l’anno perciò anche delle nozze d’oro!) e Angelo ha ne seguito le orme. «Ho cominciato dando una mano – racconta – ora i ruoli si sono invertiti, sono io quello fisso e mamma e papà mi aiutano. Il periodo è abbastanza difficile, ma posso dire che riesco ad andare avanti grazie al buon lavoro fatto da loro, alla clientela consolidata negli anni. Mia madre ricorda che molte delle sue clienti le ha conosciute da bambine e le ha viste crescere, siamo uno di quei negozi che se non c’è un articolo lo procuriamo ed abbiamo imparato ad indovinare i gusti di chi fa acquisti da noi. Serviamo il borgo, ma una buona metà dei clienti viene da fuori».

«Com’è cambiata la via? In questo tratto non c’è stato quel forte ricambio che è avvenuto altrove, per molti versi è ancora quella di una volta».

Per la serie: il centro commerciale non va bene proprio per tutti.


Personal shopper ed e-commerce, i negozi di abbigliamento a caccia di clienti cinesi

I negozi di abbigliamento che vogliono conquistare i turisti cinesi hanno un nuovo strumento. Federazione Moda Italia ha stretto una partnership con Yine S.R.L., una società di servizi a guida cinese – con sede a Milano – che opera nell’ambito del turismo per agevolare, attraverso personal shopper ed un portale di e-commerce, gli acquisti da parte di acquirenti cinesi di prodotti venduti dalle aziende associate.

Grazie alla convenzione, i soci di Federazione Moda Italia di tutto il Paese potranno raggiungere potenziali clienti amanti del made in Italy da tutta la Cina attraverso due modalità di servizio. Quello di guida turistica – personale shopper si rivolge, soprattutto, alle boutique che si trovano nei centri storici delle città più belle d’Italia, dove il gruppo turistico farà tappa su consiglio della guida che accompagnerà il turista, fornendo anche il servizio di interprete all’interno delle boutique partner. La seconsa modalità riguarda la gestione del buyer: attraverso una piattaforma di e-commerce, le boutique partner potranno offrire i loro prodotti aumentandone in modo esponenziale la visibilità.

Secondo Global Blue, lo scorso anno in Italia i top spender sono rimasti i cinesi, che rappresentano il 33% del mercato tax free italiano, con una spesa in incremento del +56% sul 2014. Il valore medio degli acquisti ha superato i 940 Euro (+5% sul 2014). In controtendenza, invece, i turisti russi che pur restando in seconda posizione (12% del totale degli acquisti tax free), hanno registrato una contrazione del 41% rispetto al 2014

Per maggiori informazioni sui servizi è possibile consultare i dettagli della convenzione pubblicati su qui