«Sono molte le sfide con cui ci dobbiamo confrontare per dare un futuro alle nostre imprese». All’Assemblea annuale dei presidenti di sezione della Coldiretti bergamasca, lunedì scorso all’Agriturismo Sant’Alessandro, ad Albano, il presidente Alberto Brivio ha subito messo in chiaro gli scenari che attendono il mondo agricolo e le incognite più spinose per il settore, dalla tutela del made in Italy al consumo di suolo agricolo, dalla direttiva nitrati alla prossima Pac, toccando nel contempo temi come l'Expo e il ritorno dei giovani alla campagna. La prima riflessione ha riguardato la Pac. «Dopo una “falsa partenza” che ci aveva preoccupato non poco – ha detto Brivio – siamo riusciti a riequilibrare le cose a nostro favore. L’accordo recentemente raggiunto dal ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, e dalle Regioni sull'attuazione in Italia della Politica agricola comune 2014-2020, che vale 52 miliardi di euro, assicura un sostegno ai settori portanti della nostra agricoltura, in particolare per quella lombarda, e garantisce quelle produzioni su cui si fonda lo straordinario successo del made in Italy all’estero, creando occupazione e sviluppo sul territorio».
Con l'approvazione nei giorni scorsi del pacchetto #campolibero è stato compiuto un altro passo in avanti a favore dell'agricoltura. «Il provvedimento – ha commentato il presidente di Coldiretti durante l'assemblea – ha recepito molte delle proposte formulate dalla nostra Organizzazione, come le misure a favore dei giovani. Positivo è anche l'impegno per la tutela della tipicità e della distintività delle produzioni agricole con l’introduzione di sanzioni per chi coltiva Ogm in Italia».
Brivio ha poi auspicato che lo sviluppo del settore possa essere accompagnato da un maggiore impegno sul piano della semplificazione. «Per molti di noi, ormai – ha affermato – la burocrazia può esser considerata un secondo lavoro. Coldiretti ha calcolato che per sbrigare la pletora di adempimenti che ci vengono imposti dobbiamo togliere alla nostra vera attività di impresa ben 100 giorni l’anno.
Nel settore vitivinicolo si contano 70 adempimenti burocratici, nel settore florovivaistico 57, nel settore orticolo 59, nel settore della zootecnia da latte 60, nel settore della zootecnia da carne 59».
Dopo aver ricordato il grande impegno di Coldiretti e i risultati ottenuti in difesa dei prodotti alimentari made in Italy (è stato deciso di togliere il segreto e di rendere pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero), Brivio ha parlato del prossimo obiettivo caro a Coldiretti: l’etichettatura obbligatoria dell’origine delle materie prime. Non di minore importanza la battaglia sul rinnovo del prezzo del latte, alla luce anche dell’imminente fine del regime delle quote latte.
«Dopo la boccata di ossigeno dell’ultimo accordo – ha rimarcato il presidente – i nostri allevatori hanno bisogno di ulteriori certezze per programmare il futuro delle loro imprese. Si è già messa in moto la macchina delle trattative, faremo il possibile affinché si possa arrivare a un traguardo che tenga conto delle reali condizioni del mercato del latte e risponda alle esigenze delle nostre stalle». «Nel 2015 – ha aggiunto Brivio – ci confronteremo con le agricolture di gran parte del mondo che arriveranno nel nostro paese per l’Expo. Sarà una grande occasione per noi, anche se purtroppo finora abbiamo sentito parlare di questa iniziativa soprattutto per gli scandali invece che per i temi che saranno al centro del dialogo e del confronto. Dobbiamo desiderare il massimo della pulizia per quell’infrastruttura, così come desideriamo il massimo di pulizia per il contenuto che ci mettiamo dentro: solo la grande agricoltura distintiva, solo l’industria alimentare pulita e trasparente, solo il vero made in Italy con i suoi prodotti e con i nostri volti».
Poiché in occasione di Expo 2015 numerosissimi visitatori transiteranno nella Bergamasca, al fine di valorizzare la capacità ricettiva del settore agricolo, il patrimonio culturale e le eccellenze agroalimentari, Coldiretti sta mettendo a punto uno strumento di promozione, sfruttando le potenzialità di Internet e le moderne tecnologie informatiche. «Lo abbiamo realizzato anche grazie al contributo della Camera di Commercio e lo presenteremo nei prossimi giorni. Parlando di Ente camerale, voglio esprimere tutta la mia preoccupazione per la situazione che si sta delineando – ha sottolineato Brivio -. La riforma che è stata prospettata per questi enti rischia di creare grossi scompensi per il nostro territorio. Per noi la Camera di Commercio è un interlocutore di rilievo per quanto riguarda la formazione, l’internazionalizzazione, l’assistenza alle imprese e il sostegno ai nostri progetti. A Bergamo poi, con l’azienda speciale Bergamo Sviluppo, ha saputo creare un sistema virtuoso che ha portato benefici importanti al nostro tessuto economico. Sarebbe veramente un peccato se questo patrimonio andasse perso in funzione di tagli generalizzati».
Il presidente ha poi puntato l'attenzione sul consumo di suolo nella Bergamasca. «Negli ultimi 10 anni – ha ricordato – nella nostra provincia abbiamo sprecato il 25% circa della superficie agricola, un vero e proprio scempio! Se continuiamo con questo trend, tra pochi anni non ci sarà più lo spazio neppure per far crescere un filo d’erba.
Ma le strade e le infrastrutture non portano solo asfalto e cementificazione. Molte nostre aziende, 131 per la precisione, interessate dalla realizzazione della Brebemi e della Tav sono ancora in attesa del pagamento degli espropri per un valore di oltre 4.600.000 euro. Per il 22 di luglio è stata annunciata l’inaugurazione in pompa magna delle Brebemi, ma i fondi espropriati per la sua realizzazione risultano essere ancora intestati agli agricoltori. Quando si sbloccherà questa assurda situazione? Siamo stanchi di promesse e vani interessamenti».