Il tetto di 1.000 euro ai pagamenti in contanti potrebbe avere i mesi contati. Nei giorni scorsi è stata presentata dal senatore di Forza Italia Paolo Galimberti una proposta di disegno legge ad hoc che prevede l’innalzamento del limite all’uso di contante a 3.500 euro.
Oggi il limite è fissato a 1.000 euro, una delle soglie più basse d’Europa. Da questa cifra in su scatta l’obbligo di pagare utilizzando carte di credito, bonifici bancari, assegni non trasferibili o qualsiasi altro strumento che consenta di tracciare la spesa effettuata.
La misura è stata adottata nel 2011 allo scopo di combattere il riciclaggio e l’evasione, permettendo al Fisco di controllare meglio le uscite e le entrate dei contribuenti. Secondo il senatore Galimberti «è stata una scelta inutile, ma soprattutto dannosa per l’economia, ha creato non pochi problemi nella vita quotidiana degli italiani, tenuto conto che in Italia ci sono 15 milioni di persone che preferiscono non affidare i propri soldi a un istituto bancario. Inoltre, ha fatto mancare il giusto sostegno ai consumi, componente principale dell’economia, influenzando, così, negativamente anche la crescita del Paese». «Un limite così basso – dice – ha influito negativamente anche sulla nostra capacità di concorrenza in Europa, in quanto, a differenza dell’Italia, ben 11 Paesi, tra cui Germania e Olanda, non hanno alcuna limitazione all’uso del contante e in altri, invece, come Francia e Spagna, vige un limite ben più alto del nostro», sottolinea l’esponente azzurro.
Il disegno di legge raccoglie la battaglia di Federpreziosi Confcommercio, la federazione nazionale di orafi e gioiellieri, che da tempo chiede il superamento di questa soglia, e segna un nuovo step nella questione: in estate i giornali avevano pubblicato la notizia di un accordo in via di conclusione tra Governo e Parlamento per riportare, in tempi stretti, sopra i 1.000 euro la soglia sull’uso del contante. La mozione aveva trovato l’accordo del gruppo Area popolare con il Pd. Oggi anche Forza Italia si stringe al cerchio.
La proposta ha il pieno sostegno dei commercianti. Secondo Confcommercio, «il tetto vigente non ha portato risultati e ha prodotto difficoltà operativa e perdita di opportunità economiche per tutte le aziende». «Dall’introduzione del limite restrittivo c’è stato un pesante contraccolpo negativo sugli acquisti. Le gioiellerie e le botteghe sono state fortemente penalizzate – spiega il direttore di Ascom Bergamo Oscar Fusini –. Il fatto che le carte di credito e i bancomat siano soggetti a plafond giornalieri e mensili predeterminati ha spesso scoraggiato i consumatori dall’affrontare spese di importo elevato».