Rispetto al 2013, al termine del terzo trimestre di quest’anno sono 42 in più le imprese registrate in provincia di Bergamo, per un totale di 96.150. Lo stock delle imprese attive a fine settembre è invece in calo di 400 unità (per un totale che scende a 85.913), pari ad una diminuzione percentuale dello 0,5%, del tutto simile al risultato del precedente trimestre.
La fotografia è quella scattata dall’Osservatorio sulle imprese realizzato dal servizio studi della Camera di Commercio di Bergamo. Nel corso del trimestre, il saldo tra imprese iscritte e cancellate è positivo e pari a 212 unità, in lieve miglioramento rispetto alle 189 dello stesso periodo nel 2013. Il tasso di crescita nel trimestre è del +0,2%. Le nuove iscrizioni sono 1.096, contro 884 cessazioni, di cui 3 cancellazioni d’ufficio. Rispetto al terzo trimestre 2013 diminuiscono le nuove iscrizioni (-3,7%) che raggiungono un minimo storico nella serie provinciale. Ma è ancor più marcato il calo delle cancellazioni (-6,8%).
Nel sottoinsieme delle imprese artigiane prosegue la riduzione della base imprenditoriale ma con un’attenuazione della tendenza negativa. Le 32.193 imprese registrate a fine settembre 2014 sono in diminuzione dell’1,3% rispetto a un anno fa. Le imprese attive diminuiscono di 436 unità con una flessione dell’1,3% (nello scorso trimestre era stata del -2,4%). Le 382 nuove iscrizioni nel trimestre non sono sufficienti a compensare le 410 cessazioni, ma la dinamica su base annua è promettente considerata la crescita delle nuove iscrizioni (+5,8%) e il forte calo delle cessazioni (-7%).
Per quanto riguarda il complesso dei settori continua, ma con tendenza in leggera attenuazione, il calo delle imprese dell’edilizia e della manifattura mentre è più positiva la dinamica dei servizi alle imprese. Lo stock totale delle imprese operative nei comparti più rilevanti registra perdite consistenti nell’edilizia (-423 imprese attive, in gran parte artigiane), nelle attività immobiliari (-138 pari al -2,2% contro variazioni ancora positive fino al precedente trimestre), nei trasporti (-46, pari al -2%), nella manifattura (-120 imprese, in larga misura artigiane, pari a -1,1% contro il -2,1% precedente) e nell’agricoltura (-49 pari al -1%).
Variazioni positive rilevanti si riscontrano invece nei servizi alle imprese, noleggio e agenzie viaggio (+102, con rilevante componente artigianale, pari al +4,7% su base annua), nelle attività finanziarie e assicurative (+64, pari al +3,1%), nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+97, pari al +1,7%), oltre che nei servizi Ict (grazie alle imprese artigiane che alimentano anche il settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche), nella fornitura di energia elettrica, nei servizi di istruzione e sanità e nelle attività artistiche e di intrattenimento. L’insieme delle attività del commercio (intermediari, all’ingrosso e al dettaglio) cresce di 63 imprese (+0,3% tendenziale).
Negli ambiti territoriali si conferma, rispetto al trimestre precedente, la variazione positiva dello stock di imprese nella zona di Dalmine, nulla in quella del capoluogo e di segno negativo per tutti i restanti ambiti.